Storia della droga

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Categoria:Storia

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Testo

Su circa 800.000 specie di piante identificate dai botanici, circa 4000 hanno proprietà psicoattive. Di queste circa 60 sono state in uso costante, in qualche parte del mondo, lungo tutta la storia conosciuta.
Naturalmente alcune hanno avuto e hanno un ruolo particolarmente importante: il papavero, la canapa, la coca, il tabacco, il caffè, il tè, il betel, e le numerose piante da cui si possono ricavare bevande alcoliche.
La conoscenza di certe piante psicoattive è molto antica, come è provato da molti reperti archeologici.

Nella notte dei tempi...
Nell’isola di Taiwan, sono stati scoperti resti di corde ricavate dalla canapa che sembrano risalire a oltre 10.000 anni fa. Nello Shu King, libro cinese la cui prima stesura risalirebbe al 2350 a.C. circa, si parla della ricchezza della provincia di Shantung in "seta, canapa, piombo, alberi di pino e strane pietre". Il più antico trattato cinese sui farmaci cita la canapa (in cinese "ma"), come un farmaco particolarmente importante, utile in malattie assai diverse come la gotta, il reumatismo, la malaria, il beri-beri, la stitichezza, la mancanza di concentrazione.
L'uso della canapa come pianta psicoattiva, invece, sembra aver avuto origine in India. Una leggenda vedica racconta che il dio Shiva cercò rifugio dal sole cocente in un boschetto di alte piante di canapa, provò a mangiarne le foglie e ne trasse tanto conforto da adottarle come suo cibo preferito.
Resti fossili di semi e capsule di papavero da oppio risalenti al periodo Neolitico e all'Antica Età del Bronzo, e quindi ad almeno 4-5000 anni fa, sono stati trovati nelle caverne e nei villaggi lacustri in Svizzera, in Spagna, in Francia e in vari siti nei bacini del Po, del Reno e del Danubio. In Spagna, nella necropoli neolitica scoperta nella Cueva de los Murciélagos di Albuñol, presso Granada, capsule di papavero sono state trovate nelle sepolture. A Creta è stata trovata una statuetta databile al 1300 a.C., con la testa coronata di capsule di papavero, e a Cipro un cilindro di avorio del 1200 a.C. che viene considerato una pipa per fumare oppio. Nel bacino del Mediterraneo non si contano le monete, i gioielli, i vasi e i bassorilievi raffiguranti il papavero. A Cipro e in Egitto sono stati rinvenuti numerosissimi vasi a forma di capsula di papavero, che sarebbero stati utilizzati fin dal 1500 a.C. circa per trasportare oppio (prodotto a Cipro e venduto in Egitto). Nelle tavolette dei Sumeri della Mesopotamia, antiche di circa 5000 anni, si parla di una sostanza chiamata hul-gil, che secondo alcuni studiosi sarebbe l'oppio. La stessa sostanza è citata ripetutamente - con molti ulteriori dettagli relativi al suo uso - nelle tavolette mediche ritrovate a Ninive nella biblioteca del grande re assiro Assurbanipal. Il papiro Ebers (1550 a.C.), scoperto nel 1862 a Tebe, il più importante testo medico dell’antico Egitto, parla di una sostanza chiamata seter-seref o shepen, che sarebbe ancora l’oppio. Nell'Odissea (VII secolo a.C.) si parla del "farmaco Nepente che dona l'oblío dei mali", probabilmente identificabile con l'oppio. Erodoto (V sec. a.C.) racconta dell'uso della canapa in un rito funebre degli Sciti: dopo la sepoltura del defunto, gli uomini si radunavano in piccole tende e buttavano semi di canapa in bracieri con pietre roventi, inalandone i vapori "con grida di gioia". Ippocrate (V sec. a.C.) conosce l'uso dell'oppio non solo come analgesico e ipnotico, ma anche come antidiarroico. Anche Virgilio parla dei papaveri "perfusi di sonno". E l'oppio è probabilmente - insieme al vino - la droga che caratterizza la Roma degli imperatori: Nerone, Tito, Nerva, Traiano e Adriano ne fecero uso. E il grande Marco Aurelio, imperatore e filosofo, è probabilmente uno dei primi "tossicodipendenti" da oppio di cui si ha notizia. Per molti anni egli assunse quotidianamente oppio sotto forma di theriaka – una preparazione prescrittagli da Galeno, suo medico personale, che ci ha tramandato i particolari di questa vicenda, compreso un tentativo non riuscito di sospensione.
Le mummie peruviane, spesso ritrovate nelle sepolture con foglie di coca, dimostrano che l’uso di questa pianta risale ad almeno il 2400 a.C.

Nel VII-VIII secolo...
Gli Arabi - grandi commercianti - portano l’oppio verso Oriente, in Pakistan, India, Ceylon, fino alla Cina.

Intorno all'anno 1000...
In India l'oppio è il rimedio casalingo più usato in tutte le classi sociali per molti disturbi frequenti. In Cina è diffuso l'uso della capsula di papavero come medicina.

Intorno al 1300...
Nell'impero degli Inca (1200-1553) la coca, sacro dono del Dio Sole, è al centro del sistema sociale e religioso: l'uso da parte della gente comune è strettamente controllato e riservato a occasioni particolari.

A partire dal 1500...
In Europa arrivano la coca e il tabacco dall'America, il caffè dall'Arabia, la cola dall'Africa e il tè dalla Cina. L'oppio e l'alcool, come abbiamo già visto, sono in uso da secoli.
In questo periodo, solo l'uso dell'alcool è oggetto di serie preoccupazioni: Lutero e Calvino predicano la temperanza. Compaiono i primi libri dedicati al problema delle bevande alcoliche.
In Cina e in India l'oppio continua a essere il farmaco più usato contro molti disturbi e malattie, mentre non sembra ancora diffuso - o comunque non è considerato degno di nota - l'uso puramente voluttuario.

Nel 1553...
Pizarro distrugge l'impero Inca. Nei decenni seguenti, con la scomparsa dei sistemi consolidati di controllo sociale, l'uso della coca si diffonde senza regole anche fra le classi inferiori della popolazione. La coca dà energia e calma la fame, ed è aiuto e conforto nella durissima vita delle alte valli andine. Questa situazione resterà praticamente immutata fino ai giorni nostri.

Fra il 1547 e il 1569...
Fra Bernardino di Sahagún descrive nella sua "Storia generale delle cose della Nuova Spagna" (Codex Florentinus) l'uso di funghi allucinogeni (teonanácatl) nelle cerimonie religiose in Messico. Questi, stranamente, resteranno del tutto ignoti alla scienza occidentale fino alla riscoperta da parte di R. Gordon Wasson e Valentina Pavlovna Wasson nel 1953.

Nel 1642 e nel 1650 ....
Due bolle papali vietano l'uso di tabacco al clero, pena la scomunica. Verranno revocate solo nel 1725. In Germania, a Lunenberg, per i fumatori c'è la pena di morte. Nella Russia dello zar Michele Romanov il tabacco è attaccato come "pianta del diavolo", e per chi fuma c'è l'esilio e la tortura. Nel 1674 si passa alla pena di morte. In Cina, per i fumatori di tabacco, c'è la decapitazione.
A noi, che leggiamo queste cose con gli occhi di oggi, sembrerà strano ma dell'oppio, di uso comunissimo in mezzo mondo per ogni tipo di malanno, nessuno pare ancora preoccuparsi. Anzi, secondo il famoso medico inglese Thomas Sydenham (1624-1689): "Fra i rimedi che all'Onnipotente è piaciuto di dare per alleviare le sofferenze umane, nessuno è più universale ed efficace dell'oppio"...

Siamo al 1700...
Dopo il 1757, in India, il monopolio statale dell'oppio instaurato dai Moghul passa sotto il controllo della famosa Compagnia delle Indie, agente della penetrazione britannica nel subcontinente, e l’oppio diventa un bene chiave nei commerci britannici in Oriente. In questo periodo, in Cina si inizia a fumare l'oppio misto al tabacco e poi - con una speciale preparazione - anche l'oppio da solo (fino ad allora lo si era usato solo per via orale). La Compagnia delle Indie, appoggiandosi a un fiorente contrabbando, diventa la principale fornitrice di oppio per l'immensa popolazione cinese.

Arriva il 1800...
Nel 1803 Sertürner isola dall'oppio l'alcaloide principale, e dal nome del dio greco del sonno, lo chiama morfina. In questo periodo, l'uso di oppio in Inghilterra si espande notevolmente, perfino per tener tranquilli i bambini, ma, a differenza dell'uso di alcolici, non provoca ancora nessun particolare allarme sociale.

A partire dal 1815...
La Cina vede drasticamente ridursi le riserve di argento, utilizzate per pagare le enormi importazioni di oppio. Il governo inglese prende direttamente il controllo del commercio dell'oppio con la Cina. La Cina si ribella e impone agli importatori inglesi la consegna dell'intero stock di oppio presente in territorio cinese (oltre 1200 tonnellate) e lo distrugge.
Scoppia la prima Guerra dell'Oppio (1839-42). Ma la Cina è sconfitta, e il commercio di oppio con l'India si raddoppia in pochi anni.

Intorno al 1820...
Nel 1822, le Confessioni di un mangiatore d'oppio inglese di De Quincey mettono a fuoco il fenomeno (allora non era ancora un "problema") della dipendenza fisica che compare con l'uso continuativo di questa sostanza, peraltro già noto dai tempi di Galeno.

Intorno al 1850...
I lavoratori indiani immigrati in Giamaica vi importano l'uso della Cannabis. Negli USA, vari preparati di Cannabis sono ampiamente usati come farmaci. Si diffonde sempre più l'uso della siringa ipodermica per iniettare morfina. Nei testi di medicina, le indicazioni per l'oppio e la morfina sono numerosissime. La dipendenza è ben nota ma ancora non solleva particolare preoccupazione: la massima parte delle persone che diventano dipendenti iniziano con gli oppiacei per disturbi banali. A poco a poco, anche in Europa e in USA si comincia, in ambienti ristretti - fra i marinai o gli immigrati dall'Oriente - a fumare oppio.

Nel 1856...
Seconda Guerra dell'Oppio fra Inghilterra e Cina: la Cina è nuovamente sconfitta, e con il Trattato di Tientsin (1860) è costretta a legalizzare l'oppio. L'oppio diventa la fonte maggiore di reddito per il governo indiano dopo la rendita dei terreni e il sale. In Inghilterra, nasce un movimento di opposizione al commercio dell'oppio. Gli oppiacei sono ovunque, probabilmente, i farmaci più usati
- l'equivalente dell'aspirina di oggi - e costano molto meno delle bevande alcoliche: non esistono ancora in nessun paese controlli o restrizioni sulla produzione e la vendita al pubblico.

Nel 1859...
Il medico italiano Paolo Mantegazza è uno dei primi a parlare entusiasticamente della coca ("Sulle virtù igieniche e medicinali della coca") come rimedio ai disturbi nervosi e sessuali.

Nel 1868...
In Inghilterra viene passata la "Legge sulla Farmacia", che riserva a chimici e farmacisti iscritti agli albi professionali la vendita di oppiacei. Essendo già noto il fenomeno della dipendenza, molte di queste medicine a base di op pio o morfina (mai dichiarati sull'etichetta) sono vendute come "cura" per la dipendenza dagli stessi oppiacei! In altre parole, se uno era dipendente da morfina e voleva
smettere, si comprava una di queste cure miracolose e subito guariva: perché continuava a prendere morfina credendo di avere smesso. Ovviamente, non appena sospendeva la "cura" per un solo giorno, stava di nuovo male.

Nel 1874...
In Inghilterra viene sintetizzata la diacetilmorfina. Dapprima poco utilizzata, verrà molto pubblicizzata dalla Bayer una ventina di anni dopo come farmaco contro la tosse. La Bayer inventa per la sostanza un nome più semplice e più attraente: eroina. Ci vorrà molto tempo per accorgersi che l’eroina è simile in tutto alla morfina: all’inizio, qualche medico la userà anche per la "cura" della dipendenza da morfina. Il successo non è strepitoso, e anzi, l’eroina si guadagna subito una pessima fama. Ma il fatto che a parità di dose l'eroina sia più potente della morfina la faranno diventare, molti anni dopo, la regina delle droghe illegali - soprattutto dal punto di vista economico.

Verso il 1875...
Mentre i farmaci a base di oppio, morfina e eroina restano in liberissima vendita, le "fumerie" vengono chiuse per legge: il fumo dell'oppio diventa clandestino, ma resterà comune negli USA, almeno in certi ambienti, fino al 1940 e oltre .

A fine '800...
La cocaina viene ampiamente elogiata da S. Freud. Carl Koller è lo scopritore (o forse riscopritore, perché è possibile che i medici Inca già le conoscessero) delle proprietà della cocaina come anestetico locale. Le bevande e gli elisir a base di coca si moltiplicano, vivamente raccomandati da molti medici e ben pubblicizzati come tonici e stimolanti. Il dott. Pemberton, farmacista, inventa la Coca-Cola: ha un discreto successo, ma dopo un po' vende la formula... L'acquirente fa uno dei grandi affari della storia, anche se nel 1903 verrà spinto a eliminare la cocaina dalla formula e a sostituirla con caffeina.

Passiamo al 1900.
A parte l'oppio preparato per il fumo (proibito in alcuni Paesi), la vendita di preparati farmaceutici a base di canapa indiana, oppio, coca e loro derivati è ancora totalmente libera in tutto il mondo, senza necessità di prescrizione medica.
In Francia, fra il 1900 e il 1930 circa, il fumo dell'oppio conosce il suo periodo di massima popolarità: il musicologo Louis Laloy ne canta le lodi in un libro lussuoso, Albert de Pouvourville scrive sotto uno pseudonimo vietnamita un manuale del perfetto fumatore, Brassaï va a fotografare
nelle fumerie, Jacques Boissière, Claude Farrère, Pablo Picasso, Guillaume Apollinaire e più tardi Jean Cocteau sono fra gli entusiasti.

Nel 1902...
Crothers classifica l'uso del caffé insieme all'uso di morfina, cocaina ecc.: la descrizione degli effetti del caffé nel libro "Morphinism and narcomanias from other drugs", che oggi ci fa ridere, non è in realtà molto diversa dalla descrizione che noi, ora, facciamo degli effetti delle droghe illegali. Lo stesso atteggiamento si rileva nell'opera "A System of Medicine" (1909) dei due eminenti medici inglesi Albutt e Rolleston, in cui gli effetti delle bevande a base di caffeina sono descritti come estremamente nocivi e pericolosi, mentre l'uso quotidiano di oppio viene accettato come "ragionevole aiuto nelle fatiche della vita". In ogni caso, il movimento anti-oppio prende piede, come quello anti-alcool.

Nel 1906...
L'Inghilterra decide di cessare il commercio dell'oppio con la Cina e negli Stati Uniti.
Negli Stati Uniti, la richiesta di proibizione dell'oppio diventa il cavallo di battaglia di un gruppo di benpensanti La cocaina - a cui si attribuiscono violenze e delitti sessuali - è la prima droga ad essere proibita in molti stati USA.

Nel 1909...
A Shanghai e all'Aja sono convocate due Conferenze internazionali sul problema dell'oppio. Gli Stati Uniti ne proibiscono l'importazione se non per scopi medici e nel 1914, con l'Harrison Narcotics Act, cessa la libera vendita di oppio, coca e loro derivati (morfina, eroina, cocaina). Per ottenere queste sostanze occorre una ricetta medica, e i medici devono ottenere un'autorizzazione, pagare una tassa e tenere un registro delle sostanze in loro possesso. In realtà, la legge non limita esplicitamente la libertà dei medici di prescrivere queste sostanze, purché essa avvenga "nel corso dell'esercizio della professione".

Arriviamo al 1915...
Viene proibita l'importazione di canapa indiana negli USA, salvo che per scopi medici. Fra il 1914 e il 1931, sempre in USA, diversi stati vietano l'uso non medico della canapa.

Nel 1924 gli USA proibiscono la produzione e l'importazione di eroina, la droga che stava diventando prevalente sul mercato clandestino perché molto più redditizia della morfina: a parità di peso è circa 2-3 volte più efficace, per cui da una data quantità di oppio se ne può ricavare un numero di dosi vendibili 2-3 volte superiore.

Epilogo.
Cosa resta da dire? Arriva la II Guerra Mondiale ma le cose non cambiano più di tanto...
L'uso di oppio resiste in Asia, ma in India passano leggi restrittive a partire dal 1947, in Cina, con la vittoria della rivoluzione maoista, nel 1949. In ossequio ai trattati post-bellici, i vari sistemi legali di
controllo sulla distribuzione e sul consumo dell'oppio vengono aboliti: a Hong Kong nel 1945, nell'Indocina francese nel 1954, in Iran nel 1955, in Thailandia nel 1959. L'oppio diventa in tutto il mondo - salvo le aree tribali del Triangolo d'oro fra Thailandia, Laos e Birmania, a cui si applicherà un'ulteriore moratoria - una droga illecita.
La coltivazione della coca e l'uso delle foglie restano invece leciti in Perù e Bolivia, per l'opposizione dei governi a un proibizionismo stretto,e la situazione cambia molto poco fino a oggi.

Siamo agli anni '60....
Gli Stati Uniti, dopo aver conosciuto il boom del consumo (su prescrizione medica) di barbiturici, amfetamine e tranquillanti - fra gli adulti -passano attraverso il boom dei consumi di marijuana e allucinogeni (come l'LSD) fra i giovani.
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Passano i '70, gli '80...
Mentre gli USA chiedono (1989) alla Colombia di dissanguarsi nella lotta al "narcotraffico", gli stessi Stai Uniti favoriscono il crollo dei prezzi internazionali del caffé - una delle voci lecite più importanti dell'economia colombiana, e uno dei prodotti con cui l'ONU vuol sostituire le colture di coca.

L’ecstasy (MDMA) fa la sua timida comparsa sul mercato delle sostanze "ricreative"... In pochi anni diventerà consumo di massa.

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