Rivoluzione industriale (I parte)

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LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE CAP. V

I paesi continentali non sono entrati subito nella rivoluzione industriale per evidenti motivi storici. In Gran Bretagna erano già avvenute diverse rivoluzioni che avevano permesso alla classe borghese di entrare in parlamento. In Europa non accadde ciò (es. Rivoluzione Francese annullata dopo il Congresso di Vienna). La Gran Bretagna era avvantaggiata da diversi motivi: il possesso di un enorme TERRITORIO COLONIALE, incremento dei beni provenienti, appunto, dalle nuove colonie come materie prime, rivendute poi sui mercati esteri, ed altri… Un altro fattore determinante è l’AUMENTO DELLA POPOLAZIONE favorita dalla diminuzione del TASSO DI MORTALITA’ (soprattutto infantile) (alimentazione più varia, sviluppi nel campo medico e dell’igiene…). Nel ‘700 la vita media era 45 anni, adesso si è innalzata. Aumenta la richiesta di LAVORO e di PRODOTTI. Aumento della popolazione= CAUSA/CONSEGUENZA. La rivoluzione nasce nelle campagne con l’avvento della AGRICOLTURA CAPITALISTICA. L’agricoltura capitalistica è quell’agricoltura finalizzata al guadagno ricavato dalla vendita dei prodotti agricoli.

GRANDI POSSEDIMENTI TERRIERI
DIPENDENTI BRACCIANTI → RAZIONALIZZAZIONE DEL LAVORO → MAGGIORE PRODUZIONE
UTILIZZO MACCHINARI

C’è però una tragica conseguenza di tutto ciò: LA SCOMPARSA DEI PICCOLI E MEDI PROPRIETARI TERRIERI.

(IN ITALIA: Anche qui c’erano i i latifondi, grandi appezzamenti di terra, ma c’era una notevole differenza produttiva,che forniva al latifondista una DISCRETA rendita che però NON ERA REINVESTITA nell’agricoltura.)

Per la prima volta in Inghilterra le grandi proprietà terriere vengono RECINTATE, impedendo così l’ingresso alle persone non autorizzate.
I PICCOLI e MEDI contadini vendono la propria terra e, in caso di fortuna, subentrano al lavoro nelle aziende che comprano gli appezzamenti di terra. La maggior parte di loro,però, perde la propria occupazione e si riversa nelle città, dove stanno sorgendo le prime fabbriche.
Gli imprenditori agricoli talvolta investono il denaro guadagnato con l’agricoltura nelle fabbriche nascenti nelle città.
Aumenta la richiesta di prodotti di prima necessità, e il DOMESTIC SYSTEM (sistema di produzione a domicilio, in uso all’epoca) non è più in grado di soddisfarla, nasce così la FABBRICA dove le materie prime vengono trasformate in prodotto da operai, che “vendono” la forza lavoro, in minor tempo e a minor costo che in precedenza. (ESEMPIO DELLO SPILLO…). “Un’arma vincente” della rivoluzione è la TOTALE divisione della mansioni, con la SEGMENTAZIONE delle varie fasi produttive, la SPECIALIZZAZIONE dell’ operaio e con l’UTILIZZO DEL MACCHINARIO.
I RUOLI SOCIALI vengono STRAVOLTI. Già una prima differenziazione fra chi POSSIEDE e chi NON POSSIEDE: rispettivamente, 2 NUOVE figure sociali, l’IMPRENDITORE e l’OPERAIO.
Molte “scoperte” che vengono attribuite a questo periodo storico erno in realtà di epoche passate, anche se prima non venivano utilizzate.
Le “scoperte” maggiori riguardano soprattutto il settore TESSILE e MECCANICO/SIDERURGICO (che sono i primi due settori con maggiori investimenti). Fra le scoperte più importanti c’è l’utilizzo del vapore come principale fonte di ENERGIA, insieme al CARBONE FOSSILE.
Le fabbriche erano situate soprattutto nelle periferiche delle città che si allargano a dismisura; alle periferiche della città si crearono sobborghi operai.
Ma molte altre furono le novità dell’epoca (VEDI LIBRO), fra cui la fotografia che venne inventata in Francia all’inizio dell’ottocento.

Il senso FONDAMENTALE della RIVOLUZIONE INDUSTRIALE è quello della REALIZZAZIONE DI PROFITTO che deve però essere reinvestito nell’attività produttiva. A differenza delle epoche precedenti il motivo della produzione è la ricchezza che diviene sempre più sinonimo di POTERE, il denaro non è più il mezzo che facilita gli scambi, ma fine della produzione stessa.

PRECAPITALISMO: M→D→M

CAPITALISMO: D→M→D1

Esempio