Protocollo di Chioto

Materie:Riassunto
Categoria:Storia
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Testo


Gli accordi internazionali
(Kyoto)

• L'effetto serra

• Le automobili

• L'Ozono

Tentativi di ristabilimento delle stagioni.
Ecco una frase complicata:

Sesta Conferenza delle Parti firmatarie della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP 6).

Che significa? Significa che in novembre 2000 i leader di circa 170 paesi si sono riuniti per raggiungere un accordo per la ratifica del Protocollo di Kyoto.
Lo scopo è cercare di risolvere il problema dei mutamenti climatici, considerati come effetto dell’emissione di gas nocivi nell’atmosfera.
Già nell '800 se ne erano accorti: l'anidride carbonica scalda il pianeta. Ma a quei tempi chi se ne importava del ritiro dei ghiacciai: nessuno li andanva a misurare. Nel secolo successivo però qualcuno ci è andato....e tutti si sono iniziati a preoccupare.
1970: la prima conferenza sul clima a Ginevra, organizzata dalla World Meteorological Organization (WMO).
Conclusione: della serie "vediamo un po' che combinano questi umani", venne creato il Programma Mondiale per il Clima, al fine di studiare i cambiamenti climatici indotti dall’uomo.
1990: l’IPCC (Intergovernamental Panel on Climate Change), il gruppo intergovernativo sui Cambiamenti Climatici, pubblica il primo Rapporto sul Clima.
Risultato: si stabilisce che "l’effetto serra costituisce una minaccia alla stabilità climatica del pianeta".
1992: a New York venne conclusa la Convenzione quadro sui cambiamenti climatici.

Conclusione: si stabilisce che per risolvere il problema occorre ridurre il consumo delle risorse naturali ed energetiche al fine di minimizzare l’emissione dei gas ritenuti dannosi per l’ambiente.
...un pò' duri di comprendonio, ma alla fine ce l'hanno fatta, a capirlo.
Successivamente le Parti firmatarie della Convenzione di New York si sono incontrate per ben cinque volte prima del vertice dell’Aja, al fine di elaborare un protocollo attuativo della Convenzione (Protocollo di Kyoto). E ancora ci girano intorno senza volerlo mettere in atto.
La Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici

Nel maggio 1992, a New York, venne elaborata la Convenzione quadro della Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, e venne presentata nel corso del Vertice su ambiente e sviluppo (Earth Summit) di Rio de Janeiro nel giugno 1992.
Che dice la Convenzione? Dice "guarda, che se vuoi far proseguire le attività umane sul pianeta senza sconvolgere gli equilibri climatici, non devi aumentare le emissioni di gas serra nell'atmosfera oltre un certo livello".
La Convenzione è:
- Firmata da 154 Paesi
- Operativa dal 1994
- Recepita in Italia con Legge 15 gennaio 1994, n. 65, G.U. so 29 gennaio 1994, n.23
La Convenzione? Sancisce una serie di obblighi differenziati a seconda del grado di industrializzazione dei Paesi contraenti.
Ma fermiamoci un attimo e vediamo cos'è la Conferenza della Parti di cui s'è parlato prima.
La Convenzione ha istituito la Conferenza delle Parti, che si riunisce una volta all’anno.
Compito principale della Conferenza è l’ esame dell’attuazione degli accordi.
Ci sono già state 6 Conferenze delle Parti; la prima a Berlino nell’aprile del 1995, durante la quale si decise di iniziare la stesura di un protocollo attuativo della Convenzione.
Conferenze delle Parti (COP):
Berlino 1995
Ginevra 1996
Kyoto 1997
Buenos Aires 1998
Bonn 1999
Aja 2000
La Cop7 si terrà a Marrakech-Marocco a novembre 2001
Il protocollo è stato adottato nel corso della terza Conferenza delle Parti a Kyoto nel 1997, mentre a Buenos Aires (1998), a Bonn (1999) e all’Aja (2000), Stati Uniti e Unione Europea hanno cercato di concordare una base comune al fine di ratificare il Protocollo e di darvi concerta attuazione. Ma ancora non ci sono riusciti. Come mai? Perchè nel protocollo c'è la famosa "clausola" scritta in caratteri microscopici, che tutti i documenti posseggono.
L’entrata in vigore del protocollo è subordinata alla ratifica da parte di almeno 55 Paesi che rappresentano almeno il 55% del totale delle emissioni di gas serra nel 1990 dei Paesi industrializzati (ovvero di USA, UE e Giappone).
Se gli USA non firmano, il 55% non si raggiunge.
E infatti stiamo così: col protocollo bloccato.
Il Protocollo di Kyoto

Obiettivo principale della Conferenza di Kyoto (1997) era stato l’aggiornamento della Convenzione quadro sottoscritta a Rio nel 1992, in quanto la prima volta s'era scherzato: gli obiettivi non erano vincolanti (e guarda caso non sono stati raggiunti).
Il Protocollo di Kyoto impone una riduzione dei sei principali gas ad effetto serra:
Anidride carbonica (CO2)
Metano (CH4)
Protossido d’azoto (N2O)
Idrofluorocarburi (HFCs)
Perfluorocarburi (PFCs)
Esafluoruro di zolfo (SF6)
(Non erano controllati dal Protocollo di Montreal per la protezione dell’ozono del 16 settembre 1987. Questo prevede la riduzione del 50% della produzione di CFC entro il 1999. Al suo posto si può usare l' HCFC, che deve però essere eliminato entro il 2040)
Con il Protocollo di Kyoto sono stati fissati obiettivi di riduzione differenziati per:
Paesi industrializzati
Paesi con economie di transizione
Paesi in via di sviluppo (non hanno preso impegni per non creare vincoli alle loro economie)
I paesi industrializzati si sono impegnati a ridurre le emissioni di gas ad effetto serra entro il 2008-2012 del 5,2 % rispetto ai livelli del 1990:
Paese
Riduzione rispetto ai livelli del '90

UNIONE EUROPEA
8%
USA
7%
CANADA
6%
POLONIA
6%
UNGHERIA
6%
NUOVA ZELANDA
0%
RUSSIA
0%
NORVEGIA
1%
AUSTRALIA
8%
Il Protocollo dice ai Paesi contraenti di adottare queste misure:
• Promozione della efficienza energetica in tutti i settori;
• Sviluppo delle fonti rinnovabili per le produzioni di energia e delle tecnologie innovative per la riduzione delle emissioni;
• Protezione ed estensione delle foreste per l’assorbimento del carbonio;
• Promozione dell’agricoltura sostenibile;
• Riduzione delle emissioni di metano dalle discariche di rifiuti e dagli altri settori energetici;
• Riduzione delle emissioni degli altri gas dagli usi industriali e commerciali;
• Misure fiscali per disincentivare le emissioni di gas serra.
...e fornisce anche degli aiuti per chi pensa di non farcela:
Tre meccanismi di aiuto per il raggiungimento degli obiettivi di emissione:
• Scambio dei diritti di emissione (Emission Trading),
• Attuazione congiunta"(Joint Implementation)
• Meccanismo di sviluppo pulito (Clean Development)
I paesi industrializzati possono raggiungere una parte dei loro obiettivi di emissione tramite attività come l’imboschimento al fine di creare zone di assorbimento dell’anidride carbonica;
Aiuti per i paesi in via di sviluppo per affrontare gli effetti nocivi dei cambiamenti climatici.
Ecco in cosa consistono "i 3 meccanismi":
EMISSION TRADING: scambio dei diritti di emissione
Le riduzioni possono essere diminuite tramite l’acquisto di "emissioni potenziali" presso quei paesi che hanno livelli di emissione inferiori a quelli previsti dal Protocollo.
Se A emette meno gas serra di quelli che il Protocollo gli consente, può vendere la sua differenza a B, in modo che questo possa superare i limiti impostigli.
JOINT IMPLEMENTATION: Attuazione congiunta
Progetti comuni tra paesi industrializzati, per ottenere la riduzione delle emissioni mediante la diffusione e l’impiego delle tecnologie più efficienti.
CLEAN DEVELOPMENT: Sviluppo pulito
Tecnologie ad alta efficienza energetica nei paesi in via di sviluppo, in grado di ridurre le emissioni che altrimenti sarebbero prodotte dall’utilizzazione di tecnologie inefficienti

Che fa l'Europa.

L’obiettivo dell’Unione Europea consiste nel ridurre le emissioni di gas ad effetto serra dell’8% rispetto ai livelli del 1990, entro il 2012.
Non aspettatevi che tutti i paesi debbano approntare riduzioni: sorpresa delle soprese, a qualcuno è concesso addirittura l'aumento di emissioni:
Paese
Che dice il protocollo

LUSSEMBURGO
-28%
DANIMARCA
-21%
GERMANIA
-21%
REGNO UNITO
-12,5%
AUSTRIA
-13%
BELGIO
-7,5%
ITALIA
- 6,5%
PAESI BASSI
-6%
FRANCIA
0%
FINLANDIA
0%
PORTOGALLO
+2%
SVEZIA
+4%
IRLANDA
+13%
SPAGNA
+15%
GRECIA
+ 25%
Le riduzioni devono partire dal 2002.

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