Materie: | Appunti |
Categoria: | Storia |
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Data: | 19.04.2001 |
Numero di pagine: | 4 |
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Testo
UNO
Eresia = scelta di una nuova dottrina diversa da quella professata dalla Chiesa
Scisma = separazione senza mutazioni sostanziali della dottrina e dei dogmi
IL medioevo è stato ricco di eresie e scismi: catari, valdesi, Wycliffe (rifiutava la teoria della transustanziazione), Hauss. Tra tutte le lacerazioni della Chiesa la più grave tuttavia è quella che ha preso il nome di Riforma che ha separato da Roma, all’inizio del secolo XVI, gran parte dei cristiani dell’Europa centro settentrionale. E ha dato vita alle chiese riformate, dette anche protestanti.
DUE
Alla base di richiesta di rinnovamento era: l’insofferenza per la mondanizzazione del clero – il cumulo di benefici ecclesiastici conferiti agli alti prelati – lo scandalo del nepotismo papale. Molti sollecitavano la convocazione di un concilio ecumenico, ritenuto l’unico strumento efficace per rimuovere scandali e abusi. La chiesa era ormai da tempo incentrata sul primato assoluto del papa: dam qui l’avversione del papato verso ogni proposta di concilio. Accanto a ragioni morali sono da considerare anche ragioni politiche ed economiche: la chiesa aveva accumulato nei secoli per l’Europa vastissime proprietà, spesso indirizzate a sostenere la politica nepotistica dei pontefici. Gli Stati assoluti avevano avuto modo di controllare l’egemonia dello Stato Pontificio, solo la Germani si dimostrò incapace di opporsi allo sfruttamento della Curia Romana. Tra le forze che alimentarono la protesta religiosa abbiamo: uomini di cultura, umanisti italiani e stranieri denunciavano da tempo la deformazione della religione, gli atti di culto inquinati dal paganesimo, l’intollerabile ignoranza del clero, proponendo il ritorno ad un cristianesimo più genuino. Il più colto fu ERASMO DA ROTTERDAM che coltivò l’ideale di Cristianesimo tendenzialmente ispirato unicamente al Vangelo.
TRE
La riforma affonda le sue radici in esigenze più dottrinali che morali e politiche: essa mirò alle basi la costituzione della chiesa. Già nel secolo XIV Wycliffe e Huss avevano preannunciato la riforma accanto ai movimenti ereticali. Le sacre Scritture erano le uniche fonti a loro parere attendibili.
QUATTRO
Martin Lutero fu un frate tedesco dell’ordine degli Agostiniani che dette inizio alla riforma. Sentiva l’irrimediabile indegnità dell’uomo di fronte a l’inaccessibile altezza di Dio: come l’uomo poteva sfuggire alla dannazione eterna con le sue povere forze spirituali, le sue braccia ridicolmente corte, colmando l’abisso che lo separava da Dio? Pervenne alla certezza che l’uomo non si salva per i suoi meriti, ma unicamente per meriti di Gesù. Afferma inoltre che pochi sono gli eletti che Dio ha scelto all’inizio dei tempi: ognuno deve tuttavia tenersi stretta la convinzione di far parte di coloro che otterrano la salvezza. Lutero limitò i sacramenti al battesimo e alla eucaristia. Ogni credente diventava sacerdote di se stesso, si teorizzava il libero esame delle sacre scritture. Questo radicalismo distruggeva ogni sorta di di organizzazione ecclesiastica. Lutero ebbe paura delle conseguenze sociali e politiche della sua predicazione e favorì la nascita di nuove comunità ecclesiastiche territoriali ponendole sotto il controllo dei principi. La chiesa è adesso indipendente totalmente da Roma.
CINQUE
La rottura con Roma non si ebbe subito. La Curia romana si mostrò a,lungo tollerante poiché non reputava inizialmente Lutero come un potenziale pericolo, bensì sperava che si trattasse di una delle solite diatribe volte a svanire presto.. Papa leone X convocò Lutero a discolparsi, ma non si presentò. Nel 1514 Leone X proclamò un’indulgenza speciale per la costruzione a Roma della nuova Basilica di San Pietro. La banca dei Fugger ne ottenne l’appalto, talvolta anticipando i fondi stimati, i principi ebbero una percentuale sulle terre. Ciò fece scoppiare Lutero che il 31 ottobre1517 affisse sulla porta della cattedrale di Wittenberg un libello contenente tutte le sue tesi: partendo dal principio di giustificazione ad opera della sola fede, confutando la validità delle indulgenze e la facoltà della Chiesa d i concederle. Nel 1520 Leone X gli inviò una lettera di scomunica che bruciò davanti a Wittenberg.
SEI
Dopo il fallimento di Leone X Carlo V impose al monaco ribelle di comparire dinanzi alla dieta di Worms. Federico Guglielmo l’elettore di Sassonia lo salvò ospitandolo nel proprio castello e permettendo la traduzione della Bibbia in tedesco per estendere la divulgazione religiosa luterana. Assorbito dalla guerra con la Francia Carlo V non poté ostacolare efficacemente il frate. Contestando la validità del sacerdozio, Lutero offrì una giustificazione ideale ai principi tedeschi per perdere la loro subordinazione dal potere centrale di Roma. La predicazione scatenò altri fermenti di rivolta: i cavalieri affamati di terre e libertà sotto la guida di Franz von Sickingen e di Ulrich von Hutten assaltarono le terre dell’elettore dei treviri (senza l’appoggio di lutero fallì nel 1525); rivolta dei contadini guidati da Thomas Munzer seguace degli anabattisti (1524 - 1525), in nome dell’uguaglianza iniziarono un moto di riscossa contro il servaggio feudale, contro la proprietà privata, contro la struttura gerarchica della società. Lutero non esitò a schierarsi dalla parte dei principi, altrimenti sarebbe ritornato col tempo il potere della chiesa cattolica. I motivi liberatori della riforma aprono il varco ad una più libera e autonoma esperienza di vita interiore sotto il profilo morale. Sotto il piano politico si esprime un concetto di autorità ancora tipicamente medievale secondo il quale i popoli sono a loro soggetti in ogni caso. In definitiva la riforma fu un vantaggio per i principi. Nel 1530 nella dieta di Augusta fu approvata dai rappresentanti dei gruppi religiosi la dichiarazione mitigata o Confessione Augustiana: distacco dalle tendenze radicali, si irrigidì il rifiuto dell’imperatore. Dopo il 1530 Carlo poté dedicarsi al contrasto del luteranesimo di Germania, ordinando la restituzione delle terre strappate alla chiesa. I principi protestarono unendosi in una lega difensiva, lega di Smalcalda 1531. La lotta terminò con la pace di Augusta 1555: l’imperatore riconobbe ai principi e alle città libere dell’impero la possibilità di adottare una delle due confessioni, ciò era stabilito dai signori e non dai sudditi: essi avevano la facoltà di emigrare in un paese che avesse optato per la religione prescelta. Del nuovo credo della chiesa riformata non fu Lutero a occuparsene, ma l’amico e seguace Filippo Zelantone (egli rivaluta alcune tesi).