La Riforma protestante e Lutero

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Testo

La crisi religiosa e la Riforma Protestante

LUTERO E L’INDULGENZA TEDESCA DEL 1517.
Formulata nel XIV secolo, la dottrina delle indulgenze affermava che Gesù e i Santi avevano creato un tesoro di indulgenze cui il papa e il suo clero potevano far accedere i peccatori, rimettendo loro le pene che dovevano scontare al purgatorio. Si pensava così che le indulgenze riguardassero non solo le pene canoniche (commesse dal clero) ma anche le pene inflitte da Dio. Esse potevano cancellare non solo le pene, ma anche le colpe. Non solo la colpa propria, ma anche quella dei parenti defunti. Alla fine del XV secolo la teoria e la pratica delle indulgenze era già consolidata.

LE 95 TESI DI LUTERO
Il monaco agostiniano Martin Lutero (1483-1546) si affrettò a mettere in guardia i suoi parrocchiani di Wittenberg: il papa non aveva nessun potere di sostituirsi al giudizio di Dio e i frati domenicani che predicavano l’indulgenza mettevano in grande pericolo l’anima di chi pensava di poter assolvere così facilmente le proprie colpe con Dio. Lutero argomentò la sua condanna scrivendo 95 brevi enunciati (alla fine del 1517). Li scrisse in latino e quindi furono inizialmente solo oggetto di discussione nelle università. Al principio del XVI secolo la stampa diffuse con estrema rapidità le contestazioni di Lutero, tradotte in lingua tedesca:
- il papa non poteva rimettere nessuna pena
- il papa non poteva cancellare nessuna colpa
- era dannato in eterno chi credeva alla propria salvezza in base alle indulgenze.
Lutero pensava che non si potesse raggiungere la salvezza con azioni terrene, ma si deve soltanto aver fede e la salvezza (che non è mai certa) dipende da Dio.
1518: prima condanna alle Tesi di Lutero (Lutero era protetto da Federico di Sassonia)
1520: seconda condanna resa pubblica nella bolla papale . Federico di Sassonia chiese che Lutero fosse ascoltato nella dieta del 1521.

TEOLOGIA DI LUTERO
Pensava che l’uomo fosse corrotto e peccatore nella sua essenza. Lutero fondava la possibilità di salvarsi e di rimettere i propri peccati su una visione della fede completamente indipendente dalle “opere buone”. Nel 1520 elaborò 4 trattati in cui proponeva una nuova dottrina di sacramenti e della messa e, attraverso le 2 tesi del libero esame delle scritture (per questo Lutero tradurrà in tedesco la Bibbia) e del sacerdozio universale, distruggeva l’idea tradizionale di Chiesa, rinnegando il ruolo di “mediazione” del clero tra i fedeli e la parola divina.
Gli umanisti invece, come Erasmo da Rotterdam, auspicavano, come Lutero, un ritorno alla purezza originaria del messaggio cristiano, ma conservavano una maggiore fiducia nella capacità dell’uomo a salvarsi con le opere, oltre che attraverso la grazia divina.
Lutero riuscì ad ottenere l’appoggio di molti principi tedeschi, che trasformarono la sua scomunica in una questione interna alla Germania, da discutere di fronte all’imperatore. Le Tesi di Lutero (condannate alla dieta di Worms anche da Carlo V) furono invece accolte da un vasto movimento di riforma ecclesiastica, fino alla grande rivolta contadina del 1424-25 , a cui era contrario lo stesso Lutero e sanguinosamente repressa dai principi, che invece ottennero il suo consenso.
Il dibattito teologico tra cattolici e riformai durò ancora per qualche anno, favorito da Carlo V nel tentativo di evitare la rottura definitiva. Si tennero a Spira, nel 1526 e 1529, due diete, che dapprima lasciarono e poi frenarono la libertà dei principi di aderire o meno al movimento riformatore.
L’ultimo tentativo fu compiuto ad Augusta nel 1530. Dal suo fallimento derivò una più dura opposizione di Carlo V ai “protestanti”, seguita subito dalla costituzione della lega di Smalcalda , un’alleanza tra i principi riformatori pronti a difendere con le armi la libertà di religione dei luterani.

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