Materie: | Appunti |
Categoria: | Storia |
Voto: | 1 (2) |
Download: | 112 |
Data: | 28.05.2007 |
Numero di pagine: | 4 |
Formato di file: | .doc (Microsoft Word) |
Download
Anteprima
liber-pontificalis_1.zip (Dimensione: 5.55 Kb)
trucheck.it_liber-pontificalis.doc 25.5 Kb
readme.txt 59 Bytes
Testo
La chiesa romana divenne sempre più potente una delle testimonianza del progressivo potenziamento è la liber pontificalis, una raccolta di vite di papi redatta in più fasi. Nel corso del V sec soprattutto grazie all’azione di leone I e di gelasio I la chiesa di roma ottenne il riconoscimento del suo primato su tutta la chiesa universale, un primato di virtù del quale il vescovo romano aveva il controllo disciplinare sugli altri episcopati. Il pontefice emetteva delle lettere circolari, dette decreti e aveva inoltre al suo servizio degli ambasciatori che lo rappresentavano al cospetto delle autorità politiche ed ecclesiastiche. Sin da prima della caduta dell’impero le decisioni dei vertici ecclesiastici romani avevano ormai assunto un’importanza che varcava i confini europei. Gregorio era nato a Roma verso il 540 da una famiglia cristianissima dell’alta aristocrazia senatoria. Egli fu istituito secondo il modello latino classico che rinnegò dopo aver intrapreso la vita religiosa. Egli esercitò anche vero il 572-574 un’importante magistratura urbana che gli servì come ottima preparazione all’esercizio dell’ufficio pontificale. Poco più tardi si ritirò nella vita monastica ma fu invitato dal papa a lasciare il monastero e ad entrare come diacono al servizio della chiesa di Roma.
Dopo il 580 fu per vari anni ambasciatore pontificio alla corte di Costantinopoli infine alla morte del papa nel 590 fu eletto a sua volta papa. Negli anni del papato di gregorio ci fu un evidente rafforzamento dell’istituzione episcopale si cominciarono a delineare le condizioni per un dominio pontificio autonomo dai poteri civili. I rapporti con l’esarca di Ravenna e con Costantinopoli non furono sempre rosei, perché gregorio rivendicava da parte delle autorità bizantine un più netto riconoscimento dell’altezza del suo santo ministero. Verso il popolo longobardo spesso si esprimeva con un linguaggio dei sorprendente violenza, mentre vi fu un avvicinamento con la monarchia longobarda. La sua mediazione riuscì a preservare le zone bizantine fino a fare ottenere ai bizantini d’Italia una pace relativamente stabile. Altre furono le iniziative di gregorio: innovazioni liturgiche tese a dare maggiore solennità alle messe, egli si adoperò per l’eliminazione delle ultime sacche del paganesimo. Egli lotto anche contro la dissidenza religiosa cristiana.
(regno dei visigoti in spagna) oltre alla perdita di alcune aree conquistate dai bizantini e alla pressione militare dei franchi, durata fino al 540, i contrasti interni, fra la monarchia ariana e la nobiltà gota favorirono l’indebolirsi dell’autorità centrale e il costituirsi di principati indipendenti il più importante dei quali aveva centro nella città meridionale di Cordoba. Frattanto la capitale politica era stata trasferita da tolosa a Toledo. Un notevole rilancio si ebbe con leovigildo. Sotto questo autorevole sovrano i visigoti recuperarono la maggior parte delle aree meridionali per poi allargarsi nell’area nord-occidentale della spagna. Alla fine del secolo i visigoti erano padroni di tutta la penisola iberica. Negli anni fra il 587 e il 589 era avvenuta la conversione al cattolicesimo dei regnanti spagnoli. Figlio di Leovigildo, il re reccaredo si convertì nel 587 e cominciò a preparare il concilio di Toledo del 589, il quale stabiliva la conversione dei goti al cristianesimo e vietava pratiche ariane. Nell’a amministrazione municipale le istituzioni romane, non scomparvero del tutto; legge statale era il codice dei visigoti con il quale si ufficializzava il diritto senza più alcuna distinzione di trattamento fra vincitori e vinti. Nel 711-713 la spagna cadde nelle mani degli arabi. L’imperatore costante II fu artefice di una politica di spoliazione fiscale delle terre bizantine dell’africa e in italia e staccò, concedendone l’indipendenza, la chiesa di Ravenna da quella di roma. Il periodo vide anche conflitti interni alla potenza longobarda, fra i duchi più potenti e i sovrani. La città di roma costituiva il polo di aggregazione più saldo per le forze che si potevano contrapporre al dominio longobardo. Nell’anno 712, salì al trono Liutprando che tentò di unificare tutti i territori longobardi d’italia. In questo periodo scoppiò una crisi fra i vescovi di roma e e gli imperatori di Costantinopoli a causa della politica di iconoclastica di leone III. Liutprando avanzò verso roma, ma incontrata resistenza donò al papa, nel 728, l’antico centro di Sutri sottratto all’amministrazione ducale di Roma. A questa data si fa risalire la nascita del potere temporale dei papi. Alla morte di Liutprando, seguì il regno del longobardo Astolfo che conquistò Ravenna ponendo fine alla presenza di centri bizantini nell’italia settentrionale. Nello stesso anno diventò re dei franchi il primo carolingio, pipino il breve, che consolidò l’alleanza tra i franchi e la roma pontificia, in funzione antilongobarda. Astolfo dichiarò guerra a roma ma fu sconfitto e costretto ad abbandonare i territori da lui occupati che divennero parte del patrimonio della chiesa romana.
Nella città della mecca nel 570°.c nacque Maometto figlio di una famiglia dedita al commercio. A sei anni era già orfano ed ancora molto giovane sposò una ricca commerciante Khadigia. I viaggi di lavoro e i contatti con altri ambienti contribuirono a far maturare in lui una insoddisfazione per le religioni tradizionali. Nel 610 maometto scelse un ritiro di meditazione spirituale fuori dalla sua città. Secondo la tradizione egli vide sul monte hira l’arcangelo Gabriele che gli trasmise i versetti di una rivelazione divina riceveva così di allah-dio verso il quale il primo obbligo era quello dell’islam che significa sottomissione dedizione incondizionata. Gli appelli di maometto di diffondere la nuova fede non ebbero subito successo, così nel 622 maometto decise di abbandonare coi suoi seguaci la città. Attivatosi per ottenere le aderenze politiche giuste si trasferì a medina . questa emigrazione fu di fondamentale importanza. I mussulmani calcolano il loro tempo a partire da questa data 622. tra il 622 e il 630 si alleò con tribù beduiniche che fornivano contingenti militari e nel 630 conquistò la mecca. Due anni dopo morì per malattia. Grazie a maometto il mondo degli arabi un mondo frammentato divenne una realtà politicamente unificata e compatta.