| Materie: | Appunti |
| Categoria: | Storia |
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| Data: | 08.02.2001 |
| Numero di pagine: | 1 |
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LA 'RIVOLUZIONE ARISTOCRATICA' E LA COVOCAZIONE DEGLI STATI GENERALI
Le contraddizioni della societа francese si coagularono attorno al problema del deficit dello Stato, accumulato nel corso del secolo dalle eccessive spese della corte, dalle guerre (tra cui quella d'indipendenza americana), da un'irresponsabile politica finanziaria e dalla sfavorevole congiuntura economica. Unica soluzione alla crisi finanziaria sarebbe stata l'estensione del carico fiscale agli ordini fino allora esenti, nobiltа e clero. Tale soluzione fu prospettata fin dal febbraio del 1787 all'Assemblea dei notabili dal controllore delle finanze Calonne (che in seguito all'opposizione incontrata fu costretto a dimettersi) e riproposta dal suo successore Lomenie de Brienne. Ma, sia l'Assemblea dei notabili sia il parlamento di Parigi dichiararono che il solo organo competente a decidere sulla questione erano gli Stati Generali, non piщ convocati dal 1614. Negli ultimi mesi del 1787 iniziт una sorta di braccio di ferro tra la nobiltа di spada e di toga e la Corona, contrasto che prese il nome di rivoluzione aristocratica. Degli editti emanati dal re il parlamento approvт la riforma giudiziaria, ma cassт regolarmente quelli fiscali sino a quando, l'8 agosto 1788, Lomenie de Brienne annunciт la decisione di convocare gli Stati Generali per il 1є maggio 1789 e il 24 agosto si dimise.
