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Categoria: | Storia |
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LA CRISI DELL’IMPERO ROMANO NEL III SEC. D.C.
Il III sec. fu un secolo molto importante. La popolazione dell'impero era divisa in due categorie:
• Gli abitanti della cittа: parlavano latino-greco e persino gli schiavi godevano di un tenore di vita superiore rispetto a quello dei contadini.
• Gli abitanti della campagna: parlavano ancora le antiche lingue locali ed erano rimasti come tanto tempo fa.
Questa fu proprio una causa della crisi. Anche le cittа non erano piщ capaci di integrarsi con la campagna e contribuivano a impoverirla e sfruttavano gli abitanti.
L'aristocrazia cittadina evitava di impegnarsi nell'amministrazione diretta dei propri possedimenti ed evitava la carriera militare, troppo rischiosa e faticosa. I contadini erano servi e non avevano il potere ed erano obbligati ad entrare nell’esercito; quindi avevano seri motivi per odiare la cittа. Nel III secolo d.C. i contadini presero il potere dell’esercito e alcuni contadini divennero imperatori. Le ragioni della crisi furono anche sociali: il mondo della campagna si ribellт a quello civilizzato delle cittа, finche non riuscм ad avere il sopravvento.
Guerre civili, brigantaggio, pirateria, spopolamento delle campagne ebbero come conseguenza la diminuzione della produzione agricola e ad aggravare la crisi intervenne una svalutazione monetaria, che contribuм un aumento dei prezzi. Le cittа si riempirono di disoccupati, mentre nelle campagne i contadini diventano di fatto schiavi: il governo li obbligт ai campi per impedire che abbandonassero le campagne in cerca di fortuna.
SETTIMIO SEVERO (193-211 d.C.): Dopo una serie di successioni prende il posto Settimio Severo che dopo aver eliminato i rivali, occupa Roma e fondт una nuova dinastia, quella dei Severi.
Settimio Severo (militare) rafforzт l'esercito e favorм l'elemento militare con terre e soldi, a scapito dell’aristocrazia senatoria. Questa politica portт al crollo delle finanze statali e influм negativamente sull'economia. S.S. prese un provvedimento economico: dimezzт la percentuale d'argento presente nelle monete in modo da poterne emettere in maggiore quantitа. Di conseguenza l’inflazione era sempre piщ alta (ceti medi + danneggiati).
S.S. veniva da una famiglia sacerdotale siriana dedita al il culto di divinitа solari, e cercт di promuovere questo culto a Roma. Era anche superstizioso o credeva nell’astrologia.
Favorм le province e il Senato vide diminuire ulteriormente la propria importanza istituzionale e le province acquisirono nella politica imperiale un rilievo molto alte.
S.S. impose un governo autoritario.
CARACALLA E GETA: dopo la morte di Settimio Severo vennero eletti i suoi due figli: Caracalla e Geta. Tra loro c'era un profondo odio perchй solo uno voleva il potere; quindi Caracalla fa uccidere Geto dai pretoriani e prende il potere.
Caracalla distribuм delle enormi somme di denaro all'esercito per guadarsi la fiducia e fu costretto ad aumentare le tasse e gli chiedeva soprattutto all’aristocrazia senatoria. Il suo regno и caratterizzata dalla Constitutio Antoniniana che concedeva il diritto di cittadinanza romana a tutti gli abitanti liberi dell'impero (abitanti della cittа e i proprietari terrieri che da esse dipendevano); quindi non c'erano piщ distinzioni.
ELIOGABALO: successore di Caracalla fu suo nipote Eliogabalo di 14 anni. Egli praticava cerimonie esotiche e si circondava di maghi. Le sue giornate le trascorreva nell'ozio e il suo comportamento cosм anticonformista provoco del malcontento dei pretoriani e del senato. Sua nonna prese la decisione: l'unica soluzione era eliminarlo e cedere il trono all'altro nipote Alessandro Severo. Quindi i pretoriani uccisero Eliogabalo e buttarono il cadavere nel Tevere. Proclamarono la sua Domnatio memoria e cioи che questo suo nome non poteva piщ essere preso dai discendenti familiari.
ALESSANDRO SEVERO: era un ragazzo di appena 13 anni. Il suo potere era tenuto da sua madre e sua nonna che cercarono di istaurare buoni rapporti con il senato. Alessandro era un pacifista, non aveva buoni rapporti con l'esercito e dopo diversi tentativi di rendersi popolare tra loro fu assassinato insieme alla madre mentre si trovava al confine settentrionale.
Successore di Alessandro fu Massimino il Trace (perchй era nato in un villaggio chiamato Tracia).
Egli era barbaro, perchй nato da due genitori barbari, perт era coraggioso e forte.
Egli venne considerato il primo imperatore barbaro, a differenza degli altri imperatori del II e III secolo era completamente estraneo alla mentalitа romana. Durante il suo breve regno segnт il trionfo dell'esercito. Con i senatori era perт "nemico" perchй secondo lui non era necessario recarsi a Roma per ricevere il titolo di imperatore. Venne ucciso dai senatori.
Alla morte di Massimino, l'aristocrazia romana tentт di riconquistare le leve del potere. Il vero problema era che i due poteri fondamentali dello stato, cioи il ceto senatorio e i militari, non riuscirono a trovare l'equilibrio.
Il 300 fu caratterizzato dalla crisi economica e dalla peste. I militari chiedevano grandi spese, quindi vennero aumentate le tasse. La peste poi, diffusa soprattutto tra i contadini, contribuм allo spopolamento della cittа e delle campagne.
Lungo il Reno e il Danubio c'erano i Germani e i goti, popolazioni che si spostavano in massa, con donne, animali, alla ricerca di nuove terre e per sfuggire alla fame. Questa non fu una vera e propria invasione, ma un movimento migratorio.
Nel 224 a.C. il regno dei Parti divenne molto potente, grazie ad una nuova dinastia quella dei Sasanidi. I parti disponevano di un forte esercito e fin all'epoca dell'impero romano avevano l'obiettivo di raggiungere uno sbocco sul Mar Mediterraneo, lungo le coste della Siria. L'esercito dei Parti riuscм a conquistare la cittа di Antiochia (capitale Siria).
Filippo l'Arabo riuscм a far pace con i parti e nel 248 a.C organizzт una festa per i 1000 anni della fondazione di Roma con i giochi grandiosi e con migliaia di gladiatori che si esibirono nel colosseo. Pochi mesi dopo una tribщ di goti devastт la penisola balcanica e i romani con una somma di denaro riuscirono a fermare l'invasione.
DECIO: (249-251 a.C) alla morte di Filippo l'Arabo salм al treno Decio che organizzт una persecuzione contro i cristiani.
VALERIANO: alla morte salм al trono Valeriano che divise l'impero, affidando la parte occidentale a Galliano fu catturato dai parti e morм in prigionia senza che l'impero romano facesse nessun tentativo per liberarlo.
Sparta e Atene furono saccheggiate e anche la Grecia fu ridotta a un cumulo di rovine: il meraviglioso tempio di Artemide e Efeso fu dato in fiamme.
Alcune regioni all’interno di Roma si resero autonome. L’impero era a poco a poco si riprese. Riuscirono a sconfiggere i Germani, dopo una serie di battaglie, alla guida di due comandati militari. Per difendere Roma alle invasioni barbariche, Aureliano nel 271 a.C. aveva costruito le cosiddette “mura Aureliane”. Fu ucciso in una congiura.
TACITO E PROBO: i successori di Aureliano furono Tacito o Probo che sconfissero i vandali e altre popolazioni germaniche.
DIOCLEZIANO: riorganizzт l’impero e durт per un lungo periodo.