L'Ottocento e la prima guerra mondiale

Materie:Riassunto
Categoria:Storia
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Testo

Panoramica Generale

Tra il 700 e l’800 vi è un gran cambiamento mentale. Si passa dall’illuminismo al Romanticismo. Secondo l’Illuminismo, tutto il passato era sbagliato, soprattutto la Chiesa. Il criterio di tutto è la Ragione, arbitro della verità (Criticismo e Dea Ragione). Tutto ciò che si spiega con la ragione è vero, il resto è falso. A partire dagli anni 80, l’Europa, ma soprattutto la Germania, inizia a chiedersi cosa centrasse con l’Illuminismo. La Germania era il popolo dei Nibelunghi, di Re Artù, dell’Arte, l’antitesi dell’Illuminismo. Iniziò quindi una Reazione contro l’Illuminismo (anche se poi strafarono), soprattutto dopo l’invasione della Germania da parte di Napoleone. S’iniziò a sostenere che la vita non può essere vissuta solo con la ragione, ma anche e soprattutto con il cuore. È da questo momento che comincia il Romanticismo come reazione ideale e politica all’Illuminismo. È in Germania che nasce un movimento chiamato “Sturm und Drug” (tempesta ed impeto), viene riscoperta la religione, l’odio, l’amore, le amicizie, i sentimenti che con l’Illuminismo erano stati esclusi.

L’Età dell’Imperialismo

Nel 1870 accaddero molti avvenimenti: il 20 settembre cade lo Stato Pontificio e con esso finisce il Risorgimento, anche se realmente il Risorgimento si conclude con la conquista di Trento e Trieste nel 1918. Scoppia la guerra tra Bismark e Napoleone III. Quest’ultimo perde e così cade il 2° Impero (52-70). Nasce quindi la 3° Repubblica. Bismark, sconfitto Napoleone III, unifica la Germania e fonda il 2° Reich. Dal 70 al 14 accadono molti eventi ma nulla di particolare. Poi, il 14, scoppia la 1° Guerra Mondiale. Se dovessimo definire il periodo storico che va dal 70 al 14, possiamo senza dubbio chiamarlo l’“Età dell’Imperialismo”, poiché l’Europa, formata da Imperi e Regni, esclusa la Francia, era padrona del mondo. Altri però chiamano questo periodo l’“Età della Belle Epoque”. I motivi sono vari. L’Europa era padrona assoluta del mondo, grazie agli imperi coloniali, si era ricchi, c’era la voglia di divertirsi (Parigi) e di investire. È proprio in questo clima che si ha la 2° Rivoluzione Industriale, grazie soprattutto alla ricchezza, alla potenza e all’abbondanza di materie prime che l’Europa aveva. L’europeo si sentiva potente, sicuro di sé (apparentemente). Si vive talmente bene che in questo periodo non ci sono guerre (si sta preparando la guerra mondiale). Questa mentalità riporta di moda l’“Utopia del Progresso”. È in questo periodo che molte persone, ma soprattutto i positivisti, iniziano ad affermare che l’umanità va avanti come una linea retta verso lo sviluppo e che, se si fosse lasciata stare la religione, nel 20° secolo si sarebbero sconfitte le malattie e si sarebbe vissuto nella “Pace Universale”. Simbolo di quest’ideologia positivistica, di sfida a Dio è la Tour Eiffel. Tali teorie vennero poi sempre più confermate dal grande sviluppo della tecnologia che si ebbe in quel periodo. Questo periodo è anche l’apice della Massoneria che controlla tutto il mondo.

Con al 1° Guerra Mondiale muore l’Europa, è il Suicidio Collettivo dell’Europa. Il 28 giugno 1914 ci fu una grande festa a Parigi. Lo stesso giorno, un mazziniano uccide Francesco Ferdinando, erede al trono d’Austria. I primi di settembre scoppia la 1° Guerra Mondiale che in una sola settimana procura un milione di morti (ragazzi). Questo periodo può essere diviso in 4 parti:
Panoramica Economico-Sociale;
Francia;
Germania;
Italia.

Il Colonialismo e la Questione Sociale

L’Africa fu conquistata principalmente da Inghilterra e Francia. L’Inghilterra conquistò i territori dell’africa partendo da sud e giungendo fino a nord. La Francia invece partì da ovest e giunse ad est. Nel 1898 a Fashioda, nel Sudan, una colonna francese e una colonna inglese s’incontrarono. Non volendo nessuno dei due lasciare il territorio all’avversario, iniziò una sparatoria tra i due schieramenti. Parigi e Londra s’impuntarono e sembrava ormai imminente la guerra tra Francia ed Inghilterra. In seguito s’incontrarono gli ambasciatori delle due nazioni e, invece di una guerra, nacque un’alleanza militare chiamata Entente Cordial (Intesa Cordiale). Inseguito diverrà la Triplice Intesa con l’entrata della Russia. Alcuni territori dell’Africa del Nord furono conquistati dalla Spagna, il Mozzambico e la Tanzania alla Germania, la Libia era dell’Impero Turco, il Corno d’Africa (Etiopia, Somalia ed Eritrea) era libero, l’Asia del Sud era dell’Inghilterra, la Cocincina della Francia, l’Australia era dell’Inghilterra, il Sud d’America era libera ma sotto il controllo economico degli Stati Uniti d’America, il Belgio ha il Congo Belga. Rimaneva la Cina, un territorio enorme, indipendente da sette mila anni, il cui impero era, però, ormai in decadenza. Nel 1841 gli inglesi sbarcano a Shanghai con un sacco di Oppio e Hashish. Gli inglesi vogliono venderlo ma i cinesi rifiutano. Così gli inglesi bombardano Shanghai e obbligano così la Cina a comprare questo sacco. In seguito si recano a Pechino dall’Imperatrice e gli propongono un’alleanza che l’imperatrice accetta. Tale alleanza prevedeva:
1) l’Inghilterra avrebbe difeso la Cina dagli attacchi delle altre nazioni;
2) la Cina avrebbe commerciato con l’Inghilterra.
Subito le altre nazioni protestano e così iniziano ad entrare in Cina Francia, Germania, America, Belgio e Italia. Nel 1894 scoppia la “Rivolta dei Boxers” dei cinesi contro i bianchi. La rivolta fu sedata, ma si creò quello spirito liberale che portò, nel 1896, alla nascita di un movimento indipendentista chiamato Koo Hing Tang con a capo Sun Yat Sen. Questo movimento era di stampo liberale e repubblicano ma anche contro l’impero cinese. Nel 1911 questo movimento fa un colpo di stato a seguito del quale crolla l’Impero Cinese. Nasce così la Repubblica con a capo Sun Yat Sen. Negli anni venti il movimento si divide in due, una comandata da Sun Yat Sen e l’altra da Mao Tse Tung. Pochi anni dopo, proprio tra queste due parti, scoppia la Guerra Civile Cinese che durerà fino agli anni trenta. Da ciò si capisce che protagonista assoluta del Colonialismo è l’Inghilterra che in questo periodo ha un impero vastissimo che coincide con l’impero della regina Vittoria (1830-1901). Questa è appunto l’“Età Vittoriana”, l’età della grande potenza inglese e dell’Europa in generale.

Il Capitalismo e il Socialismo

La Prima Rivoluzione Industriale aveva distrutto le corporazioni e aveva trasformato gli industriali in pescecani pronti a sfruttare i lavoratori, aveva in pratica creato il grande Capitalismo. Dal 60 al 14 scoppia la Seconda Rivoluzione Industriale. Essa fu molto più importante dal punto di vista tecnico. Lo sviluppo tecnologico portò a scoperte importantissime in ambito scientifico come il petrolio, che sostituisce il carbone, il motore a scoppio, che diede il via alla macchina e i treni. L’industria navale subisce un grande sviluppo con l’introduzione dell’acciaio; si costruirono, infatti, le prime navi d’acciaio e nacque il primo sommergibile chiamato Nautilus in onore di Verne. Anche la medicina fece passi da gigante, con la scoperta di numerosi vaccini e della radioattività, che portò ai Raggi X. Nelle telecomunicazioni viene inventato il telefono e successivamente, grazie a Marconi, la radio. Queste scoperte, e soprattutto quella del petrolio, sono la causa del boom della produzione industriale che a dato vita al grande capitalismo Inglese ed Americano. Gli Stati Uniti in 20 anni hanno stravolto il loro aspetto, passando dalle desolate pianure del west ai moderni grattacieli di New York, e sono diventati la nazione più ricca del mondo, questo grazie alle grandissime risorse che il territorio americano offre, al controllo economico del Sud e hai giovani volenterosi. Il boom coinvolse successivamente anche Francia e Germania, solo a fine secolo coinvolse anche l’Italia. Col capitalismo iniziano a nascere le grandi fabbriche. In America nacque la General Motors di Henry Ford, che inventò la catena di montaggio. Col tempo si formarono, oltre al gruppo di Ford, altri sei gruppi capitalisti chiamati Trust. Questi gruppi vennero chiamati le Sette Sorelle e avevano il controllo dell’economia mondiale. In Germania nacque la Singer e la Simens. Il signor Benz iniziò la raffinazione del petrolio arrivando alla benzina, e fondò la casa automobilistica della Mercedes. In Italia il primo capitalista era un garibaldino, Gianbattista Pirelli, che fondò la Pirelli per la produzione di gomme. A Torino nasce, nel 1901, la FIAT di Giovanni Agnelli e il signor Olivetti fondò la fabbrica Olivetti per la produzione di macchine da scrivere. Inizia uno scambio commerciale con l’estero a livello capitalista, ma tutto grazie alle colonie (Inghilterra e Francia), che fornivano le materie prime. Capitalismo e colonialismo marciano di pari passo poiché l’uno mantiene l’altro. Lenin scrisse: «il capitalismo sommato al colonialismo da origine all’imperialismo». Con la Seconda Rivoluzione Industriale si assiste ad un miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori grazie soprattutto a molti governi che iniziarono delle campagne a favore dei lavoratore con l’introduzione di nuove leggi. In Inghilterra con i Tory di Israeli, in Germania con Bismark e negli Stati Uniti si stabilirono nuove leggi:
1) Limitazione dell’orario lavorativo a 12 ore;
2) Proibizione del lavoro minorile;
3) Istituzione di primi sussidi (una specie di pensione).
Tutta questa politica fu fatta perché i paesi industrializzati avevano intuito il pericolo marxista. Nonostante ciò i problemi c’erano e c’era anche molta povertà. Infatti, è in questo periodo che si diffonde il marxismo.

I Socialisti e gli Anarchici

Karl Marx scrisse due opere: il Manifesto nel ’48 e il Capitale nel ’60. Nel 66 organizza la Prima Internazionale. Marx condanna ogni forma di nazione. Gli stati devono essere abbattuti. I proletari di tutto il mondo devono unirsi, perché spinti da stesse esigenze, e devono combattere la borghesia capitalista, perché questi sono uguali in qualsiasi parte del mondo. Tutti i proletari soffrono, infatti, la fame e tutti i capitalisti li sfruttano. Sua famosa frase: «Proletari di tutto il mondo, Unitevi». La I Internazionale è un congresso, con sede a New York, al quale parteciparono il partito comunista, quello anarchico e quello mazziniano. Mazzini fu cacciato subito da Marx che lo chiamò “Teopompo”. In seguito furono allontanati anche gli anarchici che non condividevano la linea Marxista. Nonostante entrambi volessero l’anarchia, anarchici e marxisti non si sopportavano. Questo a causa della diversa mentalità per giungere all’anarchia. Marx, per raggiungere il suo scopo, aveva un piano storico ben preciso che prevedeva delle tappe, tra cui quella fondamentale era la dittatura del proletariato, e che poteva durare anni. Gli anarchici non potevano accettare ciò perché prevedeva l’esistenza di uno stato sovrano tenuto dai proletari che era fonte di terrore e limitava la libertà di pensiero, preferivano paradossalmente lo stato borghese che almeno, per democrazia, assicurava le libertà fondamentali dell’uomo. Gli anarchici, a differenza dei comunisti, procedevano senza un piano, con l’Action Direct, cioè agire subito, uccidere i personaggi importanti del tempo con gli attentati, mentre Marx professava una lunga lotta di classe tra proletari e borghesi che avrebbe portato all’abbattimento dello stato e all’istituzione della dittatura del proletariato. A causa di queste divisioni la I Internazionale fallisce. Nel ’83 muore Marx e in sua memoria l’amico Engels organizza la Seconda Internazionale, più importante e durerà più della prima visto che il gruppo era più omogeneo. Il motto del congresso era: «Guerra alla Guerra». L’uomo era operaio e l’importante era creare una classe unica e compatta visto che gli operai di tutto il mondo avevano le stesse aspirazioni. Erano quindi inutili le nazioni. Nel mondo comunista appariva quasi certo uno scontro tra le più grandi nazioni europee. Il primo a dirlo fu Lenin, affermando che proprio quel giorno doveva scoppiare la rivoluzione comunista. La II internazionale fallisce quando gli operai sono i primi ad andare al fronte durante la I guerra mondiale. Nel 1917 scoppia la rivoluzione in Russia e pochi anni dopo si indice la Terza Internazionale alla quale partecipò anche Stalin. Dagli anni ’60 si diffusero anche i primi movimenti anarchici. Anarchia deriva dal greco ana: senza e cerchia: stato, cio+è senza stato, senza capo. Infatti, gli anarchici volevano l’abbattimento dello stato per giungere alll’autogestione con la quale gli uomini si devono governare da soli. I movimenti anarchici nascono nelle campagne russe. Il primo teorizzatore fu Bakunin, che condannato a morte fugge e viene in Italia dove inizia a diffondere, soprattutto al sud, la questione sociale e gli ideali di uguaglianza. In Italia il primo anarchico fu Andrea Costa, ma l’anarchia non prese mai piede in Italia, ebbe invece grande successo il socialismo di Filippo Turati.

La Francia dal 70 al 14

Nel 1870 cade Napoleone III e viene fondata la III Repubblica che cadrà nel 1940 dopo la conquista di Hitler. Prendono il potere Gustave Thiers e Leon Gambettà. Mentre Parigi è assediata dalle truppe prussiane, scoppia la Rivoluzione Comunista (quasi) a Parigi fatta dai Comunardi che crearono le barricate. L’esercito era impegnato nella difesa della città e la situazione era ormai fuori controllo. Thiers e Gambettà fuggono ad Orlean. La Francia era repubblicana mentre Parigi era sotto il controllo dei Comunardi che fondarono, in memoria di Danton, la Comune. Gambettà chiede aiuto a Bismark affinché ponesse fine al pericolo comunista ma questi non solo si rifiutò, ma fece circondare Parigi con il suo esercito con l’ordine di non far entrare nessuno. In seguito i comunardi iniziarono ad instaurare il terrore facendo strage di nobili e cattolici, arrivarono ad uccidere persino l’arcivescovo di Parigi. In seguito a ciò, Bismark ritirò l’esercito da Parigi e l’esercito francese riportò l’ordine uccidendo tutti i Comunardi. Tornata la repubblica si prepararono le elezioni, stando attenti a non far succedere la stessa cosa della II.. I candidati per la sinistra erano Thiers e Gambettà, mentre per la destra era il generale Mc Mahon dietro il quale si formò un forte partito monarchico. Altro candidato era Enrico Conte di Chamboard (Borbone) che prese il nome di Enrico V. Mc Mahaon gli offre la corona, sicuro che popolo ed esercito lo avrebbero accettato. Enrico V, però, pose una sola condizione, l’abolizione del tricolore. I francesi si rifiutarono ed Enrico V non fu eletto. Nel 70 si vota, Mc Mahon fu sconfitto e la Francia si sposta a sinistra. Nasce la III repubblica di stampo massonico.Dal 70 al 40 i rappresentanti furono Joul Ferry e Clemenceau, Presidente della Repubblica e più importante massone. Iniziò con loro la persecuzione dei cattolici. Abolirono le ore di religione sostituite con ore di rieducazione all’igiene civile (i cattolici dovevano essere rieducati). Il papa Leone XII (1878–1903) assunse un atteggiamento remissivo convinto che i massoni mitigassero le loro posizioni. Questo atteggiamento prese il nome di Ralliement. Negli anni 90 scoppia lo scandalo Dreyfus, un ufficiale francese, di origine ebrea, accusato di essere una spia tedesca. Egli fu accusato sia dall’esercito sia dalla chiesa, sottolineando la sua origine ebrea, mentre fu difeso dalla sinistra. Emile Zola scriverà il Je Accuse contro la chiesa e l’esercito. Il processo durò 10 anni e Dreyfus, grazie alla massoneria, fu assolto. La III repubblica sopravvive alla I guerra mondiale. Nel 1936 vince il Fronte Popolare di Blum, Socialisti appoggiati dai Comunisti e la Francia rischia di diventare Comunista. Però, con lo scoppio della 1 Guerra Mondiale e la conquista di Hitler, il pericolo sfuma e con esso, anche la III Repubblica nel 1940.

La Germania

Il 18 gennaio 1871 a Versailles, nella carrozza di un treno viene firmata la pace tra francesi e prussiani. Poco tempo dopo nel cuore della Francia nella sala degli specchi di Versailles si riuniscono tutti gli ufficiali e gli aristocratici tedeschi proclamando Federico Guglielmo IV kaiser di Germania col titolo di Federico I. La Francia viene quindi umiliata dai tedeschi e nasce nel popolo francese un sentimento che prende il nome di Revenchisme: vendetta. Federico Guglielmo I diventa quindi Kaiser di Germania ma, rimane anche re di Prussia con il titolo di Federico IV. Bismark, infatti, unifica la Germania, ma lascia ogni regno e ducato ai loro sovrani, crea cioè una confederazione. Bismark, artefice dell’unità tedesca, fu dal 1862 al 1870 cancelliere di Prussia e dal 1870 al 1890 cancelliere di Germania. Sotto il controllo di Bismark la Germania subisce un progresso spaventoso riuscendo a competere con l’Inghilterra sia economicamente sia militarmente.
Politica Estera

Bismark è convinto che la Francia si sarebbe, prima o poi, vendicata. Cerca quindi di isolare politicamente la Francia per eliminare il pericolo. È avvantaggiato in ciò perché la Francia è l’unica repubblica di tutta Europa, e per di più è anche spostata a sinistra, quindi non è ben vista dalle nazioni europee, ma ciò non bastava. Nel 1878, convoca il Congresso di Berlino (simile a quello di Vienna) al quale parteciparono tutti gli stati europei (il rappresentante dell’Italia era uno dei fratelli Cairoli), e nel quale lui sarà il vero protagonista come lo fu Metternich a Vienna. Bismark parlò per la prima volta con Francesco Giuseppe 12 anni dopo Sadowa e gli chiede di mettere da parte i vecchi rancori per unirsi in un’alleanza offensiva e difensiva, in quanto erano entrambi tedeschi e stati monarchici e conservatori. Francesco Giuseppe accetta e nascere così questa alleanza tra Prussia e Austria. La Francia inizia a preoccuparsi di questa alleanza e anche altri stati europei, come Inghilterra e Russia. In seguito Bismark prende contatto con Cairoli (Italia).Anche a lui propone di abbandonare i vecchi rancori con l’Austria, lasciandogli le porte aperte nel caso in cui volesse entrare nella loro alleanza. Successivamente Bismark cerca di stringere amicizia con l’Inghilterra. Propone così un trattato economico e di non-aggressione e la regina Victoria accetta. In questo modo la Francia era sempre più isolata. Infine contatta lo Zar (cugino del kaiser Guglielmo) e stipula con lui un trattato segreto che verrà scoperto solo nel 1917. Tale trattato prende il nome di «Patto di Controassicurazione» con il quale Russia e Germania promisero di non attaccarsi mai. Era un’alleanza di stampo più militare rispetto a quella fatta con l’Inghilterra. Nel 1882 l’Italia accettò di unirsi all’Austria e alla Prussia e nasce così la Triplice Alleanza (Austria, Prussia, Italia). Si può dire che ormai la Francia è «fuori dell’Europa» perché Bismark si è alleato con tutta l’Europa creando una situazione perfetta di pace. Nel 1888 muore Guglielmo I e diventa kaiser il nipote Guglielmo II che può essere identificato come il Re Sole: aveva un gran carattere e una forte personalità. Appena eletto, Guglielmo II va da Bismark e gli dice che da quel momento avrebbe comandato lui. Siccome i due non riuscirono mai a legare, nacquero diverse discordanze che portarono nel 1890 al licenziamento di Bismark. Guglielmo II nominò molti altri primi ministri senza trovare un degno sostituto. Dopo aver licenziato Bismark, Guglielmo inizia una politica che avrebbe portato alla 1° Guerra Mondiale. Contatta il cugino zar di Russia per rompere il Patto di Controassicurazione, perché pensava di non averne bisogno. Non rompe il patto di pace con l’Inghilterra ma comincia a occupare territori in Africa senza il permesso della regina Victoria e. oltretutto. inizia a commerciare anche gli stessi prodotti commerciati dagli inglesi. Non aveva rotto ufficialmente il patto con l’Inghilterra ma iniziò a logorare i rapporti. Inoltre l’Inghilterra, nel 1898 in Sudan, a Fascioda, era quasi sul punto di guerra con la Francia per ottenere alcuni territori africani, ma, successivamente, la Francia gli propone inizialmente una pace e successivamente un’alleanza. A causa dei rapporti ormai logorati con Guglielmo II accetta di allearsi con la Francia contro la Germania. Intanto lo zar di Russia Nicola II, con la sua ammirazione per l’Inghilterra e con l’umiliazione subita da Guglielmo II dopo la rottura del loro patto di pace, chiede ad Inghilterra e Francia di poter entrare nell’alleanza. Nacque così la Triplice Intesa (Francia, Inghilterra, Russia). In questo modo fu distrutto tutto il progetto di Bismark e Guglielmo II si ritrovò circondato. Nascono così tutti i presupposti per la prima guerra mondiale.

POLITICA INTERNA

Per trattare la politica interna di Bismark bisogna prima vedere uno schema politico della Germania del II Reich.
Zentrum
Social Partai Liberal
Democratici Nazionali
Socialisti
Massimalisti Junkers
Destra: Junkers di Bismark, conservatori, aristocratici terrieri, protestanti, anti-clericali;
Centro Destra: Liberal-Nazionali (una sorta di AN), legati alla borghesia, agli imprenditori;
Centro: Zentrum Partai, cattolici;
Centro Sinistra: Social-Democratici, la sinistra moderata (Lassalle);
Sinistra: Socialisti Massimalisti, estrema sinistra.
Il partito più forte e numeroso era quello dei Liberal-Nazionali con l’appoggio del quale Bismark e gli Junkers poterono governare. Nei primissimi anni anche i cattolici appoggiavano il governo ma non ne facevano parte. Rimaneva quindi totalmente fuori la sinistra. Nel 1873-1874 Bismark inizia a fare pazze affermazioni dicendo che la più grande sciagura dell’umanità è stata il cattolicesimo e il più grande nemico di sempre il papa. Fa così approvare le Leggi di Maggio (1774) di aperta persecuzione alla Chiesa cattolica. Bismark chiama questa guerra Kulturkampe (culturcamf) battaglia per la civiltà, poiché per lui essere cattolici era come essere incivili. Questo fu l’ultimo tentativo di guerra dei protestanti contro i cattolici. Le leggi prevedevano:
1) Chiusura dei giornali cattolici;
2) Arresto dei rettori dei giornali che continuavano a pubblicare (in pratica toglie la libertà di stampa);
3) Arresto dei sacerdoti e vescovi con l’accusa di sovversione contro lo stato;
4) L’espulsione di alcuni deputati cattolici che protestavano;
5) Chiusura di alcune chiese.
Alle elezioni del 1877 il partito cattolico ha un grande successo elettorale e per questo Bismark continua con la persecuzione inasprendola. Alle elezioni del 1880 il partito cattolico aumenta ancor di più i suoi voti, così Bismark, dopo questo grande insuccesso, capisce che sono anni che stava sbagliando tutto e che rischiava di perdere il governo. Interruppe allora le persecuzioni e oltretutto invita il partito cattolico al governo, spinto in ciò dai Liberali. Nelle stesse elezioni del 1880 riceve molti voti anche la sinistra e, infatti, è soprattutto per questo motivo che Bismark chiese aiuto al partito cattolico. Così i cattolici e Bismark iniziano a combattere la sinistra. Bismark pensa che siccome aveva fallito usando il pugno duro con i cattolici, con i socialisti avrebbe fatto il contrario. Fece, infatti, una politica a favore degli operai promovendo nuove leggi:
1) Diminuzione dell’orario lavorativo a 12 ore;
2) Proibizione del lavoro minorile (primo paese in assoluto);
3) Concessione di indennizzi agli anziani che avevano smesso di lavorare (una sorta di pensioni);
4) Risarcimento da parte dello Stato a chi subiva incidenti sul lavoro.
Questa fu chiamata la Politica Sociale. Nelle successive elezioni del 1883-1884 e del 1887-1888, la sinistra riuscirà ad avere ancora più di voti a scapito della Destra.Quando poi nel 188 morì Guglielmo I, Bismark è ormai vecchio, e Guglielmo II lo caccia. Prima della morte di Bismark comunque i due riuscirono a riappacificarsi per atto di bontà di Guglielmo II. Negli anni 90 Guglielmo II farà sviluppare enormemente gli armamenti tedeschi fino a fare diventare la Germania la più grande potenza mondiale militare. Infatti, durante la prima guerra mondiale riuscirà a fronteggiare Francia e Inghilterra da un lato e Russia dall’altro per circa quattro anni.

L’Italia

Eravamo rimasti al 20 Settembre del 1970 quando cadde lo Stato Pontificio. All’unione nazionale mancano solo Trento e Trieste. Col 1870 finisce il Risorgimento vero, vissuto.Quello reale finirà nel 1918 con la conquista di Trento e Trieste. Pio IX e scomunica tutti. I seguito, il governo italiano promulga la Legge delle Guarentigie, ma il papa rifiuta di firmare questa legge perché avrebbe voluto dire che lui riconosceva il Regno d’Italia. Ciò era giusto di principio, ma fu a causa di ciò che la Chiesa passo uno dei periodi più brutti della sua storia. D’ora in poi, infatti, la Chiesa, ad esclusione di qualche vescovo di ricca famiglia, iniziò a morire di fame poiché i soldi erano sempre meno. Inoltre Pio IX emana anche il «Non Expedit» con il quale vietava a tutti i cattolici italiani di partecipare alla vita politica («Né eletti, né elettori»). Nel 1876 cade il governo della Destra Storica, i successori di Cavour, e sale al governo la Sinistra Storica (ciò non ha nulla a che fare con il comunismo). Essa comprende gli imprenditori come Pirelli e Olivetti. Si chiama così perché, a differenza della destra storica, è più aperta alle novità ed è più progressista. Inoltre nasce il concetto del Trasformismo. La sinistra storica era andata al governo perché alcuni deputati della destra erano passati a sinistra solo per convenienza, in quanto non c’erano grandi differenze ideologiche. Successivamente andò al governo Agostino De Pretis, capo della sinistra storica che riuscì a corrompere molti deputati. Il suo governo va dal 1876 al 1887. Lui non fece nulla di molto importante tranne le leggi contro la Chiesa cattolica, abolendo l’ora di religione nelle scuole e istaurando la scuola dell’obbligo fino alla 2°elementare. Nel 1882 firma il trattato per la Ttriplice Alleanza dove l’Italia non ha nessun vantaggio se non il fatto di avere degli alleati.E’ un tradimento al Risorgimento perché si allea con l’Austria.Questa prima stipula prevedeva un’alleanza difensiva e offensiva. Nel 1887 fu fatta una seconda stipula che prevedeva due cambiamenti:
1) L’alleanza era solo difensiva (nel caso di un attacco di un alleato, l’aiuto era facoltativo);
2) Gli italiani fanno accettare a Francesco Giuseppe (Austria) la clausola che ad ogni conquista dell’Austria nei Balcani, l’Austria stessa doveva cedere i territori di Trento o Trieste all’Italia.
Francesco Giuseppe accetta.

Francesco Crispi

Nel 1887 cade il governo De Pretis e va al governo Francesco Crispi, siciliano che da giovane era mazziniano, poi garibaldino (partecipò allo sbarco dei 1000). Successivamente riconobbe la nascita dell’Italia e il regno di Vittorio Emanuele II. Alla sua morte gli successe Umberto I (1878-1900). Francesco Crispi era di sinistra ma aveva un autoritarismo di destra, infatti suo modello era Bismark.

Politica Interna (l’Anticlericalismo)

Iniziò subito una riforma sociale a favore degli operai:
1) Riformò il codice penale abolendo la pena di morte;
2) Affermò e rafforzò la figura del prefetto nelle provincie d’Italia che dovevano rispondere a lui, che era anche ministro degli interni e ministro degli esteri;
3) Abbassò l’età per votare da trenta a ventuno anni.
Egli era capo della massoneria di Roma con Adriano Lemmi, maestro del grande oriente d’Italia, ed Ernesto Natan, sindaco di Roma. Furono loro ad iniziare una politica di persecuzione alla Chiesa Cattolica. Fra le varie vicende basta pensare che, quando nel 1878 il principe Torlonia, sindaco prima di Natan, andò a salutare il nuovo papa Leone XIII, fu destituito da Crispi, che era ministro degli interni. Francesco Crispi era anche un grande affarista e sotto di lui nacquero i primi grandi loschi traffici in politica. Nel 1891 cade Crispi e va al governo Giovanni Giolitti (primo capo del governo che non partecipò al Risorgimento). Venne però coinvolto in uno scandalo di tangenti con la Banca Romana e fu costretto a dimettersi. Torna Crispi nel 1892 e ci rimane fino al 1896. Durante il governo di Giolitti ci furono alcune rivolte di operi scioperanti in Sicilia, chiamate i «Fasci Siciliani» e in Lunigiana. Nonostante il governo l’avesse spronato a fare qualcosa per risolvere il problema, Giolitti non volle fare nulla. Invece, quando torno Crispi, egli li prese a cannonate risolvendo il problema alla radice. Nel 92-93 nasce il Partito Socialista con a capo Filippo Turati.

Politica Estera

Crispi capisce che l’Italia, dopo l’unificazione, non contava nulla, sa che il Sud muore di fame. Per il secondo problema non fa nulla, pur essendo meridionale, a causa del Risorgimento.Per il primo problema, sente il bisogno di lanciare l’Italia in Europa, che tutti chiamavano «Italietta», poiché altrimenti sapeva che sarebbe morta. Lui voleva creare la Nuova Italia, renderla grande. Suo sogno era quello di creare un Impero Coloniale, e per far ciò scesela via della guerra. L’unico problema era dove creare questo impero, giacché l’Inghilterra aveva già conquistato quasi tutto il mondo. L’unica regione ancora libera era il Corno D’Africa (Etiopia, Somalia ed Eritrea). Durante il periodo di De Pretis, Crispi, va da Rubbattino (un ricco armatore che aveva fornito le navi a Garibaldi), proponendogli, con l’aiuto dello Stato, di comprare la baia di Asabeb per usarla poi come sbarco in Africa (era già stato creato l’Istmo di Suez e non serviva più circumnavigare l’Africa). Lui accetta e in seguito occupammo anche Massaia. Nell’86, Crispi inviò 700 soldati a Massaia con il compito di penetrare in Africa. Appena però entrarono in Etiopia, furono tutti massacrati dagli etiopi a Dogali (Disastro di Dogali). Anche a causa di ciò, cadde De Pretis e salì al governo Crispi che non aveva nessuna intenzione di abbandonare il sogno dell’Impero. Caduto Crispi, Giolitti dice subito che non gli importa nulla del Colonialismo ma, con il ritorno di Crispi nel 92, dopo aver risolto i problemi interni, viene ripreso il discorso del colonialismo. Così, invia migliaia di soldati in Etiopia. L’Etiopia era un popolo millenario e fiero, che si era convertito al cristianesimo e che rimase cristiano anche in un mondo musulmano. Essi erano divisi in tante piccole tribù governate da dei re, chiamati Ros, che sottostavano ad un re principale, chiamato Nebus Negisti, che a quel tempo era Giovanni IV. Egli inizialmente appoggia gli italiani, ma in seguito gli va contro. Alla sua morte, scoppia una guerra fra i vari Ros per la conquista del potere. Menelich, uno di loro, chiede aiuto all’Italia per assumere il potere. Crispi accetta, a patto che l’Etiopia firmi un trattato, chiamato poi «Trattato di Uccialli», di protezione con l’Italia (una mezza specie di colonialismo, il paese era libero, ma era controllato dall’Italia). Menelich accetta prende il potere. Nel 93 però rompe questo trattato e vuole cacciare l’Italia dall’Etiopia.Inizia così una guerriglia tra italiani ed etiopi. All’inizio Crispi non si preoccupa, poi vuole risolvere la questione ma non aveva soldi per farlo. Il governo gli disse che era pericoloso andare contro gli etiopi, ma Crispi non volle sentire ragioni ed inviò quindicimila soldati. Tutti i capi di stato d’Europa lo avvertono che questi uomini sono pochi, ma Crispi va avanti per la sua strada. Questi entrano in Etiopia, Menelich li fa avanzare circondandoli poi ad Adua con settantamila uomini. Strage di Adua. Morirono settemila soldati, furono feriti e fatti prigionieri tremila uomini. A seguito di ciò, Crispi si dimette. Dopo le sue dimissioni, furono anni duri per l’Italia. Al suo posto sale al governo Dirudinì che propone una dura politica contro Cattolici e Socialisti. L’Italia era uno Stato Massonico e Liberale, e quindi erano loro i veri nemici. Lui propone di tornare allo Statuto Iniziale in cui il Re aveva molti poteri per schiacciare definitivamente Cattolici e Socialisti. Nessuno lo prese sul serio. Nel 98, quando ormai da tempo si erano diffuse idee anarchiche e socialistiche, vi fu una grande mobilitazione operaia con l’occupazione delle fabbriche a Milano e a Torino (Pirelli e Fiat). Il governo decide di intervenire e manda l’esercito capitanato dal generale Bava Beccraris davanti alla Pirelli. Beccarsi arriva e da ordine ai soldati di sparare agli operai. Alcuni si rifiutarono e furono uccisi. Gli altri, per paura, iniziarono a sparare e a bombardarli. Ci furono 200 morti.Tutti gli operai scappano. In seguito, Beccaris fu chiamato da Umberto I che gli consegna una medaglia la valore per aver combattuto con coraggio gli operai. In seguito diventa capo del governo Pelloux che subito emana delle Leggi di Repressione, facendo arrestare cattolici e socialisti, tra cui Don Dande Albertario, un duro. Era chiaro che ormai lo stato risorgimentale stava morendo,che la generazione era vecchia e incapace. Il 29 luglio de 1900 Gaetano Bresci, anarchico, uccide a Monza il re Umberto I. Gli succede il figlio Vittorio Emanuele III. Ciò degna la fine di un’epoca. Egli chiama come capo del governo Zanardelli, l’ultimo del rinascimento, ormai vecchio, e come ministro degli esteri Giolitti. Era chiaro che il nuovo re voleva cambiare. Infatti, alla morte di Zanardelli, nel 03, diventa capo del governo Giolitti fino al 14.

L’Età Giolittiana

Giolitti nacque a Dronego in Piemonte nel 41. Non partecipò quindi al Risorgimento e, proprio per questo, non gli interessa minimamente. Lui guarda avanti, non al passato risorgimentale, senza alcun ideale. Era un Liberal-Progressista, un uomo di destra che guardava a sinistra. Per lui lo Stato doveva solo gestire l’economia. Giolitti, durante il suo periodo di governo, quando le cose si stavano mettendo male, faceva cadere il suo governo, metteva al suo posto un burattino, poi, appena si erano calmate le acque, ritornava. Giolitti fu un uomo astuto, ma anche molto fortunato, poiché si trovò a governare in periodo di grande fioritura italiana. Infatti Crispi, durante il suo periodo, aveva adottato il Protezionismo al posto del Liberalismo di Cavour per far crescere l’economia italiana. Costruì acciaierie a cui poi seguirono la Fiat e la Pirelli. Questa politica portò, inizialmente, molta povertà tra la gente comune, ma alla lunga iniziò a dare i suoi frutti. Ciò accadde proprio durante il periodo di governo di Giolitti, giacché l’Italia aveva iniziato ad esportare all’estero i propri prodotti facendo entrare i primi soldi, i primi frutti della politica di Crispi. Certo, questo successe al Nord, al Sud le cose rimasero uguali o peggiorano. Infatti Giolitti, per non rovinare davanti all’Europa il Nord, concesse lui stesso dei transatlantici per far emigrare le popolazioni del Sud. Migrarono circa quindici milioni di italiani. Fu così che si sviluppo poi la Mafia e la Camorra.Nonostante ciò, il Nord è ormai in decollo grazie al Triangolo Industriale Milano, Torino e Genova. L’Italia cresce talmente tanto che, per la prima ed unica volta nella storia, la Lira supera la Sterlina. Nel 05, scoppiano nuovi movimenti operai a causa della predicazione dell’anarchico francese Jean Souren. Lui diceva: non occorre uccidere le persone importanti per far cadere lo Stato, ma occorre fare no Sciopero Generale di tutti gli operai, di modo che lo Stato, senza i lavoratori, cadrà inevitabilmente e così si potrà compiere la Rivoluzione e arrivare all’Anarchia. Iniziarono così una serie di scioperi nel Nord. Tutti chiedono a Giolitti di intervenire per placare le rivolte. Giolitti, invece, decise di non fare nulla poiché era convinto che lo Stato non dovesse immischiarsi nelle questioni tra padrone e operai, deve solo preoccuparsi di mantenere l’ordine. Dopo alcuni giorni, tutti gli operai, ormai senza soldi per mantenere la famiglia, tornano a lavorare, vedendo che tanto non avrebbero risolto nulla. Da quel momento in poi non ci furono più scioperi. Giolitti, oltre ad essere un buon amministratore, era anche molto furbo, infatti, rubò molti soldi alo Stato, tanto da essere chiamato il «Ministro della Malavita» da Salvemini. Giacché l’Italia ebbe questo grande boom economico, l’opinione pubblica premeva per la creazione dell’Impero Coloniale voluto da Crispi per avere materie prime e per non rimanere indietro rispetto alle altre nazioni europee nello sviluppo tecnologico. A Giolitti non interessa nulla di tutto ciò, anzi, non sopporta tutti quelli che premevano su questa cosa, soprattutto D’Annunzio, il suo totale opposto. Quindi si crea uno scontro tra Giolitti e le forze di destra capitanate da D’Annunzio e Salandra. Questa discussione avvicinò sempre di più Giolitti alla destra di Turati. Nel 11 Giolitti, ormai stanco delle continue pressioni, decide di agire per creare l’Impero Coloniale. Ora, il problema era: cosa possiamo prenderci? L’unico territorio libero era la Libia. Si decise così di dichiarare guerra all’Impero Turco per la conquista della Libia (prima volta che usiamo gli aerei). Nel 12 abbiamo la nostra prima colonia. D’Annunzio, non ancora contento, premeva ora per andare verso la Tunisi, ma la Francia invia subito un telegramma all’Italia dicendo di non attaccare la Tunisia poiché era loro. Così Giolitti ha un buon motivo per fermarsi. Ora Giolitti, avendo accontentato la Destra, doveva accontentare la Sinistra. Così introdusse il Suffraggio Universale Maschile portando l’età del voto a ventuno anni per la camera e a trenta per il senato. Nelle elezioni del 13, i socialisti aumentano ancora i loro voti e c’era il rischio che alcune regioni diventassero socialiste, persino la stessa Milano. Occorreva intervenire subito. Giolitti chiama allora il suo amico il Conte Gentiloni, cattolico e grande amico del Papa. Gioiti gli chiede il favore di andare dal Papa Pio X per chiedergli un favore: abrogare solo per questa volta il «Non Expedit» ai cittadini di Milano facendo in modo che tutti i cattolici milanesi votassero per lui. Se ciò non fosse avvenuto, Milano sarebbe caduta in mano alla Sinistra. Il Papa ci pensa un po’, m poi accetta di abrogare il «Non Expedit» ai cittadini milanesi e chiedendo poi loro di votare per Giolitti. Questo è il così detto «Patto Gentiloni». Alla fine del 13, cerca di usare la stessa azione che funzionò più volte, quella di abbandonare per un po’ il governo per poi ritornare. Così si dimette, sicuro di essere richiamato, e viene chiamato al su posto Salandra. I suoi piani non si avverarono poiché non fu più richiamato, era scoppiata la 1° Guerra Mondiale. In questo, nel 14, periodo muore Pio X e diventa Papa Umberto XV (14-22).
La 1 Guerra Mondiale

La 1° Guerra Mondiale e spesso definita meno importante della 2°, ma, sotto certi aspetti, e molto più importante. Ebbe dieci milioni di morti (tutti europei) e centinaia di feriti. Può essere considerato il Suicidio dell’Europa. Mentre la 2° ha un senso, eliminare un pazzo, la 1° non ha senso, sono delle nazioni che si scontrano solo per brama di potere e potenza. Eravamo i signori del mondo, lo fummo ancora dopo, ma purtroppo erano entrati il Comunismo e l’America, e ciò cambiò tutto. La pace della 1° Guerra Mondiale è la causa della 2°. Gli storici parlano di Guerra Civile Europea che va dal 14 al 45, in cui l’Europa si suicida lentamente.

Cause

Vi sono due tipi di Cause: Remote e Prossime

Cause Remote:
1) Umiliazione della Francia a Sedan;
2) Distruzione del sistema politico creato da Bismark di isolamento della Francia ad opera di Guglielmo e nascita della Triplice Intesa contrapposta alla Triplice Alleanza;
3) Il clima generale di nazionalismo, in cui si respira già aria di guerra, di rivalsa; ogni nazione si sente forte e potente;

Cause Prossime
1) Nel 1908 Francesco Giuseppe conquista la Bosnia Erzegovina e la città di Sarajevo. Inghilterra, Russia e Francia si irritano ma non fanno nulla. L’Italia pretese allora Trento o Trieste per il trattato della Triplice Intesa, ma Francesco Giuseppe tira per le lunghe senza farlo;
2) Nel 11 e nel 13 scoppiano le Guerre Balcaniche. Tutte le nazioni sotto l’Impero Ottomano si alleano e si rivoltano contro i turchi cacciandoli. A essi rimarrà solo un piccolissimo territorio. Nessuna potenza intervenne in questa guerra poiché nessuna potenza avrebbe tratto vantaggio da questa guerra. Ad un certo punto, i Bulgari decidono di conquistare questi stati appena nati e dichiarano guerra ad essi. Tutte le nazioni si allearono e sconfissero i Bulgari. (2° Guerra d’Indipendenza). Queste guerre avevano creato una situazione esplosiva. Era chiaro che l’Austria voleva conquistare tutto il territorio, a se lo avesse fatto, tutte le potenze avrebbero protestato;
3) 1911 ad Agadir in Africa. La Francia occupa il Marocco Spagnolo. Subito dopo, Francesco II manda un incrociatore davanti Agadir per far capire ai francesi che dovevano fermarsi. Francesi nuovamente umiliati dai tedeschi;
4) 28 luglio 1914. Francesco Ferdinando D’Asburgo, erede al trono d’Austria, è in visita a Sarajevo. Li fu assassinato da Gavrilo Princip, un mazziniano anarchico. Successivamente Francesco Giuseppe da un ultimatum alla Serbia con quattro clausole:
1) Chiedere scusa come governo;
2) Consegnare il colpevole all’Austria;
3) Dare un enorme risarcimento all’Austria;
4) Se il colpevole non fosse stato trovato, l’esercito austriaco sarebbe entrato in Serbia a cercarlo.
I Serbi, terrorizzati, chiamano Londra per chiedere aiuto. L’Inghilterra dice allora alla Serbia di accettare le prime tre condizioni, ma non la quarta, perché avrebbe voluto dire violare la sovranità della Serbia. Tutto questo assicurando alla Serbia il suo aiuto. La Serbia fa ciò che l’Inghilterra gli aveva detto, e cos’ l’Austria concede un altro ultimato di 15 giorni per trovare il colpevole e consegnarlo all’Austria. La Serbia non lo trova e così, il 28 giugno 1914, l’Austria dichiara guerra alla Serbia. Poco dopo, la Russia invia il suo esercito al confine con la Germania, il Kaiser lo invita a ritirale, ma lo Zar, invece, arma l’esercito. Così il Kaiser dichiara guerra alla Russia. Subito dopo, Francia e Inghilterra entrano in guerra in difesa della Russia.

La Guerra

Il 4 agosto 1914 Austria e Germania sono in guerra contro Francia, Inghilterra e Russia, l’Italia invece non entra in guerra poiché era stata la Germania ad attaccare per prima. Per tutto Agosto non ci fu guerra, si stavano facendo i preparativi. Il Kaiser mette a capo dell’esercito contro la Francia il figlio di Von Moctke (quello che aveva inventato la guerra lampo). Lui vuole utilizzare la stessa tattica del padre, ma non aveva contato che ora c’era anche la Russia, non solo la Francia. A capo dell’esercito contro la Russia mette Von Ludendorf e Von Inderburg. Si crearono quindi due fronti: quello Orientale e quello Occidentale. La Germania manda i 2/3 dell’esercito contro la Francia, la maggior parte della sua forza militare, il resto contro la Russia giacché c’era l’Austria ad aiutarla. La Francia prepara l’esercito al confine, pensando che Von Motcke non sarebbe passato per il Belgio neutrale. Invece Von Motcke passa per il Belgio prendendo alla sprovvista la Francia, che comunque si riprende subito senza subire nulla, in quanto ora è più attenta che in passato e ha l’appoggio dell’Inghilterra. Inizi la guerra con la resistenza francese sulla Marna. Sul fronte Russo non ci furono grandi problemi perché i russi non erano così forti da regge il confronto con austriaci e tedeschi.

Nella I Guerra Mondiale si abbandona ogni tipo di strategia e si passa ad una guerra di massa e di trincea, di sterminio di massa, infatti, solo nella prima settimana morirono novecento mila uomini, la maggior parte giovani. È qui che inizia ad usare l’aereo per scopi bellici, per affrontarsi. Era come la sfida medioevale tra aristocratici con la spada, solo che si usavano gli aerei. Uno dei personaggi più famosi era il Barone Rosso. Si usa il lanciafiamme e il gas nervino (soprattutto i tedeschi). Escono fuori anche i primi carri armato e il mitra a rullettone. Come la società era di massa, ance la guerra lo fu La scienza, con le scoperte, aiutava tale massacro.
Il 10 ottobre i tedesch non riuscirono a superare la Marna, allora si capì che la guerra sarebbe durata a lungo e che la guerra lampo era ormai fallita. Inizia così tutta un’attività industriale volta al mantenimento della guerra e dei soldati nelle trincee che fece arricchire molte persone quali Pirelli (Pirelli), Agnelli (Fiat) e Singer che, lavorando per lo stato, dal quale aveva avuto il monopolio di un determinato prodotto, facevano soldi a palate. Passano i mesi e tutto rimane come l’inizio, niente era cambiato, era chiaro che l’Italia avrebbe avuto un ruolo decisivo sulla guerra.

Italia

Il Kaiser, intuendo ciò, tentò di convincere Francesco a concede all’Italia Trento e Trieste per farli entrare in guerra con loro nella Triplice Alleanza, temendo un voltafaccia. Francesco però rifiuta miseramente, ancora scottato dal Risorgimento. Il Kaiser allora gli dice che se lo avesse fatto, lui gli avrebbe dato la Slesia, ma Francesco non volle sentir ragioni.. A tutti era chiaro che ormai l’Italia doveva prendere una decisione di fronte alla guerra, o dichiararsi definitivamente neutrale o combattere, giacché questa non era una guerra come le altre e non si poteva non partecipare solo perché i tuoi alleati erano aggressori. Così, tra l’autunno e l’inverno del 14-15, in Italia nasce un dibattito tra Neutralisti ed Interventisti.

Interventisti

Erano coloro che premevano per entrare in guerra. Tra questi c’erano:
1) D’Annunzio e i futuristi, l’estrema destra;
2) Quelli del Corriere della Sera di Alberini, la destra moderata, che rappresentavano la borghesia medio-alta, quella imprenditoriale, e i liberal-conservator;
3) I Social-Comunisti o Massimalisti, l’estrema sinistra, poiché credevano che la guerra avrebbe distrutto tutto, poi loro avrebbero fatto la rivoluzione.
4) Irredentisti, quelli di Trento e Trieste che volevano passare con l’Italia. Capo era Cesare Battisti con Baracca, un aviatore.

Neutralisti

Erano coloro che premevano per rimanere neutrali. Tra questi c’erano:
1) Socialisti di Turati, la sinistra moderata;
2) Giolittiani di Giolitti, il quale affermava, da buon massone, che tanto avrebbero vinto l’Inghilterra e la Francia, Austria e Germania sarebbero crollate e noi ci saremmo prese Trento e Trieste senza un soldato italiano morto;
3) Cattolici di Papa Benedetto XV (14-22). Lui condanna la guerra in generale, affermando che l’Italia deve rimanere neutrale. Così l’Italia non avrebbe attaccato l’Austria, impero cattolico, ne lui sarebbe andato contro l’Italia.
Però, risolto questo problema, se l’Italia fosse entrata in guerra se ne poneva un secondo: con chi? Alcuni erano per andare con l’Austria, altri con la Francia. In quel periodo era ministro degli esteri un certo Sonnino. Sonnino chiamò prima il Kaiser per chiedergli cosa gli avrebbe concesso se l’Italia fosse entrata in guerra con lui. Lui dice che avrebbe convinto Francesco a cedere Trento e Trieste, ma non ci riuscì. Così, Sonnino chiama Londra, chiedendogli la stessa cosa.
Londra, contentissima della proposta, gli concede Trento, Trieste, Dodecanesimo, Dalmazia, Istria e alcune colonie. Londra accetta tutta, ma sulle colonie rimase vaga. Sonnino e Salandra decidono allora di entrare in guerra con la Francia e l’Inghilterra. Così chiamano D’Annunzio per fomentare il popolo e prepararlo alla guerra. Così, il 24 aprile 1815 Sonnino firma di nascosto il Patto di Londra con il quale si stabilì che l’Italia avrebbe dovuto dichiarare guerra all’Austria entro un mese. Così, il 24 maggio 1815, l’Italia dichiara guerra all’Austria. Si apre così il terzo fronte, quello meridionale. Ciò salvo ancora per due anni la Russia in quanto l’Austria dovette togliere parte delle sue truppe dal fronte orientale per combattere contro l’Italia. Capo dell’esercito italiano è Luigi Catorna, figlio di Raffaele Catorna, il capo dell’esercito nel Risorgimento. Lui crea le trincee sulle dolomiti e da il via alla guerra di sterminio con gli assalti. Per due anni si continuerà così, anche se la guerra su questo fronte è l’unica che conserva ancora un rimasuglio di cavalleria, giacché erano due regni cattolici. Nel 16 dichiariamo anche guerra alla Germania. Nel 1917 muore Francesco Giuseppe e diventa imperatore Carlo D’Asburgo.

1917

Questo è l’anno decisivo. In Russia, la guerra stava ormai diventando una catastrofe. Scoppia una rivoluzione a San Pietroburgo, con la quale viene destituito lo Zar. Crolla così l’Impero Russo. Sale al governo Kerescki che non vuole la guerra, ma non vuole neanche chiedere la pace, così dice all’esercito di non voler più spendere per mantenere l’esercito e che quinsi dovevano resistere con ciò che avevano. La Germania vide in ciò il momento opportuno per riuscire a vincere. Così dice a Carlo di spostare le sue truppe dalla Russia, alla quale ci avrebbe pensato lui, all’Italia per sfondare definitivamente la resistenza. In seguito, sconfitti Italia e Russia, avrebbero mandato i loro eserciti in Francia vincendo così la guerra. Così fece e nel lo stesso anno le truppe austriache sfondano la resistenza a Caporetto, invadendo l’Italia. Il re, vedendo che ormai la guerra stava andando allo sfacelo, si appella a tutti gli italiani per difendere la patria. In seguito toglie Cadorna e mette a capo dell’esercito il maresciallo Diaz. Lui, come primo provvedimento chiama alle armi i ragazzi del 99. Inizià così la grande ed eroica resistenza sul Piave del 18. Era però chiaro a tutti che Inghilterra, Francia, Russia e Italia stavano perdendo la guerra. Allora Londra chiede aiuto agli Stati Uniti. Il Presidente Wilson, democratico, che indisse un referendum per entrare in guerra. In america il repubblicano è per la pace, il democratico per la guerra. Lui sa che questa non è una guerra normale, ma che avrebbe portato alla costruzione di un nuovo mondo, quindi spinge per entrare in guerra. Così si decide di entrare in guerra, ma occorreva un pretesto. Tale pretesto fu l’affondamento della Lusitania, nave americana, da parte dei tedeschi qualche anno prima. Così l’america entra per la prima volta negli affari europei. Con la sua entrata le parti iniziano a rovesciarsi e Austria e Germania capiscono di stare perdendo la guerra. L’Italia stava resistendo eroicamente sul Piave, e l’Austria era quindi impossibilitata a mandare le sue truppe in Francia. Dopo la resistenza, l’Italia iniziò ad avanzare invadendo l’Austria. Anche la Germania iniziava a ritirarsi dai territori francesi. Nel gennaio del 18, dopo la rivoluzione in russa, sale al potere Lenin che chiede subito la pace alla Germania. Pace di Brestlitosfk, con la quale la Russia cede 1/ del suo territorio alla Germania. La Germania può finalmente portare tutte le sue truppe in Francia, ma è troppo tardi, poiché ora c’era anche l’America. I tedeschi fecero un ultimo attacco alla Marna ma i francesi e gli americani resistettero. Nello stesso periodo la Germania non ebbe più i soldi delle banche (ebree) poiché la massoneria aveva ordinato loro di chiudere i rubinetti. Inizia così l’invasione di Austria e Germania. Il 4 novembre l’Austria chiede l’armistizio e Diaz dichiara la vittoria. Il 9 novembre si arrende il Kaiser. Fu subito chiamata la Grande Guerra. Subito dopo abdica Carlo D’Asburgo, facendo così crollare l’Impero dopo 1118 anni, Guglielmo II, facendo crollare il II Reick, e l’ultimo sultano turco, facendo crollare definitivamente l’Impero Turco. Nel 17 era caduto l’Impero Russo. La I Guerra Mondiale fu quindi soprannominata: «la Caduta delle Aquile». Nel mondo non esiste più un impero.

Le Paci del 19

Pace di Versaille (Parigi)

Questa pace è la chiave di volta della storia, poiché con essa si spiega tutto il 19° e il 20° secolo. Fu una pace infame che portò alla II Guerra Mondiale. Questa pace è per la Germania. Sono presenti ad essa:
1) Clemenceau per la Francia;
2) Lloyd Gorge per l’Inghilterra;
3) Wilson per l’America;
4) per la Germania.
La Francia, dopo 49 anni, aveva l’occasione per vendicarsi. Tutti premevano per distruggere la Germania, ma Clemenceau non voleva la sua distruzione come anche Lloyd. Wilson voleva invece punire amaramente la Germania. A Versaille, nella stessa carrozza dello stesso treno in cui Bismark fece firmare la Pace ai francesi anni prima, si firmò la pace. Questa pace non era sotto forma di dialogo, era un Diktat, un insieme di condizioni da accettare senza trattazioni. La Pace prevedeva:
1) L’Alsazia e la Lorena sarebbero andate alla Francia;
2) La Dalmazia avrebbe ricevuto un piccolo territorio della Germania;
3) La Polonia avrebbe ricevuto un piccolo territorio della Germania. Ciò lasciò una piccolissima parte di territorio tedesco, la città di Danzia e d’intorni, staccato dalla Germania;
4) Le colonie tedesche andavano all’Inghilterra;
5) La Francia avrebbe sfruttato per 15 anni le miniere carbonifere della Soar;
6) La Francia prendeva le miniere della Ruhr;
7) Destituzione di tutta la marina tedesca;
8) Diminuzione dell’esercito tedesco a non più di cento mila uomini;
9) La Germania doveva pagare 132 miliardi di marchi oro, pagabili a rate. La Germania estinse il debito nel 29, molti anni prima del previsto, nonostante il crollo del marco;
10) La Germania doveva firmare una dichiarazione nella qualle ammette di essere l’unica responsabile della guerra.

Trattati di San Germane (Parigi)

Trattati per l’Austria. Sono presenti:
1) Clemenceau per la Francia;
2) Lloyd Gorge per l’Inghilterra;
3) Wilson per l’America;
4) Vittorio Emanuele e Sonnino per l’Italia;
5) Per l’Austria.
La pace prevedeva:
1) Nascita dell’Ungheria;
2) Nascita della Cecoslovacchia;
3) Nascita della Yugoslavia (unione tra Slovenia, Serbia, Bosnia, Montenegro e Macedonia);
Sonnino si presenta con il Patto di Londra. Clemenceau e Lloyd accettano di rispettarlo, ma si mette in mezzo Wilson che non è d’accordo nel dare all’Italia il Sud Tirolo. Si discute. Lloyd dice, diamogli ciò che vogliono escluso le colonie. Intanto, nello stesso periodo, Fiume si dichiara italiana. Sonnino chiede a Lloyd di avere Fiume. Lui accetta a patto che l’Italia dimentichi le colonie. L’Italia accetta ma Wilson si rimette in mezzo, dicendo o Fiume o il Patto di Londra. Emanuele e Sonnino se ne vanno offesi, sicuri di essere richiamati, ma così non fu. Si decise di concedere all’Italia il Patto di Londra escluse le colonie. Italia umiliata. Si sparge il Mito della Vittoria Mutilata.

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