L'arte Maya

Materie:Appunti
Categoria:Storia

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I MAYA : l'arte

L'area geografica su cui fiorм l'arte dei popoli maya и vastissima, e comprende gli Stati di Campeche, Yucatбn, Chiapas, Tabasco e Quintana Roo nell'attuale Messico, tutto il territorio di Belize e il Guatemala, alcune parti dell'Honduras e del Salvador. L'arco di tempo della sua piщ che bimillenaria fioritura decorre dal 1000 a.C. al XVII sec., e suole essere suddiviso in vari periodi: I. formativo o preclassico (1000 circa a.C. - 320 d.C.); II. antico o classico (320-987), distinto in due fasi di cui la seconda (dopo il 650) produsse le opere piщ tipiche e affascinanti; III. maya-tolteco (987-1185); IV. della signoria di Mayapбn (1194-1441); V. di decadenza (1441-1697). La corretta determinazione cronologica dell'arte maya и permessa dalle date esatte apposte sulle opere, specialmente sulle stele. Dalla struttura politica tipica dei Maya, quella delle cittа-Stato, derivт, uno dei tratti peculiari della loro arte: la differente fisionomia dei vari centri, la quale tuttavia non esclude che i temi di base siano comuni a causa della precisa destinazione cerimoniale di ogni produzione artistica. Nei suoi circa 116 centri, ad es., identica и la tipologia architettonica: templi su basamenti, edifici per sacerdoti, sferisteri (cortili per il gioco della palla, che ebbe originariamente carattere religioso e divinatorio mentre piщ tardi divenne oggetto di fortissime scommesse), grandi piazze per accogliere nei giorni di festa le popolazioni provenienti dalla campagna adattate dagli architetti alle condizioni locali, geografiche e demografiche. Gli edifici venivano progettati non isolatamente, ma in vista di interi complessi, secondo piani rispettati anche se attuati con molta lentezza. Del periodo formativo il centro piщ importante и Uaxactъn nelle regioni tropicali del Petйn (Guatemala), dove la Piramide E VII Sub (cosiddetta perchй ne sostiene un'altra cronologicamente posteriore) riflette giа l'esistenza di una gerarchia sacerdotale. A Tikal (Petйn) sono rimaste cinque piramidi alte dai 20 ai 45 m; altre sono nei piщ notevoli centri di questo periodo: Uaxactъn, Naranjo, Copбn, Palenque.
Ma complessivamente i prodotti piщ abbondanti sono offerti dalla ceramica, piuttosto semplice nelle forme e nelle decorazioni nel primo periodo (detto di Mamom), mentre il secondo periodo (detto Chichanel) denuncia qualche addentellato con lo stile olmeco, cosм come le non poche figurine antropomorfe ritrovate a Kaminaljuyъ, sobborgo di Guatemala. И stata anche avanzata l'ipotesi seducente, ma non molto attendibile, che le origini della splendida arte classica maya siano da ricondurre a un apporto culturale degli Olmechi, i quali, nel III sec., dalle proprie sedi della costa del Golfo si sarebbero trasferiti nelle foreste del Petйn e nel Chiapas. L'arte classica maya fiorм dapprima nei grandi centri religiosi del Petйn (Uaxactъn, Tikal, Piedras Negras, Naranjo), del Chiapas (Palenque, Yaxchilбn), dell'Honduras (Copбn), del Guatemala (Quiriguб) e del Quintana Roo (Coba). Da questo momento l'architettura maya fu caratterizzata da pseudovolte (arco maya), a massi progressivamente sporgenti o a gradini e, in genere, da un'accurata tecnica costruttiva, che si riscontra in templi e santuari eretti su piattaforme o piramidi tronche a uno o piщ ripiani, raggiungibili per mezzo di scalinate a una o piщ rampe dai parapetti riccamente decorati (questi basamenti raggiungono un'altezza anche di 45 m), nei cosiddetti palazzi e negli sferisteri. Il ripiano antistante serviva per officiarvi le cerimonie pubbliche, mentre i fedeli si riunivano ai piedi del basamento; ai templi accedevano soltanto i sacerdoti, donde le ridotte dimensioni dei loro interni, variamente strutturati a sale e corridoi. Poco precisabile и la destinazione dei cosiddetti palazzi, sicuramente non sontuosi o normali edifici d'abitazione, date le dimensioni strette e lunghe dei pur numerosi vani e la loro cattiva illuminazione. Si и pensato che quivi potessero dimorare persone particolari, come quelle addette all'amministrazione del centro. Ma la scoperta recente degli affreschi di Bonampak ha permesso di ipotizzare che i palazzi servissero da laboratori o guardaroba dei costumi cerimoniali, nй si puт escludere che vi si officiassero alcuni riti. Per El Palacio di Palenque si и avanzata l'ipotesi che la torre a base quadrata eretta in uno dei quattro patios, o corti interne, fosse destinata a osservatorio astronomico o militare. Del periodo classico assai importante и anche la pittura, la quale, dopo le recenti scoperte dei dipinti murali a Uaxactъn (varie scene in giallo, arancione, rosso, nero e grigio in un edificio anteriore al 633) e a Bonampak, и piщ autenticamente conoscibile, mentre prima era legata alle ricostruzioni tratte dalle non poche ceramiche classificate nei successivi periodi di Tzakal e di Tepeuh. Le tre camere del "Tempio delle pitture" di Bonampak sono interamente decorate, dall'alto al basso, con scene che celebrano una vittoria militare con estrema esattezza di particolari. La scultura maya del periodo classico и rappresentata da opere isolate, specialmente altari e stele - ossia lastre o blocchi isolati alti sino a 10 m - e da rilievi inseriti nell'architettura, come stipiti di porte e architravi, pannelli murali, parapetti di scale, i "segnapunti" del gioco della palla. Questa scultura monumentale offre gli esemplari piщ notevoli nelle cittа di Piedras Negras, Palenque e Yaxchilбn. Non manca la scultura lignea, soprattutto architravi poste alle intersecazioni di corridoi, ma se ne conservano pochi esemplari, a parte i ricchi reperti di Tikal che forse fu il centro maggiore di questa produzione. Assai originali sono alcune statuine fittili, alte 20-25 cm, originarie soprattutto dell'isoletta di Jaina e che furono ritrovate prevalentemente nello Stato del Campeche. Rappresentano figure di donne, di guerrieri, di attori, di animali o gruppi di due personaggi, con varietа e ricchezza di particolari realistici, ma anche con grazia ed eleganza, sм da meritarsi la definizione di "tanagre" precolombiane. Ma della prima fase dell'epoca classica il prodotto piщ caratteristico и costituito dalle stele commemorative, nelle quali geroglifici sono accostati con straordinaria ricchezza e varietа a simboli astronomici e di divinitа; verso la fine del III sec. erano giа diffusi la scrittura geroglifica e il famoso calendario a struttura circolare. La comunicazione di messaggi piuttosto che la libera espressione di una personalitа fu il fine di tutta l'arte precolombiana cosм come di non poca arte occidentale pregreca. Le stele vennero erette numerose in tutte le cittа-Stato. La piщ antica и stata rinvenuta a Uaxactъn ed и datata 328 d.C.; celebri sono pure quelle di Piedras Negras, Copбn, Quiriguб, Tikal; riprese dopo circa un secolo di stasi artistica, quella stessa accusata, con anche maggiore intensitа, dalle altre civiltа mesoamericane, furono definitivamente abbandonate a partire dal IX sec. Nel secolo seguente s'imposero altri centri dell'arida pianura dello Yucatбn (Uxmal, Labnб, Sayl, Chacmultъn, Kabah, Coba e Chichйn Itzб) dove i Maya raggiunsero gli esiti piщ brillanti con un'originale decorazione delle superfici architettoniche, caratterizzata da una esuberanza definita spesso "barocco maya". L'architettura dello Yucatбn si differenzia anche per l'importanza del palazzo rispetto alla piramide. A Uxmal si trovano i palazzi piщ belli forse non soltanto della regione, bensм di tutta l'arte maya, anche per la loro disposizione planimetrica che concorre a esaltarne la monumentale prospettiva nella successione del cosiddetto palazzo del Governatore, del cosiddetto "Las Monjas" (quadrilatero delle Monache), del palazzo detto "delle Palomas", del gioco della palla, di una grande piramide detta "Adivino" di cui и distrutto il tempio, del tempio cosiddetto di Venere. Uxmal, inoltre, si distingue per la decorazione, detta Puuc, che definisce con grande esuberanza il fregio, ossia la parte alta della parete, mentre nell'area settentrionale-orientale dello Stato del Campeche (per es. nell'Annesso della casa delle Monache a Chichйn Itzб) l'ornamentazione invade tutta la superficie muraria, secondo lo stile chenes. I due stili, perт, non ebbero aree nettamente definite, ognuno sconfinando nell'area dell'altro. Comune, invece, e caratteristica dello Yucatбn, и la maschera a grifo, assai stilizzata, di Chac o Chaak, il dio della pioggia, persino iterata in file sovrapposte, come nelle facciate dell'Annesso della casa delle Monache a Chichйn Itzб. Presenze originali sono la divinitа teriantropica, costituita da una testa di vecchio inserita sul corpo di una tartaruga appoggiata a un trono coperto di piume, quale si rileva nell'edificio occidentale del quadrilatero delle Monache a Uxmal, e il personaggio riccamente addobbato scolpito sopra la porta dell'Annesso della casa delle Monache a Chichйn Itzб. Un cambiamento fondamentale dell'arte maya si verifica nel X sec. con l'insediamento nello Yucatбn e nelle zone alte del Guatemala di un popolo guerriero, proveniente dall'altopiano del Messico: i Toltechi. La classe sacerdotale dovette cedere il potere ai militari, gli antichi dei al nuovo culto del dio-serpente piumato Quetzalcoatl - divenuto Kukulkan in lingua maya - mentre accanto ai templi maya sorgevano santuari di ispirazione tolteca e piщ importanti diventavano gli edifici per riunioni e dimore dei militari. Uxmal e altri vecchi centri riecheggiarono nell'architettura e nella scultura alcuni caratteri artistici del popolo invasore, ma fu soprattutto Chichйn Itzб, il piщ importante centro delle cerimonie maya dello Yucatбn, che venne ingrandito, e trasformato in una cittа modellata su quella tolteca di Tula. Insigne и la piazza, approssimativamente quadrangolare, intorno alla quale furono eretti il tempio dei Guerrieri, che ripete quasi alla lettera il tempio di Quetzalcoatl di Tula sicchй и l'edificio piщ prossimo stilisticamente all'architettura tolteca, il tempio dei Giaguari (affrescato internamente come il precedente), lo sferisterio che и il piщ vasto di tutta la zona mesoamericana, lo Tzompantli, una terrazza rettangolare di sessanta m per dodici, dove venivano esposti i crani dei prigionieri sacrificati, secondo un'usanza importata dagli invasori, e il famoso "Castillo" (tarda e impropria denominazione spagnola), l'osservatorio astronomico, che и il piщ grandioso e il piщ insigne monumento di questo periodo maya: edificio eccezionalmente vasto, innalzato sopra una piramide a nove corpi, sui cui quattro lati sale una scala di 365 gradini il cui numero sta evidentemente in rapporto con l'anno solare o col culto del sole. A quest'epoca postclassica risalgono anche gli unici tre codici maya superstiti alle distruzioni ordinate dal vescovo Diego de Landa nel XVI sec., i cui geroglifici per la maggior parte non sono stati ancora decifrati, ma le cui scene figurate s'impongono per la vivacitа realistica. L'arte maya-tolteca, pur notevole, non raggiunse il fascino di originalitа di quella maya del periodo classico: nuova e tipica и, perт, la presenza di mosaici di turchese, interessante la diffusione della metallurgia, e la ceramica in arancione e grigio. La decadenza politica e culturale verificatasi dopo il periodo di dominio di Mayapбn rese agevole ai conquistadores spagnoli sottomettere queste cittа-Stato, che nel giro di un secolo perdettero qualsiasi fisionomia artistica propria.

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