Tasso e l'arte poetica

Materie:Appunti
Categoria:Letteratura Italiana
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Testo

Tasso e l’arte poetica.
Le considerazioni del Tasso riguardo l'arte sono esposte nei Discorsi dell'arte poetica (1594), in cui elogia l'arte poetica in quanto "imitazione di un'azione illustre" e, aspetto ben più interessante, concilia le esigenze della tradizione classica-aristotelica con quelle della nuova spiritualità religiosa, diffusasi in seguito alla Riforma. Nel trattato, possiamo evidenziare tre filoni concettuali e ritrovarli nella Gerusalemme Liberata:
- “il poeta si fonda sopra qualche azion vera e la considera come verisimile”: viene qui introdotto il tema della verosimiglianza, già presente nella Poetica di Aristotele, secondo cui il poeta si deve interessare dei fatti che possono accadere, non di quelli che sono realmente accaduti, che sono invece competenza dello storico. Pertanto Tasso afferma che l'arte poetica è imitazione non tanto della realtà oggettiva (cioè della storia, che rimane comunque una solida base), quanto dell'interpetazione ideale della realtà ("verisimile"). Nella Gerusalemme Liberata il carattere storico è dato dalle crociate dell’anno 1097-99 guidate da Goffredo di Buglione: Tasso considera verisimile la crociata e la infonde allo stesso tempo di autorevolezza inserendo personaggi e città realmente esistiti;
- il ”meraviglioso”, caratteristica imprescindibile dei poemi eroici, scontrandosi col clima riformistico perde la sua mitologia pagana per essere sostituita dalla mitologia cristiana (angeli, demoni, santi). Nella Gerusalemme Liberata

- la conciliazione delle tre unita aristoteliche di luogo di tempo e di persona col multiforme ingegno dei poeti: pertanto, se il protagonista del poema deve essere unico (Goffredo, per quanto riguarda la "Gerusalemme Liberata"), "una" l'azione principale (la liberazione di Gerusalemme ad opera dei Crociati) ed "uno" il luogo (il campo di battaglia intorno alle mura della città santa), ciò non toglie che da questo contesto possano derivare svariati personaggi in momenti e luoghi diversi.
In sintesi, l’arte per Tasso è imitazione del reale in modo verosimile.

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