Ebrei

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STORIA DEGLI EBREI

Tutto è iniziato nel 70 d.C. quando erano sotto i romani:si sono ribellati, opponendosi alla religione di Cristo.
A questo punto i Romani distruggono Gerusalemme e inizia la diaspora.(si dirigono verso l’Europa centrale e il nord dell’africa).
Arrivati in Europa iniziano le persecuzioni perché sono tenuti responsabili per la morte di Gesù Cristo. Non potevano lavorare ne detenere la terra. Iniziarono a prestare denaro, arricchendosi molto in fretta siccome non esistevano ancora le banche.
Nel nord africa hanno collaborato con gli arabi per quanto riguarda le conquiste. Hanno ottenuto la Spagna e con la reconquista sono potuti andare in Europa.
Nel ‘600 la realtà cambia: nascono le prime banche e gli ebrei non hanno più un lavoro. Nascono i primi ghetti. Era una situazione molto difficile e, per non subire ulteriori soprusi, decidono di spostarsi nell’Europa orientale e soprattutto in Polonia, dove il primo sistema bancario non aveva ancora avuto modo di svilupparsi. In questo modo avevano ancora la possibilità di lavorare.
Alla fine del ‘700, però, arrivano i russi e iniziano dei violenti massacri chiamati POGROM. Così gli ebrei fuggono nell’Europa occidentale e negli Stati Uniti.
Questo è il periodo della rivoluzione francese e si diffondono gli ideali dell’uguaglianza e della fratellanza: inizia il periodo dell’assimilazione. Furono fatti cittadini dei vari stati in cui si trovavano.
Successivamente nasce un forte antisemitismo e nel 1984 un comandante francese ebreo è accusato di tradimento. E’ assolto ma tutti gli ebrei hanno interpretato quest’atto come un affronto.
Nella prima metà del ‘900 Herz, pensa di dovergli dare una patria. Vengono fatti tanti progetti e viene scelta la Palestina secondo diverse motivazioni:
• Era la terra promessa da Dio agli ebrei;
• Dopo tanti anni di oppressione si poteva avere un vero e proprio rapporto con la terra;
• USA e altri paesi industrializzati avevano interesse che uno stato orientale rappresentasse l’occidente;
• Era importante per il petrolio.
Lo stato d’Israele nasce nel 1948, con il consenso anche degli occidentali secondo le motivazioni sopraelencate.
L’esodo verso il loro stato è aumentato durante la 2° G.M. per questo i sionisti vollero dare più lavoro agli ebrei rispetto ai palestinesi. Essi diedero vita ad una diaspora, decidono di situarsi nei paesi vicini. Ad un certo punto tutti gli arabi decidono di fare guerra ad Israele (1° guerra nel ’48 poi nel ’56, ’67, ’73). Israele dimostra di essere una vera e propria macchina da guerra. Conquista nuovi territori e fino al ’67 prende il Sinai all’Egitto, il Golan alla Siria e la Cisgiordania alla Giordania. Nel ’73 l’Egitto e la Siria attaccano Israele durante la guerra religiosa del kippur, ricordata ogni 10° giorno dell’anno per espiare i peccati commessi.
Poco dopo iniziano i dialoghi: nel ’79 il Sinai torna all’Egitto in cambio del riconoscimento dello stato d’Israele.
Siccome i palestinesi fecero la diaspora, nacque in loro aiuto un’organizzazione chiamata UNRWA, la quale consentiva il riconoscimento dello stato di rifugiato. È riconosciuto a quelli che vivevano in Palestina prima del ’47. E’ stato un fatto positivo in quanto prima, i palestinesi erano considerati arabi in generale, ora si parla di loro come una Nazione e si vuole al più presto formare uno Stato. Fino al ’64 i loro interessi erano curati dai paesi vicini, poi si sono accorti che volevano solo egemonizzare i loro interessi x distruggere lo stato d’Israele.
Nello stesso anno nasce l’OLP, l’organizzazione x la liberazione della Palestina.
Nel 1982 l’organizzazione entra in crisi xchè 1- Israele non riconosceva il popolo palestinese, di conseguenza non avevano modo di dialogare; 2- gli arabi non volevano risolvere i problemi dei palestinesi, ma solo sconfiggere Israele; 3- disgregazione dell’URSS: era l’unico paese ad appoggiare i palestinesi (prima); 4- all’interno dell’OLP si formano due fazioni diverse: i diplomatici e i terroristi. Quest’ultimi non erano solo contro Israele, ma anche contro altri stati d’Europa.
L’opinione pubblica si rivolta.
Nel 1988 cambiano le cose con l’INTIFADA, rivolta dei palestinesi nei confronti degli ebrei nei territori di Cisgiordania e Gaza. In questi territori c’è un trasferimento d’ebrei e poteva portare i palestinesi a una certa minoranza.
Forti scontri: nell'OLP si formano delle frange estremiste come l’HAMAS (integralisti musulmani).
Questa situazione preoccupa tutti e inizia un dialogo x paura d’altre stragi da parte degli estremisti.
Vi segue un altro periodo di crisi: Guerra del golfo, l’OLP appoggia Saddam Hussein.
L’intervento degli USA fa riprendere i dialoghi.
Nel 1993 è stipulata la DICHIARAZIONE DEI PRINCIPI tra l’OLP e lo stato d’Israele, rappresentati rispettivamente da Harafat e Rabin.
E’ detto che Harafat riconosce ufficialmente lo stato d’Israele e dichiara di non utilizzare più atti terroristici come strumento di lotta politica. Lo stato d’Israele riconosce l’OLP come organizzazione che deve portare avanti lo stato palestinese, ed entro il ’98 sarebbe dovuto nascere un territorio sotto l’AUTOGOVERNO dei palestinesi.
L’obiettivo era quello di raggiungere la formazione dello stato palestinese. Era molto difficile xchè frange estremiste israeliane non volevano che si fosse parlato di un loro stato. Questo anche per la destra israeliana.
Dopo Rabin sale al potere Netaniau, poi Barac e in ultimo, alle scorse elezioni, Sharon. Questi è d’accordo con la formazione di uno stato palestinese, non vuole però mandare via i coloni ebrei da questi territori.ci potrebbero essere delle conseguenze disastrose come lo scoppio di guerre, in quanto gli ebrei hanno un forte potere.

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