Crisi dell'impero romano

Materie:Riassunto
Categoria:Storia

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Testo

LA CRISI DELL’IMPERO
IV sec d.C. EPOCA TARDOANTICA caratterizzata da:
1. mutamenti demografici, insediamenti dei popoli germanici
2. mutamenti economici; crisi del commercio internazionaleù
3. religiosi; affermazione del Cristianesimo
4. sociale; crisi demografica e regresso della vita cittadina
5. politici; scomparsa dell’impero come stato unitario
l’impero romano si era ormai sgretolato ( strade impraticabili, minaccia dei regni barbarici)
la forza dominante ora sono i barbari convertiti al Cristianesimo, poiché i cristiani riuscirono ad assimilarli fine della pax romana
i cristiani accetarono di incorporare
nel loro sistema culturale l’eredità
classica forma classica,
contenuto cristiano
Le regioni dell’Europa centerale e dettentrionale si trovavano oltre il limes oppure erano considerate terre di confine perché la vera vita si svolgeva nel Mediterraneo. Nel periodo tardoantico però l’asse centrale si spostò dal centro verso il nord a causa dell’ingresso nella storia di popolazioni fino ad allora rimaste ai margini. Ciò determina la fine dell’unita dell’impero
Con DIOCLEZIANO si ritrova la stabilità: impossibile riportare le condizioni dell’impero alle origini(prima della crisi) così:
Diocleziano diventa un MONARCA con POTERI ASSOLUTI e attua le seguenti riforme:
o riforma esercito: venne aumentato il numero delle legioni e diminuito quello dei legionari, per evitare che il comandante potesse effettuare colpi di stato
Esercito diviso in due parti: truppe di frontiera, risiedevano oltre il limes e
truppe di combattimento, risiedevano nelle retrovie.
o Riforma istituzionale: potere spartito tra i due Augusti che nominano due Cesari, i quali sono i successori degli Augusti TETRARCHIA

Territorio diviso in 12 diocesi raggruppate in 4 regioni ognuna delle quli presieduta da uno dei 4 tetrarchi.
4 province poste ai confini, quindi Roma era la
capitale solo morale dell’impero perché aveva
perso d’importanza
o Riforma fiscale: in campagna le terre vennero divise in jugum( pezzi di terreno). Ad ogni terreno corrispondeva un contadino da tassare. La stessa cosa avveniva in città. In questo modo gli importi dello stato erano fissi ma le professioni ereditarie.
DIRIGISMO
La politaca di Diocleziano tendeva a controllare tutti gli aspetti politici, sociali, economici e anche religiosi
Nuove persecuzioni per i cristiani:
• Distruzione delle chiese
• Divieto di celebrare i riti
• Reclusione del clero e divieto ai cristiani di partecipare alle cariche pubbliche
• I libri sacri venivano bruciati
• Ai cittadini nobili cristiani vennero revocati i diritti di legge
• Arresti e condanne a morte
Ma il cristianesimo continuò a diffondersi
A Diocleziano succedettero COSTANTINO in occidente e LICINIO in Oriente.
Obiettivi politica:
• Esercito efficace: il nucleo dell’esercito diventò la guardia privata dell’imperatore, formata maggiormente da berbari ( per risolvere il problema del reclutamento)
• Porre fine al problema religioso: concesse la libertà di culto ai cristiani (Editto di Milano), promulgò leggi in loro favore e si convertì lui stesso.
ORIGINE DEL POTERE TEMPORALE DELLA CHIESA
• Saldo potere centrale
Inoltre egli istituì una nuova capitale: Costantinopoli, in oriente, chiamata anche nuova Roma.

Dopo Costantino seceddettero i figli: Costantino II Costante Costanzo
Venne deposto e ucciso inizialmente si divisero l’impero:
-occidente Milano
- oriente Costantinopoli
Rimase vittima di una ribellione
Al suo posto GIULIANO.
Giuliano, che alla morte di Costante rimase a comandare da solo:
• Cerco di restaurare il paganesimo escludendo i cristiani dal potere ( no persecuzioni)
• Guerra contro i Persiani: varcò i confini ma dopo essere giunto quasi alla capitale dovette ritirarsi e fu ucciso.
Gli susseguirono: GRAZIANO in Occidente e VALENTE in Oriente
I GOTI si mossero verso i confini dell’impero per sfuggire agli UNNI e chiesero di essere ammessi nell’impero. Valente accetò ma presto iniziò un conflitto: ad Adrianopoli vinsero i Goti( inferiori numericamente). Al posto di Valente salì al trono TEODOSIO che invece di combattere i GotI fece un accordo con loro: essi accettarono la pace e rimasero come alleati dell’impero.
Arma a doppio taglio: l’impero si procurava l’aiuto di abili combattenti pronti a combattere altre invasioni ma la classe dirigente romana si condìsegnava inerme alle soldatesche straniere. Inizialmente sembrò una buona scelta e si fecero anche matrimini misti per unire i Goti e i Romani: CLASSE DIRIGENTE GOTO-ROMANA
Graziano eTeodosio pubblicarono insieme l’EDITTO DI TESSALONICA che rendeva il cristianesimo religione ufficiale dell’impero. Contemporaneamente si cercò di eliminare ogni trccia di paganesimo, si ebbe una persecuzione dei pagani.
Dopo la morte di Graziano, teodosio riunì il potere in una sola persona.

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