Arabia Preislamica e Impero Carolingio

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Testo

1. L’Arabia preislamica
Bizantini contro Persiani tra VI e il VII sec. L’Impero romano d’Oriente si contrapponeva ai persiani, i quali attaccarono Siria ed Egitto gli ultimi, i primi la Mesopotamia. Troppo inpegnati a combattersi non si accorsero il nascere di una nuova potenza
La penisola arabica Estensione di tre milioni di Kmq, suddivisa in due grandi aree, la prima era l’antica Arabia Felix dei Romani (Yemen e Hadramaut) territori fertili e ricchi d’acqua (pioggie monsoniche e irrigazione eccezionale)
Il popolamento qui vi erano popolazioni sedentarie, fiorenti città, si compievano traffici tra mediterraneo, Mesopotamia e Africa, si producevano cereali, incenso e erbe aromatiche; Gli si contrapponeva però un’enorme area desertica punteggiata da Oasi e attraversate dai nomadi Beduini
La società Beduina vivevano di allevamento, commercio e razzie, Fieri e Bellicosi, organizzati in tribù con vincoli familiari; i menbri della tribù erano uguali e riconoscevano un capo eletto (il più bravo nel combattimento) assistito da un consiglio; dotato di grande rilievo era il poeta, cantava glorie remote e recenti e svolgeva riti religiosi importanti.
Il quadro religioso Diffusi i culti politeistici, in alcune zone (Yemen) influenze ebraiche; primeggiava il culto degli alberi e pietre sacre, ma divinità come la dea del sole (Venere), la dea del Destino e soprattutto Allah (il dio) divinità suprema, luoghi sacri erano luoghi d’asilo e vi erano pellegrinaggi
Pellegrinaggi I più importanti erano alla Mecca (dove si conserva una roccia, meteorite, in un blocco nero), una delle città più importanti dell’Arabia, importante crocevia, (tra Yemen e Gaza)
La pietra nera il santuario più importante dove si avevano i pellegrinaggi era Kaaba (cubo) si diceva che fosse costruito da Abramo per la pietra dell’arcangelo Gabriele
2. Nascita di una religione
Questa realtà fu sconvolta da Muhammad, Maometto (570 ca-632)
Qualche dato biografico nato orfano, fu allevato dal nonno, che era il guardiano della sorgente principale della Mecca. A 25 anni sposò una ricca vedova (Khadigia) ciò lo fece vivere bene lavorando poco, ciò gli diete più tempo per la meditazione e religione, Forse era epilettico e aveva perciò delle allucinazioni.
La rivoluzione nel 610 sogno l’arch. Gabriele che gli ordinò di pregare e recitare il Corano(quràn, la recitazione) e la parola divina d’Allah, tre anni dopo inizia spinto dai familiari
La predicazione invitava a pregare ad Allah come unico dio e a sottomettersi (islam), annunciava un giudizio finale, predicava la generosità e l’aiuto ai poveri, condannava alcune pratiche della società tribale come il matrimonio tra consanguinei e l’infanticidio delle femmine.
Reazioni I poveri e gli schiavi lo approvarono, ma anche alcune famiglie ricche e influenti, ma suscitò forte opposizione dai capi locali
Il personaggio: Maometto Si narravano storie leggendarie su di lui, si dice che da bambino fosse già portato alla relazione tra la spiritualità e lui, era uno dei tanti uomini santi che popolavano la comunità, spesso si ritirava in meditazione, in uno di questi ricevette l’illuminazione di Allah e l’ordine di mettersi a capo di una setta. Non era solo un mistico spirituale, il suo carattere era complesso, le sue tendenze ascetiche non gli impedivano i piaceri (ebbe molte mogli) e il suo amore per Allah non gli impediva di essere un accorto stratega e politico. I nemici dell’Islam lo vedevano come un impostore, un idolo ripugnante che commetteva peccati in nome di orde di fanatici, i mussulmani però, ne moltiplicarono le doti e dandogli una dimensione sempre più leggendaria. Maometto fece entrare nella storia un popolo rimasto nell’ombra.
Rapporti con il cristianesimo La comunità dei sottomessi (muslim – mussulmani) furono perseguitate. Andavano d’accordo coi cristiani, infatti ci sono versetti del Corano che esaltano la Vergine e riconoscono Gesù come parte dello spirito santo, come uno dei profeti venuti prima di Maometto (che avrebbe dovuto essere quello definitivo)
L’egira Nonostante le persecuzioni crebbero, nel 622 per sottrarsi a una nuova grave minaccia Maometto e i seguaci emigrarono nella città di Yathrib (nodo importante sulla via carovaniera tra Mecca e Siria) questa emigrazione (egira) fondò una nuova era mussulmana (16 luglio 662 primo giorno del calendario mussulmano)
La comunità di Medina e il giudaismo LA città fu detta città del profeta (Madinat an-nabi da cui Medina), i rapporti con gli ebrei erano buoni, adottarono lo stesso digiuno e i divieti alimentari, tuttavia in una seconda fase i rapporti si ruppero perché Maometto come ultimo profeta della stirpe di Noè, Abramo… riteneva la sua dottrina più giusta
Rottura ciò andava contro i principi degli ebrei, ma la rottura avvenne quando le tribù ebraiche di Medina accusate di solidarizzare con i nemici dell’islam furono cacciate e massacrate, il digiuno fu tramutato in ramadan (mese lunare di collocazione variabile) e pregarono verso la Mecca non più Gerusalemme
Il trionfo di Maometto le tribù tornarono a razziare, provocando una compattezza militare che li fece espandere finché 11 gennaio del 630 attaccarono la Mecca dichiarata città sacra, le presero distrussero gli Idoli e la popolazione giurò fedeltà al profeta.
3. I fondamenti della fede
Dopo parecchi anni il carattere della fede era diventato più preciso e sistematico
Il libro sacro Il libro sacro è il Corano (fissato sotto il califfo Othman 644 – 656) nel quale si recava risposta agli interrogativi umani, non solo di religione (economia, rapporti sociali politica) si fece ricorso anche alla sunna, la biografia di Maometto, in cui si notava come si era conportato di fronte a particolari situazioni
Le rivelazioni precedenti L’islam non era una nuova religione, bensì un continuo di quella rovinata da ebrei e cristiani, i mussulmani riconoscevano Cristo, ma la dottrina di Maometto era più purà e completa
I cinque pilastri sono: professare fede monoteista, pregare, pagare elemosina stabilita per legge, digiunare durante il mese del ramadan, fare un pellegrinaggio alla Mecca una volta nella vita
I buoni costumi Vi erano poi questi: il gihad (sforzo militare contro i pagani e i non rispettosi dell’islam), Uso del velo per le donne, le donne non possono sposare uomini ebrei (o altro), ma uomini possono sposare donne ebree, punito l’adulterio, concessa poligamia per max 4 mogli
La voce del passato: La guerra Santa Il corano incita la guerra santa, ma prevede anche che gli altri non la vogliano e quindi un po’ di tolleranza.
4. La successione al profeta
La successione Dopo la morte di Maometto ci furono contrasti per la successione. Prevalse poi il Califfo (da khalifa) Abu Bakr (632 – 634), uno dei primi compagni di Maometto
Inizia l’espansione islamica Abu reprime alcune tribù beduine, e attaccò a Nord nel 634 vinsero i bizantini posti a difesa della Siria. Sotto Omar (634-644) conquistarono Egitto, Siria Palestina ai bizantini e la mesopotamia ai persiani, La palestina, già tarrasanta, diventa anche luogo sacro della religione mussulmana
Crisi politica Othman (che fece anche il Corano) conquisto l’Africa del nord fino a Tripoli e sottomise l’impero Persiano, ma vi era una crisi politica interna, I parenti di Maometto si incazzarono perché non vennero fatti califfi, soprattutto Alì, il quale animò l’opposizione contro Othman e lo assassinarono nel 656, Salì al potere, ma il popolo dubitava di lui.
La prima guerra tra mussulmani L’Islam si spaccò in due, da una parte i fedeli ad Alì, dall’altra le tribù della Mecca e coloro che non approvavano l’assasinio. Iniziò una guerra, Alì accetto un accordo (che gli era poco favorevole), che lo accusava dell’assassinio ingiusto di Othman e fu quindi spodestato
Sciiti e sunniti, Alì si ritirò coi suoi seguaci in Iraq, dove fondò la fazione dei sciiti, venne poi ucciso da un sicario. Il nuovo califfo Mo’awiya (660-680) cercò di porre fine alla debolezza istituendo l’ereditarietà del potere, fu riconosciuto dai sunniti (mussulmani ortodossi), coloro che riconoscevano la sunna, Mandando al potere la dinastia degli Omayyadi. Sciiti e sunniti sono le più grandi correnti islamiche.

5. L’espansione islamica
L’iniziativa militare Mo’awaya spostò la capitale a Damasco in Siria e iniziò l’espansione che sarà portata avanti dai successori, conquistando Asia minore Costantinopoli, Africa, Spagna Asia centrale e India.
Asia Minore e Costantinopoli L’accesso al mediterraneo degli Arabi li dotò di una flotta, e fecero spedizioni contro Cipro e Rodi, assediarono poi Costantinopoli, ma non la presero, fu il primi dei tanti assalti, i Bizantini erano ben organizzati e avevano buone tecnologie, (fuoco greco, nafta che bruciava), non riuscirono quindi a sopraffare i bizantini.
Africa e Spagna nel 698 si impadronirono di Cartagine, nel 708 Maghreb, e si spinsero fino all’oceano, passarono lo stretto (che prese in nome dal condottiero gov. di Tangeri Tariq) e in 5 anni conquistarono la penisola Iberica, alcuni avamposti penetrarono in Francia, ma furono sconfitti nel 732 a Poitiers.
Asia centrale e India furono poi teatro di espansione Araba, conquistarono Afganistan le città di Bukhara e Samarcanda lungo la via della seta, si scontrarono poi a Talas con i Cinesi, dove vinsero, ma non avevano più la spinta per proseguire.
Cause del successo islamico alcuni dicono sia stata l’entusiasmo religioso, alcuni parlano di sovrappopolamento, c’è della verità, ma bisogna considerare anche altre cause.
La situazione esterna la politica estera li privilegiava, bizantini e persiani si combattevano, e loro ne approfittarono.
Tradizioni guerriere l’entusiasmo religioso molto vivo in alcuni era leggero nei beduini ch’erano però i guerrieri più forti ai quali interessavano motivazioni più leggere
Masse oppresse molte regioni in più erano felici di avere un dominio diverso, visto che sia persiani che bizantini opprimevano con tributi e nei confronti delle religioni minori.
6. L’organizzazione della conquista
apparati amministrativi agli Arabi mancavano esperienze di amministrazione, lasciarono quindi gli esperti funzionari bizantini o persiani, messi alle dipendenze di governatori arabi. Per i tributi furono indulgenti e moderati con coloro che si erano resi, opprimevano e confiscavano terre a coloro che avevano combattuto e ai proprietari terrieri fuggiti, morti in guerra o sovrani. I sudditi non mussulmani dovevano pagare una decima per professare la loro religione.
Tre categorie si formarono: una di mussulmani d’Arabia, (mussulmani d’origine), avevano pieni diritti, militavano negli eserciti, facevano funzionari, simile ad una aristocrazia, Poi venivano i nuovi mussulmani, persone convertitesi dopo, non godevano il diritto dell’esercito, ma potevano coprire cariche amministrative, la maggior parte erano artigiani e commercianti.
32 L’impero Carolingi
1. Longobardi, Bizantini e papato in Italia
La situazione in Italia all’inizio del VIII sec. Era immutata, i longobardi erano riusciti a respingere i tentativi di riconquista Bizantini, mantenendo il controllo della parte peninsulare (tranne Spoleto e Benevento) I re risiedevano a Pavia e avevano un potere ereditario
Bizantini sulla difensiva nel 712 sali al trono Liutprando che attaccò i Bizantini (impegnati anche contro Slavi e Arabi, Italia sguarnita) e i ducati autonomi, inoltre il popolo non sopportava i pesanti tributi dell’oriente e il Papa e la chiesa, era contro il potere che l’imperatore si stava attribuendo
Il primato del vescovo di Roma In oriente l’imperatore interferiva nelle questioni teologiche, ma il vescovo di Roma rivendicava una diversificazione tra potere “spirituale” e “temporale”, posizione accentuata da Gregorio Magno, che professava la “tradizione apostolica” di Roma da San Pietro
Una terza potenza stava insinuandosi nel mondo, il papato, che non aveva eserciti, ma aveva forti influenze e autorità di mobilitare forze esterne.
I pauliciani erano una setta che condannava lo sfarzo ecclesiastico, le immagini sacre delle chiese contro aristocrazia e gerarchie ecclesiastiche e predicava il ritorno alla povertà evangelica, derivavano forse da San Paolo, questa setta ruppe molti equilibri.
2. Lotta contro le immagini
I movimento iconoclasta i pauliciani intendevano distruggerle (iconoclastia). Gli Iconoclasti si erano formati nelle zone ad influenza giudaica e islamica (che proibivano la raffigurazione divina), a Costantinopoli invece vigeva l’usanza di raffigurare anche gli angeli si formò uno scontro tra pauliciani e tradizionalisti (iconodùli) accusati di diffondere superstizioni e ignoranza
Un imperatore iconoclasta nel 717 sali al trono Leone II (717-741) che proveniva dall’Anatolia, dove il paulicianesimo era diffuso, inaugurò un officiale politica di distruzione dei segni di idolatria
L’atteggiamento del papato a Roma vi era Gregorio II, che come suddito dell’oriente doveva essere iconoclasta, ma date le radici ecclesiastiche italiane e la voglia di Autonomia si opponevano, ciò significava uno scontro diretto, con il rischio dei longobardi che si infiltrassero, da evitare.
3. Le origini del regno franco
I franchi dopo la caduta dell’impero romano si insediarono in Gallia, il re Clodoveo (481-511) fondò la dinastia merovingia e intraprese una politica espansionistica, conquistando la Gallia e la valle del Reno, capitale Parigi (antica Lutezia)
La conversione al cattolicesimo ancora pagani fu più facile per loro convertirsi al cattolicesimo (tutti gli altri germanici erano ariani), nel 496 Clodoveo si battezzò avvicinando l’aristocrazia Gallo-Romana, da cui vennero i vescovi di quella zona.
Frammentazione e crisi politica alla morte di Clodoveo il territorio doveva essere spartito dai 4 figli nacquero fratricidi e lotte per il potere, inoltre vi erano contrasti interni anche a causa dell’irrequieta aristocrazia guerriera che mal tollerava una monarchia forte, nonostante ciò ci furono successi militari quali Turingia (531) Burgundia (533) e della Provenza (536)
Difensori del cattolicesimo nel primo decennio mentre Gregorio 2 cercava di sistemare la crisi iconoclasta, i frachi occuparono quasi tutta la Gallia, parte germania, godeva di molto prestigio, combatteva i pagani (Frisoni Alemanni Bavari Sassoni), e in più Carlo Martello fermò a Pointiers nel 732 gli arabi, Apparivano ai Papi quindi gli ideali per proteggere la chiesa, meglio dei longobardi.
Una Svolta decisiva Il papato aveva così iniziato una spaccatura tra lui e l’impero romano.
4. la dinastia carolingia e il crollo del regno longobardo
le lotte iconoclaste diedero vita a scontri e trattative diplomatiche da tutte le grandi potenze
rivolta antiBizantina Il papa condannò l’iconoclastia (727), e aiutò i rivoltosi nei territori bizantini in italia, i quali confiscarono subito i territori al papa (sicilia italia meridionale e Illirico) togliendogli pure la competenza religiosa
Iniziativa longobarda Liutprando intanta attaccava e occupava i territori bizantini nel lazio, ma fu osteggiato dal papa, i Duchi bizantini di Spoleto e benevento e i funzionari locali;nel 728 Liutprando si ritirò e concesse al papa alcuni territori (parte del lazio, e il territorio di Sutri nella tuscia) detta DONAZIONE DI SUTRI, che aumentò il potere del papa
Contatti con i Franchi ma il pontefice non si fidava e implorava i franchi (Carlo Martello) a scendere, all’inizio non volevano, ma poi quando Astolfo (749-756) occupò l’esarcato e la pentapoli, conquistarono Ravenna e minacciarono Roma, scesero!
Ascesa dei Carolingi, intanto in gallia la situazione cambia, i re merovingi (re fannuloni) vengono ribaltati dalla dinastia dei pipinidi, cui apparteneva Carlo Martello, iniziata con Pipino il Breve, che abbatté Chielderico III; ne 754 pipino fu consacrato dal papa, avendo quindi grossi vantaggi e un debito con lo stesso papa.
Intervento dei Franchi in Italia per ciò nel 755 Pipino scese in Italia, ricacciando i longobardi e il papato assunse anche i territori dell’esarcato, della pentapoli e del Lazio che formarono il Patrimonio di San Pietro, che divenne poi un vero e proprio stato
Un celebre falso Venne elaborata in questo periodo un documento (la donazione di Costantino) secondo il quale lo stesso imperatore avrebbe donato quei territori al papa, si trattava però di un celebre falso usato per giustificare l’irtevento di Pipino il breve.
Fine dei longobardi stretti tra i Franchi e il papato ebbero un rapido declino, Desiderio succeduto ad Astolfo, fece grandi contrattazioni con i Franchi, dando anche sua figlia Ermenegarda in sposa al figlio di Pipino Carlo. Alla morte di Pipino il regno venne governato dai due figli , Carlo e Carlomanno, ma nel 771 carlomanno morì, Carlo si fece incoronare unico re, ripudiò Ermengarda in esili a Pavia insieme alla vedova di Carlomanno, e nel 774 scese in Italia catturò Desiderio e lo rinchiuse in un convento. Carlo aggiunse al titolo di re dei franchi anche il titolo di re dei longobardi.

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