L’altra grande opera è la cappella degli Scrovegni a Padova a cui lavora tra il 1303 e 1305, in realtà il nome vero è CAPPELLA DELL’ANNUNZIATA ALL’ARENA, perché sorge dove c’era un antico anfiteatro romano chiamato “Arena” e perché venne consacrata il giorno dell’Annunciazione il 25.03.1305.
La STRUTTURA è semplicissima: unica navata con una vo
Storia Dell'arte
Ordina per: Data ↑ Nome ↑ Download Voto Dimensione ↓
La luce è impiegata come strumento di modellazione delle masse e, scivolando dolcemente sulle membra adolescenti del David-Ermes, finisce per addensarsi ai suoi piedi dove crea ombre profonde sulla testa mozza di Golia-Argo. L’opera è tanto naturale nella vivacità e nella morbidezza, che impossibile pare agli artefici che ella non sia formata sopra il
Sappiamo solo che gli autori erano monaci cistercensi che seguirono scrupolosamente la prescrizioni religioso-architettoniche; si nota anche che avessero una certa esperienza, dal momento che riuscirono a edificare un complesso di grande bellezza e suggestione, si sa anche, però che non ne sapessero molto dal punto di vista costruttivo: la loro opera mo
Marcel Breuer (Pécs 1902 - New York 1981)
Breuer era architetto, designer e docente statunitense d’origine ungherese; studiò al Bauhaus, la prima scuola di design a Weimar, Germania, dove Walter Gropius e altri architetti stavano sviluppando l’estetica funzionalista. Come direttore della sezione mobili del Bauhaus, disegnò la p...
Le pennellate non sono rigorosamente sistematiche come lo erano ne I pioppi, appaiono invece esitanti e irregolari, a volte giocose e decorative. Le linee blu che strutturano il dipinto non sono mai veramente linee, anch'esse sono esitanti, sempre rotte e riprese, al pari dei tocchi di colore che in nessun punto formano una superficie chiusa. Spesso tra
Nel 1916 incontrò Theo Van Doesburg, insieme col quale proseguì le ricerche sulla forma geometrica.
Attraverso le ricerche di quegli anni arrivò a rinunciare completamente qualsiasi rapporto con l'immagine fornita dalla natura giungendo, verso il 1920, alla forma definitiva del suo quadro, in cui i rettangoli che dividono la superficie sono delimita
Solamente agli inizi del 1400 Filippo Brunelleschi, a Firenze, inventa nuovamente una tecnica che permette di rappresentare esattamente la tridimensionalità.
La prospettiva brunelleschiana è basata su una visione monoculare, ottenuta sul disegno, con l’unicità del punto di vista
Il rapporto reciproco di posizione tra l’occhio umano, il piano del
“Spesso penso che la notte sia piщ viva e piщ riccamente colorata del giorno”, scrive Vincent in una lettera al fratello. Nell’opera egli cerca di rappresentare quella vita, quell’angosciosa vita, che attribuisce alla notte.
Soggetto della raffigurazione и il paesaggio di un borgo, di notte e con dei colli sullo sfondo. E’ importante notare il campa
Qui si nota l’unione tra linearismo e cromatismo tipicamente bizantini con il chiaroscuro gotico, che rendono perfettamente l’idea di bellezza e idealizzazione delle figure, in quanto i volti degli angeli sono tutti uguali.
• DESCRIZIONE FORMALE
1- la composizione è sintattica.
2- La struttura compositiva si basa su più assi obliqui su
-l_esiguo spessore delle mura,spesso sostituite da ampie vetrate colorate.
L_arco è detto acuto se la curva dell_intradosso è formata da due archi di cerchio che si intersecano andando a formare alla sommità un vertice.
La volta a ogiva costolonata è una particolare volta a crociera e i costoloni ,formati da blocchi di pietra appo