Rinascimento in arte

Materie:Appunti
Categoria:Storia Dell'arte

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Testo

La flagellazione di Cristo è un’opera attribuita a pier della francesca.Questa si svolge in un’architettura classica, più greca che latina e lo si può notare dalle colonne, dal capitello composito che sostengono gli architravi.Il pavimento esterno e diviso in grandi quadrati da strisce di marmo bianco ciascuno dei quali è nuovamente in quadrati.Ritroviamo anche nel soffitto della sala una decorazione a cassettoni e nel pavimento una ltro tipo di scacchiera più ricca e variata, con alternanza di marmi bianchi e scuri.Nel quadrato centrale (dove troviamo la colonna della tortura) si inscrive una circonferenza in rapporto con la cilindristica della colonna.La luce proviene da due punti differenti da sinistra e da destra e illumina anche il riquadro del soffitto sotto cui è collocato il cristo. Per evitare che la colonna a cui è legato il cristo si sovrapponesse per un effetto ottico, alla parete di fondo, il pittore ha posto sul capitello un idolo dorato che ribadisce la centralità della colonna stessa.
Donatello è uno dei massimi scultori italiani, egli tende a drammatizzare le scene per avvicinare maggiormente i personaggi alla realtà.La conoscenza dei classici gli serve come stimolo per un’appassionata indagine nel mondo reale in modo da rendere i suoi personaggi attuali.La Maddalena è una scultura lignea. Realizzata da Donatello per il Battistero di Firenza; egli rappresenta Maria Maddalena dopo la permanenza nel deserto durante la quale aveva ottenuto la purificazione dell’anima perciò la sua bellezza risulta consumata e quasi demolita. Indossa solo i lunghi capelli come simbolo di umiltà e devozione infatti è rappresentata in un atteggiamento di preghiera con lo sguardo triste e stanco che sembra quasi chiedere aiuto allo spettatore.
I piedi aderiscono al suolo, uno privo di carne, adeguandosi alle irregolarità del terreno. Le mani che si uniscono in preghiera nn si toccano. Essa è caratterizzata da luci spezzate e ombre profonde che visualizzano la tensione interiore dell’antica peccatrice. Infatti questa scultura esprime l’angoscia esistenziale e la meditazione sul dolore e sulla morte che caratterizzano l’ultimo periodo fiorentino di Doantello.
Il beato angelico è originario della toscana; il soprannome Beato gli è stato attribuito prima ancora che la chiesa lo definì tale, per le sue opere che trattavano soggetti religiosi. Egli è infatti un pittore fondamentale del rinascimento che ha unito la vita di frate devoto a quella di pittore completo.
Nella sua opera l’annunciazione la scena si svolge sotto un portico rinascimentale. Da un lato vediamo che si tratta di un ambiente aperto; ma la prospettiva fa sì che questo risulti determinato dalle linee e nn dalle pareti.L’ambiente è spoglio di ogni decorazione di ogni arredamento, per accentuare l’essenzialità dello spazio la purezza di esso e perciò anche di maria. I due interlocutori occupano ciascuno il proprio posto. Nn sono protagonisti isolati: le linee intersecanti delle crociere riprendono la curva della ali dell’angelo e la conducono verso al madonna che si inclina in avanti. La luce è terrena e provenendo dalle arcate del chiostro, illumina i corspi e ne determina le ombre portate.
La tavola con la madonna, il bambino e sant’anna segna l’inizio della collaborazione fra Masolino e masaccio. La madonna forma col figlio una solida granitica piramide. Le ginocchia divergendo costituiscono la base cubica su cui si eleva il busto culminante nel viso geometrizzato, severo. Le braccia si chiudono per accogliere il figlio intensamente volumetrico, anzi sbalzato e privo di ogni aggraziamento tardo-gotico. La madre è leggermente spostata rispetto all’asse della composizione così che mentre offre il bambino all’adorazione dei fedeli lo tiene nello stesso tempo avvolto nelle proprie braccia come significato d’affetto.Anche Sant’anna che completa la piramide in un unità simbolica ha una serietà intensa nel viso segnato da rughe mentre la mano protesa in avanti crea spazio.
Il primo Rinascimento è tutto fiorentino per poi diffondersi al resto d’Italia. La situazione di Firenze nel XV secolo è economicamente positiva e politicamente forte. Nel 1385 viene istituito lo “Studio”, primo centro universitario; nel 1397 arriva in città Emanuele Crisolora, celebre studioso proveniente da Costantinopoli. La famiglia Medici, che tiene saldamente il potere, è celebre per il suo mecenatismo ed è committente di tutti gli artisti più importanti del secolo. Nel contempo nasce un nuovo tipo di committenza, quella privata, che diversifica i soggetti, fino ad allora quasi esclusivamente religiosi. Nel 1401 a Firenze si svolge, bandito dall’Arte dei Mercanti, un importante concorso artistico per la seconda porta del Battistero. Vi partecipano Filippo Bunelleschi e Lorenzo Ghiberti. Il Brunelleschi ne esce unanimemente sconfitto ed è un fatto importante per capire la collocazione di questi due artisti nella compagine culturale rinascimentale, per comprendere quanto Brunelleschi fosse proiettato verso innovazioni che da lui prenderanno l’avvio. Il progetto del Ghiberti, analizzato oggi, mostra con evidenza un’eleganza tutta gotica, una concezione architettonica destinata ad esser presto superata, ma che in quel momento mostrava piena maturità e coerenza.

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