Le chiese a Reggio Emilia

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Testo

Chiesa di Sant’ Agostino.

Il 714 è l'anno in cui alcuni storici pongono la fondazione dell'antica chiesa di sant’ Agostino. Il 13 agosto 11830 è nominata esattamente in una bolla del pontefice Lucio III. Distrutta dal re Enzo durante le contese tra guelfi e ghibellini venne restaurata solo nell'1434 dove venne nuovamente consacrata.
Nelle esterno sono riconoscibili sul fianco sinistro della chiesa e nell’abside i segni delle varie ristrutturazioni. Sulla facciata, entro nicchia, 2 statua in terracotta raffiguranti San Nicola e San Guglielmo.
All'interno, sopra la porta di ingresso, un affresco di San Agostino. Lungo la navata, 10 statua in stucco.
Nelle varie cappelle, varie tese di santi, tra cui ricordiamo San Lorenzo, San Agostino, San Andrea e San Giobbe.

Chiesa di San Ambrogio.

La chiesa di San Ambrogio a Rivalta, già nominata in documenti del tempo del vescovo Sigifredo, è accettata con il titolo di Pieve solo nel 1144.
Intorno al 1800, la primitiva chiesa è abbattuta, e in questi anni si procedere alla costruzione del nuovo edificio sul nuovo progetto. All'interno vi sono conservati diversi dipinti di Francesco Camuncoli, tra cui ricordiamo la Madonna con il bambino, Lucia, San Giovannino e San Luigi. Troviamo inoltre due tele cinquecentesche con San Francesco e San Girolamo. Il coro ligneo proviene dalla distrutta chiesa di Sant’Ilario. Le due cantorie il est tutto sono opera dello svizzero Antonio Bernasconi.

Chiesa dei cappuccini.

Costruita insieme al convento nel 1574, in via Ferrari Bonini, venne restaurata solo nell'1928.
All'esterno al centro, al interno di una nicchia, una statua di marmo raffigurante l'immacolata. In terracotta sono pannelli con la scena del lupo di Gubbio, San Francesco che riceve le stigmate, San Francesco che benedice la città di Reggio. Molte sono le tele tra cui ricordiamo San Francesco in estasi, la Madonna con il bambino e santa Teresa.

Oratorio dei Santissimi Carlo e Agata.

Già nel 857, esiste in questo luogo, un oratorio, dedicato San Faustino. Il culto di questo santo è ancora testimoniato, nel 1315, dal fa che a suo nome era allora ancora intitolata l'attuale via di San Carlo.
Nel 1662, la confraternita di santa Carlo e di santa Agata promuove ed il restauro dell'oratorio ad opera dell'architetto Girolamo. L'edificio è da alcuni anni sconsacrato e adibito a magazzino .
All'esterno si è ormai perduto l'affresco che raffigura sant’Agata. Ai lati, troviamo due lapidi di marmo. All'interno restano, in precario stato di conservazione, le quattro statua in stucco raffigurante la prudenza, la fortezza, la giustizia e la temperanza. L’altare maggiore è in legno dorato e diverse sono le tele dei secoli XVII e XVIII.

Oratorio del Cristo.

Nel 1700,si costituisce un piccolo oratorio destinato ad accogliere il dipinto miracoloso del santo crocifisso del 1630 che era in una nicchia entro le mura di una casa di fronte ai portici, tuttora esistenti, all'imboccatura di via del Cristo. Architetto di questo primo edificio fu Biagio Cugini.

Chiesa di San Domenico.

All'esterno sono chiaramente visibili, della facciata, i segni delle successive ricostruzione: la chiesa duecentesca, con il tetto a capanna, aveva gli spioventi quasi tangenti rosone inferiore. Nelle varie cappelle, molte sono le tele, tra cui ricordiamo San Giacinto, i quattro Evangelisti, infermo confortato da un Angelo e santo Tommaso. Ricordiamo inoltre, le numerose statue.

Chiesa di San Filippo.
8Fondata da Giulia Corradi, è nata per una congregazione. Nel 1672 nella chiesa è ricostruita ne forma attuale sul disegno di Girolamo Beltrami.
Dopo l'impropria utilizzazione come caserma, chiesa e palazzo sono stati acquistati dai marchesi Rocca.
Nel vanno di ingresso, in una nicchia incorniciata di stucco, una statuetta marmorea raffigurante l'immacolata. Sul prospetto verso la parte interna, sopra l’arcone di ingresso, due tele del Correggio.

Chiesa di santo Floriano.
Nel XV secolo la chiesa diventava parrocchiale; e in questo periodo si ha notizia di ampi ambienti del vecchio edificio. All'interno della chiesa troviamo varie tele tra cui la santa famiglia, San Floriano, San Rocco e il San Antonio. V troviamo anche un battistero. Nel tempo la chiesa conservava 15 piccoli dipinti raffiguranti i misteri del Rosario.

Chiesa di San Francesco
I frati di San Francesco, nel 1272, costituiscono la loro chiesa su una più piccola preesistente dedicata al San Luca. Dopo due anni, ai francescani è donato dall'imperatore Rodolfo II l’attiguo palazzo imperiale perché vi aprano il loro convento.
All'esterno sono visibili sul fianco destro della chiesa i vari rimaneggiamenti. Sulla facciata una san Francesco che riceve le stimmate (1942) eseguito dallo studio del mosaico di Roma.
All'interno varie sono le statuette in gesso, gli affreschi e le tele. Tra le tele più famose ricordiamo San Francesco che resuscita un annegato, la Madonna col bambino e il sacro cuore.

Chiesa dei santi Gervasio e Protasio
Nata nei pressi di Reggio, e più precisamente a Coviolo, la ricordano antichi documenti del 1094. Dopo circa 700 anni, su disegno dell'architetto Prospero Mattioli si procede alla costruzione della nuova parrocchiale, vicina alla precedente demolita.
All'interno è ricordiamo le due tele settecentesche principali: la Madonna della Ghiara e la Madonna con il bambino e San Giuseppe.

Chiesa dei santi Giacomo e Filippo
Con i restauri del 1720, la facciata subisce, il suo III rifacimento. Tra la fine del ‘700 e l'inizio dell'800 la chiesa viene chiusa e porta riaperta e restaurata. Agli inizi del 900 è adibita a magazzino militare.
Sul fianco destro, in via Dante, è ancora visibile l'antica torre romanica con bifore nella cella campanaria e ghiera in cotto nel sottotetto. All'interno vi sono molte tele tra cui ricordiamo la lapidazione di San Giacomo, il martirio del santo, martirio di San Filippo e gloria di San Giacomo.

Chiesa di San Giorgio
Nel 1610 la chiesa passa ai gesuiti che rifabbricarono l'edificio dalle fondamenta. Qualche anno dopo viene costruito il campanile. Nel secolo successivo vengono fatti ampliamenti dell’edificio ad opera dell'architetto Alfonso Torreggiani, che ricostruisce la crociera, il coro e la cupola.
La facciata, prettamente seicentesca, presenta un ricco portale con volute, Angeli che reggono un cartiglio e, nella tabella, un rilievo con San Giorgio che uccide il drago. Ricordiamo, all'interno, la cantoria in legno intagliato con cassa d’organo similmente lavorata, dipinta di bianco, di giallo e verde. La chiesa è ricca di stucchi, ricordiamo le figure allegoriche, e di tele, santa Anna, santa Cecilia, San Ignazio, San Francesco e San Giorgio.

Chiesa di San Giovanni Battista
Intorno all'anno mille viene costruito una primitiva fondazione del battistero, stando alla tradizione, come custodia del fonte battesimale. Dapprima dedicata a San Giuliano, negli anni immediatamente seguenti è intitolata a San Giovanni Battista.
La chiesa è incorporato nel palazzo vescovile. Il portale è strombato con fasci di colonnine e lunetta nella parte superiore; qui, sopra una stemma degli Arlotti è scolpito il battesimo di Cristo già erroneamente riferito a Bartolomeo Spani. Nella colonna di destra del medesimo portale, è inciso il campione di misura del braccio e della pertica reggiana. Ricordiamo all'ingresso la cantoria di struttura settecentesca, e tele della Madonna. Grande importanza ha la vasca battesimale a pianta ottagonale.

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