L'arte precolombiana

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Categoria:Storia Dell'arte

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L’ARTE E L’ARCHITETTURA PRECOLOMBIANA

Arte e architettura delle civiltà indigene dell'America centrale, delle Ande e delle culture limitrofe, sviluppatesi prima del XVI secolo, cioè prima dell'arrivo di Cristoforo Colombo. Nei tre millenni precedenti la colonizzazione europea, le popolazioni delle Americhe raggiunsero un alto livello di organizzazione che diede luogo a raffinate forme di espressione artistica.

Delimitazioni geografiche
Gli studiosi raggruppano le culture precolombiane secondo suddivisioni geografiche che, sebbene a volte non concordino, vengono in linea generale accettate. In questa sede per Mesoamerica si intenderanno gli attuali territori di Messico, Belize, Guatemala, Honduras ed El Salvador, mentre Perù e Bolivia costituiranno l'area centroandina. Nella cosiddetta "area intermedia" si comprenderanno invece i territori dei paesi che attualmente occupano la parte più meridionale dell'America centrale e quella più settentrionale del Sudamerica: Venezuela, Colombia ed Ecuador. L'area "periferica" denominerà infine il resto dell'America meridionale e le isole del golfo del Messico. Sebbene tali aree fossero inizialmente considerate come entità culturali separate, le recenti scoperte dell'archeologia hanno dimostrato sostanziali interrelazioni, dando inizio a un diverso tipo di ricerca, volta a individuare i punti di contatto tra le diverse civiltà piuttosto che quelli distintivi di un particolare gruppo etnico.

Suddivisioni cronologiche
Le suddivisioni cronologiche generalmente applicate alle fasi più rilevanti dello sviluppo delle civiltà precolombiane sono tre: il periodo preclassico altrimenti detto "formativo" (1500 ca. a.C. - 300 ca. d.C.); il periodo classico (300 ca. - 900 ca.); e il periodo postclassico (900 ca. - 1540). Sebbene il termine "classico" porti in sé tutto il peso di uno sviluppo culturale, gli studiosi negano che l'arte e l'architettura precolombiana più significative siano state prodotte durante il periodo classico. Le realizzazioni artistiche e architettoniche di alcune civiltà postclassiche – i mixtechi e gli aztechi in Messico, e gli inca in Perù – sono non meno interessanti di quelle dei loro predecessori.
Alcune caratteristiche proprie delle civiltà precolombiane classiche sono visibili anche in quelle del periodo postclassico. La civiltà olmeca del Messico, la cultura di San Augustín in Colombia e quella di Chavín de Huantar in Perù adoravano tutte una divinità felina e utilizzavano, nella loro arte, un'iconografia simile.
La recente ricerca archeologica ha dimostrato che le più grandi civiltà classiche erano guerriere, basate su un'economia di conquista. Anche il periodo postclassico fu caratterizzato da frequenti guerre. Le civiltà e le culture di quest'epoca sono quelle meglio conosciute grazie al contatto diretto che con esse ebbero i cronisti spagnoli, i quali annotarono le loro impressioni o stilarono la storia dei popoli conquistati.

Caratteristiche culturali
Fino al periodo postclassico, in cui si assistette al fiorire di forme culturali relativamente autonome rispetto al contesto religioso, le forme di espressione del sacro svolsero un ruolo centrale nell'impostazione e nell'evoluzione delle diverse società e, come in pressoché tutte le società agricole, le concezioni e i rituali religiosi erano largamente legati ai cicli della terra e alla sua fertilità. Gran parte delle manifestazioni artistiche sono ricche di simbologie strettamente connesse all'astronomia, per mezzo della quale si scandivano i tempi della semina e quelli del raccolto.
Lo sviluppo urbano ricalcò essenzialmente due caratteri tipologici. Il primo è il centro cerimoniale, un complesso di strutture costituito da edifici di uso religioso e amministrativo posti attorno a una piazza; questo aspetto urbano induce a pensare che solamente i capi religiosi e politici e le loro corti potessero abitarlo, mentre la popolazione risiedeva nelle zone limitrofe. Qui si sviluppava il secondo nucleo, il complesso urbanistico cittadino, dotato di vie, che separavano le abitazioni dei ceti più elevati da quelle delle classi più povere, di templi e di edifici amministrativi, che, di solito, si affacciavano su una piazza.

Forme d'arte
Le arti cui si dedicarono con maggior successo le civiltà precolombiane furono l'architettura, la scultura, la pittura murale e attività di tipo artigianale quali la ceramica, la metallurgia e la tessitura.

Architettura
I più antichi edifici precolombiani erano di legno o altro materiale deperibile. Strutture monumentali in pietra o adobe (mattoni essiccati al sole) vennero erette soprattutto in Mesoamerica e nell'area centroandina.
Le tecniche di costruzione erano rudimentali. La maggior parte delle strutture erano erette con un sistema trilitico (con una trave orizzontale e prive di arco), sebbene i chavín e i maya impiegassero uno pseudoarco (o arco improprio), composto dalla sovrapposizione di più pietre.
La piramide precolombiana era un tempo considerata differente da quella egiziana a causa della sua finalità: si pensava infatti che non fosse in alcun modo una struttura funeraria, ma che fosse invece considerata la dimora della divinità. Recenti scoperte hanno tuttavia rivelato che, in alcuni casi, essa venne utilizzata come luogo di sepoltura.

Scultura olmeca
Questa imponente scultura monolitica è un esempio di opera d'arte olmeca e risale al periodo compreso tra il 1500 e il 300 a.C. I monoliti di questo genere, di altezza variabile tra i 2,4 e i 3,6 m, sono scolpiti in roccia di basalto; quello qui raffigurato riproduce la testa di una divinità.

Scultura
La maggior parte delle sculture precolombiane esistenti sono statuette e vasellame di terracotta. Opere in pietra si trovano in Mesoamerica e raramente nelle aree centroandina e intermedia, che già utilizzavano il metallo; per scolpire erano utilizzati utensili in pietra.

Pittura
Gli scavi riportano continuamente alla luce nuovi esempi di decorazione architettonica. A Teotihuacán, in Messico, sia le pareti esterne sia quelle interne degli edifici erano coperte da uno spesso strato di intonaco sul quale venivano rappresentati motivi decorativi o scene di tipo narrativo. A Bonampak e Chichén Itzá, pure in Messico, i maya e i maya-toltechi dipingevano gli interni dei loro templi con affreschi realistici, raffiguranti eventi storici. Dipinti di questo tipo sono stati scoperti anche nell'area intermedia, sotto forma di motivi geometrici, nelle tombe sotterranee di Tierradentro, in Colombia, e di pitture murali a soggetto mitologico, a Panamarca, in Perù. Sempre in Perù, vasi moche a forma di strutture architettoniche indicano che le pareti esterne degli edifici venivano spesso dipinte con vistosi motivi simbolici.
Una raffinata tecnica figurativa si riscontra nei codici maya, mixtechi e aztechi, ricchi di figure e simboli. Tra i pochi sopravvissuti – tutti risalenti al periodo postclassico – vi sono quelli maya (ora conservati nei musei di Dresda, Parigi e Madrid), il Codex Zouche-Nuttall dei mixtechi (ora al British Museum, a Londra) e alcune opere azteche.
La pittura precolombiana venne estesa anche alla decorazione delle ceramiche; quelle maya, moche e di Nazca (in Perù) sono le più significative.

Arti decorative
Molti oggetti avevano una funzione pratica o cerimoniale più che decorativa.
Ceramica
In tutto il mondo precolombiano la ceramica è il manufatto di cui sono sopravvissuti più esemplari. Fu probabilmente sviluppata per la prima volta in Colombia o in Ecuador. Con essa vennero realizzati vasi e oggetti, decorati con incisioni, con rilievi intagliati o modellati e con diverse tecniche pittoriche e di lucidatura. Sebbene a volte fossero policrome, la maggior parte delle ceramiche veniva dipinta con uno o due colori o lasciata allo stato naturale.
Metallurgia
La metallurgia si diffuse nell'area intermedia e raggiunse la Mesoamerica intorno all'XI secolo d.C. Gli oggetti preziosi non seppelliti insieme ai defunti furono spesso fusi dai conquistatori spagnoli ed esportati in Spagna in forma di lingotti. Il ferro e l'acciaio erano sconosciuti, ma il rame veniva comunemente lavorato e verso l'XI secolo fu realizzato il bronzo; in Perù, Colombia ed Ecuador veniva usata la tumbaga, una lega di rame e oro. Le tecniche utilizzate erano numerose, compreso il processo a cera persa, la saldatura e la lavorazione a sbalzo. L'oggetto in metallo veniva spesso inciso, dorato o incastonato con pietre e conchiglie.
Tessitura
Grazie al clima estremamente secco, la costa peruviana è l'unica regione in cui, sepolti in tombe vuote (specialmente nella penisola Paracas), tessuti antichi di 2500 anni si sono perfettamente conservati. La fibra più utilizzata per gli abiti era il cotone, sebbene nell'area centroandina fosse utilizzata anche lana di lama, alpaca e vigogna, spesso colorata con tinte minerali e vegetali. Motivi e figure venivano tessuti, dipinti, stampati, ricamati o applicati, mentre sontuosi abiti riccamente ornati di piume colorate venivano creati per essere indossati nelle cerimonie pubbliche.

Area mesoamericana
La maggior parte dei siti precolombiani mesoamericani si trovano nell'attuale Messico.

Periodo preclassico
Le più importanti culture preclassiche del Messico furono quella olmeca e quelle occidentali di colima, jalisco e nayarit.
Gli olmechi
Stanziati nella regione costiera centrale del golfo del Messico, gli olmechi svilupparono la prima importante civiltà mesoamericana, all'incirca tra il 1500 e il 600 a.C. Molti caratteristici elementi delle civiltà mesoamericane furono originati dalla loro cultura di cui restano vestigia particolarmente importanti a La Venta, il più noto centro cerimoniale del territorio da essi controllato.
Le più impressionanti opere olmeche sono colossali teste maschili in pietra, alte circa 3 m; si segnalano anche bassorilievi di grandi dimensioni, nonché piccole e raffinate sculture in basalto e giada. Malgrado la sua importanza, la scultura non era tuttavia integrata in strutture architettoniche. L'arte olmeca, come quella dei maya, è caratterizzata da un alto grado di naturalismo nel quale si privilegia l'uso di linee, con un'enfasi posta in particolare sulla linea curva.
Per quanto riguarda le ceramiche, la cultura indigena di Tlatilco produsse piccole statuette di donne, realistiche e ricche di particolari, come, ad esempio, elaborate pettinature; l'accentuazione delle caratteristiche dell'anatomia femminile sembra indicare che queste statuette fossero utilizzate come simulacri della fertilità.
Negli attuali stati messicani di Morelos e Guerrero, l'influenza olmeca è bene evidente nelle statuette di terracotta di Xochipala, nelle pitture delle caverne di Oxtotitlán e nei bassorilievi rupestri di Chalcatzingo, siti consacrati al culto del dio giaguaro, soggetto di gran parte dell'arte olmeca.
Colima, jalisco e nayarit
Nell'arco di tempo tra l'epoca preclassica e quella classica, nel Messico occidentale si svilupparono importanti culture. Erroneamente denominate culture tarascane, hanno ora assunto il nome degli stati messicani nei quali sono ubicati i loro siti: Colima, Jalisco e Nayarit. La loro importanza è legata soprattutto alla produzione di vasi di differenti fogge e dimensioni e statuette di terracotta, di cui restano molti esempi scoperti nelle camere funerarie ipogee.

Periodo classico
Le più importanti civiltà del periodo classico hanno lasciato testimonianze a Teotihuacán, nelle città maya, presso il centro zapoteco di Monte Albán e nell'area che vide fiorire la cultura classica di Vera Cruz.
Teotihuacán
A circa 40 km a nord-est di Città di Messico sorge Teotihuacán ("Luogo degli dei"), il primo e più importante centro urbano del continente americano. Si formò poco prima dell'era cristiana e raggiunse la sua massima espansione intorno all'VIII secolo con una popolazione di circa 125.000 unità.
Le architetture di Teotihuacán hanno dimensioni monumentali; la piramide del Sole è seconda, per estensione, solo a quella di Quetzalcoatl a Cholula: entrambe sono più grandi di qualsiasi antica piramide egizia. I complessi residenziali sono disposti attorno alle piazze e ogni edificio era originariamente coperto da ricche ornamentazioni a stucco, generalmente dipinte. Si possono distinguere tre stili di pittura murale: disegni decorativi con significato simbolico, immagini stilizzate di divinità e creature mitologiche, e scene narrative, meno astratte o schematiche e più realistiche.
Sopravvivono anche alcune monumentali sculture in pietra, la più celebre delle quali è un monolite architettonico della dea acquatica Chalchiuhtlicue. Per quanto riguarda l'intaglio, si realizzavano soprattutto maschere umane stilizzate.
Venivano prodotti due tipi di ceramica: un vasellame rossastro di forma delicata e sottile, che fu esportato in gran parte della Mesoamerica, e oggetti cerimoniali ricoperti con un sottile strato di intonaco, e quindi incisi e dipinti.
Maya
La civiltà maya dominò la zona meridionale dell'America centrale durante la seconda metà del I millennio d.C. Fiorita durante il periodo preclassico, raggiunse il suo apice artistico e intellettuale durante la tarda età classica, dal VII fino a circa il X secolo. Già all'epoca della conquista spagnola la civiltà era in declino.
Per quanto riguarda la varietà e la qualità della loro architettura, i maya hanno prodotto le opere di più elevata qualità fra tutte le culture precolombiane; la loro arte, ricca di ornamentazioni, è la forma più raffinata ed elegante di espressione artistica indigena. Vedi Arte e architettura maya.
Gli zapotechi
La cultura zapoteca (a volte denominata cultura di Monte Albán), che dominava la valle di Oaxaca, ebbe origine nel periodo preclassico (verso il 1500 a.C.) e raggiunse il suo apogeo tra il IV e l'VIII secolo. Monte Albán (fiorito tra il 500 a.C. e il 500 d.C), il suo maggiore complesso urbano, rivela legami con gli olmechi e con Teotihuacán. Grande importanza rivestiva il culto degli antenati e gli zapotechi produssero molte opere d'arte legate ai riti funerari; le tombe rinvenute a Monte Albán e in tutta la zona di Oaxaca hanno conservato elaborate urne funerarie, sulle quali erano dipinte figure di antenati nobili associate a forze naturali come la pioggia o il vento.
A Monte Albán i templi e le vaste piazze circondate dalle monumentali scalinate che conducono alle piattaforme templari mostrano l'influenza del disegno a talud-tablero di Teotihuacán.

Vera Cruz classica
La cultura conosciuta un tempo come totonaca, e ora denominata di Vera Cruz classica, fiorì attorno al golfo del Messico nell'area dell'attuale stato omonimo. A El Tajín, il principale centro cerimoniale, ben sette spazi adibiti al gioco rituale della palla (tlachtli, tipico della Mesoamerica) indicano la sua importanza per tale cultura; molte delle più significative decorazioni a rilievo si trovano nei campi da gioco e alcuni ritraggono il sacrificio rituale dei giocatori.
I più interessanti manufatti della cultura classica di Vera Cruz sono hachas (asce), yugos (gioghi) e palmas (palme) in pietra. Benché associati al gioco della palla, si pensa che fossero portati nelle processioni e nelle celebrazioni cerimoniali. Probabilmente le hachas venivano utilizzate per delimitare il campo da gioco.

Periodo postclassico
Durante il periodo postclassico si svilupparono molte importanti culture: i toltechi, i taraschi, gli huaxtechi e i totonachi, i mixtechi e gli aztechi.
Toltechi e maya-toltechi
Tula, circa 60 km a nord di Città di Messico, fu la capitale dell'impero tolteco, che si sviluppò a partire dall'VIII secolo.
L'architettura e la scultura tolteca risentono dell'influenza della vicina Teotihuacán, con una decisa accentuazione, tuttavia, dei temi volti a infondere timore e paura delle manifestazioni del mondo terreno. Il tempio alla sommità della piramide di Tlahuizcalpantecuhtli, a Tula, è dotato di colonne alte 4,6 m che rappresentano guerrieri a guardia di un recinto sacro. Alla base della piramide, sul lato settentrionale, si trova un elemento architettonico, il coatepantli o muro del serpente, che probabilmente racchiudeva uno spazio cerimoniale segreto. Un altro elemento architettonico tolteco era lo tzompantli, piattaforma presso la piramide principale sulla quale venivano erette rastrelliere che esibivano le teste mozzate degli uomini sacrificati.
Secondo resoconti di incerta attendibilità, i toltechi invasero la penisola dello Yucatán intorno all'XI secolo e fecero della città maya di Chichén Itzá la capitale della loro colonia. Gran parte dell'architettura e dell'iconografia di tale sito riflette una mescolanza tra la tarda cultura maya e quella tolteca degli inizi.

Taraschi
I taraschi svilupparono la loro civiltà nel Messico occidentale dall'inizio del periodo postclassico fino alla conquista spagnola. Nella capitale, Tzintzuntzan, su lago Pátzcuaro sorgono alcuni yacatas: templi circolari gradonati, allineati e collegati da un'unica piattaforma rettangolare. I taraschi furono probabilmente i primi mesoamericani a praticare la metallurgia e produssero suppellettili di rame molto raffinate.

Huaxtechi
Al tempo della conquista spagnola, la cultura huaxteca era localizzata sulla costa settentrionale del golfo del Messico. Gli huaxtechi erano noti per le sculture in pietra e per le opere a intaglio che realizzavano sulle conchiglie.

Mixtechi
Già nel X secolo, attraverso guerre e matrimoni, i sovrani mixtechi erano penetrati dagli altipiani limitrofi nel territorio zapoteco della valle di Oaxaca. Dopo aver edificato sul Monte Albán una necropoli, eressero città fortificate come Yagul e Mitla, importante centro religioso. Gli edifici mixtechi si caratterizzano per i mosaici geometrici realizzati in pietra, e i loro geroglifici (come quelli del codice Zouche-Nuttall), le pitture parietali e le ceramiche dipinte testimoniano della maestria nella lavorazione del metallo e della ceramica: particolarmente pregiate furono quelle prodotte a Cholula, nello stile cosiddetto "mixteco-puebla".

Aztechi
L'ultima grande civiltà mesoamericana fu quella azteca, altresì denominata mexica (nome da cui proviene la parola Messico).
Al tempo della conquista spagnola la capitale azteca di Tenochtitlán, dove ora sorge Città di Messico, fu una delle più belle città del mondo: sorgeva sul lago Texcoco, eretta su isole naturali o su isolotti artificiali (detti chinampas) e raggiunse il suo massimo splendore artistico tra il 1428 e il 1521, anno della sua definitiva capitolazione di fronte all'esercito spagnolo di Hernán Cortés. Recenti scavi eseguiti da archeologi messicani nel Templo Mayor hanno portato ad alcune delle più rilevanti scoperte realizzate in Messico nel XX secolo. Vedi Arte azteca.

Area centroandina
Mentre nella maggior parte delle civiltà precolombiane le tecniche di lavorazione della ceramica precedono il sorgere delle città, nell'area centroandina si verificò il fenomeno opposto.

Periodo preceramico
Intorno al 2500 a.C., a Huaca Prieta, nella valle del Chicama, sulle coste settentrionali del Perù, furono eretti monumentali tumuli cerimoniali, e nello stesso sito sono stati ritrovati abiti di cotone intessuti con tecniche raffinate e zucche vuote intagliate con motivi geometrici stilizzati. Il più vasto sito preceramico noto nella regione è El Paraído, o Chuquintanta, sulla costa centrale del Perù, che comprende diversi complessi residenziali in argilla e pietra, costituiti dalla sovrapposizione di stanze e terrazze.

Periodo preclassico
Nel periodo preclassico, in Perù, si svilupparono due grandi culture: quella chavín e quella paracas.
Chavín
Tra il XIII e il III secolo a.C., nel centro cerimoniale di Chavín de Huantar, sito sui rilievi montuosi del nord del Perù, fiorì una civiltà per molti aspetti paragonabile a quella olmeca.
Chavín de Huantar è costituita da una serie di piattaforme e templi con corridoi spesso coperti da arcate a mensola. Diversamente dagli olmechi e da altre popolazioni mesoamericane, i chavín e le successive civiltà peruviane produssero pochissime statue in pietra e un numero ridotto di statuette in terracotta. Il manufatto più caratteristico di questa civiltà è costituito da un vaso di ceramica con l'imboccatura a staffa, chiuso con un manico cavo a ferro di cavallo e sormontato da un'imboccatura tubolare. Ci restano anche splendidi gioielli realizzati in oro battuto.
Paracas
Dal XII al III secolo a.C. fiorì un'altra civiltà a Paracas, sul litorale meridionale del Perù; essa è nota soprattutto per i suoi tessuti, perfettamente conservati grazie all'estrema aridità della zona, orditi o dipinti con motivi di felini che richiamano temi già presenti nelle opere della cultura di Chavín de Huantar. Un altro tratto dell'influenza chavín è rappresentato nei vasi ritrovati nelle necropoli di Paracas, ricchi di immagini e decorazioni che si ricollegano al culto della divinità-felino. La decorazione delle ceramiche paracas è altamente stilizzata e dipinta a tinte vivaci.

Periodo classico
Le culture dominanti del periodo classico furono quella dei moche, dei nazca, e le successive culture di Tiahuanaco e di Huari.
Moche
Tra il III secolo a.C. e l'VIII d.C., sulla costa settentrionale peruviana, fiorì la società guerriera dei moche, il cui principale centro amministrativo e cerimoniale, Moche, con due piramidi a piattaforme terrazzate, è uno dei siti più monumentali del Perù. Tipici prodotti dell'arte furono vasi dipinti in modo estremamente realistico e ceramiche con soggetti erotici (il cui significato probabilmente risale a cerimonie religiose). I gioielli, d'oro, argento e rame, erano spesso incastonati con turchesi e lapislazuli, e le decorazioni riportavano generalmente motivi geometrici o soggetti mitologici.
Nazca
La popolazione di Nazca, stanziata sulle coste meridionali del Perù, produsse poche opere architettoniche, ma eccelse nell'arte della tessitura e della ceramica, i cui variopinti disegni stilizzati contrastano nettamente con il realismo e il limitato cromatismo delle forme proprie delle culture settentrionali.
Tra le vestigia più enigmatiche delle civiltà precolombiane vi sono le linee del deserto di Nazca. Composte rimuovendo le pietre scure dalla superficie del terreno, di colore più chiaro, riproducono, in scala gigantesca, forme geometriche già presenti nelle ceramiche, come animali, uccelli e pesci, e possono essere distinte chiaramente solo da grandi altezze. Probabilmente avevano funzione cerimoniale e sono da collegarsi a riti legati all'astronomia.
Tiahuanaco
Tiahuanaco, un sito boliviano presso il lago Titicaca, sorto tra il III e il VI secolo d.C., divenne il centro di un'importante civiltà.
La sua arte e la sua architettura si distinguono per le forme austere e severe. I motivi decorativi e l'iconografia religiosa sono rigidamente stilizzati; sia gli edifici sia le sculture sono caratterizzati da un aspetto monumentale e monolitico. La Porta del Sole di Tiahuanaco è ricavata a partire da un unico blocco di pietra. La cultura di Tiahuanaco fu una delle poche dell'area centroandina a utilizzare ampiamente la pietra, in architettura, in scultura e per l'oggettistica cerimoniale.
Huari
Tra la metà dell'VIII e l'XI secolo l'impero huari (wari) mise fine al regionalismo culturale del Perù, gettando le basi per l'unificazione del periodo incaico.

Periodo postclassico
Il periodo postclassico vide il fiorire di due grandi imperi, quello chimú e quello inca.
Chimú
Sino a tutto il Quattrocento, il Perù settentrionale fu dominato dall'impero chimú. La capitale, Chan Chan, era costituita da vasti complessi di dieci isolati, ognuno contenente piccole piramidi, residenze, mercati, giardini e cimiteri. Gli edifici erano decorati con figure geometriche raffiguranti animali e figure mitologiche stilizzate.
Sebbene Chan Chan non fosse fortificata, i chimú difendevano il loro impero erigendo fortezze sui confini; Paramonga, sulla linea di frontiera meridionale, è considerata un capolavoro d'ingegneria militare, come anche la fortezza di Sacsahuamán, sopra Cuzco.
Le ceramiche, prodotte in serie con l'uso di stampi, erano di un caratteristico colore nero ottenuto riducendo la quantità di ossigeno nella fornace. La decorazione era modellata a rilievo e la superficie veniva levigata dopo la cottura in modo da conferirle una lucentezza argentea.
Inca
Dalla loro capitale, Cuzco, gli inca comandavano un impero che si estendeva dall'Ecuador al Cile. Si definivano tawantinsuyu; la denominazione attuale, che significa "signore" o "sovrano" in lingua quechua, fu loro data dai conquistatori spagnoli. Le opere e i manufatti subirono più o meno la stessa sorte di quell aztechi. Cionondimeno, la loro è la civiltà indigena sudamericana attualmente più conosciuta. Vedi Arte inca.

Area intermedia
Anche in Colombia, Ecuador e nella zona più meridionale dell'America centrale furono sviluppati stili architettonici e artistici.

Centro America meridionale
Negli attuali Nicaragua e Costa Rica vennero realizzate sculture in pietra di buona fattura e grandi dimensioni, nonché raffinati metates (superfici su cui si macinava il mais) cerimoniali in pietra e asce, sempre a uso cerimoniale, in giada.
L'oreficeria, praticata pressoché ovunque, mostra l'influenza del Sudamerica settentrionale; tra i migliori esempi si annoverano i gioielli delle culture di Veraguas, a Panama, e di Chiriquí, in Costa Rica. Sulla penisola Nicoya, in Costa Rica, i chorotega realizzarono i migliori esempi di vaso polimorfo e policromo centroamericano.

Colombia
Pochi sono i siti architettonici di una certa importanza scoperti in Colombia. L'oreficeria fu la più importante forma d'arte, sviluppando stili regionali differenti, con forme e simboli iconografici peculiari.
Nella stessa zona, le ceramiche solo raramente raggiungono il livello estetico dei manufatti in metallo, salvo che in culture come quella quimbaya, le cui robuste statuette e i cui vasi in terracotta eguagliarono le realizzazioni della loro oreficeria.

Ecuador
Le culture di Chorrera, Guangala, Bahia, Jama-Coaque, La Tolita, Mantano e Carchi, popolazioni che abitavano nella regione dell'attuale Ecuador, produssero statuette e vasi polimorfi. Molto interessanti, sia da un punto di vista artistico sia archeologico, sono anche gli sgabelli scolpiti dal popolo Manabi, con basamenti a forma umana o animale, tra i più caratteristici manufatti in pietra dell'Ecuador precolombiano. Nel sito di Valdivia, infine, sono stati ritrovati vasi decorati che pare risalgano addirittura all'inizio del IV millennio a.C.

Area periferica
In diversi siti archeologici del bacino amazzonico sono state rinvenute tracce di evolute civiltà che hanno lasciato interessanti testimonianze di sé attraverso manufatti e ceramiche decorate, mentre nell'area caribica popoli quali gli arawak, di cui fece parte la cultura taino, hanno sviluppato un'arte e una cultura particolari.

Bacino amazzonico
Sull'isola di Marajó esistono tumuli di terra risalenti all'XI-XII secolo dove gli archeologi hanno trovato ceramiche (tra cui urne funerarie di grandi dimensioni) dipinte e incise con decorazioni complesse. Sull'isola di Maraca vennero prodotti vasi a forma di uomini seduti.

Area caribica
Manufatti precolombiani sono stati rinvenuti a Puerto Rico, in Giamaica e Hispaniola (dove si trovano gli attuali stati di Haiti e Repubblica Dominicana), nelle Grandi Antille. I reperti portati alla luce testimoniano la presenza della cultura arawak, un popolo emigrato dal delta del fiume Orinoco e stanziatosi ad Haiti e Puerto Rico nel III secolo, che produsse vasi incisi con disegni geometrici o modellati su forme umane. Infine a Utado, Puerto Rico, sorge un grande complesso monumentale urbano che si sviluppava intorno a dieci piazze circondate da pietre incise. Caratteristici della cultura taino sono ceramiche dipinte e soprattutto gli zemi, originali costruzioni di pietra erette in onore di
divinità locali

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