artisti dell'arte gotica

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Categoria:Storia Dell'arte

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Testo

GIOTTO
1267-1337 a colle Vespignano. La sua prima formazione fiorentina iniziata con ogni probabilità verso il 1280 nella Bottega di Cimabue. Giotto passa a Roma dove entra in contatto con Cavallini e di nuovo con Cimabue e Arnolfo. Passa ad Assisi dove partecipa alla Chiesa superiore di San Francesco. 1300 Roma per il giubileo. Poi Rimini e Padova.(cappella degli Scrovegni). Firenze 1325 Cappella Bardi (affrescata). Rivoluzione pittorica grottesca: rompere definitivamente con la raffinata tradizione bizantina per ricollegarsi agli esempi classici del naturalismo romano. Recupero della prospettiva e l’uso sapiente dei colori e del chiaroscuro, egli conferisce alle proprie pitture una verosimiglianza un volume delle posture e un taglio nuovi. I corpi sono rappresentati con assoluta libertà. Lo spazio all’interno del quale tali corpi vengono inseriti non è più il fondo oro duecentesco ma appare molto vicino a quello naturale.

SAN FRANCESCO CHE DONA IL MANTELLO AL POVERO CAVALIERE
Giotto, basilica di san Francesco.(affresco)Presenti gli elementi caratteristici della pittura del maestro: chiaroscuro prospettiva e composizione(relazione di equilibrio tra pers ed elementi). Si nota la precisa volontà di mettere i corpi in evidenza. Grazie al chiaroscuro viene conferita naturalità e volume a queste figure. Nel paesaggio retrostante c’è un monastero (forse San Benedetto) e una città fortificata (forse Assisi). Esse non sono reali ma il fatto di essere disposte secondo precise regole geometriche le rende in un certo senso possibili, creando un senso di equilibrio e di naturalità. Giotto s’interessa di aspetti della vita quotidiana mai presi in considerazione prima: il cavallo che bruca l’erba, anche se non ce n’è ed è posto sullo stesso livello degli altri personaggi. Questo contribuisce ad aumentare il senso di naturalezza e di credibilità del dipinto.
CROCIFISSO
Giotto, basilica di Santa Maria Novella. (tempera su tavola). Esso riprende la tipologia romanico-gotica del Christus Patiens. Struttura lignea con un supporto trapezoidale in corrispondenza del piede. Il tema della crocifissione da puramente simbolico sta cercando la strada di un nuovo realismo. Di un’umanità sconvolgente. In esso la natura umana prevale su quella divina e il corpo ha le tracce dolorose dell’agonia. La nuova ricerca di Giotto si concentra sullo studio delle reazioni e degli atteggiamenti che un uomo vero potrebbe assumere in caso fosse sottoposto al martirio della croce. Si avverte la realistica scompostezza di una morte atroce e violenta.
MADONNA DI OGNISSANTI.
Giotto, galleria degli Uffizi. (tempera su tavola). Tavola di grandi dimensioni dove l’artista si riallaccia alla tradizione del fondo oro. Significative appaiono le massicce figure della Vergine e del Bambino sotto le vesti dei quali si indovina già la presenza di corpi volumetricamente compatti e ben definiti. Essi hanno dimensioni maggiori rispetto agli altri. È evidente la prospettiva gerarchica della scultura romana antica. Le loro dimensioni rimandano alla loro maggiore importanza. Nonostante l’eccessiva leggerezza degli elementi verticali che ne costituiscono la struttura , esso è rappresentato con un forte effetto prospettico. Sensazione incrementata dalla presenza dei trafori laterali. Anche gli angeli in primo piano aumentano questa sensazione.
SIMONE MARTINI
1284 – 1344, Siena. Lavora a Siena, Assisi Napoli,Pisa, Orvieto ed ad Avignone, dove si trasferirà definitivamente. Qui ha modo di frequentare molti pittori e intellettuali che giravano intorno alla corte pontificia. La sua produzione costituisce la base di partenza del Gotico Internazionale. Il maestro di S.Martini è Duccio di Buoninsegna.
MAESTA’
Martini, sala del Mappamondo al palazzo pubblico di Siena. Commissionata dai Nove, la potente magistratura. (affresco) realizzato tra il 1314 e il 1315. Dipinto che occupa la parete d’onore della sala è inserito all’interno di una ricca cornice decorata con venti medaglioni raffiguranti i santi. Ha una chiara e solida impostazione prospettica. Questo risulta particolarmente evidente per la complessa geometria del trono della Vergine e del baldacchino rosso. Nella Maestà di Duccio colpisce l’armoniosa immobilità della composizione in quella di Martini ci sono riferimenti più precisi e concreti. È rappresentato il momento nel quale il corte si è fermato per permettere a Maria di ricevere gli omaggi floreali di due angeli genuflessi. Committenza di tipo civile ed è una sorta di risposta laica alla Maestà di Duccio, nell’ambito della continua contrapposizione tra potere comunale e gerarchie religiose. I colori vengono stesi a campiture larghe ed omogenee, senza alcun effetto di chiaroscuro. Le aureole e le vesti sono impreziosite da decorazioni geometriche e floreali. Lo sfondo non è oro ma blu intenso. Il lirismo sta proprio in questa sua straordinaria capacità di togliere alle proprie rappresentazioni ogni attributo realistico. Ciò non significa non tenere conto della realtà anzi conserva le forme e i colori quanto interpreta e arricchisce tale realtà con la raffinatezza del disegno e l’acutezza dell’osservazione.

ANNUNCIAZIONE
Martini, galleria degli Uffizi, grande pala d’altare in legno di pioppo. La pittura rappresenta l’Arcangelo Gabriele che inginocchiatesi ai piedi della Beata Vergine le porge una fronda d’ulivo, annunciandole la volontà divina. Ai lati vi sono S.Ansano (uno dei patroni di Siena) e Santa Massima (madrina di Ansano)tale realtà con la raffinatezza del disegno e l. i corpi sono volutamente privi di qualsiasi consistenza materiale, le loro forme vengono delineate dal dolce ricorrere della linea curva e dal sapiente accostamento dei colori delle vesti. L’angelo in particolare è realizzato con un’abilità tecnica straordinaria. Il volto e le mani riflettono nella loro semitrasparenza la natura soprannaturale del personaggio la cui figura si contrappone a quella di Maria avvolta da un mantello blu con bordatura dorata.
Il volo della Vergine, innaturalmente reclinato sulla spalla destra, traasmette un sentimento di pudore (senso di virginale pudicizia). Le venature marmoree del pavimento, le raffinate tarsie cosmatesche del trono inseriscono l’opera in uno spazio reale.
AMBROGIO LORENZETTI
1285 – 1290. egli nel 1327 risulta immatricolato in qualità di pittore presso l’arte dei Medici e degli Speziali. Alla prospettiva grottesca, Ambrogio contrappone un visione della realtà nella quale tutte le figure vengono ridotte a preziosi arabesche decorativi. Alla solidità strutturale dei personaggi di scuola fiorentina, il maestro senese preferisce la sinuosità delle linee di contorno che racchiudono campiture di colori omogenei e squillanti. La nutrita produzione artistica del Lorenzetti spazia dalò fondo oro di carattere religioso agli affreschi. Eccezionale rilievo assume il ciclo del Buon Governo e del Cattivo Governo, sala dei Nove, al palazzo pubblico di Siena.essi sono una delle prime espressioni di atre civile. Sono delle allegorie.
GOTICO INTERNAZIONALE
Ultimi decenni del XIV sec fino alla metà del secolo successivo. L’aggettivo internazionale allude al fatto che in primo luogo questo movimento non è attribuibile ad un solo paese ma deriva dalla somma di più esperienze ed in secondo luogo sottolinea la sua diffusione vasta ed omogenea in tutta Europa. Prima forma di arte medievale laica. Nasce e si diffonde nei raffinati ambienti di corte avendo come fini principali il divertimento colto ed il gusto per il bello. Coinvolge soprattutto la pittura e le arti minori. Il Gotico internazionale mira a esasperare intenzionalmente molti degli elementi caratterizzanti dell’arte e della cultura gotiche. In architettura vengono costruiti archi rampanti, costoloni volte a crociera sempre più alti e complessi , fino al punto di perdere di vista la loro reale funzione costruttiva a favore di un’astratta ed esagerata esigenza decorativa. In scultura le statue assumono posture estremamente sinuose che danno ampio rilievo allo slancio delle figure. In pittura si tende a portare alle estreme conseguenze l’uso decorativo della linea di contorno. Anche il colore finisce per non avere più alcun rapporto con i soggetti rappresentati. Sgargianti campiture piatte.il gotico rappresenta l’evasione, attraverso una ricerca del bello, da una realtà politica e sociale che mostra di essere sempre più complicata. La miniatura viene a prendere un posto molto importante, essa non viene più usata per rappresentare solo i testi sacri. Vengono rappresentati i poemi cavallereschi e amorosi, le carte da gioco.
GENTILE DA FABRIANO
1370 – 1427 Fabrino(Ancona). Formazione artistica avviene in ambiente lombardo. Soggiorna a Milano, Venezia, Brescia, Siena, Firenze, Orvieto e Roma. L’opera più importante è l’adorazione dei Magi, galleria degli uffizi (tempera su tavola)opra commissionatagli da Palla Strozzi. È incorniciato entro tre archi a tutto sesto sormontati da elaboratissime cuspidi in legno dorato.ci sono tre medaglioni rappresentanti Cristo giudice, l’angelo annunziante e la Vergine annunziata. Sono raffigurate in basso le scene della natività, della fuga in Egitto, e della presentazione al tempio. I tre magi sono rappresentati ben quattro volte. Gentile dipinge i personaggi con una straordinaria minuzia di particolari in modo che ogni figura arrivi a costituire un’opera d’arte a sé stante autonoma rispetto al dipinto. Egli preferisce la somma di tante viste parziali, nelle quali linee e colori si trasformano in elaboratissimi elementi decorativi. La minor dimensione delle figure in lontananza ,non è frutto di una reale visione prospettica ma semplicemente l’espediente per poter contenere nel dipinto un numero maggiore di personaggi. Ciò contraddice ogni legge della visione e quindi il puntiglioso eccesso di realismo finisce per generare l’effetto contrario: quello dell’astrazione e dell’irrealtà più assolute.

PISANELLO
1395-1455 Pisa/Napoli. Prima formazione veneta e legata alla tradizione pittorica del Gotico Internazionale. Passa da Venezia, Verona, Pavia, Mantova, Ferrara,Rimini, Firenze e infine a Napoli dove si trasferirà definitivamente e dove morirà. La sua pittura è estremamente colta. Ogni tavola e ogni affresco che egli realizza sono infatti preceduti da decine di raffinatissimi disegni preparatori nei quali l’artista studia con attenzione quasi scientifica ogni singolo dettaglio. L’opera più celebre dell’artista è San Giorgio e la principessa affrescato tra il 1433-1438 nella Chiesa di Santa Anastasia a Verona. Esso costituisce una delle espressioni più alte dell’arte di Pisanello e ha per soggetto San Giorgio mentre dopo aver riverito la principessa, si appresta a salire a cavallo per correre a sconfiggere il leggendario drago. Meticolosa e quasi ossessiva ricerca del particolare invece di rendere più vivace e realistica la scena, contribuisce a trasferirla in una dimensione irreale e senza tempo. Anche la tetra presenza dei due impiccati sullo sfondo perde ogni drammaticità come se si trattasse i fantocci più che di uomini. Le architetture tardo gotiche che appaiono all’orizzonte, con il loro fiabesco svettare perdono immediatamente ogni intento realistico e si trasformano in un armonioso gioco di linee e colori. Effetto derivante: prezioso traforo decorativo. Lo stesso avviene anche per gli animali. La regale eleganza del profilo della principessa si ricollega all’attività di medaglista che Pisanello svolge in parallelo a quella di pittore. In questo continuo e contraddittorio rapporto tra osservazione minuziosa, quasi scientifica, degli elementi singoli e fiabesca irrealtà delle visioni d’insieme che si concretizza l’arte di Pisanello.

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