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LA CARTA
Cenni storici
Nel 105 d.C. un ministro cinese osservando in uno stagno adibito al lavatoi l'accumularsi ed il riunirsi, a forma di tessuto, delle fibrille staccatesi dai panni per l'azione dello strofinamento e battitura esercitate dalle lavandaie, ebbe l'idea della fabbricazione della carta.
Ts'ai Lun raccolse le fibrille dallo stagno e le pose ad essiccare, nacque così un "foglio" di una certa consistenza, biancastro e idoneo a sopportare la scrittura. La prima materia adottata, una volta messo appunto il procedimento di fabbricazione fu la corteccia del gelso. La parte fibrosa della corteccia, veniva messa a macerare in acqua, risciacquata poi in acqua corrente e battuta in mortai di pietra fino ad ottenere una pasta di fibre uniforme. Questa massa versata in forme costituite da una specie di graticcio ottenute per accostamento di sottilissimi bastoncini di bambù. L'acqua passava attraverso le fenditure, le fibre rimanevano in superficie formando il foglio dopo l'essiccatura. Dalla Cina la fabbricazione della carta passò in Giappone, nei paesi arabi, sud Europa. Durante questo lento cammino cambiarono anche le materie prime per la fabbricazione. In Europa, infatti, la carta verrà fabbricata esclusivamente con stracci. Spetta ai famosi maestri cartai di Fabriano il merito di aver meccanizzato e migliorato il procedimento atto a produrre carta d'alto pregio.
Le prime macchine per la fabbricazione
Con l'invenzione della stampa il consumo della carta aumentò rapidamente dando impulso alla trasformazione degli impianti fino alla creazione nel 1799 della prima rudimentale macchina continua, mossa a mano che produceva cinque metri di carta al minuto, oggi computerizzata e a produzione decisamente superiore. Alla crescita del fabbisogno di materie prime si contrappose la necessità di cercare una nuova materia prima: il legno (1843).
Materie prime dell'industria cartaria
Un tempo le materie prime dalle quali si ricavava la carta erano gli stracci di fibre vegetali come cotone, canapa e lino. Oggi la materia principale è il legno. Lavorando opportunamente i tronchi e i rami degli alberi si ottengo due tipi di pasta:
• Pasta di cellulosa o pasta chimica; i tronchi scortecciati vengono sminuzza e quindi mescolati con sostanze chimiche in speciali contenitori (bollitori) nei quali la lignina e altri componenti del legno si separano isolando la cellulosa allo stato quasi puro.
• Pasta legno o pasta meccanica; è un prodotto più grossolano che si ricava sfibrando in acqua i tronchi (ridotti a pezzi) con grosse macine.
Per la fabbricazione della carta si utilizza anche la carta da macero, realizzando così un risparmio e l'abbattimento di altri alberi; questi materiali fibrosi, spappolati e mescolati in opportune percentuali e raffinati in macchine chiamate olandesi danno una poltiglia omogenea. Successivamente avviene il passaggio in grossi contenitori detti tini mescolatori, nei quali vengono aggiunte sostanze biancanti (caolino), collanti ed eventualmente coloranti se si desidera una carta colorata.
Ciclo produttivo
Nel processo di fabbricazione si possono riconoscere due fasi principali:
• Preparazione dell'impasto; si divide in: SPAPPOLATURA: le materie prime fibrose vengono sminuzzate per mezzo di spappolatori idrodinamici detti anche hydro-pulper. DEPURAZIONE E RAFFINAZIONE: la pasta viene separata dalle sostanze estranee. DOSAGGIO: alla pasta vengono aggiunte le sostanze che opportunamente dosate contribuiscono alla realizzazione del tipo di carta richiesta (cariche, collanti, coloranti). L'impasto ottenuto viene inviato alla cassa di afflusso che alimenta della macchina continua.
• Formazione del nastro; si divide in: DISTRIBUZIONE DELL'IMPASTO: dalla cassa di afflusso, attraverso i regolatori di flusso, l'impasto viene distribuito su una tela continua (di metallo o di materiale plastico) scorrevole in senso orizzontale e sostenuta nella parte superiore da una seria di rulli, detti "sgocciolatori", che hanno la funzione di togliere l'acqua dall'impasto (il nastro assume l'aspetto di foglio e può raggiungere anche i 10 metri di lunghezza). DISIDRATAZIONE PER PRESSIONE: per mezzo di appositi feltri il nastro di carta umido (dopo la sgocciolatura contiene una percentuale da acqua circa 80%) viene essiccato dalla tela e viene trasportato alle presse per un'ulteriore disidratazione per pressione. ESSICAMENTO: una serie di cilindri essiccatori, generalmente di ghisa, riscaldati internamente con vapore, fanno evaporare l'ultima percentuale di acqua rimasta nel nastro di carta. LISCIATURA: per conferire il grado di liscio e di lucido superficiale alla carta, il nastro viene fatto passare attraverso cilindri lisciatori. BOBINATURA: il nastro di carta, che può raggiungere una lunghezza di alcune migliaia di metri, viene avvolto in bobine.
L'acqua
L'acqua insieme alla cellulosa è la materia più importante. E' il veicolo mediante il quale, attraverso tubazioni, canali, tini avviene il trasporto, la manipolazione e il dosaggio delle cariche. Le cartiere moderne calcolano il fabbisogno di 30-50 litri di acqua per un kg di carta, per questo prevedono impianti di estrazione dal sottosuolo, impianti di recupero delle acque a circuito chiuso. L'acqua di lavorazione eccedente prima di essere liberata all'esterno viene depurata secondo normative di legge.
Da qui il perché le cartiere sono stabilite nelle vicinanze di fiumi, laghi, e in zone con grande disponibilità di acque nel sottosuolo.
Caratteristiche della carta.
Essendo impiegata per diversi usi la carta deve avere caratteristiche di ordine meccanico, fisico, chimico ed estetico. Sono caratteristiche meccaniche: La resistenza allo strappo, alla trazione e alla piegatura. Sono caratteristiche fisiche: il peso (grammatura: peso al mq), spessore, la levigatezza, l'impermeabilità e la rigidità.
Le caratteristiche fisiche ed estetiche sono: La purezza, la spera (aspetto del foglio in controluce), la "mano" (impressione che il fogliona al tatto).
Esistono una moltitudine di tipi di carta:
Tipologia
Caratteristiche
Impieghi
Carte per scrittura
Accuratamente collate e opacizzate, consentono la scrittura anche sul retro del foglio; buona levigatezza, resistono alle cancellature; sono molto bianche; per evitare l'ingiallimento nel tempo possono essere filigranate.
Fogli, quaderni, album, blocchi, registri, buste, corrispondenza….
Carte da stampa
Resistono allo stiramento che subiscono nei processi di stampa, possono essere platinate.
Per fotocopiatrici e stampanti, libri, riviste, manifesti….
Carte assorbenti
Molto porose ottenute da stracci senza collanti.
Filtri, sigarette, usi igienici, tovaglioli…
Carte da impacco
Senza cariche, fortemente collate, possono essere colorate o decorate;
sacchetti, fogli per avvolgere pacchi e per preparare cartoni…
Carte per alimenti
Con caratteristiche igienico sanitarie stabilite da disposizioni ministeriali per la tutela della salute del consumatore. Resistenti e poco colorate, possono essere paraffinate, pergamenate o plastificate.
Incarti, sacchetti, piatti, bicchieri, vassoi…
Carte metallizzate
Di aspetto metallico, ottenute per applicazione di una patina di polvere metallica, (stagno, bronzo, alluminio) o per accoppiamento, mediante adesivi, con foglio sottile di metallo, generalmente alluminio.
Dalle confezioni di sostanze alimentari alla stampa per usi tecnici…
Carte plastificate
Di aspetto plastico, lucide e opache, resistenti, autoadesive, non assorbenti, di facile pulitura. Inattaccabili da alcool, petrolio e benzina, costituite da diversi strati di carta impregnata con resine sintetiche.
Carte da gioco, pannelli decorativi, rivestimenti di mobili e porte, nastri…
Carte da parati
Dipinte o stampate con disegni imitanti stoffe, fiori, soggetti vari; lavabili se cerate o plastificate; possono essere composte con materiali naturali (cocco, paglia, sughero)
Per rivestire pareti di ambienti…
Carte valori
Poco gualcibili, resistenti, di solito filigranate.
Cartamoneta, assegni, valori bollati e postali…
Carte pergamene
Impermeabile ai grassi e all'umidità; ottenuta trattando stracci di cotone con acido solforico senza collanti.
Diplomi, paralumi…
Carte fotosensibili
Si alterano alla luce naturale e artificiale; possono essere lucide, opache per riproduzioni in bianco e nero o a colori.
Per fotografie, particolari documenti…
Carte autocopianti
Trasferiscono l'originale in "copia" senza l'uso di carta carbone; sulla facciata del foglio una patina (precedentemente spalmata) contiene capsule microscopiche che si rompono sotto la pressione della scrittura; il liquido liberato reagisce con la patina alcalina del foglio sottostante, riproducendo un'immagine nitida.
Settore commerciale per scontrini di cassa, ricevute fiscali, fatture…
Carte crespate
Estensibili, mantengono la forma data, resistenti alla manipolazione e alla perforazione.
Per oggetti decorativi, confezioni di vario genere…
Carte veline
Molto sottili e semitrasparenti si prestano in varie grammature e colori; costituite quasi esclusivamente di cellulosa.
Per imballare oggetti fragili, per copie a mano o dattiloscritte, posta aerea, cartamodelli…
Carte abrasive
Ruvide su una faccia del foglio perché di sostanza abrasiva (arenaria, corindone, quarzo, diamante…), si distinguono in base alla grossezza della grana; sono confezionate in nastri o fogli.
Nei laboratori di falegnameria e carrozzeria per levigare superfici…
Cartoni
Rigidi, resistenti, duri, compatti, possono avere spessore, consistenza e peso diversi. Cartoni stesi ottenuti incollando tra loro più fogli di carta. Cartoni ondulati di colore paglierino, ottenuti accoppiando 2 o 3 fogli di carta di cui uno ondulato inserito come strato intermedio per offrire maggiore resistenza agli urti.
Raccoglitori, cartellette, contenitori di vario tipo, scatolami di vario genere, pannelli, imballaggi per il trasporto di merci…
Carte da lucido
Paraffinate, disponibili in varie grammature, superficialmente trasparenti, si deformano con l'umidità; sono disponibili in fogli, rotoli e blocchi.
Per ricalcare disegni a china o a matita, per ottenere copie mediante apposite macchine eoliografiche.