Il nucleare e la lezione di Chernobyl

Materie:Tema
Categoria:Scienze

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Testo

Il nucleare e la lezione di Cernobyl

L’industria elettronucleare, nata nella seconda metà degli anni 50 come ricaduta del nucleare militare e in funzione del suo sviluppo, ha raggiunto in quattro decenni una capacità produttiva equivalente a circa un ventesimo del consumo energetico mondiale.La costruzione di centrali elettronucleari, concentrata nei paesi industrializzati, è però rallentata a causa di crescenti difficoltà di ordine tecnico ed economico:
a)il forte aumento dei costi di manutenzione ai quali si aggiungono quelli per lo smantellamento delle centrali stesse dopo trent’anni attività;
b)il problema, ancora insoluto ed economicamente oneroso, di dover conservare in condizioni di sicurezza la crescente quantità di scorie radioattive prodotte dagli impianti nucleari che restano altamente pericolose per secoli e millenni.
L’Italia ha deciso, in base al referendum del 1987, di chiudere le 4 centrali elettronucleari che possedeva, ma è conproprietaria tramite L’Enel del reattore francese Superphenix e, tramite l’Ansaldo, partecipa alla costruzione in altri paesi di centrali nucleari.

La centrale elettro nucleare è una struttura molto complessa, fatta di milioni di componenti assemblati in centinaia di sistemi.
Il cuore del reattore(nocciolo)contiene le barre di combustibile nucleare, uranio e /o plutonio, la cui reazione a catena produce energia termica, che trasforma l’acqua immessa nel contenitore in vapore ad alta pressione.Il vapore fa funzionare la turbina, la quale a sua volta aziona l’alternatore, che produce energia elettrica.Al termine del ciclo, il vapore, tramite un condensatore viene ritrasformato in acqua.Per controllare la reazione a catena il materiale fissile è disposto in barre che vengono avvicinate o allontanate a seconda che si voglia aumentare o diminuire la velocità di reazione. Per spegnere il reattore si usa generalmente il sistema delle barre di controllo che, fatte scendere nel nocciolo interrompono la reazione a catena.I reattori termici utilizzano uranio arrichito in U 235.I reattori veloci utilizzano generalmente uranio o plutonio fortemente arrichiti in U 235 e Pu 239.I reattori autofertilizzanti veloci utilizzano Pu 239 e U 238.Una centrale elettro nucleare emette, nel suo normale funzionamento, piccole dosi di radioattività che possono arrecare nel lungo periodo gravi danni agli esseri viventi(forme cancerogene e malformazioni genetiche).Tuttavia, molto maggiori di quelle delle centrali ,sono le emissioni degli impianti di arricchimento e ritrattamento del combustibile nucleare, che scaricano nell’atmosfera i gas radioattivi:ad essere contaminata non è solo la zona circostante, in quanto i radionuclidi emessi da una centrale possono essere trasportati a grande distanza dai venti e ricadere al suolo con la pioggia, entrando nel ciclo alimentare e fissandosi negli organi degli esseri viventi. A tutto questo si aggiungono le fuoriuscite di radioattività provocate dai frequenti guasti e dagli incidenti di maggiore gravità come quello della centrale elettro nucleare di Cernobyl in Ucraina. L’incidente, il 26 aprile 1986, fu provocato dalla combinazione di un difetto di progettazione del reattore e di un errore da parte degli operatori e liberò una radioattività 200 volte superiore a quella prodotta dai bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki.Ad essere colpita non fu solo la regione di Cernobyl ,ma una grande area comprendente molti paesi fra i quali anche l’Italia.Quel giorno, in tre secondi, senza che vi fosse tempo di attivare il sistema di sicurezza, la produzione di energia del nocciolo salì a 100 volte il livello massimo normale, facendo aumentare la temperatura.Due esplosioni sfondarono la lastra di metallo da 2000 tonnellate che sigillava la sommità del reattore e distrussero l’edificio, lanciando in area frammenti incandescenti e altamente radioattivi del nocciolo.La nube radioattiva, trasportata dai venti raggiunse anche l’Italia dove provocò una ricaduta di varia intensità. In Ucraina, Russia e Bielorussia, la radioattività contaminò gravemente un’area di 160.000Km quadrati, abitata da 9.000.000 di persone rendendo necessaria l’evacuazione di 400.000 persone.Attorno ai resti radioattivi del reattore esploso fu costruito il “sarcofago”una struttura di calcestruzzo e acciaio.La struttura, realizzata in fretta e in condizioni proibitive, si sta deteriorando per cui è stato proposto di costruire un “supersarcofago” attorno a quello esistente ma la sua realizzazione costerebbe 1,5 miliardi di dollari e 5 anni di tempo.Intanto, a più di dieci anni dal disastro ,la centrale di Cernobyl è ancora in funzione nonostante nel 1991 e nel 1995 si siano verificati altri 2 pericolosi incidenti.Le conseguenze dell’esplosione della centrale di Cernobyl sono state:un aumento dei tumori alla tiroide nei bambini e negli adulti oltre ai tecnici e ai pompieri che sono morti nel giro di pochi mesi dall’esplosione.Tra coloro che sono sopravvissuti ,molti lamentano malattie dell’apparato riproduttivo e gli scienziati credono che il numero delle vittime, anziché diminuire, è destinato ad aumentare nei prossimi anni.

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