La fusione nucleare

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Testo

LA FUSIONE
“QUANDO L’UOMO CREO IL SOLE”

All’inizio del ventesimo secolo la popolazione era un quinto di quella attuale. Negli ultimi decenni l’esplosione demografica e la tecnologia hanno decuplicato (per dieci) il consumo di energia. La risorsa più usata oggi sono i combustibili fossili. Qui sotto ecco le fonti energetiche più usate (del 1992):

Le risorse come petrolio, carbone, metano non dureranno a lungo il petrolio si esaurirà tra 45 anni, il metano tra 60 e il carbone tra 220. Molte aspettative sono riposte sulla fusione nucleare, che a differenza della fissione nucleare che produce scorie radioattive, produce molta energia pulita a basso costo. La fusione nucleare è usata 5 miliardi di anni dal sole. Nel sole avviene che per la temperatura e la pressione gli atomi di idrogeno si fondono due a due formano energia e un atomo di elio. Gli scienziati cercano di riprodurre lo stesso meccanismo usando atomi di trizio e deuterio per produrre energia, un atomo di elio e un neutrone. Per riprodurre la forte pressione prodotta dalla gravità del sole sulla terra si usa dei campi elettromagnetici, la miscela viene poi portata alla temperatura di 100 milioni di gradi dove diventa plasma. Nel plasma avvengono alcune reazioni di fusione che aumentano con l’innalzarsi della temperatura. Per ora i reattori consumano più energia di quanto ne producano l’obbiettivo finale è quello di portare alla reazione autosostenuta, chiamata dai scienziati ignizione. La reazione autosostenuta avviene quando le collisioni tra il deuterio e il trizio sono così frequenti a mantenere la temperatura del plasma uguale senza bisogno di energia. I più famosi prototipi di reattori per la fusione nucleare sono il reattore J.E.T. (Join European Torus) a forma toroidale, “l’ignitor” progettato dal fisico Bruno Coppi e in costruzione nei laboratori di Frascati, Roma. Secondo le teorie solo “l’ignitor” sarebbe capace di raggiungere l’ignizione. Oltre a questi due c’è la Z machine del Sandia laboratory (New Mexico) che non usa un reattore toroidale ma usa un impulso elettrico da 50 mila watt che viene concentrato per un momento su una piccola capsula metallica. Questa capsula è una lattina con le pareti interne placate d’oro, essa contiene molte centinaia di fili di tungsteno. La carica entra nella lattina e vaporizza i filamenti trasformandoli in plasma. In quel momento si genera un campo elettromagnetico tra il tungsteno e le pareti d’oro portando il plasma ad altissima temperatura e pressione, si spera di raggiungere i valori necessari per creare la fusione.

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