Cromatografia delle foglie di spinaci

Materie:Appunti
Categoria:Scienze

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Testo

Esperienza in laboratorio: Cromatografia delle foglie di spinaci
MATERIALE:
• 1 foglia di spinaci
• 1 cilindro
• della carta assorbente
• 1 mortaio con pestello
• solvente di etere di petrolio
• acetone
• 1 paio di forbici
• del nastro adesivo
• 1 coperchio di plastica
• 1 contagocce
• del gesso
PROCEDIMENTO:
Inizialmente abbiamo tagliato la foglia di spinaci in pezzi abbastanza piccoli e li abbiamo messi insieme a della polvere di gesso nel mortaio poi li abbiamo triturati con il pestello. Abbiamo aggiunto dell’acetone e continuato a triturare fino ad ottenere un composto colore verde scuro.
Successivamente abbiamo messo, in un unico punto, all’incirca una decina di gocce sulla carta assorbente, precedentemente ritagliata, in modo che distasse dall’estremità inferiore alcuni centimetri e abbiamo attaccato questa, utilizzando dello scotch, al centro del coperchietto di plastica e lo abbiamo appoggiato sopra al cilindro contenente del solvente di etere di petrolio in modo che la striscia di carta assorbente non toccasse i bordi del cilindro, e fosse nel solvente per circa mezzo centimetro e che la parte dove erano state messe le gocce non toccasse il liquido.
OSSERVAZIONI:
Dopo qualche secondo abbiamo cominciato a notare che la macchia verde risaliva e con il passare del tempo continuava a salire mutando colore, questo perché il solvente di etere di petrolio, diverso dall’acetone contenuto nell’impasto (gesso, foglie di spinaci triturate e acetone) è infatti in grado di sciogliere i diversi soluti presenti e trascinarli con sé mentre risale nella carta per capillarità. I soluti si muovono con velocità diverse: quelli meno solubili, si fermano prima, mentre gli altri proseguono e vengono trascinati tanto più lontano quanto maggiore è la loro solubilità con l’etere di petrolio. Per questo motivo nei risultati ottenuti abbiamo potuto osservare i pigmenti presenti nelle foglie di spinaci che, corrispondono sulla striscia di carta alle macchie poste ad altezza e colore differenti. Dal basso verso l’alto abbiamo osservato la clorofilla b (verde oliva), la clorofilla a (verde chiaro), le xantofille (giallo chiaro) e i carotenoidi (arancione).
Carotenoidi
Xantofille
Clorofilla a
Clorofilla b
Parte dove inizialmente erano state messe le gocce

Parte imbevuta nell’etere di petrolio

Esempio