La scuola

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- La scuola -

La scuola è un'istituzione relativamente recente. Nacque nell’età moderna, si diffuse con l’illuminismo ma si affermò definitivamente solo nella seconda metà dell’Ottocento, quando tutti gli stati nazionali decisero di mettere in campo grandi risorse per finanziare un’istituzione con il compito di fornire ai cittadini un'istruzione ai diversi livelli.
Rivendicata dai socialisti e sostenuta da tutti gli intellettuali progressisti, l’istruzione pubblica obbligatoria fu uno dei cardini del processo d'integrazione delle grandi masse nella nazione e nello stato.
Un processo fortemente incentivato dal potere pubblico, che si preoccupò di diffondere nel corpo sociale conoscenze storiche e linguistiche, valori, idee, modelli di comportamento comuni a gran parte della popolazione nazionale.
Grazie all'introduzione d'istituti d'istruzione, si verificò una drastica riduzione dell’analfabetismo fra il 1850 e il 1900.
Oggi l’educazione consiste nello stimolare lo sviluppo cognitivo dell’alunno, l’incontro con il mondo e l’acquisizione di competenze e capacità.
Affinché ci sia educazione ci deve essere qualcuno che guidi il ragazzo verso la giusta via. Questa persona è naturalmente la figura del docente.
Egli ha il compito di guidare l’alunno con le sue esperienze e con la sua cultura non solo nell’acquisizione di nozioni.
Infatti, I' obiettivo dell'insegnante va oltre la semplice lezione improntata sui programmi, il suo compito è anche quello di mettere ordine alle conoscenze e alle esperienze che l’alunno fa sotto l’influenza dell’ambiente circostante specialmente nel caso in cui queste influenze non siano educative.
Si deve però fare attenzione a non mettere al centro del processo educativo la funzione del docente rispetto all’alunno, infatti, in un'educazione moderna deve sempre essere al centro dell’attenzione nel processo educativo l’alunno in modo da capirne le esigenze e comportarsi di conseguenza.
Da sempre quindi, ma soprattutto nel clima scolastico in piena evoluzione di oggi, è in risalto la figura del cosiddetto “docente innovatore”.
Egli deve essere capace di andare oltre i semplici programmi da impartire ai ragazzi ma di adattare questi programmi alle esigenze della classe e se possibile persino modificarli se sono inadeguati.
Tutto ciò dovrebbe essere fatto per migliorare il servizio educativo ma non solo dove ci sono situazioni di partenza svantaggiate ma anche dove il servizio educativo vigente è abbastanza soddisfacente.
Ciò perché la scuola di oggi non è una scuola statica ma una scuola in continua evoluzione come in continua evoluzione è anche la società in cui opera.
I dati della popolazione scolastica evidenziano che con il passare degli anni Il numero degli iscritti alle scuole materne, elementari e medie è andato sempre più diminuendo a scapito degli iscritti alle scuole superiori.
La natalità è diminuita e anche gli iscritti alle scuole dell'obbligo sono scesi, la richiesta di specializzazione è aumentata e il numero degli iscritti a istituti e scuole superiori è maggiore rispetto ad anni precedenti.
Questa situazione si è creata in quanto l'economia si è spostata da un settore manifatturiero che impiegava grandi quantità di manodopera ad un settore più riguardante i servizi che sicuramente occupa meno "materia umana" ma più tecnologia e richiede molta specializzazione.
La scuola si occupa appunto di fornire questa qualificazione agli studenti che la frequentano ed è per questo che oggi la maggioranza dei ragazzi si iscrive ad una scuola superiore.
Ma non dobbiamo vedere la scuola superiore soltanto come un affinamento delle conoscenze e abilità di base, ma anche come una specie di "passaporto" per un livello ancora maggiore di specializzazione che risiede nell'istituzione universitaria.
Infatti, negli ultimi anni un numero enorme di diplomati, quasi la maggioranza, percorre o almeno prova la strada per l'università che è difficile e presuppone uno sforzo di studio notevole ma è il gradino più alto di specializzazione nel suo campo di attinenza.
Innovativa è l'educazione a distanza che si può definire come un'esperienza costruita tra tecnologia ed educazione che utilizzi un vasto spettro di tecniche per raggiungere gli studenti ed è finalizzata ad incoraggiare la loro interazione."
Non sono molti gli istituti che prevedono programmi di insegnamento a distanza, alcuni propongono corsi tradizionali a breve o lunga durata, altri brevi residenze di studio intensivo alternate a momenti di formazione e garantendo in qualche caso un continuo contatto con la facoltà attraverso la Rete.
La filosofia di fondo della scuola è di formare i ragazzi rendendoli allo stesso tempo responsabili e coscienti nell'evoluzione della loro educazione.
Viene riconosciuta la necessità per ogni studente di immaginare un percorso personale per sfruttare al massimo le sue potenzialità di apprendimento.
A questo fine vengono sfruttate le nuove tecnologie informatiche soprattutto attraverso le risorse di Internet.
Le materie insegnate sono le tradizionali di qualsiasi programma di scuola ma, per l'ammissione a questi corsi di studio, gli studenti devono dimostrare una certa predisposizione e interesse per l'informatica.
L'intera attività tra docenti e studenti avviene attraverso fax, telefono, posta elettronica o incontri personali, anche se per piccoli gruppi di studenti si è già sperimentata l'assistenza tutoriale in via telematica attraverso Internet.
Nonostante questa grande innovazione dell'istruzione nei paesi più poveri l'analfabetismo e la discriminazione femminile restano una dura realtà.
Attualmente il 34% delle donne nel mondo è ancora analfabeta, contro il 19 % degli uomini. I bambini iscritti a scuola sono più maschi che femmine.
Tuttavia, i dati più recenti dimostrano significativi cambiamenti: in Giordania, Kenya e Tanzania la percentuale di ragazze istruite è aumentata del 50%.
Oggi nell'Asia Meridionale su 100 ragazzi 75 frequentano la scuola elementare, ma per le bambine la media scende a 55; poco più della metà.
Analogamente questa situazione si crea soprattutto in molti paesi asiatici dove le famiglie scelgono d'investire solo sull'istruzione dei figli maschi con motivazioni di tipo economico. Le ragazze devono lavorare, sposarsi e fare figli, spesso con matrimoni e gravidanze precoci che mettono a rischio la salute delle adolescenti.
Oggi le cose stanno cominciando a cambiare grazie ad associazioni come l'UNICEF, che cercano di convincere villaggi e famiglie a dare un'istruzione anche alle bambine.

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