Materie: | Appunti |
Categoria: | Ricerche |
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Data: | 29.05.2001 |
Numero di pagine: | 7 |
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Testo
COSA FARE SE . . .
(Comportamenti per . . .
. . . “emergenze”)
D
urante lo svolgimento delle competizioni (incontri, gare, meeting, etc.) si verifica, con una certa frequenza, che l’ atleta accusi qualche cedimento fisico, talvolta anche grave, al quale и indispensabile porre rimedio “istantaneamente”.
Una simile eventualitа, invero spiacevole e pericolosa, si verifica non solo in tale contesto ma anche nella vita di tutti i giorni.
Ne consegue che essere a conoscenza delle principali regole comportamentali da assumere per migliorare o, quantomeno, non aggravare le giа precarie condizioni di tali situazioni risulta essere praticamente indispensabile.
Prenderemo in esame, quindi, alcune di queste regole fondamentali, soffermandoci sulle conseguenti prioritа da rispettare ed illustrando, poi, i principali interventi da adottare nelle specifiche eventualitа.
NORME FONDAMENTALI DI “PRIMO SOCCORSO”
Quando ci si accinge ad effettuare il “primo soccorso” и bene osservare le seguenti regole fondamentali:
1) Accertarsi che il cuore del soggetto batta, ascoltando direttamente con l’ orecchio sul torace ogni presenza di attivitа cardiaca, oppure sentire, palpando con le dita, se pulsa l’ arteria carotide sulla parte laterale del collo (vedi Cap. 1^);
2) Accertarsi che il soggetto respiri, ascoltando se esce aria dal naso o dalla bocca o vedendo se si appanna uno specchietto (o un occhiale) posto davanti alla bocca od al naso;
3) Se non vi и battito cardiaco, effettuare il massaggio cardiaco esterno (vedi Cap. 1^);
4) Se il respiro del soggetto и cessato, effettuare la respirazione bocca-bocca o bocca-naso;
5) Se il soggetto ha piщ lesioni, determinare quella piщ grave seguendo la scala delle urgenze (vedi par. seguente), ed intervenire in proposito;
6) Se vi sono piщ soggetti, individuare quello piщ grave, sempre seguendo la scala delle urgenze (vedi par. seguente);
7) Prevenire un’ eventuale insufficienza cardiocircolatoria (shock) che si potrebbe instaurare;
8) Accertarsi dello stato di coscienza del soggetto;
9) Adottare la posizione laterale di sicurezza o la posizione anti shock (vedi Cap. 2^);
10) Evitare di spostare il soggetto;
11) Evitare bevande di qualsiasi genere.
LA “SCALA DELLE URGENZE”
E’ necessario saper distinguere in ogni situazione il grado di urgenza per intervenire con tempestivitа ed efficienza.
1. Urgenze assolute:
• arresto cardiaco
• arresto respiratorio
1. Urgenze di 1^ grado:
• shock
• perdita di conoscenza
• forti emorragie
• traumi cranici e toracici
• frattura colonna vertebrale
• avvelenamenti
• ustioni estese
1. Urgenze di 2^ grado:
• tutti gli altri traumi
CAP. 1) ARRESTO CARDIOCIRCOLATORIO
L’ arresto cardiocircolatorio и un evento improvviso che, se non prontamente ed adeguatamente trattato, conduce a morte il soggetto colpito.
Sintomi dell’ arresto cardiocircolatorio
* Perdita di coscienza;
* Assenza del battito cardiaco;
* Assenza di attivitа respiratoria;
* Pallore cutaneo o cianosi;
Il polso carotideo и palpabile ponendo le dita ai lati della trachea o cercando il battito alla piega inguinale.
Cosa fare:
1. distendere il paziente su di un piano rigido o a terra;
2. iniziare le manovre della respirazione artificiale;
3. iniziare il massaggio cardiaco.
RESPIRAZIONE ARTIFICIALE
==> pulire la bocca del soggetto da eventuali materiali ostruenti ( protesi dentaria, vomito, terra, ecc.);
==> porre la propria mano sotto il collo della vittima al fine di “iperstendere” il capo;
==> chiudere il naso;
==> dopo aver effettuato una inspirazione, espirare l’ aria nella bocca del soggetto;
==> ripetere l’ operazione circa quindici volte al minuto;
==> nel caso di un solo soccorritore si deve alternare un atto respiratorio con cinque compressioni del torace per il massaggio cardiaco.
MASSAGGIO CARDIACO
==> porre il palmo della mano destra sullo sterno e la mano sinistra sopra la destra;
==> premere vigorosamente lo sterno, provocando un abbassamento di 3, 5 centimetri dello sterno stesso;
==> rilasciare;
==> ripetere la manovra con una frequenza di 60 pressioni il minuto.
CAP. 2) LO SHOCK
Lo shock и un abbassamento della pressione del sangue a causa d'emorragie di notevole entitа od a seguito di forti paure.
Nel primo caso lo shock и provocato dal sangue che fuoriuscendo non и sufficiente per raggiungere tutte le parti dell’ organismo; nel secondo caso dalla dilatazione dei vasi sanguigni.
Sintomi dello shock
* pallore al viso;
* dita delle mani bluastre;
* sudorazione fredda;
* battito cardiaco accelerato e rallentato;
* respirazione accelerata (simile a quella dei cani).
Cosa fare:
1. porre il paziente in posizione anti-shock evitando in ogni modo il diretto contatto con il terreno (usare coperte o giornali);
2. coprire leggermente l’ infortunato per impedire bruschi raffreddamenti;
3. non dare da bere alla vittima se non perfettamente cosciente e, in ogni modo, mai alcolici.
POSIZIONE ANTI-SHOCK
==> distendere il paziente su di un piano rigido o a terra;
==> innalzare le gambe ad un livello piщ alto della testa;
==> iperstendere il capo ponendo una mano sotto il collo della vittima e spingendolo verso l’ alto (cosм la lingua non ostruisce le vie respiratorie).
CAP. 3) SVENIMENTO
La sensazione di “svenimento” и causata da un difetto momentaneo di circolazione cerebrale; in genere tale sintomo regredisce spontaneamente con l’ assunzione della posizione anti-shock (vedi Cap. 2^).
Cosa fare:
1. ricercare la presenza del battito cardiaco;
2. valutare l’ attivitа cardiaca (sentire il polso);
3. valutare la presenza di attivitа respiratoria;
4. in caso di mancanza dell’ una o dell’ altra iniziare il massaggio cardiaco e/o la respirazione artificiale (vedi Cap. 1^);
5. se non vi sono disturbi cardiaci e/o respiratori, porre il paziente in posizione di sicurezza.
POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA
==> deve essere adottata sempre quando la vittima и priva di conoscenza;
==> flettere la gamba contraria al lato verso cui vogliamo girare la vittima;
==> piegare il braccio dello stesso lato della gamba flessa, sul torace;
==> afferrare il bacino e le spalle della vittima e ruotarla verso il lato desiderato;
==> iperstendere la testa (come per la posizione anti-shock).
CAP. 4) FERITE
Per ferita si intende una lesione della cute che puт accompagnarsi a danni dei tessuti piщ profondi (muscoli, vasi sanguigni, nervi, tendini, organi interno) e/o alle ossa.
I pericoli a cui и sottoposta una ferita sono:
• emorragia importante;
• infezione per contaminazioni dall’ esterno:
Cosa fare:
1. lavare abbondantemente la parte e, se la ferita и sporca di terriccio, residui, etc., и opportuno irrigarla con un getto d’ acqua;
2. disinfettare, se possibile, con acqua ossigenata a 12 vol., direttamente dentro la ferita;
3. premere una compressa sterile o un fazzoletto pulito sulla ferita;
4. effettuare una fasciatura , non troppo stretta, con una benda o una sciarpa; se il sangue imbeve la fasciatura non sostituitela ma sovrapponetene una pulita e asciutta;
5. non tentare di estrarre i corpi estranei eventualmente conficcati;
6. non toccarla con oggetti sporchi (stracci vari, dita, etc);
7. se la ferita interessa l’ occhio non tentare di estrarre i copri estranei, nи disinfettare e bendare sempre ambedue gli occhi;
8. se la ferita и larga, cecate di avvicinarne i lembi delicatamente, ma con fermezza e mantenete la pressione per circa 5, 15 minuti; successivamente coprire la ferita e fasciare senza stringere troppo le bende;
9. ricordare che in ogni genere di ferita si annida il pericolo del tetano; se il ferito non fosse stato vaccinato deve effettuare la profilassi antitetanica.
CAP. 5) EMORRAGIE
Il sanguinamento che avviene da una lesione cutanea puт essere fermato con la compressione da un tampone pulito e successivamente da una fasciatura.
EMORRAGIA ARTERIOSA
E’ un’ emorragia con il sangue che esce a zampillo e in modo ritmico, con le pulsazioni del cuore.
Per interromperla, comprimere nel luogo d’ uscita del sangue:
CAP. 6) DISTORSIONI
In seguito a trauma violento, l’ articolazione viene sottoposta ad una forza che sposta i corpi ossei.
L’ infortunato presenta gonfiore, ematoma, lamenta dolore e difficoltа di movimento dell’ articolazione.
Cosa fare:
• distorsioni di lieve entitа:
fare impacchi freddi ed immobilizzare la parte lesa con una fasciatura;
• distorsioni gravi:
in quelle piщ gravi (o in sospetto di frattura), immobilizzare l’ arto.
CAP. 7) FRATTURE
Sono rotture complete o incomplete delle ossa, causate da un trauma violento.
Sintomi delle fratture
* forte dolore che inizia dopo il trauma ed aumenta con i movimenti e la pressione sulle zone interessate;
* gonfiore della zona;
* scrocchio osseo, nel caso delle fratture complete.
Cosa fare:
1. immobilizzare la parte lesa.
CAP. 11) CORPO ESTRANEO NELL’ OCCHIO
Sintomi di corpo estraneo nell’ occhio
* bruciore nell’ occhio;
* accentuazione della lacrimazione.
Cosa fare:
Se il corpo estraneo non и visibile nella palpebra inferiore o nell’ angolo interno, dove le lacrime, in genere, lo trasportano, potrebbe trovarsi sotto la palpebra superiore e in tal caso:
1. sollevare la palpebra superiore;
2. rimuovere il corpuscolo con l’ angolo di un pezzetto di garza o di stoffa ben pulita che non lasci filamento.
Se si trovasse sulla superficie interna della palpebra:
1. ponete di traverso sulla palpebra un fiammifero o uno stuzzicadenti e sollevate ciglia in modo da scoprire l’ interno (la persona, frattanto, dovrа guardare verso il basso);
2. individuato il corpuscolo, rimuoverlo come nel caso precedente;
3. alla fine, la persona dovrа sbattere le palpebre, per fare ritornare tutto in posizione naturale.
CAP. 12) INCIDENTE STRADALE
Le vittime di incidenti stradali presentano lesioni di varia gravitа e non sempre quelle piщ evidenti sono le piщ gravi.
Cosa fare:
1. valutare la situazione dei feriti, intervenendo sulla base del livello di gravitа;
2. se non ci sono situazioni urgenti, non spostare i feriti (le lesioni della colonna vertebrale non appaiono ad un esame sommario !!!!);
3. valutare il respiro, l’ attivitа cardiaca e lo stato di coscienza;
4. intervenire, se necessario, con la respirazione artificiale /o con il massaggio cardiaco;
5. tamponare eventuali emorragie;
6. mantenere il ferito disteso, leggermente coperto, meglio se non a diretto contatto con il suolo;
7. non somministrare bevande a soggetti non in perfetta coscienza e, comunque, mai alcolici;
8. immobilizzare gli arti se si sospettano fratture.
CAP. 13) ANNEGAMENTO
Se non si и abili nuotatori и bene avvicinarsi al soggetto in difficoltа con un asse, un bastone od un asciugamano, per fornire al soggetto stesso un appiglio ed al tempo stesso per impedirgli di afferrarvi.
Cosa fare:
1. mantenere la testa del soggetto al di fuori dell’ acqua durante il trasporto a riva o sul natante;
2. giunti a riva o sul natante, pulire il cavo orale e compiere un rapido drenaggio dei liquidi ingeriti (ponendo la testa piщ bassa del torace e del bacino, in posizione prona);
3. se necessario, avviare la respirazione artificiale e/o il massaggio cardiaco;
4. in caso di incoscienza, porre il soggetto in posizione laterale di sicurezza (vedi Cap. 3^).
File: COSA FARE SE .doc Pag. 1/ג