Etica

Materie:Tema
Categoria:Religione

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Testo

Fernando Savater in un modo molto semplice spiega a suo figlio il significato di etica. Egli afferma che si puo vivere benissimamente senza la conoscenza su determinati argomenti, ma ci sono certe cose che bisogna per forza sapere. Come ad esempio è importante sapere che il fuoco riscalda, ma ustiona pure, l’acqua disseta, ma puo anche affogare, e nel caso delle relazioni umane ci sono molte ambiguità. Per esempio le bugie da un lato sono negative, ma dall’altro sono utili per ottenere dei piccoli vantaggi senza nuocere nessuno. Ma per esempio, se una persona è affetta da un male inguaribile, con quale criterio stabiliamo se è giusto o meno dirgli la verità riguardo il suo stato? Oppure quando assistiamo ad una rissa è meglio lasciar perdere, oppure cercare di sedarla a rischio di essere coinvolti? A tutte queste domande nessuno riesce a dare una risposta, cosi l’unico strumento che ci resta è la scelta. La scelta spesso comporta degli sbagli, ed è per questo che bisogna riflettere ed acquistare un sapere che ci permetta di vivere bene. Appunto questo saper vivere bene è l’etica. Cosi savater consiglia suo figlio di seguire tre principi:
1 la liberta di fare cio che vuole, interrogando la sua coscienza
2 Essere responsabile in quanto è lui a dover effettuare le scelte.
3 Non essere imbecille, in quanto non deve essere indifferente di fronte alle scelte
4 essere egoista, cioè ambire al meglio per egli stesso, sempre nel rispetto altrui.
5 e di cercare di mettersi al posto degli altri, facendo valere i suoi diritti.

Sono diverse le etiche alle quali una persona puo fare riferimento per fare le proprie scelte. C’è l’etica utilitaristica, che mira alla soddisfazione personale. L’etica tecnico-scientifica, che è favorevole alle ricerche scientifiche, l’etica ecologista, che si basa sul rispetto dell’ambiente; l’etica della responsabilità che distingue ciò che è possibile da cio che è giusto, l’etica personalistica, che pone la persona al centro nel rapporto costruttivo con gli altri, e l’etica religiosa che richiama i principi delle diverse religioni. Ovviamente non bisogna essere indifferenti, affermando che un atica vale l’altra, ma saper distinguere in un certo senso quella che rispetta l’uomo e quella che non lo rispetta. Anche Hitler o Stalin seguivano un’etica, eppure hanno sterminato milioni di persone.
Cosi bisognerebbe ambire a trovare un’etica universale, adatta per tutti, che puo essere sintetizzata nella frase “Non fare agli altri cio che non vorresti fosse fatto a te”.

Dalle diverse scelte nascono anche le diverse problematiche etiche, quali la bioetica, la fecondazione assistita, la clonazione, le cellule staminali, la ricerca scientifica, l’eutanasia, gli OGM. I problemi stanno nella diversa concezione della vita stessa, della morte, del valore dell’uomo. Ad esempio il problema sulla bioetica sta sul dubbio di considerare o meno l’embrione un uomo. Ci sono per cosi dire 3 posizioni, 1) l’embrione è un essere vivente, 2)l’embrione è solo un insieme di cellule, 3) l’embrione diventa persona quando inizia l’attivita celebrale. La Chiesa cattolica è piu vicina alla prima posizione, in quanto l’essere umano va rispettato fin dal momento del suo concepimento. Io personalmente mi senti piu vicino alla terza tesi, in quanto credo che l’anima puo essere consideratali pensiero dell’uomo, la sua coscienza, un essenza che lo distingue dagli altri uomini. Con questa concezione “quell’insieme di cellule” diventano persona solo quando sono in grado di pensare, quindi quando inizia l’attività celebrale. Sono contrario invece all’aborto, soprattutto quando si tratta di uccidere feti nei quali sono state riscontrate delle malattie: credo che una persona abbia il diritto di nascere anche se ha problemi di salute.
Per quanto riguarda la fecondazione assistita bisogna dire che si distingue in eterologa cioè che utilizza cellule esterne alla coppia, e omologa, che utilizza cellule della coppia stessa. La chiesa cattolica è contraria ad entrambe, in quanto sta a cuore difendere l’autenticità e la verità dei rapporti umani. Io credo di poter accettare la fecondazione assistita omologa, non perche considero la sterilità come una malattia, ma perche utilizzando le cellule della mamma e del padre non ci trovo nulla di strano. In questo caso secondo me la scienza da solo un aiuto alla natura, che per un lieve problema potrebbe evitare la nascita di un bambino, che secondo me è la cosa piu bella che possa avvenire in natura, e non condivido l affermazione di leonardo zega che i figli nati con la fecondazione assistita diventano come un oggetto desiderato dalla mamma.
Dall’embrione nasce anche il problema della clonazione. In un certo senso io sono favorevole alla clonazione di cellule staminali a scopi terapeutici, e credo che non ci sia bisogno di creare tanti dibattiti, dal momeno in cui tali cellule possono essere tratte da organismi adulti, da cordoni ombelicali, o da feti abortiti. Sono decisamente contrario invece alla clonazione a fine riproduttivo, in quanto si verrebbe a creare l’uomo a somiglianza dell’uomo, e non piu a somiglianza di Dio. Si ricade nel peccato originale, come qualche scienziato con ancora un po di coscienza afferma. Addirittura potrebbero sorgere dei problemi di tipo razzista, favorendo cioè la riproduzione di una sola razza. Ovviamente i problemi etici sopraelencati creano una sorta di demonizzazione nei confronti della ricerca scientifica. Io, appoggiando l’affermazione di Rita Levi Montalcini, credo che non sia giusto mettere un chiavistello al cervello, dal momento in cui la ricerca scientifica aiuta a combattere malattie gravi; e lo scienziato cosciente sa quando è arrivato il momento di fermare la ricerca.
La problematica dell’eutanasia acquista sempre piu peso nella nostra società. Bisogna dire che c’è una differenza tra l’eutanasia attiva, cioè interventi a base di farmaci per accelerare la morte, e l’eutanasia passiva, cioè l’interruzione delle cure. La chiesa è contraria all’eutanasia, in quanto afferma che solo Dio puo decidere quando toglierci la vita. In un certo senso appoggio la posizione della chiesa, ma bisogna anche considerare l’accanimento terapeutico. Credo che Dio abbia gia tolto la vita al malato al momento in cui sono cessate le attività cardiache o le attività respiratorie. Sarebbe ingiusto quindi anche accettare il cosiddetto “accanimento terapeutico”. In questo senso qua io sono favorevole all’eutanasia, perche, ripeto, credo che Dio abbia gia tolto la vita, e come noi non siamo “nessuno” per decidere quando una persona debba morire, noi dovremmo essere “nessuno”anche per decidere quando una persona debba continuare a vivere, nonostante si siano fermate tutte le attività del corpo necessarie per la vita.

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