Materie: | Appunti |
Categoria: | Letteratura |
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Data: | 02.01.2002 |
Numero di pagine: | 5 |
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Testo
TORQUATO TASSO
Nato a Sorrento nel 1544: la madre era una nobildonna toscana e il padre gentiluomo d corte e poeta, autore del poema cavalleresco AMADIGI, era segretario del principe d Salerno che, mandato in esilio, fu costretto a seguire. Tasso, dopo aver studiato a Napoli presso i Gesuiti seguì il padre a Roma poi a Urbino alla corte dei Della Rovere. Nel 56 la madre morì senza che lui l’avesse potuta rivedere. Seguì il padre a Venezia dove, a 15 anni, iniziò un poema epico sulla prima crociata lasciandolo però interrotto. In seguito si trasferì a Padova per studiare prima diritto poi filosofia e letteratura. A 18 anni scrisse un poema epico cavalleresco, il RINALDO, e compose rime d’amore per Lucrezia, una dama della duchessa d’Este e per Laura, conosciuta a Mantova. Ambiente cortigiano e accademico→ degli Infiammati e degli Eterei. Si trasferì a Ferrara al servizio del cardinale Luigi D’Este→ anni sereni e fecondi dal punto d vista creativo. Si inserì agevolmente nell’ambiente cortigiano ma anche in quello intellettuale, conoscendo Battista Guarini e G.Battista Pigna. Nel 1577 passò al servizio diretto del duca a potè dedicarsi interamente alla poesia. La corte di Ferrara era sempre stata amante della letteratura cavalleresca e x questo Tasso fu spinto a lavorare al poema epico sulla crociata e per la corte aveva composto un dramma pastorale, l’AMINTA e aveva tentato una tragedia lasciata però incompiuta. Ma al suo poema guardava con inquietudine e insoddisfazione, tormentato dallo scrupolo d renderla perfettamente aderente alle regole della Controriforma. La sottopose a Roma al giudizio d autorevoli letterati che lo criticarono rendendo il Tasso sempre + insicuro. Compose anche un‘ALLEGORIA per giustificare gli episodi amorosi attribuendo loro significati allegorici. Assalito da dubbi sulla propria ortodossia religiosa, nel 1577 si sottopose spontaneamente all’Inquisizione che lo assolse, ma sempre inquieto→ a questo si aggiunsero manie d persecuzione (servo accoltellato; sorella ingannata col travestimento e la finta morte) Continue peregrinazioni x l’Italia→ Urbino, Mantova, Torino, poi tornò a Ferrara x le terze nozze del duca Alfonso ma nn trovando l’accoglienza che si aspettava diede in escandescenze e fu rinchiuso nell’ospedale d Sant’Anna dove poté riprendere l’attività letteraria scrivendo numerose rime e buona parte dei DIALOGHI, ma era turbato continuamente da incubi e allucinazioni (folletto che gli spostava le carte e mago che gli lanciava maligni incantesimi) scrisse numerose lettere a principi, intellettuali, prelati x chiedere aiuto e difendere la propria persona. La pubblicazione nn autorizzata del poema in una edizione incompleta e scorretta scatenò una polemica fra i sostenitori del tasso e quelli che ritenevano superiore l’ORLANDO FURIOSO.
Tasso fu amareggiato, scrisse un’APOLOGIA DELLA GERUSALEMME LIBERATA revisionando completamente l’opera. Il duca d Mantova ottenne l’affidamento del poeta ma la sua irrequietezza lo portò a continuare nelle sue peregrinazioni→ Roma e Napoli→ ambienti ecclesiastici→poesia encomiastica e d ispirazione religiosa. Nel 1593 ripubblicò il poema col titolo GERUSALEMME CONQUISTATA: il papa Clemente VIII gli propose l’incoronazione poetica ma Tasso era gravemente ammalato e morì nel 1595. →figura del poeta cortigiano
EPISTOLARIO
1700 lettere pervenuteci che riflettono la tormentata vicenda interiore del Tasso, ma filtrata attraverso moduli letterari e retorici. L’ambiente d risonanza del discorso è sempre la corte, il solo che possa assicurare la gloria e l’immortalità. → umana sofferenza del poeta, condizione d perpetuo bisogno→ supplica insistente e pedante ai signori, principi e prelati; malinconia, sconforto, sentimenti di morte.. Lettere da Sant’Anna inquietanti→ malesseri fisici e psichici, accanto cui si stagliano quelle d revisione della Gerusalemme.
IL RINALDO
Lasciato interrotto il Gierusalemme alla 116 ottava Tasso diciottenne riprese la materia cavalleresca tanto cara alla corte nel Rinaldo che canta in 12 canti la giovinezza del famoso paladino carolingio e le sue imprese d’armi e amori. Tasso stesso nella prefazione dichiara d voler imitare in parte i classici come Omero, Virgilio e in parte i moderni come Ariosto. Tuttavia a differenza del Furioso nn c sono + la molteplicità dei personaggi e delle azioni ma tutto si concentra in un solo protagonista. Manca anche il gioco ironico e tutto appare serio ed elevato. →forti risvolti autobiografici, Tasso si rispecchia con l’eroe. Manca d originalità ma vi si possono ritrovare temi e toni che anticipano la Gerusalemme.
LE RIME
La poesia lirica l’ha occupato per tutta la vita. Una prima parte fu pubblicata nel 1567 e altre sparse furono riunite in una raccolta nel 1581. Durante la prigionia a Sant’Anna scrisse poesie d’amore raccolte in Prima parte delle rime e poesie encomiastiche raccolte in Seconda parte delle Rime
Le rime amorose sono una ricapitolazione di tutta la tradizione che parte dal Petrarca e aprono la strada alla lirica barocca dove il poeta via via raffina il proprio stile. →intensa sensualità, immagini ricche d colore e abbandono musicale, temi convenzionali, atmosfere suggestive e indefinite, dove le figure femminili si confondono con la natura e viceversa.
Nella lirica encomiastica cambiano i modelli: lirica classica del greco Pindaro, celebratore dei vincitori olimpici e del latino Orazio, tono + elevato e maestoso. Tuttavia appaiono accenni + sofferti, motivo autobiografico del dolore e della vita errabonda, fugacità del tempo, pensiero della morte.
Lirica sacra meno profonda. Ornamentazione lussuosa e riflessione sulla precarietà e vanità delle cose, il senso del peccato e della colpa, inquietudine, stanchezza, ricerca della consolazione nella preghiera e nel rito esteriore.
AMINTA
Testo drammatico del genere della Favola Pastorale→ vicende ambientate nel mondo dei pastori→ lunga tradizione d poesia pastorale origini poeti classici come Teocrito e Virgilio e della letteratura cortigiana del 400-500 con De Medici, Poliziano… Rappresentata sull’isola d Belvedere sul Po, possedimento degli Este, differisce dalla commedia in quanto nn presenta situazioni comiche collocabili in un contesto cittadino contemporaneo realisticamente rappresentato ma temi seri e ambientati in un mondo favoloso, e dalla tragedia in quanto nn raggiunge il livello sublime nei personaggi e nello stile e si conclude lietamente.
E’ un testo fondato sul dialogo ma nessuno degli episodi centrali si svolge direttamente sulla scena ma viene narrato dai vari personaggi→ drammaticità affidata alla parola→ dimensione narrativa e lirica. Scritta x il divertimento d corte a cui ammicca continuamente in quanto dietro alle figure dei pastori sono riconoscibili personaggi della corte ferrarese. Opera che idealizza la vita d corte ma al tempo stesso rivela una profonda insofferenza x i suoi rituali, ipocrisie e convenzioni, gelosie, invidie, conflitti interni ecc..→ bisogno di vita semplice e in armonia con la natura. Componente edonistica e voluttuosa accompagnata da senso d impossibilità. Stile semplice volutamente ma elaborata costruzione formale.
Tasso aveva anche tentato delle tragedie, come il Galealto re di Norvegia ma lasciato interrotto: dopo la liberazione da Sant’Anna lo conclude cambiando nome ai personaggi e titolo→Re Torrismondo. Materia cupa e torbida, lingua rotta e scabra, esclamazioni e interrogazioni.