Torquato Tasso

Materie:Appunti
Categoria:Letteratura
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Testo

Tasso, figlio d’arte, papà letterato, nasce nel 1544 a Sorrento, gira con il padre per l’Italia di corte in corte. Nel 155 entra al servizio del duca di Ferrara: Alfonso II d’Este frequenta varie accademie , soprattutto quelle venete. Questo è un periodo abbastanza felice della sua vita durante il quale compone un dramma pastorale: l’Aminta. In seguito scrive I discorsi dell’arte poetica dove tratta in particolare la questione del poema epico.
Nel 1575 scrive il Goffredo il suo poema epico di maggiore successo (verrà pubblicato in seguito con il titolo di: Gerusalemme liberata da Ingegneri)
A un certo punto della sua vita diventa pazzo, gli vengono degli scrupoli religiosi sulla validità del proprio poema e scrive l’Allegoria dove dà una lettura allegorica del proprio poema, le manie di persecuzione lo portano addirittura ad autodenunciarsi al Tribunale della santa Inquisizione. Per ben due volte il tribunale lo assolverà. Ma questo comunque non riesce a dar pace al Tasso.

La vocazione naturale del Tasso è sempre stato il poema epico, lo testimonia il “Gerusalemme” che scrive appena quindicenne, non si tratta di un vero e proprio poema, ma di un semplice abbozzo, segno comunque del suo interesse per il genere epico.
Nel 1562 diciottenne pubblica il Rinaldo, il protagonista, Rinaldo è un personaggio tipicamente romanzesco di derivazione della tradizione dei cantari, già in questa opera il tasso avverte la necessità di conciliare due esigenze: l’unitarietà e la varietà. L’unità è un’esigenza canonica tradizionale del genere epico e viene affidata in questo poema al protagonista mentre la varietà di derivazione da Ariosto è ottenuta mediante una molteplicità di azioni. (+varietà di tempo e luogo)
Nel 1564 scrive I discorsi dell’arte poetica qua rivede e rovescia completamente i modelli usati nel “Rinaldo” l’unitarietà non viene più data al protagonista ma all’azione e per riequilibrare tutto dà una certa varietà di contorni.
Scelta della materia. Per il Tasso la materia deve essere meravigliosa e verosimile allo stesso tempo. La compresenza di questi due elementi secondo il Tasso si possono trovare solo nella storia cristiana, infatti il meraviglioso è dato dalla storia cristiana in sé cioè c’è la presenza di un intervento divino, soprannaturale, mentre il verosimile è dato dalla fede di un credente (la storia cristiana agli occhi di un credente è vera) Le fonti da utilizzare non possono essere le storie tratte dalla Bibbia o dal Vangelo perché quelle sono verità e perciò in quanto tali inalterabili e intoccabili. Il poeta deve essere ingrado di maneggiare l’argomento e mescolare il vero e il finto. La scelta quindi cade sulle crociate per liberare Gerusalemme.
Lo stile. Tasso aderisce ai canoni in vigore nella seconda metà del’500 cioè quelli che seguivano l’”Ars poetica “ di Orazio: il tono e lostile devono essere adeguati alla materia, di conseguenza il tono sarà elevato in corrispondenza della solennità della materia cristiana, il modello a cui si rifà sarà l’Eneide di Virgilio in generale ma a volte come per es. nel canto sedicesimo episodio di Armida e Rinaldo nel giardino incantato, lo stile del Tasso è molto complesso: lo stile è molto elevato secondo il modello epico ma con innesti numerosissime figure retoriche proprie della lirica.

La Gerusalemme liberata
La storia è abbastanza semplice e lineare, la materia tratta oltre ad avere giustificazioni teoriche (cfr. quanto detto precedentemente) ha anche motivazioni di carattere storico: nel 1571 era appena stata combattuta la battaglia di Lepanto che era terminata con la sconfitta e la disfatta dei turchi, cioè i nemici della fede cristiana. Il tema quindi è ancora molto sentito, l’auspicio dei poeti era quello di guidare una nuova spedizione per liberare il sepolcro di Cristo.
Nel poema Gerusalemme è come un centro di attrazione spaziale e morale verso la quale tutto e tutti devono convergere, di conseguenza qualsiasi distrazione e/o allontanamento è visto come peccato o comunque è sentita come una colpa da parte dei cristiani (compagni erranti di Goffredo)
La lotta non è solo contro il nemico esterno, cioè i turchi ma anche contro quelli interni cioè gli eretici.
Goffredo, il protagonista è costruito sul modello di Enea: pio con la responsabilità di adempiere ad una impresa grandissima: liberare il sepolcro di Gesù. L’adempimento di un destino è tipico del codice cavalleresco infatti Goffredo è un personaggio tipicamente cavalleresco e non romanzesco. Nel Tasso ogni personaggio è scavato psicologicamente, è sempre presente una fortissima componente interiore e psicologica, inoltre tutti i personaggi del tasso incarnano un conflitto, una tensione. (Tancredi amore per Clorinda sentito come peccato perché lei è pagana, Erminia combattuta tra l’onore e l’amore per Tancredi etc.etc)
Il finale è doppio: Gerusalemme viene liberata da Goffredo personaggio epico-cavalleresco ma colui che fa trionfare il cristianesimo è Rinaldo che invece è un personaggio romanzesco. Cioè il finale romanzesco (liberazione di Gerusalemme) è portato a compimento da un personaggio epico, Goffredo, mentre il finale epico (trionfo del cristianesimo sulle altre ortodossie) è portato a termine da un personaggio romanzesco, Rinaldo.
Il paesaggio è quasi sempre specchio dell’interiorità dei personaggi, i paesaggi non hanno semplicemente funzione scenografica e decorativa, ma anche funzionale.

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