Da Giacomo Leopardi a Giovanni Pascoli

Materie:Appunti
Categoria:Letteratura

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Testo

DA LEOPARDI A PASCOLI
INTRODUZIONE AL DECADENTISMO

Leopardi muore nel 1837, nel cuore del romanticismo. Andando sempre + verso l’unità, cambia l’atteggiamento dell’intellettuale che perde la funzione di poeta vate, le fiducia nella poesia come interprete del popolo, perché la storia con cui la letteratura era andata insieme diventa ora un campo riservato ai politici, alla diplomazia. Viene meno il connubio arte-storia che era stato l’essenza del nostro romanticismo. Ricomincia la dicotomia vita/arte, la spaccatura tra popolo/intellettuale. Durante la fine della prima metà dell’ ‘800 abbiamo una degenerazione del romanticismo: vengono esaltati gli aspetti sentimentali, patetici→ si parla di SECONDO ROMANTICISMO (Prati, Aleardi)→ esasperazione del sentimento.
La crisi del romanticismo si manifesta in pieno negli anni ‘60-‘70→ SCAPIGLIATURA→ termine che vuole riprodurre il termine francese “bohème”, che è una corrente basata su una concezione stravagante della vita, che si ispira alla vita degli zingari, a una vita senza radici. In Italia si inaugura questo movimento artisticamente molto eclettico con l’uscita nel 1860 del romanzo breve “La scapigliatura e il 6 febbraio” di Carlo Righetti (detto Cletto Arrighi). Gli artisti di questo movimento erano gente ai margini, artisti che scrivevano in uno stato di allucinazione e che conducevano una vita sregolata→ Arrigo Boito, Igino Ugo Tarchetti, Carlo Dossi. Questi poeti esprimono un atteggiamento dualistico (Boito→ “Dualismo”): per un verso desiderano seguire le orme dei padri, corrispondere a un ideale di artista che si era fermato ai tempi del romanticismo, per un altro si rendono conto di non poter contare sul contesto del loro tempo, quando l’arte sta perdendo la sua aureola e di conseguenza si sentono alienati→ voglia di ribellione, atteggiamento bohèmien che però non arriva mai a una forma assoluta→ non si disegna un nuovo orizzonte, non è ancora decadentismo. Vengono messe in discussione le certezze razionali e spirituali (rom.): la scapigliatura resta un movimento che distrugge ma che non costruisce, non ha un programma ideologico e espressivo sistematico basato su certezze.
In questi anni c’è un’altra voce che corrisponde a una reazione diversa dalla scapigliatura. CARDUCCI. La risposta di Carducci può essere definita classicista: Carducci ritiene che la poesia italiana sia malata di debolezze spirituali, di eccessivo sentimento. La cura è il recupero dei valori e delle forme dei classici, dell’antichità. Per Carducci il cuore è “il vil muscolo”→ giudizio contro il sentimento→ gli uomini, gli intellettuali sono troppo patetici, hanno perso i valori fondamentali (anni di crisi, borghesia, capitalismo, capovolgimenti, disorientamento). Nell’antichità c’erano l’idea di patria, di lealtà, un’equa divisione dei beni, equilibrate gerarchie sociali, un forte senso di comunità. Carducci prende questi valori dall’antichità romana e dal medioevo comunale (1100-1200). A livello formale propone il recupero della metrica classica: nella raccolta di poesie “Odi barbare” dimostra che la metrica quantitativa latina può essere riprodotta dalla lingua italiana che è accentuativa o qualitativa. Siamo negli anni ‘70-’80.
Si avvicinano gli anni in cui arrivano i primi influssi dall’Europa che portano al DECADENTISMO.

Nel 1857 escono “Le fleurs du mal” di Baudelaire, il padre del SIMBOLISMO. Baudelaire come precursore condiziona lo sviluppo del decadentismo francese. Il simbolismo reagisce al PARNASSIANESIMO, un altro movimento del periodo che proponeva il recupero della forma perfetta, lucida→ si tratta dell’esperienza più neoclassico dell’ ‘800→ è un atteggiamento razionalistico, però non bisogna dimenticare che il decadentismo ha in sé il fenomeno dell’estetismo→ terreno comune con il parnassianesimo che non è tout court un movimento neoclassico. Comunque il decadentismo (che in sé è un termine negativo) nasce in contrasto con il parnassianesimo. Secondo Baudelaire attraverso l’analogia possiamo mettere in relazione tutti gli elementi della realtà. La poesia non è strumento di comunicazione, non è un canale per diffondere delle idee, ma è canto, cerca le suggestioni musicali→ le immagini hanno un valore non in quanto corrispondenti alla realtà ma in quanto simboli di essa→ poesia che rivela l’essenza della realtà, che non si occupa dell’apparenza, dell’aspetto socio-economico, della ragione o della scienza→ contro i positivisti perché si afferma che l’essenza della realtà è misteriosa e non è formata dalle condizioni economico-saciali, fisiologiche dell’uomo. Per i simbolisti l’arte è l’unico valore, atto vitale, essenza della vita. Il poeta torna ad essere quello che etimologicamente deve essere (dal greco→ poiein=creare, fare): l’artista viene equiparato ad un dio, da voce a ciò che prima nn c’era→ il poeta torna ad essere un creatore divino. Da poeta vate si passa a poeta veggente. Vate→ poeta che lucidamente si mette alla testa del popolo e traduce in poesia i valori, diventa veggente→ colui che intuisce le affinità segrete che legano le cose, che svela l’ignoto attraverso le illuminazioni. Vengono rotti gli schemi poetici tradizionali basati sui nessi logici, li sostituisce l’analogia. La vita si fa creativa, la vera vita è legata alle pulsioni e si fa più profonda→ parola poetica allusiva e evocatrice. Poètes maudits→ Mallarmé, Rimbaud, Verlaine, Corbière.
1880-1890→ CRISI DEL POSITIVISMO→ perdita di fiducia nella ragione che aveva determinato il progresso tecnico. Si ha un’apertura verso le nuove dimensioni dell’uomo: prima→ race, milieu, moment; ora→ l’uomo non si riduce a una dimensione fisiologica e socio-economica, l’uomo è qualcos’altro. Il positivismo fallisce a livello storico→ gli ideali di democrazia e socialismo falliscono→ non si ottiene l’uguaglianza→ imperialismo, spaccature interne e con l’esterno. Si sviluppano nuove correnti irrazionalistiche che rientrano tutte nel decadentismo.
SUPEROMISMO→ Nietzsche contesta tutto il sistema di valori della civiltà occidentale (fiducia nella ragione, nel progresso, rispetto di un credo comune, uguaglianza, moralità dei costumi). Questi mostri per Nietzsche hanno spento l’unica spinta vitale che l’uomo ha, e cioè la volontà di potenza. L’uomo è stato trasformato in uno schiavo, nella massa. La volontà di potenza è energia, ha valori legati all’energia vitale→ aggressività, istinto, egoismo. Chi riesce ad alterare i valori di quel tempo diventa un superuomo. Spirito dionisiaco vs Apollo. Il superomismo è un atteggiamento che si diffonde in Europa così come
INDIVIDUALISMO ESASPERATO→ non si crede più nel valore della solidarietà, della cooperazione come nel romanticismo. Il mondo è dominato dal caos, dal mistero, dalla volontà cieca (vs Hegel), irrazionale (Schopenauer). Non esiste più una verità riconosciuta da tutti, c’è incomunicabilità→ ciò che conta è l’individuo e non la società. L’idea di costruire una società unita viene considerata ipocrita. Davanti al mistero assoluto, all’angoscia l’uomo è isolato, vive nella totale solitudine.
PANISMO→ fondersi nel tutto→ atteggiamento di D’Annunzio. E’ l’annullamento del proprio IO che si trasforma in un elemento naturale→ si perde la coscienza di sé e ci si sente, ci si avverte come elementi naturali, elementi del tutto.
ATTIVISMO→ l’agire per l’agire. E’ il movimento che esalta l’agire finalizzato a se stesso. Per esempio→ iperattivi che si sentono vivi perché non stanno mai fermi. Non importa perché agisco, se per il bene o per il male, non ci sono elementi morali→ l’azione è espressione di sé. Il fascismo e il nazismo possono essere visti come la traduzione di questa ideologia a sistema politico→ procedere nonostante tutto verso un qualsiasi obiettivo senza riflettere se sia giusto o meno.
MISTICISMO DECADENTE→ legato al PANISMO e al sentimento religioso. E’ un atteggiamento tipico dell’età romantica. L’uomo si sente attratto dal mistero assoluto e affonda in esso. Si abbandona con un atteggiamento esasperato, morboso. La ricerca dell’assoluto è un tema dell’arte decadente→ entrare nel tutto, lasciarsi avvolgere dal mistero.
INTUIZIONISMO→ atteggiamento spirituale che nasce dalla filosofia di Schopenhauer e di Bergson. Bergson è il filosofo del tempo qualitativo→ i momenti della vita si possono mettere in relazione analogica→ sistema più profondamente umano per comprendere la vita. Uomo che non è solo ragione ma anche intuizione→ ricorda il passato non in modo logico sulla base di relazioni causali me in modo qualitativo→ la vita è formata da tanti segmenti analogicamente consequenziali. Solo con la memoria qualitativa si ricostruisce la vita, vita che è impulso e non un insieme di atti che sono conseguenze.. atto conoscitivo immediato = intuizione che penetra l’essenza della realtà. Proust.
ESTETISMO→ arte come valore supremo, arte che non ha bisogno di giustificazioni morali. “Il piacere” (D’Annunzio)→ Andrea Sperelli→ “Il verso è tutto”. Oscar Wilde→ Sintesi dell’essenza della potenzialità dell’animo umano è il bello. Le azioni non valgono se non in quanto belle e soddisfano così l’animo umano. Dorian Gray→ bello per tutta la via→ ha una bellezza esteriore che esprime qualcosa di divino, una sensibilità speciale. “Il piacere”, “A rébours” (Huysmans)
LA SCOPERTA DELL’INCONSCIO→ Freud teorizza un sottosuolo esistenziale. Anche nel romanticismo si parla di fantasia, sentimenti, ma sono disgiunti dalla ragione. L’esasperazione di atti irrazionali rappresenta l’istinto. IMPULSI→ Freud scopre una parte subcosciente: desideri, paure, ansie. LIBIDO→ carica vitale, consiste nei desideri primari congeniti all’uomo. I desideri repressi, se non soddisfatti nell’età infantile, si sfogano in età adulta sottoforma di disturbi emotivi, caratteriali, di isterie, atti mancati e sogni→ viene a meno la ragione (pulsioni provocano sbagli ingiustificati)

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