Materie: | Appunti |
Categoria: | Letteratura |
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Data: | 22.05.2006 |
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Testo
August Wilhelm von Schlegel
Romanticismo e cristianesimo
Schlegel riprende da Schiller l’antitesi fondamentale che qualifica la poesia romantica rispetto la classica, ma la arricchisce di determinazioni storiche più complesse: non si tratta più solo del passaggio da “natura” a “cultura”, ma degli elementi fondamentali della civiltà medievale, culla delle nazioni moderne: l’incontro tra il germanesimo, il mondo classico e il cristianesimo. Soprattutto il cristianesimo, in base alla convinzione che «la religione è la radice del nostro essere», è visto come la sorgente di una sensibilità nuova, che potrebbe trovare espressione nell’imitazione degli antichi: la scissione interiore che caratterizza questa sensibilità è ricondotta all’opposizione cristiana tra via terrena ed eternità, tra sensi e anima. In questo modo viene cristianizzata anche l’aspirazione all’infinito propria del romanticismo, origine del suo carattere “malinconico”; nelle ultime frasi del brano essa trova un riscontro nei tratti formali dell’arte nuova: l’arte classica antica mira alla conclusa perfezione delle forme, quella romantica traduce l’aspirazione all’infinito nel carattere indefinito, non finito, imperfetto delle forme.