A Silvia

Materie:Appunti
Categoria:Letteratura

Voto:

2 (2)
Download:142
Data:07.12.2000
Numero di pagine:2
Formato di file:.txt (File di testo)
Download   Anteprima
silvia_4.zip (Dimensione: 1.12 Kb)
readme.txt     59 Bytes
trucheck.it_a-silvia.txt     2.04 Kb


Testo

A SILVIA: questa poesia, facente parte dei "Grandi Idilli" viene poi presa nella raccolta dei "Canti".
Canzone libera di sei strofe di endecasillabi e settenari, con rime alternate e baciate, la cui posizione и libera, come libera и anche la lunghezza delle strofe, ad imitazione del Tasso.
Silvia и il nome della protagonista dell'Aminta del Tasso e nel suo nome spesso i critici hanno visto la presenza di teresa Fattorini, figlia del cocchiere di casa Leopardi, morta di tisi il 30 settembre 1818. Nella prima strofa, il poeta si rivolge a Silvia, ormai morta, per chiederle se ricorda quando "ridente" e "splendida" si affacciava a salire la soglia della gioventщ; nella seconda strofa, Leopardi ricorda la primavera il "maggio odoroso", e i suoni della casa, animata dalla sua presenza; nella terza strofa, si ricorda sui libri, mentre ogni tanto "porgea gli orecchi" al suono della sua voce; poi il poeta descrive la primavera, come metafora di un’epoca felice, spensierata e sognante; Nella quarta strofa il poeta ricorda, con una nostalgia "acerba e sconsolata" la sue giovinesche speranze e si rivolge, ormai desolato alla natura, chiedendogli il motivo della sua indole crudele e ingannatrice..
nella quinta strofa esprime, con una serie di negazioni, una malattia che gli ha portato via i giorni piщ felici della sua giovinezza, la sua gioia, il suo amore. Nella sesta strofa dice che con la morte di Silvia morм anche la speranza e pone, a questa una serie di domande retoriche, sovrapponendo la figura di Silvia alla speranza, caduta nella "fredda morte"; quindi negli ultimi quattro versi vi и il sunto di tutta la poesia ... e Silvia, tutt’uno con la speranza scopre l’inganno della natura per mostrare il destino di tutti gli uomini, un destino di morte e sofferenza.
In Leopardi la primavera e l’inverno, hanno un ruolo simbolico, la prima tempo di speranze, di gioia, la seconda rispecchia la delusione e la morte; quindi una natura cosм mutevole, viene vista come una ingannatrice, prima fa intravedere nei loro occhi un futuro felice, poi gli toglie anche l’amore.

Esempio