A Silvia

Materie:Appunti
Categoria:Italiano
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Testo

A SILVIA – Giacomo Leopardi-
- La canzone si apre con il verbo rimembri; a quale tempo della vita si riferisce il poeta?
Il verbo rimembri, che significa ricordi, è un termine fondamentale della poetica leopardiana della memoria. È un tempo presente che però si riferisce al passato, al tempo della vita mortale, quando, nel periodo della giovinezza, Silvia era ancora in vita, bella e felice (“...Silvia, rimembri ancora quel tempo della tua vita mortale, quando beltà splendea negli occhi tuoi ridenti...”).
- Come viene presentata la natura? Trova le espressioni che la caratterizzano, definendone il significato.
Le espressioni che caratterizzano la natura sono: “...O natura, o natura, perchè non rendi poi quel che prometti allor? Perché di tanto inganni i figli tuoi?...”
Il poeta si rivolge alla natura dicendole: .
Qui emerge il passaggio dalla natura benigna a quella matrigna, che è indifferente alla sorte dei suoi figli.
- Indica tutte le espressioni che si riferiscono a Silvia; distingui gli elementi che si riferiscono all’aspetto fisico, e quelli che si riferiscono all’aspetto psicologico.
Aspetto fisico
Aspetto psicologico
-occhi tuoi ridenti e fuggitivi: i tuoi occhi ridenti di gioia e, al contempo, timidi e schivi.
-perpetuo canto: continuo canto.
-il fiore degli anni tuoi: la giovinezza.
-le negre chiome: Silvia aveva i capelli neri.
-beltà splendea: Silvia era bella.
-ed alla man veloce che percorrea la faticosa tela: la tua mano veloce che andava tessendo la tela che ti impegnava e affaticava.
-con la mano fredda morte…mostravi da lontano: indicavi con la mano la fredda morte
-lieta e pensosa: contenta e ansiosa nello stesso tempo, perchè preoccupata per una nuova fase della vita da affrontare. È sottoilineata l’incertezza dello stato d’animo di Silvia.
-quel vago avvenir che in mente avevi: Silvia immaginava un futuro sereno e incerto. Il termine vago ha significato di incerto, indefinito ma anche dilettevole, leggiadro. Inoltre esso ha forte carica semantica, perchè è indefinito.
-e tu solevi così menare il giorno: Silvia era solita trascorrere la sua giornata tessendo, cantando e sognando un futuro felice.
-che pensieri soavi, che speranze, che cori, o Silvia mia! Quale allor ci apparia la vita umana e il fato!: Leopardi ripensa ai progetti, alle speranze e ai sentimenti che aveva in comune con Silvia.
-non ti molceva il core la dolce lode or delle negre chiome, or degli sguardi innamorati e schivi; nè teco le compagne ai dì festivi ragionavan d’amore: Silvia non provava la dolcezza di sentirsi ammirata per la sua bellezza, nè provava la gioia di scambiare confidenze sentimentali con le coetanee.
-Questo è quel mondo? Questi i diletti, l’amor, l’opre, gli eventi onde cotanto ragionammo insieme?: Leopardi si domanda se quello è il mondo sognato nella giovinezza, i piaceri, le gioie, i progetti, i lieti avvenimenti di cui aveva discusso a lungo con Silvia.
- Nella quarta e quinta strofa ci sono delle domande retoriche; quale sentimento il poeta vuole esprimere attraverso esse?
Nella quarta strofa il poeta chiede alla natura perchè non mantiene le promesse fatte agli uomini, perchè le speranze e i sogni di gioventù sono solo illusioni e le loro aspettative sono cancellate dalla reltà dura e triste. La natura appare quindi ingannatrice (“...O natura, o natura, perchè non rendi poi quel che prometti allor? Perchè di tanto inganni i figli tuoi?...”).
Nei versi 56-59 Leopardi si rivolge a Silvia nuovamente triste perchè la vita si è rivelata com’è senza dare spazio a speranze e illusioni e si domanda se è questo il mondo che aveva sognato da giovane (“...questo è quel mondo? Questi i diletti...la sorta dell’umane genti?...”).
- Metti in evidenza tutte le correlazioni tra Silvia e il poeta; quali considerazioni ti suggeriscono?
Nella seconda e nella terza strofa, attraverso la memoria, è rievocata l’età della giovinezza, della speranza di entrambi, delle illusioni, sia in Silvia che nel poeta (“...sedevi, assai contenta di quel vago avvenir che in mente avevi...”) (“...io gli studi leggiadri talor lasciando e le sudate carte, ove il tempo mio primo e di me si spendea la miglior parte...”).
Nella quarta strofa troviamo un’altra correlazione tra Silvia e il poeta: entrambi hanno in comune progetti e speranze (“...che pensieri soavi, che speranze, che cori, o Silvia mia! Quale allor ci apparia la vita umana e il fato!...”).
Infine, le ultime due strofe rappresentano ancora Silvia e il poeta nel momento del crollo delle speranze, dell’apparire della verità, che mostra all’uomo il suo destino di morte. Alla giovinezza di Silvia, stroncata dalla malattia (“...da chiuso morbo combattuta e vinta...”), corrisponde per il poeta l’apparire dell’arido vero e la fine delle illusioni (“...Anche peria fra poco la speranza mia dolce...”).

Esempio



  


  1. cri

    scusa ..ma nn ti posso aiutare :)

  2. Patricia

    Scusa..ma nn ti posso aiutare :)