Giuseppe Parini
Nacque nel 1729 a Bosisio, sul lago di Busiano. A Milano dal 1738 seguì il curriculum solito degli studi di grammatica, retorica, fisica, teologia.
Nel 1741, la prozia che l'aveva ospitato morì, lasciandoli una modesta eredità a condizione che prendesse gli ordini. Nel 1759 ordinato sacerdote, diventò precettore dei figli de
Letteratura Italiana
Ordina per: Data ↑ Nome ↑ Download Voto Dimensione ↑
Di fatti è proprio questo il tema posto alla base dei due poemi (dal quale oltretutto traggono il titolo) :” l’ Amore” e principalmente l’incapacità umana nel sovrastarlo. Nella prima opera tale inettitudine nel contrastarlo evince con l’affermazione: “qualunche… è d’amor vinto, al tutto subiugato.” Nella seconda il concetto è ripreso nel momento in cu
Bazarov e Arkadij non cercarono in nessun modo di nascondere il proprio modo di vedere il mondo e la nuova concezione delle cose che avevano acquistato una volta staccatisi dalla mentalità dei genitori. Essi si dichiaravano infatti “nichilisti”, termine coniato dall’autore per indicare la generazione di coloro che criticano ogni cosa e ne mettono in dub
Ora, occorre fin dall'inizio educarsi alla poesia del Furioso. V'è certamente, nel poema, un complesso di sentimenti umani e caldi: l' amore, la gentilezza, la generosità, l'amicizia, l'ira, la fedeltà, il tradimento, la virtù guerriera ecc. Ma di fronte a tutti questi sentimenti il poeta, anche quando li rivive in sé, rappresentandoli con cordiale part
DALL’IMPERO ROMANO AL SACRO ROMANO IMPERO
Si fa coincidere l’inizio del Medioevo nel 476 d.C ovvero la caduta dell’impero romano d’Occidente.
Anche se già nei secoli precedenti la disgregazione politica,sociale,economica stava per prendere piede specie nel V sec con le invasioni germaniche.
In questo modo nascono dei territori romano-barbari
LIBRO III - ODE 30
Ho innalzato un monumento più duraturo del bronzo e più alto dell'onore regale delle piramidi, tale che né la pioggia corrosiva né la tramontana impetuosa o l'innumerevole serie degli anni o la furia delle stagioni potranno abbattere. Non morirò interamente. Anzi una parte importante di me sfuggirà a Libitina; continuamente cresce
Nell’Aminta, Tasso, rende omaggio ai cori classici greci e latini, infatti la funzione che gli attribuisce nella sua opera è quella di commentare l’azione scenica come un pubblico ideale che guida le reazioni del pubblico reale. Qui il coro esalta l’amore e la condizione d’innocenza originaria dell’uomo, accusando l’onore di aver inquinato e amareggiato
si siano esaurite le motivazioni che lo avevano indotto a promettere.
Se gli uomini fosseri tutti buoni, questo accorgimento sarebbe inutile; ma poichè son malvagi, come loro non l’osserverebbero per te, tu lo stesso non l'osserveresti per loro; e non sono mai mancati a un principe dei pretesti legali per giustificare la mancanza osservanza della pa
La commedia si divide in cinque atti più un prologo, in cui si presenta in breve la commedia. Il prologo è importante in quanto sono espresse «le considerazioni dell’autore sulla propria condizione, espresse in modo che raramente in Machiavelli abbiamo trovato così acre, nemmeno nella corrispondenza privata».1 Nel primo atto assistiamo a un inizio in
L’EPISTOLARIO
Le lettere ad amici e parenti sono scritte in vista di una pubblicazione (come in Petrarca) anche se scritte con grande immediatezza. Si alternano argomenti e toni vari: riflessioni politiche, analisi sui problemi contemporanei, scherzi e motti in tono beffardo. Egli è consapevole di questa varietà tonale e la giustifica in una lettera