Il Trionfo di Bacco e Arianna

Materie:Appunti
Categoria:Letteratura Italiana

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Testo

Trionfo di Bacco e Arianna

Struttura della ballata
La ballata, formata da 7 stanze di versi ottonari con gli ultimi due versi ripresi alla fine di ogni stanza, è contenuta nei canti carnascialeschi scritti da Lorenzo de Medici.

Notizie sull’autore ed Edonismo
L’autore è una figura fondamentale nel quadro culturale e politico dell’Italia del 1400 poiché fu signore di Firenze e protettore di letterati e artisti e per questo chiamato “il Magnifico”. Nel Bacco e Arianna prevale il concetto Oraziano del carpe diem, cioè di vivere la vita alla giornata senza pensare a cosa può accadere l’indomani, perché esso è incerto. Nel canto prevale anche l’edonismo, ossia la ricerca del piacere, senza che esso diventi qualcosa di sfrenato, poiché viene visto come una ricerca di perfezione ed esaltazione della bellezza proclamato non solo nella letteratura ma anche in vari settori dell’arte, soprattutto nella pittura e nella scultura.
L’edonismo si vede raffigurato soprattutto nella figura femminile che rappresenta la sensualità e la spiritualità viste nella perfezione del corpo. Altro riferimento è quello del concetto Petrarchesco del trascorrere inesorabile del tempo, che circonda la composizione di un filo di malinconia.

Analisi del testo
La ballata fu scritta probabilmente nel carnevale del 1490 e il titolo datole, Trionfo, è il nome attribuito a uno dei carri carnevaleschi che sfilavano per le vie di Firenze, accompagnati da canti e musica. La ballata inizia con un’espressione malinconica nella quale il poeta riflette sulla giovinezza che è bella ma che finisce presto e invita gli uomini ad essere felici oggi perché il domani è incerto. La composizione prosegue con la presentazione dei due personaggi principali, Bacco e Arianna. Bacco è il Dio del vino e simbolo della gioia e del piacere. Questa definizione venne data a Bacco nella letteratura antica e continua ad essergli attribuita anche nella letteratura medievale dalla quale l’autore la riprende. Il componimento prosegue con la descrizione delle altre figure presenti nel carro, esse sono le ninfe; i satiri; Sileno, maestro di Bacco; Mida, il re che trasforma in oro tutto ciò che tocca.
Ogni stanza si conclude con l’invito, rivolto a tutti, di vivere pienamente il giorno presente visto che il domani è incerto. In questo invito si nota una forte malinconia che diventa fortemente presente proprio per la continua ripetizione.

Concetto di Giovinezza
L’invito a vivere la giornata odierna è rivolto soprattutto ai giovani che sono gli unici che possono vivere il domani.
Il termine giovinezza deriva dal latino iuvenis, cioè giovane.
La giovinezza è quell’età compresa tra l’adolescenza e l’età adulta, caratterizzata da intense passioni, grande vivacità e spontaneità, in cui si vive pienamente l’attimo, senza pensare alle eventuali conseguenze. In età fascista, il termine giovinezza venne utilizzato per indicare i giovani disposti a partecipare alla guerra e a sacrificare anche la propria vita. Il problema delle masse giovanili è stato di grande importanza fin dai primi anni del 1900 e dopo il boom economico degli anni ’50 è nato un vero dibattito sociale sulla cultura giovanile, fino ad arrivare agli anni ’60 con la rivolta studentesca in cui si è notata una vera rivolta dei giovani contro il mondo degli adulti.
Ai giorni nostri la questione giovanile riguarda il disagio vissuto dai giovani man mano che si avvicinano all’età adulta perché vedono il loro futuro incerto.

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