Alessandro Manzoni

Materie:Appunti
Categoria:Letteratura Italiana

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Testo

Cattaneo Lidia, V F

LA FUNZIONE STORICA DI MANZONI E L’IMPORTANZA DEI PROMESSI SPOSI
La letteratura italiana moderna comincia nella narrativa con Manzoni. Quel processo di rinnovamento della forma e di progressivo riavvicinamento della reatà (già percepibile in Goldoni e Parini) conosce con Manzoni un’accelerazione tale da assumere il valore di una svolta. Tutto ciò potrà accadere grazie alla confluenza in Manzoni di diversi filoni culturali: Illuminismo lombardo di Cesare Beccaria e Pietro Verri, romanticismo e cultura francese. Grazie a ciò Manzoni riesce a costituire una nuova linea nazionale italiana che porterà il segno della sua personalità per oltre50 anni. Senza Manzoni non ci sarebbe stata la storia del romanzo in Italia perché ha dovuto partire da zero, poiché è solo grazie alla sua figura che il romanzo si è affermato in Italia.

VITA E OPERE
La lunga storia di Manzoni può essere divisa in periodi:1.periodo dell’infanzia e dell’adolescenza:nasce nel 1785 dal conte pietro manzoni e da giulia beccaria. Dal 1796-98 studia in collegio presso dei Padri Somaschi e dai Barnabiti e nel 1801 pubblica IL TRIONFO DELLA LIBERTà. 2.Periodo francese decisivo per formazione culturale:frequenta gli ultimi illumisti e diventa amico di essi, soprattutto di Fauriel che diventerà un tramite prezioso che agevolerà il passaggio tra Illuminismo e Romanticismo. Nel 1809 scrive il poemetto Urania. Il 1810 è l’anno della conversione religiosa, favorita dalla frequentazione di ambienti vicini al giansenismo. 3.Periodo dell’attività letteraria:1812-1815 scrive gli INNI SACRI. In questo clima nascono importanti tragedie: IL CONTE DI CARMAGNOLA (1820), ADELCHI (1822) + 2 odi: MARZO 1821 e 5 MAGGIO + PENTECOSTE. Nel 1821-23 scrive la prima redazione di Fermo e Lucia e tra il 1824-27 lavora alla seconda redazione con il titolo definitivo I PROMESSI SPOSI. 4.Periodo dal 1827 al 1860:diminuisce l’attenzione ai problemi letterari, che si sposta su interessi di tipo linguistico e filosofico(infatti nel 1827 si reca a Firenze per rispolverare il toscano vivo,unica lingua che potesse servire per essere una base unitaria per una lingua letteraria non più separata dalla lingua comune). Nel 1830-35 lavora al trattato DELLA LINGUA ITALIANA,mai concluso. Nel 1840 esce l’edizione definitiva dei promessi sposi. Alcuni lutti estinguono l’entusiasmo creativo (muore l’amata moglie,la primogenita Giulia,la madre e l’amico Fauriel). 5.Periodo di Manzoni senatore:nel 1860 è nominato senatore e un anno dopo muore la sua seconda figlia. Come senatore vota a favore del trasferimento della capitale da Torino a Firenze. Nel 1868 scrive una relazione intitolata DELL’UNITà DELLA LINGUA E DEI MEZZI DI DIFFONDERLA. Negli ultimi anni lavora a un parallelo fra la rivoluzione francese e quella italiana,rimasto incompiuto. Muore nel 1873 a Milano (88anni).

LA PRIMA PRODUZIONE POETICA NEOCLASSICA E IL CARME “IN MORTE DI CARLO IMBONATI”
I maestri di questa fase sono Monti (che conosceva di persona) e Parini. Siamo nell’ambito del Neoclassicismo. Nella produzione poetica di questo decennio spicca il componimento IN MORTE DI CARLO IMBONATI (1805); è una sorta di dialogo morale con Imbonati. È per lui un maestro di vita e di letteratura. La spinta alla scrittura nasce proprio da un intento morale di polemica contro il “secol sozzo” e da una netta presa di distanza dalla corruzione dei tempi. In questo componimento l’autore pone in bocca all’interlocutore il proprio credo morale (esaltazione di principi) e la propria poetica. La poesi sembra nascere per Manzoni dall’unione di meditazione e sentimento. Qui Manzoni pone i termini essenziali della propria poetica e della propria vita morale,strettamente congiunte, ai quali resterà sempre fedele: “Il santo Vero mai non tradir:né proferir mai verbo,che plauda al vizio,o la virtù derida”.

I PRIMI INNI SACRI E LA PENTECOSTE
Nel 1815 Manzoni pubblica i primi 4 Inni Sacri: la Risurrezione, Il nome di Maria, il Natale, la Passione (in realtà avrebbe voluto scriverne 12,ma trova difficoltà a tener fede al suo progetto. Dopo il 1815 porta a termine un quinto (la PENTECOSTE). Gli inni sacri nascono d auna volontà di rinnovamento tematico e linguistico. Attraverso i miti cattolici Manzoni si pone come obiettivo la ricerca di una materia popolare e di un’epica collettiva. La divinità è rappresentata come riparo e consolazione ma anche come terrore biblico e ragione di vita e di morte. Il Dio di Manzoni presenta sempr e una dimensione inquietante e minacciosa.
PENTECOSTE:cominciato nel 1817 e ripreso nel 19 fu rielaborato e completato tra il 26 sett e il 2 ottobre 22, quando Manzoni già aveva scritto le due tragedie e cominciato i Promessi Sposi. Celebra, appunto, la Pentecoste: quando lo Spirito Santo scese sugli apostoli riuniti con Maria Vergine. Il componimento si divide in 3 parti: la prima è al passato,copre i primi 48 versie descrive l’episodio della discesa dello S.S, la seconda è dedicata alle conseguenze di quell’avvenimento e alle prospettive di rinnovamento dell’umanità,la terza è una preghiera allo S.S. affinchè discenda ancora sugli uomini. Qui la preghiera è fortemente ritualizzata e comunicante. Vi sono molti parallelismi e ripetizioni. Questo inno sacro, affrontando la discesa dello S.S,, riguarda la delicata questione tra cielo e terra. È anche necessario per ciascuno sforzarsi di individuare il senso della vita nel suo insieme e nelle sue innumerevoli manifestazioni.

L’UTILE PER SCOPO,IL VERO PER SOGGETTO,L’INTERESSANTE PER MEZZO
La lettera a Cesare d’Azeglio fu scritta nel 1823. Stampata nel 46 senza in consenso dell’autore,fu rivista da Manzoni nel 70. Qui Manzoni si schierava apertamente all’interno del dibattito tra classici e romantici. La lettera è divisa in due parti: nella prima parte Manzoni dice che il romanticismo italiano è più ragionevole del romanticismo straniero perché si basa appunto sulla ragione, nella seconda parte elabora una vera e propria teoria del sistema romantico (ha una parte positiva, dettata dal fatto che la letteratura deve avere uno scopo e deve avere il vero come soggetto –vero storico e vero morale-, e una parte negativa, che emerge nel rifiuto dei classici, delle regole, della mitologia).

LE ODI CIVILI:MARZO 1821 E 5 MAGGIO
Le sue poesie civili nascono a caldo, ovvero per incoraggiare un movimento, sostenerlo, propagandarne l’azione. MARZO 1821 è stato composto alla notizia dei moti carbonari di quel mese, quando sembrava che il reggente Carlo Alberto potesse muovere guerra all’Austria ed avviare il processo di indipendenza nazionale. Il CINQUE MAGGIO, scritto nel luglio 1821 alla notizia della morte di Napoleone, ha delle movenze epiche, ma ha molto anche degli inni sacri, dei quali riprende il linguaggio lirico-religioso. L’energia, la rapidità, la coincisione e lo spirito epico che animano la rievocazione delle imprese napoleoniche mostrano l’intensità con cui Manzoni vive la vicenda terrena del suo eroe. Nella grandezza dell’uomo si avverte dunque la grandezza di Dio (in Manzoni è un dio biblico e guerriero). Al centro dell’ode è il tema dell’autorità, del potere umano e della potenza divina.

IL CONTE DI CARMAGNOLA E GLI ADELCHI
Alla fine del settecento e all’inizio dell’800, sia in Francia, sia in Italia, il genere drammatico si ispirava ai principi della poetica neoclassica. Nella prefazione al CONTE DI CARMAGNOLA Manzoni si rifà a Schleger per legittimare il mancato rispetto delle unità aristoteliche (unità di tempo,di luogo e di azione) e al suo commento lirico e morale sulla vicenda. La tragedia è stata pubblicata nel 1820 e il protagonista è un personaggio storico, Francesco di Bartolomeo Bussone, un capitano di ventura vissuto all’inizio del 400. Egli, dopo aver militato sotto il Duca di Milano cade in disgrazia e si allea con la Repubblica di Venezia. Al comando di questo esercito sconfigge i milanesi, senza però inseguirli. Viene accusato di avere un patto segreto con il Duca di Milano e viene condannato a morte. Manzoni sostiene che è senza colpa, in quanto si è comportato secondo il codice morale dell’epoca ; è piuttosto vittima della slealtà dei politici. In questa tragedia vi è un conflitto tra ideale e reale: ideale resta isolato e impotente,contrapposto al secondo. Questo conflitto ha soluzione nella morte. Simile pessimismo regna nell’Adelchi. La vicenda è ambientata tra il 772 e il 774; i personaggi e gli avvenimenti sono quasi tutti storici, anche se con qualche infrazione della verità dei fatti. Ermengarda e Adelchi sono i due protagonisti. Entrambi sono personaggi romantici, malinconici, divisi tra sogno e realtà, sentimento e dovere. Adechi è figlio di Re Desiderio, re dei Longobardi ed oppressore del popolo dei Latini (italici),ma coltiva sogni di giustizia e fratellanza. La tragedia è divisa in 5 atti. Alla fine Ermengarda ed Adelchi, figli di oppressori, espiano la colpa del loro popolo morendo come vinti, così riscattandosi in una prospettiva ultraterrena.

LA GENESI DEI PROMESSI SPOSI
Al ritorno a Milano,dopo aver letto l’Ivanhoe di Scott, Manzoni dà avvio, il 24 aprile 1821 alla stesura del romanzo, appoggiandosi a testi di documentazione storica. La prima redazione del romanzo fu chiusa il 17 sett 1823; l’autore l’aveva denominata “Fermo e Lucia”, dal nome dei due protagonisti (Fermo diventerà Renzo), è unìedizione caratterizzata da francesismi e lombardismi. La seconda fase di elaborazione del romanzo comincia nel marzo 1824, quando l’autore procede ad una revisione strutturale e linguistica; si cerca di uniformare la lingua al toscano vivo. Muta anche l’atteggiamento dello scrittore, che nella prima edizione appare legato al pessimismo ed alla visione negativa della storia. Questa revisione porta all’edizione a stampa del 1827 in 3 tomi. Il titolo era quello definitivo (i promessi sposi). Manzoni pero’ insoddisfatto, affronta una nuova revisione della lingua, uniformandola al fiorentino in uso presso i toscani colti. Esce così nel 1840 l’edizione definitiva. L’argomento del romanzo trae spunto da vicende storiche svoltesi fra il 1628 e il 1630 a Milano e dintorni: carestia, peste, tumulti di San Martino del novembre 1628… l’ambientazione lombarda è dovuta a ragioni personali ed al fatto che la lombardia a inizio 600, sotto dominio spagnolo, presentava aspetti di somiglianza con quella all’inizio dell 800, sotto dominio austriaco. Accanto ai personaggi storici ne compaiono altri, come Renzo e Lucia, inventati dall’autore che rappresentano il mondo popolare e quelle masse anonime che Manzoni vuole elevare a protagonisti della storia. Per accrescere la veridicità Manzoni comunque finge che la loro storia sia vera, in quanto testimoniata da un anonimo manoscritto del XVII sec da lui ritrovato e trascritto in lingua moderna.

PROMESSI SPOSI: DATAZIONE,TITOLO,OPERA
Fermo e Lucia, prima redazione del romanzo, fu scritto fra il 1821 e il 1823; la revisione e complessiva avvenne fra il 1824 e il 1823, quando il romanzo fu pubblicato con il titolo I Promessi Sposi. Nel 1840 uscì una seconda edizione interamente rivista sul piano linguistico: è ispiramente dedicata al piano al toscano parlato dalla borghesia colta fiorentina. Il titolo definitivo è I Promessi sposi. Il romanzo è diviso in 6 nuclei narrativi principali. In essi i protagonisti sono Renzo e Lucia, insieme o sepratamente. Il primo e l’ultimo nucleo li vedono entrambi in azione: nel primo si narrano gli ostacoli frapposti al matrimonio da Don Rodrigo e don Abbondio, mentre nell’ultimo il ritrovamento di Lucia nel lazzaretto da parte di Renzo, lo scioglimento del voto, il suo ritorno al paese, il matrimonio, il trasferimento della nuova famiglia nel bergamasco e la fortuna economica di Renzo trasformatosi in imprenditore.nella parte centrale del racconto i due fidanzati sono invece divisi e agiscono ognuno per i fatti loro, in modo alternato: dapprima Lucia a Monza, poi Renzo a Milano, poi Lucia al castello dell’innominato e a Milano presso donna Prassede, infine ancora Renzo a Milano alla ricerca di Lucia.

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