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Testo

T.D.L. 85 – Il canto del ciclope innamorato
Dal poeta Ovidio leggiamo di Polifemo, feroce Ciclope. Innamorato ardentemente della ninfa Galatea, celebrava la ragazza con dolci parole: «Tu sei, Galatea, più candida di una foglia di ligustro innevato, più florida dei prati, più nobile dell’alto ontano, più splendente del vetro, più gaia di un giovane aedo, più liscia delle conchiglie continuamente levigate, sole d’inverno, più gradita dell’ombra estiva, più luminosa del ghiaccio, più dolce dell’uva matura, più delicata sia delle piume dei cigni sia del latte cagliato, più bella di un giardino irrigato». Il Ciclope però, poiché la ninfa respingeva il suo amore, aggiunse tali parole: «Ma tu sei anche più dura della vecchia quercia, più ingannevole delle onde, più insensibile del salice giovane, più immobile di una roccia, più violenta di un fiume, più superba di un pavone, più accanita del fuoco, più spinosa del tribulo, più minacciosa di un orso, più orribile di un serpente tritato, e non solo portato avanti dall’illustre latrato del cervo, ma anche dai venti e dalla più sfuggente brezza alata!».

Acto: ago, is, egi, actum, ere
Addidit: addo, is, didi, ditum, ere
Celebravisse: celebro, as, avi, atum, are
Es: sum, es, fui, esse
Legimus: lego, is, legi, lectum, ere
Pugnabat: pugno, as avi, atum, are

86 - Temistocle
Temistocle fece grandi cose per gli Ateniesi in pace e in guerra. I grandi vizi dell’adolescenza sono stati compensati dalle più grandi virtù. Poiché viveva toppo liberamene e trascurava gli affari di famiglia, fu diseredato dal padre. Ma questo affronto non rese fragile Temistocle, anzi lo sollecitò. Infatti, per cancellare il disonore, si dedicò completamente al sommo lavoro per lo stato, servendo più diligentemente agli amici e all’opinione pubblica. Studiava molto i giudizi privati, spesso si presentava nelle assemblee del popolo, nessun affare di particolare importanza era trattato senza il suo parere. Trovava facilmente le parole migliori, e pronunciava facilmente orazioni. Era preparato non meno nei consigli, che nelle azioni, perché, come afferma Tucidide , giudicava nella maniera più opportuna e prevedeva con grande esperienza le cose future. Fu stratega nella guerra di Corfù e restituì una città più orgogliosa della ricchezza pubblica, che era ricavata dai metalli, costruì una grande flotta e per primo fermò Corfù, infine, messi in fuga i pirati marini, restituì un mare più sicuro.
Aedificavit: aedifico, as, avi, atum, are
Ait: aio, ais
Dedidit: dedo, is, didi, ditum, ere
Emendata sunt: emendo, as, avi, atum, are
Erexit: erigo, is, rexi, rectum, ere
Exhaeredatus est: exhaeredo, as, avi, atum, are
Explicabat: explico, as, avi, atum, are
Exstingueret: extinguo, is, exstinxi, exstinctum, ere
Fregit: frango, is, fregi, fractum, ere
Gerebatur: gero, is, gessi, gestum, ere
Gessit: gero, is, gessi, gestum, ere
Iudicabat: iudico, as, avi, atum, are
Neglegebat: neglego, is, xi, ctum, ere
Reddidit: re + dedo, is, didi, ditum, ere
Perciebatur: percieo, es, ere
Prodibat: prodio, is, didi, ditum, ere
Providebat: pro + video, es, vidi, visum, ere
Reperiebat: reperio, is, repperi, repertum, ire
Studebat: studeo, es, studui, ere
Vivebat: vivo, is, vixi, victum, ere

T.D.L. 90 – I romani riconquistano la Sicilia
Nella seconda guerra punica, Annibale in Italia sconfisse gli eserciti dei Romani, grandi per il numero, più grandi per la forza, e si avvicinò a Roma fino alla quarta pietra miliare, i suoi cavalieri, fino alla porta della Città. Avvicinandosi subito i consoli con l’esercito, Annibale si rifugiò in campagna. Intanto degli uomini fortissimi, che per molti anni erano stati vincitori, furono uccisi in Spagna dal fratello Asdrubale da Paolo Cornelio Scipione, tuttavia l’esercito rimase integro; infatti era stato deciso dal caso più che dalla forza. Appena un’ampia parte della Sicilia, che gli Africani dominavano, fu presa dal console Marcello un grande bottino fu trasportato a Roma. L’ambasciatore Marco Valenio Levino mandato in Macedonia strinse amicizia con Filippo e molti popoli della Grecia e il più grande re, Attalo Asio, e partito per la Sicilia, con un lungo assedio alla città di Agrigento, prese Annone, comandante dei Cartaginesi, e lo mandò a Roma con moltissimi prigionieri. Espugnò molte città, di moltissime altre accettò la resa. Così, recuperata tutta quanta la Sicilia, i comandanti romani ritornarono a Roma con grande gloria.

Accepit: ac + capio, is, cepi, captum, ire
Accessit: accedo, is, cessi, cessum, ere
Appropinquantibus: appropinquo, as, avi, atum, are
Cepit: capio. Is. Cepi, captum, ere
Confugit: con + fugio, is, fugi, ere
Decepti erant: decipio, is, cepi, ceptum, ere
Expugnavit: ex + pugno, as, avi, atum
Fuerant: sum, es, fui, esse
Iunxit: iungo, is, iunxi, iunctum, ere
Mansit: maneo, es, mansi, mansum, ere
Misit: mitto, is, misi, missum, ere
Necati sunt: neco, as, avi, atum, are
Profligavit: profligo, as, avi, atum, are
Recuperata: recupero, as, avi, atum, are
Reverterunt: reverto, is, verti, versum, ere
Tenebant: Teneo, es, tenui, tentum, ere
Vecta est: veho, is, vexi, vectum, ere

T.D.L. 92 – Plinio muore durante l’eruzione del Vesuvio
Già il giorno se ne era andato, per i pompeiani la notte era più nera di tutte le notti; tuttavia molte fiaccole e varie lampade diminuivano l’oscurità. Plinio, con i compagni giunse al litorale per salire sulla nave, ma il mar restava tempestoso ed avverso. Là Plinio sdraiato su una tela gettata a terra, più volte chiese e bevve acqua fresca. I compagni, fuggendo a causa di un odore di zolfo preannunciatore di fuoco e fiamme, svegliano Plinio. Si alzò con l’aiuto dei servi e subito morì, per quanto ne so, con lo stomaco ostruito e chiuso a causa dall’aria (fumo) più densa della nebbia, che gli era di natura ammalato, piccolo e frequentemente infiammato. Il suo corpo in seguito fu trovato integro ad illeso; l’aspetto del corpo era più simile ad un dormiente che ad un defunto.

Adsurrexit: adsurgo, is, surrexi, surrectum, ere
Concidit: concidi, is, cidi, ere
Conscenderet: conscendo, is, scendi, scensum, ere
Erat: sum, es, fui, esse
Erat: sum, es, fui, esse
Excitant: excito, as, avi, atum, are
Hausit: haurio, is, hausi, haustum, ire
Inventum est: in + venio, is, veni, ventum, ire
Minuebat: minuo, is, minui, minutum, ere
Permanebat: permaneo, es, mansi, mansum, ere
Poposcit: posco, is, poposci, ere
Recubans: recubo, as, are
Venit: venio, is, veni, ventum, ire
Vertunt: verto, is, verti, versum, ere

T.D.L. 93 – Gesta di Annibale
Per i Cartaginesi non ci fu mai un comandante più valoroso a per i nemici romani più duro di Annibale. Essendo giunto a Cartagine giovanissimo, militò in Spagna sotto il padre Amilcare e dopo la sua morte fu nominato comandante dai soldati. D’inverno il viaggio attraverso le Alpi fu assai difficile a causa dell’abbondanza di neve e del freddo asprissimo, ma la ferma volontà di Annibale superò tutte le difficoltà e i pericoli, fu più esperto nella battaglia e meno imprudente dei consoli romani; infatti sul Ticino, sul Trebbia e sul Lago Trasimeno ottenne facilmente una gloriosa vittoria. Quindi sconfisse i nemici a Canne, dove il console Lucio Emilio Paolo e moltissimi militari furono uccisi, pochi scapparono incolumi. In seguito, richiamato a Cartagine, Annibale combattè a Zama con Scipionel’Africano, comandante espertissimo. Essendo stato vinto, scappò in Bitinia presso il re di Prussia, dove assunse del veleno per non essere preso dai romani.
Caperetur: capio, is, cepi, captum, ere
Conflixit: confligo, is flixi, flictum, ere
Confugit: fugio, is, fugi,ere
Consalutatus est: consaluto, as, avi, atum,are
Discessisset: discedo, is, cessi, cessum, ere
Effugerunt: ef + fugio, is, fugi,ere
Fuit: sum, es, fui, esse
Militavit: milito, as, avi, atum, are
Necati sunt: neco, as, avi, atum, are
Obtinuit: obtineo, es, tinui, tentum, ere
Profligavit: profligo, as, avi, atum, are
Revocatus: re + voco, as, avi, atum, are
Sumpsit: somo, is, sumpsi, sumptum, ere
Superavit: supero, as, avi, atum, are
Victus esset: vinco, is, vici, victum, ere

T.D.L. 94 – La vecchietta sincera e il tiranno Dionigi
A Siracusa, una vecchietta ogni giorno pregava gli dei perché Dionigi, il crudelissimo tiranno della città, fosse vissuto a lungo e sempre incolume. Dionigi, avendo conosciuto la cosa, fece chiamare la vecchia e le chiese la causa delle preghiere. La donna assolutamente spontaneamente rispose: «Un tempo un tiranno ingiusto comandava a Siracusa, essendo quello morto un tiranno più feroce occupò la roccaforte dei Siracusiani, e perciò speravo vivamente che la sua tirannia sarebbe stata la più breve; ma in seguito abbiamo avuto te, il più crudele di tutti i tiranni. Così io prego gli dei per la tua salute, affinché dopo la tua morte non ci tocchi un tiranno ancora peggiore». Dionigi non punì tanta fine franchezza a congedò la vecchietta.

Arcevisset: arceo, es, arcui, ere
Cognovisset: cognosco, is, cognovi, cognitum, ere
Contignat: contigno, as, atum, are
Cupibam: cupio, is, ivi, itum, ere
Dimisit: di + mitto, is, msi, missum, ere
Excessisset: excedo, is, cessi, cessum, ere
Habimus: habeo, es, ui, itum, ere
Imperabat: impero, as, avi, atum ,are
Obsecrabat: obsecro, as, avi, atum, are
Obsecro: obsecro, as, avi, atum, are
Occupavit: occupo, as, avi, atum, are
Punivit: punio, is, ivi, itum, ire
Quaesivit: quaero, is, quaesivi, quaesitum, ere
Respondit: respondeo, es, respondi, ere
Viveret: vivo, is, vixi, victum, vivere

T.D.L. 95 – Un’astuta risposta del poeta Filosseno a Dionigi
Un tempo, essendo il poeta Filosseno invitato a cena da Dionigi, tiranno di Siracusa, accadde che durante il pranzo era portato moltissimo pesce a Dionigi, invece al poeta molto meno e più scadente. Allora Filosseno portò il suo pesce prima alla bocca e poi all’orecchio, come se avesse detto qualcosa. Dionigi, preso da stupore, ne chiese la causa a Filosseno. Allora il poeta rispose: «Sto per scrivere un carme su Polifemo e Galatea, figlia del dio del mare Nereo, e così inerrogavo il pesce sulla vita delle Nereidi che vivono nel mare. ma il mio pesce, essendo più giovane del tuo, non sa niente. Permetti dunque che io interroghi il più vecchio posto vicino a te!». Dionigi, compiaciuto dalla risposta del poeta, diede il suo pesce a Filosseno.
Accidit: accido, is, cidi, cisum, ere
Admovit: ad + moveo, es, movi, motum, ere
Apponeretur: ap + pono, is, posui, positum, ere
Dedit: do, das, dedi, datum, dare
Delectatus: delecto, as, avi, atum ,are
Ignorat: ignoro, as, avi, atum, are
Interrogabam: interrogo, as, avi, atum, are
Invitatus esset: invito, as, avi, atum, are
Quaesivit: quaero, is, quaesivi, quaesitum, ere
Respondit: respondeo, es, respondi, ere
Rogaturus esset: rogo, as, avi, atum, are
Scipturus sum: scribo, is, scripsi, scriptum
Viventium: vivo, is, vixi, victum, ere

T.D.L. 99 – Cicerone cerca l’appoggio e l’amicizia di Pompeo
Dalle tue lettere, che hai mandato ufficialmente, ho ricevuto un’incredibile gioia da una tra tutte; infatti tu hai mostrato tanto desiderio di pace quanto io ne promettevo sempre a tutti. Ma i tuoi vecchi amici sono stati fortemente colpiti e cacciati dalle tue lettere. Per quanto mi riguarda invece le lettere che mandasti, avevano poco significato della tua volontà, tuttavia mi sono state gradite. Se i miei grandi studi su di te ti hanno poco avvicinato, tuttavia a causa dello stato le cose vere ci congiungeranno e ci avvicineranno. E a te scriverò apertamente così come richiedono a mia natura e la nostra amicizia: nelle tue lettere a causa delle nostre necessità e dello stato mi aspettavo congratulazioni per le mie azioni. Infatti io ho fatto grandi azioni per il bene della patria con magnanimità d’animo e un grande progetto per la salute della patria, che sono state comprovate dal giudizio e dalla testimonianza del globo terrestre. Come dunque Scipione l’Africano si fece amico Lelio, così tu, che sei molto più grande di quanto fu Scipione, facilmente mi renderai amico, che non sono molto più piccolo di quanto non fu Lelio.

Adiunges: adiungo, is, iunxi, iunctum, ere
Adiunxerunt: adiungo, is, iunxi, iunctum, ere
Adiunxit: adiungo, is, iunxi, iunctum, ere
Cepi: capio, is, cepi, captum, ere
Comprobatae sunt: comprobo, as, avi, atum, are
Conciliet: concilio, as, avi, atum, are
Coniunget: coniungo, is, iunxi, iunctum, ere
Deturbati sunt: deturbo, as, avi, atum, are
Exspectavi: exspecto, as, avi, atum, are
Fuerunt: sum, es, fui, esse
Fuit: sum, es, fui, esse
Gessi: gero, is, gessi, gestum, ere
Habebant: habeo, es, habui, habitum, ere
Misisti: mitto, is, misi, missum, ere
Misisti: mitto, is, misi, missum, ere
Ostendisti: ostendo, is, tendi, tentum, ere
Perculsi: percello, is, culi, culsum, ere
Postulat: postulo, as, avi, atum, are
Promittebam: pro + mitto, is, misi, missum, ere
Scribam: scribo, is, scripsi, scriptum, ere

T.D.L. 100 – Un’accusa dettata dall’invidia
Un agricoltore diligente, avendo raccolto, in un piccolo campicello, frutti molto più abbondanti di quelli dei grandissimi campi dei vicini, suscitava grande invidia. E così lo accusarono di attirare con incantesimi la messe degli altri e lo citarono in giudizio. L’agricoltore, per conciliarsi l’animo del giudice, ordinò di portare nel foro ogni strumento di campagna e vi condusse la famiglia in buona salute ben curata e vestita, attrezzi fatti egregiamente, pesanti zappe, poderosi aratri, grossi buoi. Poi disse: «Ecco i miei incantesimi, giudici: non posso mostrarvi o condurre nel foro i miei lavori notturni, le mie veglie e il mio sudore». E così i giudici, mossi dalla solerzia dell’agricoltore, lo assolsero.

Absolverunt: absolvo, is, solvi, solutum, ere
Accusaverunt: accuso, as, avi, atum, are
Adducere: ad + duco, is, duxi, ductum, ere
Adduxit: ad + duco, is, duxi, ductum, ere
Conciliaret: concilio, as, avi, atum, are
Erat: sum, es, fui, esse
Ostendere: ostendo, is, tendi, tentum, ere
Pellicere: pellicio, is, pellexi, pellectum, ere
Perciperet: per + capio, is, cepi, ceptum, ere
Permoti: per + moveo, es, movi, motum, ere
Portare: porto, as, avi, atum, are
Statuit: statuo, is, statui, statutum, ere
Vocaverunt: voco, as, avi, atum, are

T.D.L. 103 – Il console Duilio applica i “corvi” alle navi romane
Durante la prima Guerra Punica, il primo console Gaio Duilio vinse completamente la battaglia marina. Poiché vedeva che le navi romane erano lente ed impacciate e le navi cartaginesi erano veloci e spedite, inventò dei rampini di ferro, chiamati corvi dai militari. Tutti sappiamo che quella macchina è stata utilissima per i romani, infatti i soldati dei romani dalla poppa attaccavano la nave dei nemici con quei corvi, quindi mettevano un ponte e combattevano con la spada come una battaglia di terra. Nella battaglia di Mila affondarono molte navi nemiche e ne presero molte altre: Dulio per primo celebrò un trionfo navale. Questa vittoria fu graditissima ai romani; invincibili per terra, già valevano molto per mare. A causa della sua forza i senatori attribuirono a Gaio Duilio quest’illustre beneficio: a sera flautisti che cantavano e guardiani portanti delle candele attraverso la città lo riconducevano pubblicamente a casa per gli onori.
Apprehendebant: apprehendo, is, prehendi, prehensum, ere
Ceperunt: capio, is, cepi, ceptum, ere
Devicit: de + vinco, is, vici, victum, ere
Dimicabant: dimico, as, avi, atum, are
Egit: ago, is, egi, actum, ere
Esse: sum, es, fui, esse
Fuisse: sum, es, fui, esse
Gestantes: gesto, as, avi, atum, are
Imponebant: im + pono, is, posui, positum, ere
Instituit: instituo, is, stitui, stitutum, ere
Meserunt: mitto, is, misi, missum, ere
Praecinens: praecino, is, cecini, ere
Reducebant: re + duco, is, duxi, ductum, ere
Scimus: scio, is, ivi, itum, ire
Tribuerunt: tribuo, is, bui, butum, ere

Esempio