Seneca

Materie:Appunti
Categoria:Latino

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Data:18.04.2001
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Testo

IL TEATRO
-9 tragedie più una praetexta;
-esse sono state composte a partire dagli anni dell’educazione di Nerone fino al momento del ritiro a vita privata;
-argomenti tratti dalle opere greche , soprattutto da Euripide
-Aemulatio e libero confronto con la produzione tragica arcaica latina
-miti più orripilanti e macabri del repertorio classico, storie sconvolgenti personaggi sanguinari e situazioni dense di infelicità, odio e passioni violente
-tono costantemente declamatorio: lo scrittore intende parlare attraverso i suoi personaggi, come se volesse comunicare con insistenza il suo messaggio
-teatro d’avanguardia, “sperimentale” tendente a trovare soluzioni drammatiche diverse da quelle tradizionali e soprattutto proteso a riflettere i caratteri più tipici dell’età neroniana, come il barocchismo e il gusto per l’orrore
-problema della rappresentabilità delle tragedie di S: fino a poco tempo fa si pensava che le tragedie erano destinate esclusivamente alla lettura, per la difficoltà di rendere sulla scena certi fatti straordinari: non si hanno veri sviluppi drammatici, la tensione appare precostituita, si basa più sugli effetti teatrali che sul dipanarsi degli eventi e il dialogo vero e proprio è spesso assente, sostituito da lunghe tirate che hanno il carattere di soliloquio, ma se S ha scritto drammi e non declamazioni è perché voleva che fossero rappresentati su un palcoscenico, inoltre bisogna ricordare che la rappresentazione scenica di un episodio di sangue risulta più impressionante per uno spettatore che una semplice descrizione per il lettore .
-le tragedie hanno un intento pedagogico nei confronti del giovane principe: uno dei temi che in esse più frequentemente ricorre è la contrapposizione del tiranno al buon sovrano
-l’interesse di S è “realistico” e tutto proteso a descrivere le sofferenze dell’uomo, per il quale non si vede alcun riscatto se non l’angoscia o il dolore
Hercules Furens: l’eroe che ha vendicato le offese subite dalla moglie Megera e dai suoi figli uccidendo il crudele Lico, è reso folle da Giunone, tanto che non riconosce più i suoi cari e li stermina
Hercules Oetaeus: l’eroe è reso folle dalle sofferenze spaventose prodottegli dalla tunica tinta col sangue del centauro Nesso; Ercole muore straziato e solo dopo la morte riacquista la sua consueta fisionomia eroica, mostrandosi come una divinità.
Agamemnon:narra del ritorno di Agamennone da Troia e della sua uccisione per mano dell’infedele moglie e del suo amante, personaggio significativo è Cassandra profetessa schiava che predice la morte al re.
Thyestes: narra il mito macabro di Atreo
Phoenissae: tragedia frammentaria che narra di Edipo e poi dei suoi figli Eteocle e Polinice
Oedipus: viene tratteggiata la sventura di Edipo
Medea: maga innamorata di Giasone che uccide la nuova sposa dell’ereoe e i figli avuti con lui
Phaedra:narra del torbido amore della moglie di Teseo per il figliastro Ippolito e della calunnia da lei lanciata contro il giovane per non aver corrisposto
Troades: narra la sorte infelice delle prigioniere troiane, figure toccanti quelle di Andromaca e quella di Polissena
Octavia: è l’unica praetexta, che nel titolo richiama la prima moglie di Nerone che fu ripudiata e poi uccisa; sull’autenticità dell’opera si nutrono perplessità perché in essa è profetizzata la morte di nerone prima che questa sia effettivamente avvenuta, potrebbe quindi essere l’opera di un imitatore

STILE
-asimmetrico, ispirato alla varietas (il periodo non ha mai un andamento regolare e bilanciato)
-perfettamente funzionale al mondo filosofico-morale dello scrittore e alla sua personalità umana intenta ad analizzare se stessa in un continuo scavo interiore
-espressione tormentata

Esempio