Regole latino

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Testo

Tutte le regole più comuni del latino! A voi!!

Gerundio e gerundivo

Il gerundio è un nome verbale che serve a declinare l’infinito ed è di forma attiva:
genitivo: laudandi = di lodare
dativo: laudando = a lodare
accusativo: ad laudandum = per lodare
ablativo: laudando = col lodare

come soggetto o come oggetto si usa l’infinito (Laudare facile est).
L’accusativo del gerundio, sempre preceduto da “ad”, ha valore finale; l’ablativo del gerundio ha valore strumentale.

Il gerundivo è un aggettivo verbale che si accorda con un nome. Esprime l’idea di qualcosa che deve essere fatto, di cui si sente la necessità ed ha quindi valore passivo. Si declina come bonus,a,um.

Perifrastica attiva

Il participio futuro latino è di forma attiva ed esprime intenzione, predestinazione, imminenza. È usato col verbo sum per formare il costrutto della perifrastica passiva:
Es: dicturus sum = sto per dire; ho intenzione di dire
Dicturi eratis = voi stavate per dire; avevate intenzione di dire

Verbicon costruzione non personale e doppio nominativo

Il verbo videor (videor, videri, visus sum, videri) ha 3 costrutti:
1. costrutto del doppio nominativo: soggetto + predicativo del soggetto;
2. costrutto personale con nominativo + infinito;
3. costrutto impersonale con videor alla 3° persona singolare + accusativo e infinito. Si può avere in 4 casi:
a) unito ad un aggettivo neutro;
b) nel senso di “sembrar bene, sembrar opportuno”
c) se in dipendenza da videor c’è un verbo impersonale
d) se in dipendenza da videor cè un’azione espressa con futurum esse o fore ut + congiuntivo presente o imperfetto.

I verbi dicor, credor, existimor, habeor (=si dice, si reputa che io), feror, perhibeor, trador (=si tramanda che io), nuntior, ecc. hanno il costrutto personale seguito dall’infinito. Con i tempi composti si ha il verbo in forma impersonale + accusativo e ifinito.

Verbi con costruzione non personale

I verbi miseret ( provare compassione), paenitet (pentirsi), piget (provare rincrescimento), pudet (vergognarsi), e taedet (annoiarsi), hanno l’accusativo della persona che prova il sentimento e il genitivo della cosa o della persona per cui si prova il sentimento. Quest’ultima si può trovare, oltre che in genitivo, anche in:
a) accusativo neutro se espressa con un pronome;
b) infinito se espressa con un verbo;
c) quod + congiuntivo o indicativo;
d) accusativo + infinito;
e) interrogativa indiretta.

I verbi decet e dedecet (si addice, non si addice), fallit, fugit, praeterit (sfugge), iuvat (giova), hanno l’accusativo della persona di cui si addice, non si addice ecc, qualcosa, e il nominativo di ciò che si addice ecc. Invece di un nome a fungere da soggetto ci può essere:
a) un infinito;
b) una soggettiva con accusativo + infinito
c) un’interrogativa indiretta

I verbi refert ed interest (=importa) sono impersonali ed hanno il genitivo della persona a cui importa qualcosa. Mentre quello che importa può essere espresso:
a) con un pronome neutro;
b) dall’infinito;
c) da accusativo + infinito;
d) da un’interrogativa indiretta;
e) da ut + il congiuntivo.

Celo e doceo

Celo (= nascondo) e doceo (= insegno) si costruiscono con due accusativi:
a) accusativo della persona a cui si nasconde o insegna qualcosa;
b) accusativo della cosa che si nasconde o si insegna.

Doceo + de e l’ablativo significa informare.

Celo al passivo è costruito personalmente: la persona a cui si nasconde qualcosa è al nominativo, la cosa nascosta con de + ablativo.
Doceo non si trova mai al passivo (tranne che al participio) ed è sostituito dai verbi erudior, instituor, imbuor col nominativo della persona a cui si insegna e l’ablativo della cosa insegnata.

Verba recordandi e obliviscendi

I verbi di memoria hanno il genitivo della persona ricordata o dimenticata e l’accusativo della cosa ricordata. Moneo, admoneo, commoneo, commonefacio, significano far ricordare a qualcun altro e vogliono l’accusativo della persona a cui si fa ricordare, de + ablativo di ciò che è richiamato alla mente.

Opus est

Questo verbo che significa c’è bisogno, si costruisce:
a) impersonalmente col verbo esse alla 3° pers. sing. e l’ablativo della cosa di cui si ha bisogno;
b) personalmente con il nominativo della cosa di cui si ha bisogno e il verbo esse concordato con questo ( Nobis exempla opus sunt = noi abbiamo bisogno di esempi)
con entrambi i costrutti si ha il dativo della persona che ha bisogno.
Verbi deponenti

Si coniugano al passivo ed hanno significato attivo. Ci sono delle forme che si coniugano all’attivo con significato attivo:
1. al gerundio
2. al participio presente
3. al participio futuro
4. all’infinito futuro
5. al supino in –um

E ci sono delle forme che si coniugano al passivo con significato passivo:

1. al gerundivo
2. al supino in –u

I verbi deponenti Fruor, Fungor, Utor, Vescor e Potior sono costruiti con l’ablativo.

Verbi semideponenti

Ci sono dei verbi come Audeo, Gaudeo, Soleo, Fido, Confido e Diffido che seguono la coniugazione attiva al presente e ai tempi da esso derivati, e la coniugazione passiva al perfetto ed ai tempi da esso derivati. I verbi Fido e Confido hanno il dativo della persona che si fida e l’ablativo della cosa o persona di cui ci si fida, diffido ha il dativo sia della persona sia della cosa di cui si diffida; gaudeo ha l’ablativo della cosa di cui si gode o ci si rallegra. Semideponente alla rovescia è il verbo revertor che segue la coniugazione deponente nel presente e derivati e quella attiva nel perfetto e derivati. Il suo paradigma è: revertor, eris, reverti, reversum, reverti.

Perifrastica passiva

Indica necessità, dovere, e si costruisce col gerundivo + il verbo esse.
Es. Hic liber legendus esse
Questo libro deve essere letto
La persona che deve compiere l’azione va in caso dativo (complemento d’agente).
Con i verbi intransitivi si ha la perifrastica impersonale che si costruisce con il gerundivo in forma neutra e il verbo sum in 3° persona singolare.

Participio congiunto

Il participio, congiunto ad un nome o ad un pronome può assumere senso equivalente ad una frase subordinata (temporale, causale, concessiva, ipotetica, ecc.).

Ablativo assoluto

È costituito da un participio e da un nome, entrambi in caso ablativo, che hanno velore di frase subordinata (temporale, causale, concessiva, ipotetica). Questo costrutto si può trovare col participio presente con tutti i verbi, mentre col participio perfetto con i verbi intransitivi deponenti e transitivi non deponenti.

Esempio