Il passaggio dei Galli in italia

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Testo

Versione 9 pag. 285
Il passaggio dei galli in Italia

Ricevemmo queste notizie riguardo al passaggio dei Galli in Italia. Quando Tarquinio Prisco regnava a Roma, il sommo impero dei Celti fu sotto il dominio dei Biturigi. Il loro re fu Ambigato, virtù e fortuna (erano) sia sua che del popolo che è molto influente, poiché nel suo impero la Gallia era rigogliosa di uomini e prodotti agricoli, dunque il regno era oppresso da una moltitudine di abitanti. Dunque il re, che desiderava espellere dal regno quella grave folla, i figli della sorella Belloveso e Segoveso, intraprendenti giovani, mostrò che stava per mandarli in un nuovo luogo. Dunque a Segoveso sono dati dalla sorte i boschi Ercinei; a Belloveso (gli dei) davano la strada per l’Italia. Invitò Biturgi, Averni, Senoni, Edui, Ambarri, Carnuti, Averci.
Con ingenti truppe di fanti e cavalli arrivò nel territorio dei Tricastini.
Le alpi da lì erano state contrapposte. Poiché essi avevano passato le Alpi attraverso Taurino e la gola, con la schiera tennero fermi gli Etruschi non lontano dal fiume Ticino. Avevano sentito che il luogo dove si erano accampati si chiamava territorio degli Insubri, nome identico a quello degli Insubri nel cantone degli Edui: lì fondarono una città che chiamarono Mediolano.

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