Funzione dei casi nella grammatica latina

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Testo

GRAMMATICA LATINA
NOMINATIVO
Doppio nominativo: quando il verbo richiede, oltre al soggetto, un predicativo del soggetto. Richiedono il doppio nominativo i verbi copulativi(verbi appellativi, elettivi, estimativi usati alla forma passiva.
Es. Socrates parens philosophiae dici potest.
Socrate può essere detto padre della filosofia.
Costruzione personale di videor(nominativo con l’infinito): quando videor , concordato con il soggetto, è seguito da un infinito:
• Infinito del verbo sum in funzione di copula accompagnato da un nome del predicato in nominativo;
• Infinito di qualsiasi verbo con l’avvertenza che i participi si trovano sempre in nominativo.
Es. Tibi stultus esse videor.
Ti sembra che io sia sciocco.
Costruzione impersonale di videor: quando videor è usato alla 3° persona singolare e ha come soggetto una proposizione infinitiva. Videor è costruito impersonalmente nei seguenti casi:
• Quando è accompagnato da un aggettivo neutro(es. facile);
• Quando significa sembrare bene, sembrare opportuno;
• Quando è seguito da un verbo o da un’espressione impersonale.
Es. Mihi arduum videtur res gestas scrivere.
Mi sembra un’impresa difficile mettere per iscritto le vicende storiche.
Altri verbi che richiedono la costruzione personale:
• Verbi che significano dire, raccontare, tramandare(usati al passivo);
• Verbi che significano comandare, vietare, proibire, permettere, costringere(usati al passivo).
Es. Anthiocus Tauro tenus regnare iussus est.
Ad Antioco fu ordinato di regnare fino ai Monti Tauri.

GENITIVO
Caso della specie, della categoria. Precisa a quale insieme vada riferito un sostantivo o un rapporto di appartenenza. Vi sono diverse tipologie:
specificazione: specifica la categoria o l’insieme a cui il sostantivo è riferito (socius populi romani – alleato del popolo romano)
possesso: precisa a chi appartiene una persona o una cosa, a volte espresso anche in dativo (hercules Iovis filius – ercole figlio di giove)
qualità: qualità permanenti morali o intellettuali ( vir magni consilii- uomo di grande senno)
pertinenza: la persona a cui tocca un compito o il dovere di fare qualcosa o l’ambito in cui rientra un certo comportamento. Sempre usato in forma predicativa con il verbo SUM in italiano si rende con “ è proprio di” “ è dovere di” ( est adulescentis maiores natu vereri – è dovere dei giovani rispettare gli anziani)
età: l’età in dipendenza di sostantivi come puer adulescens o senex ( erat trium ferme et triginta annorum- aveva quasi 33 anni, traduz. letterale era quasi 33 anni)
misura: usato nel linguaggio militare, in dipendenza di sostantivi come exercitus, classis(flotta), valium(palizzata). (caesar aggerem XII pedum extruxit – cesare fece costruire un terrapieno di 12 piedi)
FUNZIONE PARTITIVA:
indica il tutto da cui viene presa in considerazione una sola parte si trova:
- dopo sostantivi come pars e multitudo
- dopo un superlativo relativo
- dopo pronomi interrogativi e indefiniti come aliquis,quis, uter,nemo
- dopo avverbi come satis multum o parum.
Genitivo di relazione, con altri aggettivi:
precisa a quale realtà vada riferito un aggettivo che indica desiderio passione (cupidus, avidus) abbondanza e privazione(plenuus,vacuus) partecipazione ed esclusione (particeps, expers) capacità e incapacità di dominio( compos, impotens) conoscenza e ignoranza (peritus e imperitus) somiglianza e dissomiglianza(similis dissimilis)
genitivo soggettivo e oggettivo:
per definire la funzione del nome in genitivo che determina sostantivi di derivazione verbale che esprimono o un’azione o un modo di essere,
soggettivo: quando esprime l’agente dell’azione (amor puerorum – l’amore dei bambini)
oggettivo: esprime l’oggetto dell’azione (amor libertatis – l’amore per la libertà)
genitivo avverbiale con verbi di stima :
i verbi che significano stimare considerare (aestimo, existimo, puto) sono accompagnati da un avverbio di stima caratterizzato dalla terminazione del genitivo per esmpio magni- molto, maioris, pluris – di più, maximi, plurimi- moltissimo, parvi-poco, minoris-di meno , minimi-pochissimo, nihili-per niente . questi avverbi accompagnano anche verbi come habo facio e duco e sum e assumono valore di verbi di stima ( scipionis auctoritas magni habebatur- l’autorità di Scipione era tenuta in grande considerazione).
Genitivo con interest e refert:
sono verbi impersonali significano interessare, importare costruiti con il genitivo della persona a cui interessa una cosa.
La persona a cui interessa una cosa è espressa
- con il genitivo (ducis,-patris- conulis-mea, sua, tua- omnium,vestrum,nostrum)
la cosa che interessa viene espressa
- con un pronome neutro come hoc o id
- con un infinito o una proposizione infinitiva ( ducis ducere exircitum)
- con una completava completiva volitiva( ut exercitum ducat)
- un’interrogativa indiretta (quid exercitum faciat?)
il quanto interessa viene espresso con
- avverbi come multum o maxima
- con avverbi di stima al genitivo come magni.
Genitivo con altri verbi:
-di memoria (memini-ricordare, obliviscor-dimenticare): animus meminit praeteritorum- l’anima ricorda le cose passate
-di privazione (egeo indigeo essere privi, avere bisogno): indigeo tui consilii- ho --bisogno del tuo consiglio
-di accusa o di condanna( accuso, damno, obliviscor): Appius gabinium accusavit maiestatis- appio accusò gabinio di lesa maestà.

DATIVO:

indica il destinatario di un’azione espressa dal verbo transitivo precisato da un oggetto diretto - mittere aliquid aliqui mandare qualcosa a qualcuno-
è un complemento obbligatorio perché completa il significato del verbo.
Si trova usato con i verbi che richiedono questa precisazione come do- dare, reddo-restituire, mitto-mandare, committo-affidare, dico-dire, scribo-scrivere e narro-narrare.
Dativo di possesso:
il dativo in unione con il verbo SUM indica la persona a cui appartiene una cosa: di una quantità o di un termine astratto come locus, mos,cosuetudo, fortuna, res. In italiano si sostituisce la struttura latina “ a me è” con “io ho”.
Espressioni come mihi nomen est possono essere seguite dal nominativo o dal dativo.
Dativo d’agnte:
è il dativo che accompagna la coniugazione perifrastica passiva . nella traduz. Italiana assume valore di soggetto con il senso di dovere del verbo servile. Per esempio: caesari omnia uno tempore erant agenda- cesare doveva fare contemporaneamente ogni cosa.
È + corretto definirlo come dativo di attribuzione e interesse che indica la persona pe la quale sussiste un certo obbligo . se si vuole sottolineare la persona da cui proviene l’azione, ossia l’egente lo si esprime con a/ab e ablativo.
Altri dativi di attribuzione e interesse sono:
- il dativo etico che esprime la partecipazione affettiva di chi parla o di chi ascolta espressa dall’azione del verbo.( at tibi ad me repente venit lucius- ma improvvisamene mi ti arriva lucio)
- Il dativo di vantaggio o svantaggio che indica a vantaggio o a svantaggio di chi si verifica l’azione. (tibi romam venit-sono venuto a roma per te)
- Dativo di relazione che indica in relazione a chi o a quale cosa vale l’azione espressa dal verbo(miliarum primum roma egredienti- il rpimo miliaro per chi esce da roma)
- Dativo con gli aggettivi cioè aggettivi che esprimono ostilità, attitudine disponibilità o somiglianza seguiti dal dativo. (oratio utilis rei publice- un discorso utile allo stato)

Dativo di fine o doppio dativo:
dativo di fine unito a un dativo di vantaggio esempio: ausilio alici venire- andare in aiuto a qualcuno

vi sono alcuni verbi che hanno l’oggetto in dativo che assume il significato di complemento obbligatorio come :
- i composti di SUM a eccezione di absum e di possum
- i verbi che indicano sentimenti amichevoli o di ostilità coem auxilior subvenio succurro aveo, prosum e bene facio
- I verbi che indicano atteggiameni verso gli altri come parco- aver rispetto per, ignosco- perdonare, minor-minacciare, fido confido diffido- fidarsi/non fidarsi, provideo consulo caveo- provvedere a, suadeo persuadeo persuadere
- I verbi che indicano rapporti di superiorità o inferiorità come praesto- essere superiore a, impero – comandare, pareo oboedio- ubbidire
- Il verbo NUBO sposarsi riferito alla donna

Il passivo impersonale dei verbi con l’oggetto in dativo
Per i verbi come invideo, persuadeo, faveo, ignosco, minor, nubo richiedono l’oggetto in dativo sono intransitivi e ammettono solo il passivo impersonale.
Gli amici vengono persuasi da marco – a marco amici persuadetur (L’oggetto della frase attiva rimane in dativo anche nella forma impersonale)

ACCUSATIVO
oggetto diretto: cioè il complemento oggetto richiesto da un verbo transitivo attivo o deponente
-in poesia si può trovare con verbi intransitivi che hanno la stessa radiche del sostantivo come : vivere vitam, ludere ludum oppure l’accusativo dell’oggetto interno: con sostantivi strettamente legati come correre stadium- correre lo stadio
- con i verbi di movimento come eo, venio,(intransitivi) che danno origine a forme transitive tramite l’unione con il preverbo come ab in ob trans circum es o unito a trans diventa transeo- attraversare

accusativo con i verbi impersonali
i verbi apparentemente impersonali che sono iuvat, decet dedecet fallit fugit latet praeterit si costruiscono con : la cosa che interessa in nominativo, con un’infinitiva, con un’interrogativa indiretta la persona alla quale interessa con l’accusativo
i verbi, invece , impersonali come miseret piget pudet paenitet taedet si costruiscono con : per la persona a cui interssa con l’accusativo per esempio me te eum (se) nos vos eos (se) e la cosa che interessa con il genitivo con un pronemo netro all’accusativo o al nominativo o con una completiva con il quod

il doppio accusativo:
in questa costruzione vi sono due nomi in accusativo che dipendono dallo stesso verbo ma con diversa funzione sintattica. Lo troviamo:
- quando il verbo vinee completato da compl. Oggetto e dal predicato dell’oggetto in accusativo
- - quando i verbi di movimento composti dalle preposizioni come circum o trans hanno oltre al compl. Oggetto anche un accusativo di moto a luogo/per luogo
- quando oltre al compl oggetto in accusativo vi è anche un accusativo di relazione che precisa in rapporto a che cosa vale l’azione del verbo.
I verbi che ammettono il dopio dativo sono numerosi:
doceo : accusativo della persona e della cosa docere aliquem alqui insegnare qualcosa a qualcuno
celo: accusativo sia di persona sia di cosa celare aliquem aliquid- nascondere qualcosa a qualcuno
posco-chiedere, reposco- reclamare, flagito- chiedere con insistenza: accusativo della persona e della cosa pascere aliquind aliquem chieder qualcosa a qualcuno
oro-pregare rogo-chiedere pregando interrogo chiedere :
accusativo della persona e della cosa

moto a luogo:
in/ad + accusativo rappresenta il moto verso un luogo.
In indica l’entrata
Ad indica l’avvicinamento
Nb -se il movimento è riferito a una persona in può assumere il significato di contro
- l’accusativo si trova senza preposizione se il modo è rivolto a sostantivi di picccola isola o con i sostantivi domus e rus

moto per luogo:

per+accusatico indica il luogo reale o figurato attraverso cui avviene il passaggio
nb se il passaggio è obbligatorio è meglio reso con ablativo semplice

ABLATIVO
ablativo di moto da luogo:
a/ab e/ex + ablativo che indica il punto di partenza di un moto
a/ab indica un movimento che parte dall’esterno
e/ex indica un movimento che va dall’alto verso il basso
nb con i nomi di città, piccola isola con domus rus le preposizioni possono mancare!!

Ablativo di allontanamento e separazione :
a/ab e e/ex + ablativo :che indica la persona, la cosa p la situazione di cui si verifica l’allontanamento o la separazione
si torva in seguito di avverbi, sostantivi aggettivi come absum(essere ontano da) pello arceo (cacciare da) tollo aufero( portar via) libero defendo( liberare/difendere da) separo, divido seiungo( separare /dividere da) liber vacuus(libero da)
ablativo di origine e di porvenienza:
può indicare l’origine di un’azione di uno stato o di una condizione(ORIGINE)
oppure indica da chi o da che cosa proviene il soddisfacimento (PROVENIENZA)
L’ABLATIVO DI ORIGNE SI HA:
-per indicare la stirpe, la famiglia gli antenati dopo verbi come nascor-nascere, orior-avere origine, o participi che significano generato procreato, come genitus, procreatus, progantus.
-per indicare genericamente l’origine di qualcosa
- per indicare il punto di partenza di un processo che si attua nel tempo(ab antiquo-sindall’antichità, ab inizio-dall’inizio ab urbe condita- dalla fondazione di roma)
si ha un ablativo di provenienza quanto l’ablativo è marcato dalle preposizioni a/ab e /ex con verbi che significano ascoltare capire ricevere come audio intelligo e accipio per precisare da chi o da dove proviene l’oggetto.
Ablativo d’agente e di causa efficiente :
a/ab + ablativo che indica la persona o l’essere animato che compie l’azione espressa dal verbo passivo: COMPLEMENTO D’AGENTE
ablativo di argomento :
de+ablativo
ablativo di paragone:
clara est pulchra : o - lucia o –quam lucia
l’ablativo è usato nella comparazione di maggioranza oppure con il costrutto del quam .
ablativo di mancanza e privazione: dopo verbi che indicanomancaza privazione bisogno talvolta alternata al genitivo.
ablativo partitivo: e/ex + ablativo o genitivo o inter+acccusativo
ablativo d materia: e/ex+ ablativo la materia di cui è fatto un oggetto o sostituito con un aggettivo in funzione atributiva.

Esempio