Fedro - Il cervo alla fonte

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Testo

Laudatis utiliora, quae contempseris,
saepe inveniri haec asserit narratio.
Ad fontem cervus, cum bibisset, restitit
et in liquore vidit effigiem suam.
Ibi, dum ramosa mirans laudat cornua
crurumque nimiam tenuitatem vituperat,
venantum subito voce conterritus,
per campum fugere coepit et cursu levi
canes elusit. Silva tum excepit ferum,
in qua retentis impeditus cornibus
lacerari coepit morsibus saevis canum.

(Ps.: Non modificare la punteggiatura e la formattazione del testo, in quanto la versione è una poesia)

Che le cose che tu disprezzi spesso risultino più utili di quelle lodate lo dice questo racconto. Un cervo, dopo aver bevuto, si soffermò alla sorgente e vide nella limpidezza delle acque la sua immagine. Mentre qui lodava compiaciuto le sue corna ramificate e trovava da ridire sull'eccessiva magrezza delle gambe, improvvisamente spaventato dalle voci dei cacciatori, cominciò a fuggire per l'aperta pianura e con la sua corsa sciolta si lasciò dietro i cani. Poi trovò rifugio nella foresta, ma qui le corna si impigliarono e lo fermarono e i feroci morsi dei cani cominciarono a dilaniarlo.

Esempio