romanzi italiani e stranieri

Materie:Scheda libro
Categoria:Italiano
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Testo

ROMANZI ITALIANI
1. STORIE DI SETTEMBRE di Romano Bttaglia
BIOGRAFIA AUTORE:
Romano Battaglia è nato a Pietrasanta di Versilia. Inviato speciale alla Rai, ha condotto rubriche televisive di successo. Con i suoi libri tradotti in molti Paesi del mondo, ha vinto numerosi premi, fra cui, nel 1994, il Premio Selezione Bancarella con Cielochiaro. Ricordiamo: Ho incontrato la vita in un filo d’erba (1996), Serenata al mondo (1998), Il mare in discesa (2003). L’elenco delle sue opere disponibili in BUR è pubblicato all’interno di questo volume. Scrive per quotidiani e periodici. Al suo nome è legata la manifestazione culturale «La Versiliana».
TRAMA ROMANZO:
Romano Battaglia, poeta filosofo, in questo romanzo ci rivela con umiltà e dolcezza i piccoli grandi misteri della vita.
La rinascita spirituale di Giorgiana fra i palpiti della natura, lo splendore del cielo e del mare e i profumi delle pinete. Una storia dolcissima che ci offre l’opportunità di rileggere con occhi diversi le nostre vicende, i nostri giorni.
2. UN UOMO di Oriana Follaci
BIOGRAFIA AUTORE:
Oriana Fallaci nacque a Firenze il 29 giugno 1929, negli anni del potere mussoliniano. Durante la giovinezza, lo stato politico e sociale dell’Italia ebbe un notevole influsso sulla sua vita, così come la figura del padre, un liberale contrario alla corsa al potere di Mussolini, il quale continuò l’opposizione per tutto il periodo fascista. Quando l’Italia decise di entrare attivamente nella Seconda Guerra Mondiale, Oriana Fallaci aveva poco più di dieci anni. Unendosi al padre nel movimento clandestino di resistenza, divenne membro del corpo dei volontari per la libertà contro il Nazismo. Nell’occupazione di Firenze da parte delle truppe naziste, il padre fu catturato, imprigionato e torturato, prima di essere rilasciato vivo. A quattordici anni, ricevette un riconoscimento d’onore dall’Esercito Italiano per il suo attivismo durante la guerra. Il conflitto finì nel 1945 e di lì a poco, Oriana avrebbe deciso di diventare una scrittrice: «La prima volta che sedetti alla macchina da scrivere, mi innamorai delle parole che emergevano come gocce, una alla volta, e rimanevano sul foglio… ogni goccia diventava qualcosa che se detta sarebbe scivolata via, ma sulle pagine quelle parole diventavano tangibili».
TRAMA ROMANZO:
Al racconto della vita e della morte dell’uomo che ha amato, Oriana Fallaci ha dato la forma del grande romanzo.
Una sconvolgente dichiarazione d’amore a un ribelle solitario, assassinato perché aveva creduto possibile cambiare il mondo e svelarne le ignominie.
3. LETTERE D’AMORE A UNA RAGAZZA DI UNA VOLTA di Enzo Biagi
BIOGRAFIA AUTORE:
Giornalista e scrittore, è nato a Lizzano in Belvedere (Bologna) nel 1920. Le sue opere, tradotte in tutto il mondo, sono pubblicate da Rizzoli. In BUR sono disponibili: Addio a questi mondi, L’albero dai fi ori bianchi, Amori, Cara Italia, Dizionario del Novecento, Ferrari-The Drake, Il giro del mondo, I come italiani, Lunga è la notte, Odore di cipria, Scusate, dimenticavo, Il Signor Fiat, Sogni perduti.
TRAMA ROMANZO:
Cara Lucia, non ho altro mezzo per rivolgermi a te e ti scrivo una lettera che non leggerai mai. Ma è un modo per stare ancora un po’ con te…
Enzo Biagi
Questa appassionata lettera all’adorata moglie Lucia, in memoria di un’unione durata sessantadue anni, è anche un toccante racconto autobiografico in cui Biagi rievoca i ricordi di una vita segnata dall’amore e dal lavoro: la guerra, la ricostruzione, la Rai, i grandi giornali, l’amicizia con Fellini, i viaggi e gli incontri con i potenti e la gente comune. Una dolce e commossa rievocazione del tempo perduto.

4. L’ODORE DEL TUO RESPIRO di Melissa P.
BIOGRAFIA AUTORE:
Questa biografia è stata scritta dalla sottoscritta. Quindi non sarà una biografia né obiettiva né, tantomeno, del tutto sincera.Sono nata il 3 dicembre del 1985 a Catania. Ho vissuto in tanti posti, traslocando di casa in casa e di paese in paese: da Gravina di Catania a Mascalucia, da Nicolosi ad Acicastello.
Per il momento mi sono fermata a Roma.Ho la licenza media. Mi hanno licenziata con il voto "ottimo" e mi è bastato.Ho frequentato il Liceo Classico Mario Cutelli di Catania fino a che non l'ho lasciato pochi mesi prima di prendere il diploma.
L'Università, ovviamente, è una speranza assai lontana.Ho una madre di 39 anni, un padre di 46 e una sorella di 13 anni che si chiama Ornella ed è molto più bella di me.
Ho un fidanzato che si chiama T. Lui non è più bello di me.Ho due gatte lesbiche che si chiamano Lolita e Mrs Rottermeier. Non ho molti amici. Ne ho pochi e (quasi) buoni.I miei hobby sono:- leggere i tarocchi- creare creme e lozioni e pozioni con le erbe - suonare il flauto traverso - ascoltare Brigan Tony - cantare al karaoke.
Amo il colore rosso. Alcuni giorni preferisco invece il viola. Il mio piatto preferito è il coniglio in agrodolce. Vorrei chiamare mia figlia Penelope. Se è un maschio, invece, Joshua. Vorrei avere una cascina con tanti animali e tantissimi bambini non miei. Non vorrei vivere in mezzo agli adulti perché mi fanno paura e, quando serve, schifo.Io sarei capace di uccidere se qualcosa non mi va a genio. Quand'ero piccola ho ucciso. Ma non dico come e chi perché se no mi toccherebbe scrivere i miei libri in prigione. Vorrei vedere l'Apocalisse con i miei occhi, vorrei vedere tutte le città rase al suolo. Vorrei morire mentre rido e mentre mi prendo beffa degli uomini.
TRAMA ROMANZO:
"Ho disegnato, ma non ero capace di colorare senza sbavare lungo i bordi. Ho comprato una chitarra, ma avevo paura che le corde mi tagliassero le dita. Ho scritto e qualcosa dentro di me si è mosso. Ho scritto, ho scritto, ho scritto tanto, e poi sono diventata famosa. E quella cosa che avevo liberato è ritornata indietro e mi ha invasa. Uccidendomi." "L'odore del tuo respiro" è il nuovo libro di Melissa P., autrice di "Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire".
5. CENTO COLPI DI SPAZZOLA PRIMA DI ANDARE A DORMIRE di Melissa P.
TRAMA ROMANZO:
Catania, Sicilia, sedici anni. Un diario, la scoperta di un mondo nuovo e diverso: il proprio corpo di adolescente, un viaggio, una ricerca. Il desiderio di afferrare quel sentimento che è l'amore, imprendibile, inafferrabile. L'illusione di trovarlo in molti letti, in molti corpi. L'ingenuità, la segretezza, il dolore, l'umiliazione. Sedici anni. Per Melissa tutto comincia con la sua prima volta: lì capisce (o si illude di capire) che gli uomini non desiderano gustare l'essenza, non sono in grado di amare prescindendo dal corpo. Per questo lo concede a chiunque lo chieda, per questo si dà speranzosa che qualcuno, guardandola negli occhi, si accorga della sua sete d'amore.
6. IL DESERTO DEI TARTARI di Dino Buzzati
BIOGRAFIA AUTORE:
Dino Buzzati Traverso nasce il 16 Ottobre 1906 a San Pellegrino, vicino Belluno, da una famiglia dell'agiata borghesia: il padre insegna Diritto internazionale all'Università di Pavia, la madre, veneziana, è sorella dello scrittore Dino Mantovani, assai noto nell'ultimo Ottocento. La villa bellunese è il fulcro della sua infanzia e l'origine dell'universo fanta-reale dello scrittore, con la sua suggestiva biblioteca, il granaio misteriosamente abitato dallo spirito di un antico fattore.Frequenta il liceo classico Parini di Milano e si laurea in Giurisprudenza con una tesi su La natura giuridica del Concordato.Compie il servizio militare come ufficiale di complemento e, nel 1928, entra, come cronista, al «Corriere della Sera», giornale che non abbandonerà fino alla fine dei suoi giorni. Nel 1933 pubblica il suo primo romanzo Bàrnabo delle montagne, racconto lungo che racchiude quelli che saranno i temi cari alla sua poetica. Due anni dopo viene dato alla stampa Il segreto del Bosco Vecchio favola vagamente allegorica che passa quasi inosservata, dato il difficile momento politico europeo. Nel 1939, il giornale lo manda in Etiopia, come inviato speciale: un anno più tardi, Buzzati pubblica quello che viene considerato il suo capolavoro narrativo: Il deserto dei Tartari. Quello stesso anno si imbarca come corrispondente di guerra.Dino Buzzati pubblica Il deserto dei tartari, suo terzo romanzo, nel 1940, mentre l'Europa freme sotto i colpi di una guerra dentro la quale anche l'Italia inizia a muovere i primi passi. Lo stesso scrittore/giornalista (dal 1928 collabora con «Il Corriere della Sera») si imbarca, quell'anno, come corrispondente per il suo giornale.

TRAMA ROMANZO:
L'intero romanzo è caratterizzato, oltre che dai temi buzzatiani e da un ritmo alquanto variabile di narrazione, dal continuo mutare di prospettiva del narratore. Talvolta questi assume il punto di vista del protagonista, altre volte narra di lui in terza persona, allontanandosi; oppure interloquisce con i personaggi; in alcuni casi sembra seguire un proprio pensiero, un flusso di coscienza ininterrotto che prelude a quelle che saranno poi le riflessioni dello stesso Giovanni Drogo. Vale la pena di leggerlo, per riflettere, per guardarsi dentro.
7. LA MORTE ROSSA di Fabio Giovannini
BIOGRAFIA AUTORE:
Fabio Giovannini, nato nel 1958, è laureato in Filosofia. Attualmente è collaboratore del Centro di studi e iniziative per la riforma dello Stato. Da alcuni anni si occupa delle nuove contraddizioni nelle culture della sinistra, e nel corso di queste ricerche ha già pubblicato "Comunisti e diversi" (Dedalo, 1980) e "I comunisti e l'università" (Dedalo, 1983).
TRAMA ROMANZO:
I marxisti hanno sempre scritto poco a proposito della morte, lamentava Louis Aragon. E infatti sono mancati gli studi specifici sulla morte rossa . Attraverso una ricerca indiziaria questo libro tenta di scoprire le teorie e le etiche che hanno attraversato le culture dei marxisti sul tema della morte e che hanno avuto un peso nella fondazione di un modello del militante e del rivoluzionario. Emergono così molti frammenti
della cultura del movimento operaio che si rivelano convergenti in due grandi linee della morte rossa (l'esaltazione della morte eroica del rivoluzionario o l'accettazione del dato morte con la eliminazione del problema, delegato alla religione). In modo rapido ma con un'ampia documentazione, partendo da Marx e poi da Bloch, Sartre e Lukàcs, questo libro verifica gli atteggiamenti culturali e i comportamenti che da quelle due linee si dipanano, anche per mezzo di segnali talvolta sottovalutati: le poesie militanti, i canti rivoluzionari, le orazioni funebri, le lettere dei partigiani.
8. FEBBRE DI LUNA di Lino Aldani
BIOGRAFIA AUTORE:
Lino Aldani nasce a San Cipriano Po il 29 marzo 1926. Giovanissimo si trasferì a Roma dove debuttò in narrativa sulla rivista di SF Oltre il cielo, nel 1960.
Usò sovente per le sue pubblicazioni (per ben 27 racconti) lo pseudonimo di N.L.Janda.
Aldani viene descritto da molti come persona schiva e riservata, e in rispetto a questa sua riservatezza queste note biografiche saranno stringate e limitate al minimo indispensabile.
La riservatezza di Aldani procurò talvolta non pochi imbarazzi agli organizzatori di convention che lo annunciarono come ospite d'onore, anche se alla fine egli preferì non partecipare.
Oltre il cielo aveva una precisa linea editoriale che limitava fortemente le possibilità espressive di Aldani, anche per liberarsi di questi vincoli Aldani decise, nel 1963 di fondare con Massimo Lo Jacono e Giulio Raiola la rivista Futuro. Rivista che raggiunse un ottimo livello, ma che ebbe vita brevissima ed arrivò solo fino al numero 8. Peraltro l'ultimo numero ebbe così poca eco che persino molti collezionisti se lo lasciarono sfuggire, e Riccardo Valla, attentissimo collezionista e cultore di SF italiana, quando stilò un puntualissimo resoconto su Futuro ignorava l'esistenza di quest'ultimo numero della rivista.
Dal 1964, anno della chiusura di Futuro, inizia un periodo di silenzio e chiusura di Aldani. Pubblica solo qualche raro racconto, e nel 1968 ritorna al suo paese natale, a San Cipriano, assieme alla moglie.
Soltanto nel 1976 egli tornerà di nuovo sulla scena, presentando il suo racconto Visita al padre e successivamente Quando le radici, il romanzo della sua vita, quello che avrebbe scritto comunque anche se non si fosse mai occupato di SF.
A tutto questo va aggiunto che il suo saggio La Fantascienza uscito nel 1962 rappresenta la prima opera critica che affrontava il fenomeno fantascienza in Italia. Di certo prima di allora si erano visti interventi significativi (Sergio Solmi), ma questa è la prima volta in assoluto che in Italia si presentava un libro sulla SF.
All'estero Aldani ha avuto notevole successo, ed è stato tradotto in sedici lingue. Anzi, se si mette in conto un'anomala traduzione dall'inglese all'italiano arriviamo a 17!
In una biografia di Gianni Montanari su Lino Aldani sta scritto: "operaio (a novantuno lire al giorno), impiegato di banca, esercente barista, maestro elementare, insegnante di filosofia in un liceo serale e di matematica in una scuola media" e a questo c'è da aggiungere che Aldani è stato anche sindaco del suo paese, cosa che, a suo dire, "comportava un unico privilegio invernale: quello di far sgombrare per prima la via di accesso a casa mia".
TRAMA ROMANZO:
Questo è il terzo e conclusivo volume delle raccolte antologiche che ne tracciano l’intero suo percorso narrativo, costituendo una preziosa opera omnia. Gli altri due volumi sono “Millennium” e “La croce di ghiaccio”.
In quest’ultima opera Aldani ha voluto mettere insieme opere inedite e già pubblicate, storie che si aggrappano alla fantasia del lettore per farla uscire allo scoperto, per scovarlo se pur rintanata tra occupazioni e pratiche burocratiche.
Ogni storia è brevemente e piacevolmente presentata e raccontata dal di dentro..
Su tutti, anche per il valore d’inedito, spicca il romanzo breve che dà il nome al libro.
Si sente l’armonia creata nella stesura a quattro mani: trama e vicende di Aldani, fascinazione medioevale di Daniela Piegai, anche lei scrittrice di science fiction… scrittura maschile e femminile, incontro di anime simili dalle evocazioni differenti.
E’ uno di quei libri rifugio, che si aprono in spazi, che non sapevi di voler da tempo percorrere. Si vola, si lotta, si scende, ci si perde e si torna tutti perfettamente all’uscio o alla poltrona di casa.
Ma in tanto ci si muove e ci si commuove per certi futuri e certe speranze, certi pianeti.
9. TRE METRI SOPRA IL CIELO di Federico Moccia
BIOGRAFIA AUTORE:
Federico Moccia è nato a Roma nel 1963. Lavora per il cinema come sceneggiatore e per la televisione come autore di testi per grosse produzioni dell’area intrattenimento .
TRAMA ROMANZO:
Il libro circolava già in versione fotocopiata tra i giovani romani. Dal libro al film il passo è stato breve e dal film di nuovo al libro. La trama è semplice anche se intensa: una storia d’amore tra adolescenti, due mondi diversi a confronto, ma anche il ritratto di una società.
Ragazzi e ragazze, le prime vestono alla moda, parlano delle tendenze del momento, sognano il principe azzurro. I ragazzi sono arrabbiati vivono sulla moto, tra corse e piccoli furti, una vita frenetica, quella delle bande dei piccoli clan, si sfidano con prove piene di rischi, resistenza fisicam, velocità: così e la vita per i budokani.
Protagonisti di questa storia d’amore fatta di piccole grandi vittorie e sconfitte sono Step, Stefano e Babi. Lui è un violento, uno sbandato uno che vive tra il bar, la palestra, gli amici, le serate in moto o in bisca. Lei è una figlia perfetta un’ottima studentessa, una ragazza perbene.
Inconciliabili forse, eppure si innamorano, un rapporto difficile ma che lascia aperto uno spiraglio e che alla fine li cambia o lascia emerge lati delle loro personalità finora nascosti. Lui cambia lei, lei cambia lui, il superduro infondo si scopre un tenero pieno di paure segreti e fragilità, ombre che si allungano anche sul suo amore. Un romanzo che si muove su due livelli distinti eppure paralleli: la voglia di libertà, di adrenalina di emozione, la voglia di trasgredire e bruciare tutte le tappe e la dimensione romantica, dell’amore idealizzato. Commedie romantiche e gioventù allo sbando.
10. NON TI MUOVERE di Margaret Mazzantini
BIOGRAFIA AUTORE:
Margaret Mazzantini è nata a Dublino nel 1961, figlia dello scrittore Carlo Mazzantini e di una pittrice irlandese. Vive a Roma, e alterna la passione per la letteratura al suo lavoro di attrice sia teatrale che cinematografica. Dopo il diploma all’Accademia nazionale di arte drammatica nel 1982, ha recitato in Festival (1996) di Pupi Avati, Il Barbiere di Rio (1996) di Giovanni Veronesi con Diego Abatantuono, Libero burro del marito Sergio Castellitto. Il primo romanzo, Il catino di zinco, lo ha pubblicato nel 1994, subito un successo di pubblico e di critica. Per il teatro ha scritto Zorro, storia di un clochard, antieroe senza meta che vaga tra i sobborghi della città.
TRAMA ROMANZO:
Una giornata di pioggia e di uccelli che sporcano le strade, una ragazza di quindici anni che scivola e cade dal motorino. Una corsa in ambulanza verso l'ospedale. Lo stesso dove il padre lavora come chirurgo. E' lui che racconta l'accerchiamento terribile e minuzioso del destino. Il padre in attesa, immobile nella sua casacca verde, in un salotto attiguo alla sala operatoria. E in questa attesa, gelata dal terrore di un evento estremo, quest'uomo, che da anni sembra essersi accomodato nella sua quieta esistenza di stimato professionista, di tiepido marito di una brillante giornalista, di padre distratto di un'adolescente come tante, è di colpo messo a nudo, scorticato, costretto a raccontarsi una verità straniata e violenta

ROMANZI STRANIERI
11. IL SIGNORE DEGLI ANELLI di John Ronald Reuel Tolkien
BIOGRAFIA AUTORE:
John Ronald Reuel Tolkien (Bloemfontein, Sud Africa 3 gennaio 1892 - Bournemouth, Inghilterra 2 settembre 1973) fu uno scrittore e studioso di lingua anglosassone per oltre vent'anni all'Università di Oxford. Quando il padre morì, la madre si trasferì in Inghilterra, e poco prima di morire affidò il piccolo John e il fratello ai frati francescani. Tolkien partecipò alla Prima Guerra Mondiale come volontario.
Diventato docente ad Oxford, specializzato in dialetto medievale dell'Inghilterra centro-occidentale, tradusse molti testi antichi ancor oggi utilizzati. È principalmente noto per essere l'autore della saga de Il Signore degli Anelli e di altre opere riconosciute come cardini del genere fantasy.
Tolkien ebbe una carriera professionale senz'altro brillante ma che sicuramente sarebbe rimasta sconosciuta ai più se un giorno - sul retro di un compito che stava correggendo - non avesse vergato distrattamente: "In un buco nel terreno viveva uno hobbit": era l'incipit de "Lo Hobbit".
John Ronald Reuel Tolkien è famoso in tutto il mondo, i suoi libri sono stati svariate volte ristampati in molte lingue del globo, perché ha saputo scrivere una grande saga che ancora oggi riesce a parlare al cuore dei lettori.
Un semplice professore universitario, che tranquillamente trascorreva i suoi giorni curando il giardino e facendo crescere i propri figli, nascondeva nella sua penna tutto uno stupendo, affascinante, simbolico mondo a cui, giorno dopo giorno, ha dato vita e soffio, battendo sui tasti della sua vecchia macchina per scrivere. Era uso prendere appunti sui margini dei fogli e su ogni pezzo di carta che gli passasse sotto mano, così giorno dopo giorno ha creato un racconto grande come una montagna, profondo come un azzurro lago, lieve e fatato come una nebbiosa alba nella foresta.
Fin dall'infanzia si è dilettato nel creare linguaggi, crescendo maturando ed apprendendo, ha poi scritto una vera e propria cosmogonia, ha narrato la vita del mondo, dai suoi albori sino al sorgere della nostra Era. Il professore incomiciò infatti la stesura del Silmarillion nel 1916-1917 e vi lavorò per tutta la vita.
Egli amava il suono delle onde dell'oceano che si frangono sulle coste della Cornovaglia, era lieto quando poteva fermarsi un po' a chiacchierare con le vecchie signore, sentiva la vita e la forza che scorrevano sotto le ruvide scorze dei grandi alberi, era un sereno, sorridente, nobile vecchio che, nell'estate 1973, abbandonò la sua amata campagna inglese per ritirarsi definitivamente all'interno del grande affresco che era andato preparando per tutta la vita.
TRAMA ROMANZO:
"Il Signore degli Anelli" è un romanzo di avventure in luoghi remoti e terribili, di episodi d'inesauribile allegria, di segreti paurosi che si svelano a poco a poco, di draghi crudeli e alberi che camminano, di città d'argento e di diamante poco lontane da necropoli tenebrose in cui dimorano esseri che spaventano al solo nominarli, di eserciti luminosi e oscuri. Tutto questo in un mondo immaginario ma ricostruito con cura meticolosa, e in effetti assolutamente verosimile, perché dietro i suoi simboli si nasconde una realtà che dura oltre e malgrado la storia: la lotta, senza tregua, fra il bene e il male.
• La compagnia dell'anello. Il Signore degli Anelli. Vol. 1
In questo primo romanzo della trilogia di Tolkien, il lettore conosce gli Hobbit, minuscoli esseri saggi e longevi. Frodo, venuto in possesso dell'Anello del Potere, è costretto a partire per il paese delle tenebre. Un gruppo di Hobbit lo accompagna e, strada facendo, si associano alla compagnia altri esseri: Elfi, Nani e Uomini, anch'essi legati al destino di Frodo. Le tappe del cammino li conducono attraverso molte esperienze diverse, finché la scomparsa di Gandalf, trascinato negli abissi da un'orrenda creatura, li lascia senza guida. Così si scioglie la Compagnia dell'Anello e i suoi membri si disperdono, minacciati da forze tenebrose, mentre la meta sembra disperatamente allontanarsi.
• Le due torri. Il signore degli anelli. Vol. 2
In questo secondo romanzo della trilogia di Tolkien, gli amici della Compagnia dell'Anello lottano separati. Merry e Pipino sono fatti prigionieri dalle forze del Male, ma riescono a fuggire e trovano soccorso in uno strano mondo di esseri giganteschi, mezzo vegetali e mezzo umani. Aragorn, un enigmatico personaggio che si era unito alla Compagnia all'inizio dell'impresa, stringe alleanza con i guerrieri di Rohan, un popolo fiero che per secoli ha resistito all'assalto delle tenebre. Frattanto Frodo e il devoto Sam si imbattono in Gollum, un viscido essere che era stato l'antico possessore dell'Anello, e lo costringono a condurli verso Monte Fato. Ma spaventose creature li attendono al varco e il loro cammino si interrompe tragicamente.
• Il ritorno del re. Il signore degli anelli. Vol. 3
Nel terzo romanzo della trilogia di Tolkien, Aragorn e i suoi amici giungono a Gondor, relitto dell'antico Regno degli Uomini: è il mondo del Bene, in piena decadenza. Mentre Frodo e Sam riprendono il difficile cammino verso Monte Fato, nelle pianure presso la capitale di Gondor si scontrano le forze del Bene e del Male. Quando il Male sembra avere il sopravvento, Frodo riesce a far cadere l'Anello nel cratere di Monte Fato. In quel momento l'Occhio malefico, che ha continuato a fissare il mondo, si chiude e una gran pace scende sulle cose. La Compagnia dell'Anello si riunisce e gli Hobbit ritornano a casa, incontrando ancora qualche traccia del Male...
12. ANGELI E DEMONI di Dan Brown
BIOGRAFIA AUTORE:
Autore di romanzi thriller Dan Brown è conosciuto soprattutto per la sua quarta opera, quello strepitoso record di incassi che tra la fine del 2003 e per tutto il 2004 ha scosso l'intero settore editoriale del pianeta: "Il Codice Da Vinci" (titolo originale: The Da Vinci Code). I numeri delle vendite parlano chiaro e fanno di questo libro uno dei più grandi fenomeni editoriali di sempre: otto milioni sono le copie vendute nel mondo, più di tre milioni e mezzo solo negli Stati Uniti, dove ha superato anche J.K. Rowling e il suo Harry Potter. All'inizio del 2004, tutti i romanzi di Dan Brown erano presenti nella classsifica settimanale dei bestseller del New York Times.
Nato a Exeter, nel sud del New Hampshire, il 22 giugno 1964, Dan Brown dopo i suoi studi all'Amherst College e la laurea conseguita presso la Phillips Exeter Academy si trasferisce in California per tentare la carriera di pianista, autore e cantante. Torna però nel New Hampshire nel 1993 e diventa docente universitario di inglese nella sua vecchia scuola, la Phillips Exeter, dove anche il padre insegnava, continuando nel frattempo ad approfondire i suoi studi di storico dell'arte.Dal 1996 si dedica a tempo pieno alla scrittura: da sempre appassionato di codici segreti, i suoi interessi su questo tema e la sua passione per lo spionaggio in ambito governativo (un po' alla Robert Ludlum, per citare un guru del genere) lo portano a scrivere il suo primo romanzo "Digital Fortress" (1998, in via di traduzione in lingua italiana), che, forse anche grazie alla sua ambientazione informatico-tecnologica, diventerà l'eBook più venduto negli USA. La trama si svolge nell'agenzia clandestina NSA (National Security Agency), ed esplora la linea sottile che c'è fra la privacy civile e la sicurezza nazionale; è una cospirazione techno-thriller che tocca tasti delicati quali la moralità in politica, lo sviluppo indiscriminato della tecnologia e la sicurezza nazionale.
Figlio di un professore di matematica (vincitore di un prestigioso Presidential Award) e di una professionista musicista esecutrice di musica sacra, Dan Brown è cresciuto circondato dai paradossi filosofici che scienza e religione da sempre includono. Queste prospettive in qualche modo complementari sono servite allo scrittore come fonte di ispirazione per il suo secondo romanzo "Angels and Demons" (2000), la cui traduzione italiana ("Angeli e Demoni") è uscita nel dicembre 2004. La storia vede contrapposti scienza e religione, un laboratorio fisico svizzero e la Città del Vaticano: chiamato a sbrogliare l'intricata matassa che si crea è Robert Langdon (lo stesso protagonista de "Il Codice Da Vinci"), professore di iconografia e arte religiosa, ad Harvard. Pare che Dan Brown per il futuro abbia in serbo una lunga serie di thriller che affronteranno il tema della simbologia, e che avranno tutti per protagonista Robert Langdon. Il prossimo capitolo è atteso per il 2005.
Nel 2001 esce il suo terzo lavoro "Deception Point": quando un satellite della NASA scopre un oggetto raro sepolto in profondità nel ghiaccio artico, l'agenzia spaziale utilizza la scoperta per promuovere la politica della NASA e l'elezione presidenziale imminente. Per verificare l'autenticità del ritrovamento la Casa Bianca si affida all'analista Rachel Sexton. Accompagnato da una squadra di esperti, compreso l'erudito Michael Tolland, Rachel scopre l'impensabile. Ma prima che possano avvertire il presidente, una squadra di assassini si fa viva sulla loro strada. Per sopravvivere dovranno scoprire chi c'è dietro questa cospirazione. La verità sarà l'inganno più scioccante.
"Angels and Demons" è sicuramente il romanzo che ha fatto conoscere Dan Brown al grande pubblico americano ma è con "Il Codice Da Vinci" che l'autore si è imposto a livello mondiale. Il libro è uscito per la prima volta negli USA nel mese di marzo 2003. Questa è la trama, per chi ancora non la conoscesse: al museo del Louvre di Parigi avviene l'inspiegabile assassinio del suo direttore, Sauniere. Si intreccia un labirinto dentro il quale i protagonisti, lo studioso di simbologia Robert Langdon e la criptologa Sophie Neveu, in uno scenario intriso di suspence, districandosi in numerose analisi crittografico-artistiche (con particolare attenzione all'opera di Leonardo Da Vinci), si muovono all'interno di teorie rivoluzionarie rispetto alle attuali conoscenze fondamenti del mondo cristiano.
Proprio per queste teorie che hanno dato una scossa notevole al mondo religioso (nel romanzo viene tirato in ballo l'Opus Dei in modo significativo) in tutto il mondo non sono mancate le polemiche, talvolta feroci, e le tesi di smentita, concrettizatesi in numerose pubblicazioni editoriali che hanno iniziato una sorta di crociata "anti-Codice Da Vinci".
Dan Brown è apparso su tutte le più importanti reti televisive e radiofoniche americane e su tutte le più importanti riviste: "Il Codice Da Vinci" è stato tradotto in più di 40 lingue.
Dan Brown vive nel New England, è sposato con Blythe, pittrice e studiosa di storia dell'arte, che collabora al fianco del marito per le sue ricerche iconografiche e storiche, e lo accompagna spesso nei suoi viaggi di ricerca e approfondimento; la coppia ha passato molto tempo a Parigi e presso il museo del Louvre, proprio per mettere a punto "Il Codice Da Vinci"; il romanzo sarà presto un film: la Columbia Pictures ha affidato le riprese alla pregeveole mano del maestro Ron Howard (per ora si sa che il protagonista - Robert Langdon - sarà interpretato da Tom Hanks).
TRAMA ROMANZO:
Dopo il grandissimo successo del Codice da Vinci il suo primo romanzo tradotto in Italiano, Dan Brown torna a guidare le classifiche dei bestseller con questo thriller scritto tre anni prima dell’ormai celebre Codice, una storia ambientata a Roma in cui compare per la prima volta un personaggio del professore di iconografia religiosa Robert Langdon. La vicenda, che propone un intreccio di mistero, religione, arte ed esoterismo, ruota attorno a un complotto ordito contro il Vaticano da una temibile setta segreta che, secondo il racconto di Dan Brown, fu fondata all’epoca della Controriforma da alcuni scienziati intenzionati a difendere la libertà e l’autonomia della scienza di fronte alla religione. Perseguitati dalla Chiesa, infiltratisi tra le logge massoniche e insediatisi in ruoli di massimo rilievo politico ed economico, gli Illuminati, è questo il nome degli adepti della setta, fecero successivamente perdere le loro tracce fino a sparire. Tutti li credono ormai estinti fino a quando, alla vigilia delle elezioni papali, giunge una sconvolgente minaccia: gli Illuminati sono tornati per compiere la loro missione e distruggere definitivamente la Chiesa. Hanno sottratto dai laboratori segreti del CERN un campione di antimateria dal potere distruttivo maggiore di una bomba atomica, programmato per esplodere nei sotterranei della Città del Vaticano. Ma non è tutto: hanno rapito quattro importanti prelati che vogliono assassinare pubblicamente in diversi luoghi della città di Roma, dopo averli marchiati a fuoco con i simboli degli elementi mistici della scienza: terra, aria, fuoco e acqua. Langdon, che ha scritto un libro sulla setta, viene contattato in qualità di esperto per scoprire le mosse dei congiurati. Tra i segretissimi documenti conservati nell’archivio Vaticano il professore americano scopre l’esistenza di un Cammino esoterico degli Illuminati, noto a Galileo e a Borromini, due tra i primi adepti dell’ordine, e si lancia in un’appassionante corsa contro il tempo tra le piazze e le chiese della Roma barocca, aiutato dalla giovane e affascinante figlia adottiva del creatore dell’antimateria. In un turbinio di inseguimenti, rivelazioni e colpi di scena, tutti i segreti della setta millenaria verranno svelati fino alla resa dei conti finale. Dopo avere affascinato milioni di lettori, Dan Brown ci regala un altro romanzo ricco di suspense che incuriosice e appassiona, coniugando abilmente storia e finzione, sullo sfondo delle suggestive bellezze dell’arte e degli impenetrabili misteri del mondo esoterico.
13. IL CODICE DA VINCI di Dan Brown
TRAMA ROMANZO:
Parigi, Museo del Louvre. Nella Grande Galleria, il vecchio curatore Saunière, ferito a morte, si aggrappa con un ultimo gesto disperato a un dipinto del Caravaggio, fa scattare l'allarme e le grate di ferro all'entrata della sala immediatamente scendono, chiudendo fuori il suo inseguitore. L'assassino, rabbioso, non ha ottenuto quello che voleva. A Saunière restano pochi minuti di vita. Si toglie i vestiti e, disteso sul pavimento, si dispone come l'uomo di Vitruvio, il celeberrimo disegno di Leonardo da Vinci. La scena che si presenta agli occhi dei primi soccorritori è agghiacciante: il vecchio disteso sul marmo è riuscito, prima di morire, a scrivere alcuni numeri, poche parole e soltanto un nome: Robert Langdon.
14. UNA MORTE IN FAMIGLIA di James Agee
BIOGRAFIA AUTORE:
JAMES Agee era nato a Knoxville nel rurale Tennessee, in un clima di affetti familiari subitamente lacerato dalla morte del padre in un incidente automobilistico quando Jim aveva solo sei anni. Fu messo a collegio in una vicina scuola di severi religiosi anglicani, St. Andrew’s, inizio di una brillante carriera che lo portò a Harvard e poi al centro della cultura urbana di New York, ricercato articolista per "Fortune" e "Time", ma sempre con la sua identità di ragazzone solitario e meditabondo, assillato dalla coscienza inquieta, fra bevute, crisi matrimoniali e nottate alla macchina da scrivere.
Dopo La veglia all’alba Agee lavorò al suo romanzo più importante, A Death in the Family (tradotto da Lucia Rodocanachi e edito nel 1960 con lo strano titolo Il mito del padre), che risale ancora più indietro nell’infanzia di Jim, all’evento che anche qui è più volte evocato, l’incidente mortale del padre e la coscienza di esso nel figlio bambino e tutto il senso della famiglia e della sua storia rivissuta in quella luce. Quando Agee morì di infarto a soli 46 anni il romanzo era pressoché compiuto, e alla pubblicazione nel 1957 fu premiato dal Pulitzer.
TRAMA ROMANZO:
Una morte in famiglia Scomparso poco più che trentenne, James Agee è considerato uno dei grandi nomi della letteratura americana tra gli anni Trenta e Cinquanta. In questo romanzo, l'elaborazione del lutto e la morte del padre in una piccola famiglia dell'immensa provincia americana è narrata con gli occhi e i sentimenti di un ragazzino, con una prosa che vuole essere al tempo stesso raffinata quanto immediata.

15. L’UOMO IN BILICO di Saul BELLOW
BIOGRAFIA AUTORE:
Saul Bellow è nato nel 1915 a Lachine, nel Quebec, da genitori ebrei russi emigrati in Canada. Nel 1924 la famiglia si trasferì a Chicago, dove lo scrittore compì i suoi studi, laureandosi in antropologia e sociologia. Il suo primo romanzo, L'uomo in bilico (1944), venne accolto con grande favore dalla critica (fra i più entusiasti il grande Edmund Wilson), e ciò gli valse una borsa di studio che gli consentì di soggiornare due anni in Europa, dove poté dedicarsi a tempo pieno alla letteratura. Tornato in patria, alternò per molto tempo l'insegnamento universitario all'attività di scrittore, perseguita con successo sempre crescente, fino al massimo riconoscimento del Nobel, ottenuto nel 1976. Dopo L'uomo in bilico, diede alle stampe La vittima (1947), seguito da Le avventure di Augie March (1953), accolto con grande entusiasmo da critica e pubblico, e da La resa dei conti (1956). Il successo internazionale glielo assicurò Il re della pioggia (1959), poi confermato da Herzog (1964), Addio alla casa gialla (1968), Il pianeta di Mr. Sammler (1970), Il dono di Humboldt (1975). Nella sua produzione più tarda sono da segnalare Il dicembre del professor Corde (1982), Quello col piede in bocca (1984), Ne muoiono più di crepacuore (1987), La sparizione (1989), Il circolo Bellarosa (1989). Da ricordare infine le opere teatrali L'ultima analisi (1964) e C'è speranza nel sesso? (1966), oltre al saggio Gerusalemme andata e ritorno. Commentario personale (1976).
Saul Bellow è morto Martedì 5 Aprile 2005 a 87 anni.
TRAMA ROMANZO:
Joseph, protagonista del romanzo, è un borghese che un giorno decide di rifiutare il proprio ruolo nella società. Per farlo chiede di arruolarsi nell'Esercito, dove la ferrea regola militare lo assolverà da qualsiasi obbligo sociale. A partire da questa decisione, quello che si apre agli occhi del lettore è un viaggio allucinato nell'alienazione del mondo contemporaneo alla ricerca dei fondamenti di una nuova vita. Anche al prezzo della negazione di ogni principio di libertà.
16. LA LUNGA NOTTE DEL DOTTOR GALVAN di Daniel Pennac
BIOGRAFIA AUTORE:
Daniel Pennac, professore di lettere in un liceo parigino, è autore di quattro romanzi di straordinario successo, centrati sulla figura di Benjamin Malaussène e della sua colorita famiglia, tutti editi da Feltrinelli: Il paradiso degli orchi (1991), La prosivendola (1991), La fata carabina (1992), Signor Malaussène (1995). Sempre da Feltrinelli è uscito il saggio sulla lettura Come un romanzo (1993), Ultime notizie dalla famiglia (1997) e Signori bambini (1998). Il paradiso degli orchi, il primo grande successo di Pennac, è ambientato a Belleville, un sobborgo parigino multietnico, e ha per protagonista un capro-espiatorio: un uomo, Benjamin Malaussène che, per mestiere, ha l'incarico di assumere su di se' la colpa di tutto ciò che non funziona nel grande magazzino per cui lavora. E` gioco forza che, quando nel grande magazzino viene compiuto un delitto, Malaussène ne venga immediatamente incolpato. Solo che a Belleville non c'è Poirot: a scoprire il vero colpevole parteciperà l'intera famiglia Malaussène, dal Piccolo, a Therèse, alla bella e prosperosa Julie, al cane Julius, a Clara, la sorella minore. Caso letterario clamoroso, di marca francese e italiana, Pennac ha subìto una sorte editoriale comune ad altri autori celebratissimi nel Belpaese, come Sepùlveda: a fronte dell'entusiasmo iniziale e della creazione di autentici fan club, la produzione letteraria di questo autore è andata clamorosamente decrescendo, dal punto di vista della qualità, dello stile e della trama, come testimonia l'algido La passione secondo Thèrese, che ha deluso tutti gli ammiratori dello scrittore parigino.
TRAMA ROMANZO:
Giovane medico del pronto soccorso, Gerard Galvan racconta una folle notte di molti anni prima, quando fra crisi di asma e arti spappolati era stato finalmente notato un uomo seduto su una sedia che ripeteva: "Non mi sento tanto bene". Il malato passa da tutti gli specialisti, convocati d'urgenza a risolvere uno dopo l'altro crisi acute di ogni genere: dall'occlusione intestinale all'esplosione della vescica, all'attacco epilettico. Rimasto accanto al suo letto, Galvan si addormenta e al mattino il malato non c'è più. È morto? È sparito? Dove è stato portato? Galvan non sa neppure come si chiama. Nessuno lo sa. Ma il paziente riappare e le cose che dirà e farà saranno per il buon Galvan la fine di un sogno.
17. I FIGLI NN CRESCONO PIU’ di Paolo Crepet
BIOGRAFIA AUTORE:
Paolo Crepet è nato a Torino nel 1951. Psichiatra e sociologo, insegna Culture e linguaggi giovanili presso il corso di laurea in Scienze della Comunicazione dell'Università di Siena. Collabora con «Specchio» de “La Stampa” e “ Anna”.
Per Feltrinelli ha pubblicato Le dimensioni del vuoto. I giovani e il suicidio (1993), Cuori violenti. Viaggio nella criminalità giovanile (1995), Solitudini. Memorie d'assenza (1997), e, con G. de Cataldo, I giorni dell'ira. Storie di matricidi (1998). Con Einaudi, la raccolta di racconti Naufragi. Storie di confine (1999, 2002), Non siamo capaci di ascoltarli. Riflessioni sull'infanzia e sull'adolescenza (2001), La ragione dei sentimenti (2002 e 2004), Voi, noi (2003) e Dannati e leggeri (2004). Crepet ha inoltre scritto per Einaudi l'introduzione a Nemico di classe di Nigel Williams (2000), a Io, Pierre Rivière, avendo sgozzato mia madre, mia sorella e mio fratello... (2000) e a I ragazzi della via Pál (2003).
TRAMA ROMANZO:
Quattro anni dopo Non siamo capaci di ascoltarli, Paolo Crepet racconta una nuova forma di malessere contemporaneo, insidiosa quanto più invisibile. Un manuale di autodifesa dal senso di impotenza che trasforma le famiglie in microcosmi di infelicità e silenzio. Un libro che apre uno spiraglio di speranza nel cuore dell'istituzione più importante. Mai come oggi una generazione di giovani aveva vissuto altrettanto benessere e disarmante vulnerabilità. Ragazze e ragazzi cresciuti senza conoscere il senso della frustrazione e del dolore, che tentano di sopravvivere aggrappati a un presente imbalsamato di privilegi, terrorizzati da un futuro insicuro. Giovani che rischiano di invecchiare senza maturare. Identità fragili cresciute in famiglie fragili. Genitori eternamente indecisi tra il ruolo di amici o complici, fra severità e buonismo, controllo e fiducia. Mai come oggi le giovani generazioni devono fare i conti col declino di due mondi: la scuola, alla ricerca di una identità, e il lavoro, capace solo di sfruttare la loro precarietà.
18. SABATO di Ian McEwan
BIOGRAFIA AUTORE:
Una bella compagnia: raffinatissimi e un po' signorini, con il naso all'insù e tanta cultura, i britannici segnalati da Granta negli anni Settanta hanno tenuto a galla il barcone del romanzo in tutta Europa. Tra questi, Martin Amis e Ian McEwan sono probabilmente i più dotati, quelli che avranno qualcosa da dire al giro di boa del millennio che fugge. Ian, adesso, ha cinquant'anni, e continua a essere un giovane autore, come se fosse uno dei Bambini nel tempo perduto in un romanzo di McEwan. Ian Macabre, lo chiamavano. The Cement Garden (1978) è un capolavoro della narrativa contemporanea, a metà tra Kafka e Il Signore delle Mosche. La sua gelida manina è andata piano piano umanizzandosi, fino agli ultimi Amsterdam (che ha ricevuto elogi e stroncature in entrambi i casi eccessivi) ed Enduring Love. Lontanissimo dalla congerie dei newbrit come Welsh, Hornby e Doyle, il buon Ian è uno scrittore che ha fatto i conti con la sua generazione, quella giunta a maturità negli Ottanta, ma anche con la generazione precedente, visto i precoci esordi, subito ad altissimo livello. McEwan si è aggiudicato tutti i premi possibili, a parte il Nobel (che forse prima o poi gli daranno): il più prestigioso tra i riconoscimenti è il Booker Prize.
TRAMA ROMANZZO:
Henry Perowne è un uomo colto e curioso, un medico della buona borghesia britannica che trascorre le giornate ad operare sui crani dalla mattina alla sera: asporta meningiomi, interviene su ematomi subdurali, rimuove astrocitomi. Ha una moglie avvocato e due figli, Theo che fa il chitarrista blues e Daisy, giovane poetessa che vive a Parigi. E’ un sabato di febbraio del 2003. Dopo una settimana di lavoro massacrante, Henry si sveglia all’improvviso e si avvicina alla finestra; l’improvvisa visione di un aereo in fiamme che squarcia il cielo di Londra lo induce a nuove considerazioni e introduce una crepa nelle solide certezze mentali del neurochirurgo, sempre così portato a dare spiegazioni razionali ai fatti della vita personali e sociali. La tanto attesa giornata di sabato, finalmente libera dal lavoro e da trascorrere con la famiglia, diventa per Henry una strada in salita, irta di ostacoli. Henry incrocia per le vie di Londra un corteo pacifista contro la guerra di Blair in Iraq, si confronta duramente con la figlia e con un collega anestesista su quei temi, rivestendo con Daisy la posizione del “falco” guerrafondaio e col medico quella di “colomba” pacifista. La sua visione del mondo, da medico fiducioso nel progresso dell’umanità, viene incrinata da un altro grave episodio: un banale incidente d’auto con una banda di balordi, guidata da un giovane molto malato, diviene una seria minaccia che, alla fine di quel sabato, rischierà di distruggere tutta la sua famiglia. Così, quel che doveva essere un sabato senza stress, dedicato a squash, tempo libero e famiglia, si trasforma in un incubo zeppo di ostacoli. Sullo sfondo di una Londra post undici settembre, Ian McEwan attraverso questa catena di eventi imprevedibili, vuole mostrare come sia fragile il nostro vivere quotidiano e, attraverso le metamorfosi del chirurgo Henry, rappresentare l’ansia dell’uomo contemporaneo di fronte a una società che è diventata “troppo” in tutto. Troppo piena di dolori, consumi, sollecitazioni ai quali l’individuo non sa dare risposta. Emerge così una nuova vulnerabilità umana, un’ incertezza insolita per la mente dell’uomo occidentale.

19. IL BROKER di John Grisham
BIOGRAFIA AUTORE:
John Grisham è nato nel 1955. Si è laureato in legge nel 1981 e per circa nove anni ha svolto la professione di avvocato penalista. E’ noto per aver ricoperto incarichi politici come membro della Mississippi House of Representatives, ma soprattutto come autore di best seller del calibro de “Il Socio”, “L’uomo della pioggia
TRAMA ROMANZO:
Il ritorno di John Grisham con un romanzo ambientato a Bologna. Un insperato, formidabile, entusiastico elogio della dolce Italia e della sua qualità di vita. Un grande maestro per un thriller perfetto. Sono le ultime ore del mandato presidenziale, occorre far sparire gli scheletri dall'armadio e si possono fare gli ultimi favori prima di finire nel triste circuito delle conferenze internazionali e delle cene di beneficenza. Favori come concedere la grazia a uno dei più famosi broker d'America, Joel Backman, in cella di isolamento da sei anni per aver tentato di vendere il Neptune, un software capace di accedere al più sofisticato satellite spia indiano. Per il gentile disturbo verranno versati su un conto irrintracciabile tre modici milioni di dollari. Il broker non ci crede: da una cella schifosa alla libertà, in meno di un giorno. In una città italiana a lui sconosciuta, Bologna. Il programma di protezione ha una regola non trattabile, però: imparare la lingua italiana in meno di un mese. Per sopravvivere nell'anonimato quando i servizi segreti israeliani e sauditi, parimenti, vorranno individuarlo per ucciderlo. La caccia all'uomo ha inizio.
20. LA FABBRICA DI CIOCCOLATO di Roald Dahl
BIOGRAFIA AUTORE:
Noto soprattutto come scrittore per l'infanzia, Roald Dahl (1916/1990) ebbe una vita difficile: nato a Llandaff in Galles da genitori norvegesi il 13 settembre 1916, un incidente d'auto provocatoto dalla sorellina gli provocò l'asportazione del naso: il chirurgo riuscì a riattaccarglielo, ma rimase storto per sempre. A 18 anni è andato in Africa a lavorare per una compagnia petrolifera, durante la Seconda guerra mondiale fu pilota della RAF. Soffrì poi per la morte di una figlia bambina, il figlio ebbe invece un gravissimo incidente, la moglie Patricia Neal con cui fu sposato per trent'anni ebbe una lunga malattia a seguito di alcune emorragie cerebrali, mentre lo stesso Dahl dovette sottoporsi a diverse operazioni per alleviare i dolori alla schiena provocati dalle ferite riportate in guerra. Negli ultimi tempi della sua vita fu duramente attaccato dalla stampa per le sue posizioni antisemite, reazionarie e misogene. Personaggio controverso, descritto come un diseducatore per la misoginia dei suoi libri, oppure come uno scrittore meraviglioso per l'infanzia, eroe di guerra, un padre che non si era dato pace finché non era riuscito a salvare il figlio Teo inventando una valvola speciale per la cura dei bambini idrocefali. Pare che quando Dahl scriveva si chiudeva in una stanza in fondo al suo giardino. Qui lavorava sprofondato in una poltrona molto sgangherata appartenuta a sua mamma, avvolto, d'inverno in un caldo ma stinto sacco a pelo. Si dice che in questa sua stanza nessuno avesse mai potuto riordinare o fare pulizie. Era una stanza disordinata e stomachevole. Sul tavolo una palla color argento fatta con la stagnola delle tavolette di cioccolata che mangiò da ragazzo. Roald ha sempre usato carta e matita per scrivere. Per molto tempo la sua giornata lavorativa iniziava attorno alle 9 e 30, verso le 10 e 30 prendeva una pausa-caffè, riprendeva a scrivere fin verso le 12 e solo verso le 16, dopo il pranzo, la lettura dei quotidiani eccetera, riprendeva a scrivere per un altro paio d’ore. Egli stesso ammette di essere sempre stato uno scrittore scrupoloso.
Al di là degli anedotti della sua biografia (come quello che lo descrive taccagno, pare avesse l'abitudine di acquistare libri in libreria, leggerseli durante il giorno e la sera riconsegnarli facendosi ridare indietro i soldi accampando una scusa), restano i libri da lui scritti: Le streghe, Matilda. E centinaia di racconti che hanno fatto la gioia di diverse generazioni di bambini. Tra gli altri titoli: L'enorme coccodrillo, Un gioco da ragazzi e altre storie, Gli Sporcelli, Il G.G.G., La fabbrica di cioccolato, Il grande ascensore di cristallo, La magica medicina, Agura Trat, Danny,il campione del mondo, Sporche bestie, La pesca gigante, Versi perversi, Boy (racconto autobiografico della sua infanzia e adolescenza), In solitario, Un gioco da ragazzi, Io, la giraffa e il pellicano, Il dito magico.
Dahl iniziò dopo che nel 1942 incontr� C. S. Forester, autore di Captain Hornblower, che l�avrebbe condotto sul sentiero della nuova carriera narrativa. Fu proprio in quell�anno che uno scritto di Roald sull�esperienza come pilota fu pubblicato con il titolo di Shot down over Libya. Il primo libro per bambini di Dahl fu The Gremlins, un libro illustrato pubblicato nel 1943 (sarà poi portato sullo schermo dalla Disney). E' stato anche sceneggiatore di film tratti dai suoi racconti. Così "Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato" (Willy Wonka and the Chocolate Factory, USA 1971) regia di Mel Stuart (tra gli attori interpreti: Gene Wilder; Jack Albertson; Ursula Reit; Peter Ostrum; Roy Kinnear). Il proprietario di una fabbrica di cioccolato bandisce un concorso: i cinque bambini vincitori potranno entrare nella misteriosa fabbrica e scoprirne i segreti.
Dahl ha scritto anche libri per adulti, racconti il cui tema centrale è la sofferenza che nasce dalla crudeltà, la sopraffazione, l'imbarazzo. Libro autobiografico è "Going solo" [Jonathan Cape, 1984]. Di sé diceva: �gli adulti sono troppo seri per me. Non sanno ridere. Meglio scrivere per i bambini, è l'unico modo per divertire anche me stesso�. Dahl è morto il 23 novembre 1990: pochi mesi prima gli era morta una figliastra, Lorina, per un tumore al cervello.
TRAMA ROMANZO:
In occasione dell'uscita nelle sale del film interpretato da Johnny Depp, diretto da Tim Burton e prodotto da Warner, viene ripresentato in edizione rilegata uno dei libri più conosciuti e amati di Roal Dahl: "La fabbrica di cioccolato". Finalmente vedremo la fabbrica più pazza del mondo, gli Umpa-Lumpa, i prati di zucchero, la cascata di cioccolata, l'ascensore di cristallo...
21. DIARIO DI EDITH di Patricia Highsmith
BIOGRAFIA AUTORE:
Patricia Highsmith é nata nel 1921 a Fort Worth nel Texas. Ha studiato al Barnard College e alla Columbia University a New York. Il suo primo romanzo, Strangers on a Train (1949) divenne famoso quando Hitchcoock ne trasse l'omonimo film nel 1957, ma i suoi romanzi migliori sono considerati quelli delle avventure criminali del suo eroe psicotico Tom Ripley, cominciando con The Talented Mr Ripley (1956)
TRAMA ROMANZO:
Edith è una donna apparentemente forte, allegra e sorridente, ma qualcosa di oscuro si annida dentro di lei. Edith cerca di non dare troppo peso a quei momenti di buio, che a volte l'assalgono senza una ragione precisa e con questa serenità affronta serenamente anche il divorzio dal marito. Edith, per sfuggire al grigiore della propria esistenza, incomincia a costruirsi un'altra vita nelle pagine del suo diario, in cui il figlio scapestrato è un brillante ingegnere con una moglie carina e una nipotina adorabile. Forse una semplice valvola di sfogo, se non che nella vita reale Edith comincia a sentirsi strana, come se qualcosa si stesse lentamente incrinando dentro di lei. Dietro la tranquillità si apre l'anticamera della follia.
22. LA GUARDIA DEL CUORE di Francoise Segan
BIOGRAFIA AUTORE:
Françoise Quoirez (il nome anagrafico di Françoise Sagan) nasce il 21 Giugno 1935 a Cajarc nel Sud-ovest della Francia da Pierre Quoirez, industriale parigino, e Marie Laubard. Ultima di tre figli si trasferisce da Parigi con la famiglia agli inizi della seconda guerra mondiale per ritornarvi nel 44' dopo la Liberazione.
Studia nei collegi religiosi conseguendo nel 52' il diploma di scuola media superiore, nel 53' venne bocciata all'esame di ammissione alla Sorbona.
Esordì clamorosamente nel mondo della letteratura nel 1954, non ancora ventenne, con Bonjour Tristesse, divenendo protagonista di un prodigioso caso letterario sotto lo pseudonimo di Sagan, dalla Principessa della Recherche di Proust. Il tono della narrazione e la ricerca medesima del suo primo lavoro, parvero rivelare un'affinità con Raymond Radiguet, da subito smentita dalle opere successive sempre più conformi ad uno schema narrativo convenzione pur nella straordinaria abilità.
La Françoise di quegli anni veniva descritta come una ragazzina con i capelli tagliati alla maschietta, dall'aria insignificante, la cui conversazione pareva non rivelare la lucentezza del genio. Dovevano passare ancora due, tre anni prima che Françoise Sagan cominciasse a vestirsi in modo eccentrico, a guidare macchine velocissime, al punto che nel 1957 per via di un incidente rischiò quasi la vita, a passeggiare per i boulevard accompagnata da un gigantesco cane lupo e da giovanotti stravaganti, divenendo così il personaggio noto a tutti con un seguito di amori burrascosi e persino un figlio.
Nel 1958 sposa l'editore Guy Scholler per divorziare nel 62'. Successivamente il secondo matrimonio con Bon Westholf, progettista di ceramiche.
Françoise Sagan girò presto il mondo come giornalista, si recò a Cuba dove scrisse brillanti relazioni favorevoli ai rivoluzionari; firmò il "Manifesto dei Cento ventuno" che proclamava il diritto al refus d'obéissance verso lo stato oppressore. Per merito di questi engagements la sua opera resta un efficace documento di costume per acquistare il sapore della denuncia.
In Bonjour tristesse narra la storia di una giovinetta col padre vedovo e "viveur", ciascuno con la propria libertà, in una tacita intesa e complicità per la quale la ragazza è nei migliori rapporti con l'intima amica di lui. Sopravviene un'altra donna, fine e degna, che potrebbe ricostruire la regola, l'uomo stesso ne è incantato.
La figlia, Cécile, vede il pericolo, la fine della libertà, e cerca il rimedio riconducendo il padre alla donna meno degna. L'altra offesa, sdegnata, si suicida, lasciando tutti nella costernazione.
Sagan ebbe troppa fortuna o forse troppo in fretta, non quella del successo immediato che la consacrò giovanissima, ma quella di aver trovato subito, e per sempre, un universo letterario che non ha più potuto modificare. Una fortuna forse ingombrante.
Innanzitutto uno spazio, sempre lo stesso, mondano, borghese, artificiale, l'ambiente degli appartamenti di lusso della Costa Azzurra, dei ristoranti chic, delle auto sportive, whisky, villeggiature di lusso; personaggi che ricalcano psicologicamente i modelli di Fitzgerald, come sarà lei stessa a scriverlo in Un profilo perduto nel 1974, intenti a ingannare la noia, sostanza stessa del loro essere; una vita sognata più che vissuta, eppure anche il mondo di Proust è estremamente limitato, divorato dallo snobismo.
Come se i personaggi ancor più che governare la propria vita si limitassero ad assistervi coinvolti soltanto quando l'alcol, la danza, l'amore fisico restituiscono una certa coscienza al proprio corpo. Ricchi comunque di una certezza: che la vita, qualunque vita, è un imbroglio, la ripetizione di un copione identico, a partire dall'adolescenza, periodo cruciale ancorché oscuro.
Senza dubbio capita di provare felicità, tuttavia subito ridimensionata dal nome stesso con cui viene chiamata: contentezza, piacere. Quella di cui Sagan parla è una borghesia colta, intrisa dell'aura viziata che circola nelle librerie, nei musei, o nei caffè di Saint Germain des Près.
Intellettuali che pongono la loro lucidità a servizio di se stessi allo solo scopo di guardarsi vivere.
Nel 1986 Sagan confessò di aver sostituito l'alcol con la droga giacché il suo editore la pagava in natura. Nel febbraio 2002 fu firmata una petizione da numerosi intellettuali francesi per sostenere la scrittrice economicamente. E' morta il 24 settembre 2004, nell'ospedale di Honfleur, nella Francia settentrionale stroncata da un'embolia polmonare.
Sagan ha orrore per le persone che non hanno inquietudini, ama soltanto le intelligenze tristi; essa si rifiuta di prendere sul serio le ideologie e tale scetticismo la riconduce inevitabilmente ad abbracciare "ideologie sostitutive".
Queste lunghe fughe, il whisky, la droga, non sono che mezzi che nascono dall'enigma della vita.
"….non bisogna pensare che nel 1954 (il mio momento di gloria) mi era difficile scegliere tra i due ruoli che mi offrivano: scrittrice scandalosa o ragazza borghese, perché, insomma, non ero ne l'una ne l'altra. Mi sarebbe stato più facile essere una ragazza borghese o una scrittrice scandalosa. La mia unica soluzione, e vivamente me ne rallegro, era di fare ciò che avevo voglia di fare: la festa. Fu una festa bellissima, d'altronde intersecata da romanzi vari e da commedie. E qui che termina la mia storia. Che posso farci, dopotutto? Bruciare la vita, bere stordirmi, ecco quel che mi ha sempre sedotto. E quanto mi piace, questo gioco derisorio e gratuito nella nostra epoca meschina, sordida e crudele ma che, per un caso prodigioso di cui vivamente con essa mi congratulo, mi ha dato il modo di sfuggirle. Ah! AH!", (BA, pp.69-70).
TRAMA ROMANZO:
È una notte tiepida. Una Jaguar corre a folle velocità. A bordo una donna e un uomo alla guida. Dal buio una sagoma improvvisamente si precipita su di loro. La macchina sterza e lo evita ma il giovane beatnik, di ancgelica bellezza, evidentemente drogato, è colpito. Trascorrerà la convalescenza in casa della donna, e poi vorrà restare da lei, come "guardia del cuore", iniziando una carriera di attore, intrecciando una ambigua relazione, mentre intorno si accumulano omicidi come un'inspiegabile epidemia. Tra i romanzi più conosciuti dell'autrice, "Bonjour tristesse" e "Le piace Brahms?"
23. OSSARIO di Kathy Reichs
BIOGRAFIA AUTORE:
Kathy Reichs è nata a Chicago e lavora come antropologa forense nel North Carolina e nella provincia canadese del Québec. I suoi libri, tutti pubblicati da Rizzoli — Corpi freddi (1998), Cadaveri innocenti (1999), Resti umani (2000), Viaggio fatale (2001), Il villaggio degli innocenti (2002), Ceneri (2003), ora disponibili in BUR, e Morte di lunedì (2004) —, sono stati tradotti in 20 lingue.
TRAMA ROMANZO:
Il cadavere di un uomo colpito alla testa viene ritrovato in uno sgabuzzino, dove è rimasto intrappolato per giorni. Mentre l'antropologa forense Tempe Brennan cerca di trovare una risposta alle ferite e fratture, a prima vista inspiegabili, riportate dalla vittima, qualcuno le invia la fotografia di un antico scheletro. A detta dello sconosciuto, la foto conterrebbe la chiave per risolvere il caso e incastrare il colpevole. Intanto, un numero sempre maggiore di indizi spinge Tempe e il detective Andrew Ryan, suo eterno fidanzato, a partire alla volta di Israele, per indagare sul contrabbando di reperti archeologici. Lì, Tempe viene a sapere di uno strano ossario a Masada...
24. LA DONNA CHE LEGGEVA CANZONI di Lisa Tucker
BIOGRAFIA AUTORE:
Lisa Tucker è cresciuta in Missouri, e ha lavorato come programmatrice di computer e insegnante di matematica, oltre a scrivere per numerosi giornali. Ha due lauree, in letteratura inglese e in matematica, e vive con il marito e il figlio nel New Mexico. Oltre alla Donna che leggeva canzoni, è autrice del romanzo Shout Down the Moon.
TRAMA ROMANZO:
Dopo la scomparsa del padre e della madre, Mary Beth si trova a dover badare a se stessa e a crescere Leeann, la sorella adolescente. Al lavoro di cameriera affianca quello di "lettrice di canzoni". Perché Mary Beth non legge la mano o i tarocchi, ma i segreti e i desideri delle persone attraverso quelle canzoni che non riescono a levarsi di mente e, dando un senso alle canzoni, le aiuta a dare un senso alla loro vita. La piccola comunità del Missouri la adora e Mary Beth diviene un'eroina per sua sorella e per l'intera cittadina. Ma come le due ragazze imparano presto, ogni dono ha il suo prezzo. L'ultima lettura di Mary Beth svela un oscuro segreto che non si doveva sapere e che nessuno vuole ascoltare; la comunità le si schiera contro e la sua vita si sgretola...

25. NELLA LUCE DEL SORRISO DI MIO PADRE di Alice Walker
BIOGRAFIA AUTORE:
Alice Walker è nata a Eatonton [Georgia] nel 1944. Ha trascorso l'infanzia in un villaggio di neri nel profondo Sud rurale. Ha ottenuto poi una borsa di studio per l'università di Atlanta e si è impegnata nella battaglia dei diritti civili. Nel 1964 tentò di ritrovare una patria spirituale in Africa, ma ha poi ripreso l'attività politica e sociale a Jackson [Mississippi]. Ha rievocato la sua battaglia per i diritti civili negli anni '60 in Meridian (1976). Ha scritto: Petunie rivoluzionarie e altre poesie (Revolutionary petunians and other poems, 1973), il romanzo La terza vita di Grange Copeland (The third life of Grange Copeland, 1973), i racconti In amore e in guai : racconti di donne nere (In love and trouble: stories of black women, 1973). Il suo credo di womanist, femminista nera, per la quale le donne della sua razza sono «le autentiche eroine d'America», si esprime anche negli eccellenti racconti di Non potete sottomettere una vera donna (You can't keep a good woman down, 1981). Nel romanzo Il colore viola (The color purple, 1981) con cui ha vinto il premio pulitzer e che gli ha dato una vasta notorietà, ha elaborato un linguaggio altamente musicale, da lei definito «inglese nero popolare» (black folk english).
TRAMA ROMANZO
Una giovane coppia di antropologi di colore giunge sulle sperdute montagne del Messico per studiare la tribù indigena dei Mundo. Con i genitori viaggiano le figlie: Maggie e Susannah. A quindici anni Maggie, la figlia ribelle, al contrario di Susannah riflessiva e posata, si innamora di un ragazzo Mundo, ma quando il padre scopre la relazione picchia selvaggiamente la figlia. Una violenza che lascerà tracce indelebili in entrambre le giovani donne: Maggie diventerà bulimica ed obesa, Susannah scoperta la propria bisessualità inizierà una relazione con una donna spregiudicata. Solo molti anni dopo, in occasione di un nuovo dolore, le sorelle riusciranno a sanare il conflitto che le ha divise.
26. RAGAZZA SELVAGGIA di Alan Warner
BIOGRAFIA AUTORE:
Alan Warner è nato in Scozia nel 1964 e vive da anni in Irlanda. Ha pubblicato quattro romanzi: Rave Girl, Le soprano, L'uomo che cammina (pubblicati in Italia da Guanda) e These Demented Lands (inedito in Italia). "Charter" fa parte di un romanzo su cui Warner sta ancora lavorando.
TRAMA ROMANZO:
Il libro, la riedizione di "Rave girl", racconta la storia di Morvern Callar, 21 anni, una vita, trascorsa in un villaggio delle Highlands scozzesi, fatta di giorni tutti uguali. Poi, una mattina scopre il corpo esanime del suo uomo riverso sul pavimento. Ma per Morvern quella morte improvvisa non sarà altro che la via verso una nuova libertà, l'inizio di una fuga lontano dalle tempestose scogliere scozzesi verso un entroterra di acque dolci, di fiumi e dighe, e ancora verso le spiaggie infuocate dell'Europa del sud. Un viaggio senza vincoli né confini, scandito dalla musica, all'insegna di un erotismo libero e innocente e del piacere della natura e della scoperta degli altri.
27. I VIAGGI DI GULLIVER IN VARI PAESE LONTANI DEL MONDO di Jonathan Swift
BIOGRAFIA AUTORE:
Jonathan Swift (Dublino, 30 novembre 1667 - 19 ottobre 1745) è stato uno scrittore irlandese, autore di romanzi satirici e pamphlet politici.
Giustamente considerato tra i maestri della prosa in lingua inglese, con la sua opera mise in luce certa follia e presunzione umana.
Pochi mesi dopo la nascita, Swift divenne orfano di padre e fu per questo affidato agli zii. Estramente povero, durante la sua infanzia subì spesso insulti e denigrazioni a causa della sua condizione sociale, e ciò influì sicuramente sulle sue future idee sociali. Dopo gli studi al Trinity College di Dublino, nel 1689 Swift si trasferì in Inghilterra, dove lavorò come segretario del diplomatico e scrittore William Temple, lontano parente della madre; tuttavia i pessimi rapporti che vi erano tra Temple e Swift indussero quest'ultimo a tornare in Irlanda, dove venne ordinato prete anglicano nel 1694.
Conformemente al suo spirito anticonformista, nel 1697 egli scrisse la Battaglia dei libri ("The Battle of the Books" in lingua madre), un poema eroico e satirico (sul modello di Alexander Pope) in cui egli prendeva la parola sulla controversia circa la superiorità dei tempi antichi rispetto a quelli moderni. Per lui tutti i tempi, una volta vissuti, diventano inferiori, e quindi egli considerava superiori i tempi antichi perché ormai non potevano più essere vissuti. Con una satira pungente, inoltre, egli denunciò la finta erudizione dei suoi giorni.
Il sucesso del libro permise a Swift di procurasi qualche soldo, col quale egli riuscì a viaggare molte volte a Londra: nella capitale inglese conobbe Esther Johnson, meglio nota come Stella, di cui si innamorò ricambiato. Il padre di Stella, un diplomatico amico della madre di Swift, chiese allo scrittore di completare l'educazione della figlia: in tal modo egli riuscì ad occuparsi della letteratura senza dover rinunciare alla scrittura e alla lettura.
Nel 1704 egli scrisse la famosa Favola della botte ("Tale of a Tub"), una satira corrosiva sulla Chiesa e sulle moderne convinzioni politico-religiose in cui egli metteva in ridicolo, in maniera originale e divertente, le varie forme di pedanteria e di presunzione. Dopo la pubblicazione di tale opera, Swift divenne inviso alle autorià ecclesiastiche che gli preclusero la possibilità di una brillante carriera clericale.
Altra opera importante di Swift fu La condotta degli alleati (1711): in questo testo, di carattere storico e politico, egli accusa il partito whig (al quale egli per altro aderiva) di aver prolungato volontariamente la durata della Guerra di Successione Spagnola al fine ottenere vantaggi di tipo politico. Il libro ebbe molto successo ma causò allo scrittore alcuni disagi.
Del 1724 sono le Lettere al drappiere, romanzo epistolare in cui egli si occupa della questione irlandese e si dichiara favorevole all'indipendenza di una parte dell'Irlanda. A seguito della polemica innescata dalla pubblicazione di "La condotta degli alleati", il comandante delle armate britanniche, John Churchill, duca di Marlborough, venne rimosso dalla carica e privato dei titoli nobiliari mentre Swift abbandonò i whig (liberali) per passare al movimento tory (conservatore).
Nel Settecento le famiglie povere non potevano leggere perché il costo dei libri era troppo elevato: per questo molti scrittori, tra cui Daniel Defoe, decisero di far pubblicare le loro novelle dai giornali che erano molto meno cari. Swift collaborò con la sezione politica del giornale reazionario "Examiner", mentre contribuì la parte letteraria dei periodoci "Tatler" e "Spectator".
Il capolavoro di Swift, I viaggi di Gulliver (in lingua madre "Gulliver's Travels"), fu pubblicato anonimo nel 1726 e riscosse subito grande successo. Questo romanzo satirico, inizialmente inteso dall'autore come aspro attacco allegorico alla vanità e all'ipocrisia delle corti, dei partiti e degli uomini politici dell'epoca, nel corso della stesura, durata parecchi anni, si arricchì delle più mature considerazioni di Swift sulla società umana; pertanto la satira, spesso graffiante e a tratti scurrilmente oltraggiosa, finì col toccare l'umanità intera. Acuto, ricco di spunti fantasiosi e al tempo stesso scritto con semplicità, il romanzo è diventato un classico della letteratura per l'infanzia.
In breve, la trama dell'opera può essere riassunta così: un marinaio sfortunato, Gulliver appunto, compie quattro viaggi approdando in altrettante isole particolari:
Nella prima isola gli abitanti, i Lillipuziani, sono molto più bassi di lui (il termine "lillupiziano" è entrato nel linguaggio italiano come sinonimo di "persona dalla bassissima statura").
Nella seconda isola gli abitanti sono dei giganti. La figlia del re dei giganti considera Gulliver alla stregua di un bambolotto parlante mentre il re in persona affermare che l'umanità "è la peggiore razza di piccoli odiosi vermi che la natura abbia creato".
Nella terza isola gli abitanti sono tutti molti intelligenti: Gulliver è quindi inappropriato per comunicare con loro.
La quarta isola è occupata dagli animali, cavalli per l'esattezza, che si dimostrano "superiori" all'uomo in quanto a bontà d'animo.
Tutte le avventure, in una maniera o nell'altra, rappresentano l'ideologia pessimistica e negativa di Swift, secondo quale l'uomo è egoista, corrotto, ignorante ed affamato di potere, e che egli abbia solo vizi e non virtù. Solo i lettori più arguti potevano però cogliere questo messaggio cifrato: nonostante il semplice linguaggio swiftiano, i lettori non intellettuali, come quelli di Defoe ad esempio, vedevano ne "I viaggi di Gulliver" solo un semplice resoconto avventuroso.
TRAMA ROMANZO:
Nella storia del naufrago Gulliver, errabondo in terre popolate da esseri incredibili, Swift irride l'infinita vanità della ambizioni umane e prospetta, con intuizione moderna, la relatività di ogni valore. A Lilliput, dove le cose del mondo sono ridotte a proporzioni minime, Gulliver può sentirsi un semidio. A Brobdingnag, fra i giganti, la condizione di uomo è da lui sofferta in tutta la sua drammatica piccolezza.

28. IVANHOE di Walter Scott
BIOGRAFIA AUTORE:
Walter Scott nacque a Edimburgo nel 1771. Proveniente da una antica e nobile famiglia scozzese, compì studi di avvocatura a Edimburgo e si diede alla carriera forense, iniziando contemporaneamente l'attività letteraria. Il successo ottenuto nel 1805 con il poemetto "Il lamento dell'ultimo menestrello" gli permise di diventare socio dei suoi editori e di stabilirsi, nel 1812, come un signorotto feudale, nella grande proprietà terriera di Abbotsford [Roxburghshire]. L'improvviso fallimento dell'editore, nel 1826 lo coinvolse nella bancarotta e lo costrinse, per pagare i creditori, a uno sfibrante lavoro letterario. Malato di cuore, morì a Abbotsford, al suo ritorno da un viaggio sul continente, nel 1832. Scott cominciò a farsi conoscere con alcune traduzioni delle ballate di Bürger (1796) e di Goethe (1799). Divenne noto con una raccolta tratta da antiche fonti, di Canti di menestrelli della frontiera scozzese (The minstrelsy of the scottish border, 1802-1803). Ottenne un grosso successo con il poemetto narrativo Il lamento dell'ultimo menestrello (The lay of the last minstrel, 1805). Ispirate alle antiche ballate sono ancora i poemetti Marmion (1808), e La signora del lago (The lady of the lake, 1810).
Con Waverley, pubblicato anonimo nel 1814 (ma iniziato nel 1805) inaugura la serie dei romanzi d'ambiente scozzese, che gli diedero ulteriore fama e ricchezza. Seguirono: Guy Mannering (1815), Vecchia mortalità (Old mortality, 1816; o: I puritani di Scozia), L'antiquario (The antiquary, 1816), Rob Roy (1817), Il cuore di Midlothian (The heart of Midlothian, 1818), La sposa di Lammermoor (The bride of Lammermoor, 1819).
In sintonia con il gusto romanticista è il romanzo ambientato nell'England di Richard 'cuore di leone' e delle crociate, Ivanhoe (1820). Siamo nel XII secolo, sullo sfondo dei contrasti tra sassoni e normanni. Wilfred di Ivanhoe, figlio di Cedric, ama lady Rowena, pupilla del padre e ne è riamato. Cedric però ha deciso di dare Rowena in moglie a Athelstane di Coningsburgh per riportare una stirpe sassone sul trono: bandisce Ivanhoe, amico del re normanno Richard 'cuor di leone'. Il giovane va crociato al seguito di Richard. In assenza del re, suo fratello Giovanni usurpa il trono. Al ritorno dei crociati Ivanhoe, al gran torneo di Ashby-de-la- Zouche, batte tutti i campioni dell'usurpatore. Ma i nobili normanni lo fanno prigioniero con Cedric e Rowena, Athelstane, la bella Rebecca e il padre di lei Isaac. Sono liberati da re Richard e da Robin Hood, alla testa di sassoni e fuorilegge. Ivanhoe e Rowena si sposano, Rebecca che ha sempre amato Ivanhoe, lascia l'Inghilterra con il padre.
"Ivanhoe", insieme al Quentin Durward (1823), ambientato nella Francia di Luigi XI, lanciò la voga del romanzo storico in cui convergono l'ispirazione fantastica e la ricerca erudita e 'antiquaria'.
Ad "Ivanhoe" seguirono i romanzi Il monastero (The monastery) e L'abate(The abbot), entrambi del 1820 e ambientati nella Scozia di Mary Stuart. Kenilworth (1821) è ambientato nell'England di Elizabeth I. Le avventure di Nigel (The fortunes of Nigel, 1822) sono ambientate nel- l'England di James I. Con Redgauntlet (1824) si torna all'ambiente scozzese. Il pozzo di san Ronan (St.Ronan's well, 1824) è una tragica storia collocata in ambiente contemporaneo. Il talismano (The talisman, 1825) si svolge in Terrasanta, al tempo di Richard 'cuor di leone'.
Oltre ai numerosi romanzi successivi al fallimento economico, si ricordano anche nove volumi di una "Vita di Napolé on" (Life of Napoleon, 1827). Scott fu un divulgatore di alcuni elementi del romanticismo: la storia e lo spirito nazionale, l'amore per il pittoresco e per il medievale, le coloriture esotiche di molta sua produzione in versi. Un divulgatore degli aspetti più esteriori e appariscenti, attraverso un'opera narrativa che è una vera galleria del folclore, e che possiede vigoroso ritmo epico. Nei romanzi della Scozia recente e contemporanea, la macchinosità tecnica e il conservatorismo di Scott si attenuano grazie a freschi toni comico-popolareschi e ad intuizioni più realistiche sulla dialettica passato-presente, tradizione-progresso, individuo-collettività. Altrove egli si rifugia nella storia, inseguendo il sogno romanticista dell'irrecuperabile, nobile, vitale passato. Equilibrato, pieno di buon senso e di humour, è estraneo alla sensibilità ro manticista più tormentata, rifugge dal misterioso e dal terrifico. Si preoccupa sempre di spiegare in termini di logica comune ciò che può sembrare soprannaturale. La sua opera di razionalizzazione, l'adesione alla realtà concreta, poggiano in Scott su una rara abilità descrittiva e su una notevole penetrazione psicologica. I personaggi si muovono in una fitta rete di rapporti sociali: tra uomo e uomo ma anche tra l'uomo e la sua terra, l'ambiente, la tradizione. Essi sono osservati minuziosamente partendo dall'esterno, finché non emerge il loro nucleo interno, di vivezza tangibile. Figure e trame presentano poche variazioni, hanno qualcosa di meccanico. La sua opera, esuberante per linee e colori, ha esercitato un fascino profondo su lettori e letterati in epoca romanticista e oltre. Grazie a lui soprattutto si deve l'inizio (o il rinizio) del nuovo genere letterario, quello del romanzo storico.
TRAMA ROMANZO:
La vicenda si colloca nell'Inghilterra del XII secolo sullo sfondo dei contrasti tra sassoni e normanni. Ivanhoe, figlio di Cedric, ama, riamato, lady Rowena. Ma Cedric ha deciso di dare in moglie Rowena a Athelstane per riportare una stirpe sassone sul trono e bandisce Ivanhoe, amico del re normanno Riccardo Cuor di Leone. Il giovane va crociato al seguito di Riccardo mentre, assente il re, Giovanni usurpa il trono. Al ritorno dei crociati, Ivanhoe batte tutti i campioni dell'usurpatore. Ma i nobili normanni lo fanno prigioniero con Cedric, Rowena e Athelstane. Vengono però liberati da re Riccardo e Robin Hood. Ivanhoe e Rowena infine si sposano.

29. DAVID COPPERFIELD di Charles Dickens
BIOGRAFIA AUTORE:
Charles Dickens nacque a Portsea nel 1812. Era il secondo di otto figli. Nel periodo della sua infanzia, la famiglia fu costretta a trasferirsi a Londra, dove per Charles iniziò un periodo infelice.
All'età di dodici anni venne mandato ad incollare etichette in una fabbrica di lucido da scarpe (la situazione economica dei Dickens era disastrosa a causa dell'incapacità del padre che fu in breve tempo incarcerato per debiti nella prigione di Marshalsea).
A quindici anni entrò in uno studio di avvocati come praticante ed iniziò a studiare stenografia, diventando cronista parlamentare.
Tra il 1829 e il 1830 si innamorò della figlia di un banchiere, ma la storia si concluse a causa delle differenze sociali tra i due.
Iniziò quindi a dedicarsi alla scrittura finché a ventisei anni venne pubblicato sull'Evening Chronicle, in dispense mensili, il romanzo "Quaderni postumi del Circolo Pickwick", che lo rese famoso nel panorama della narrativa inglese. Nel frattempo aveva sposato Catherine Hogarth, figlia del direttore del giornale.
Il 4 gennaio 1842 partì con la moglie per gli Stati Uniti dove visitò (ormai scrittore conosciuto) Boston, Washington, New York e il Mississippi.
Tra il 1844 e il 1845 soggiornò a lungo a Genova ed ebbe occasione di visitare anche Roma e Napoli.
Fece quindi ritorno in Inghilterra dove si impegnò a dare vita ad un giornale liberale impegnato per la lotta nell'abolizione delle leggi protezionistiche sui prodotti agricoli. Nel 1846, in gennaio, uscì il primo numero del Daily News. I principi guida sarebbero stati miglioramento, progresso, educazione, libertà religiosa e civile, legislazione equa. Dopo soli 17 numeri si dimise però dall'incarico di direttore lamentandosi di essere circondato da incapaci.
Il 1848 fu turbato da gravi questioni famigliari e da grandi litigi nella cerchia degli amici.
Condusse comunque in porto il progetto di un giornale periodico battezzato Household Words con l'intento di mescolare la narrativa e la polemica contro i mali del suo tempo. Il primo numero uscì nel 1850. I progetti di risanamento edilizio londinesi ne subirono l'influenza.
Nello stesso anno Dickens (con Lord Bulwer Lytton) progettò e mise in scena un testo teatrale di ambiente settecentesco Not so bad as we seem. La moglie si ammalò ed una figlia morì improvvisamente.
Charles Dickens
Nel 1855/56 visse a Parigi durante l'inverno, trasferendosi in estate presso Boulogne. I rapporti con i famigliari (aveva avuto dieci figli) si andavano intanto deteriorando.
Nel 1858 si separò definitivamente dalla moglie mettendo un annuncio sui giornali e accusandola di non aver mai saputo badare ai figli e alla famiglia.
Nel 1859 fondò un nuovo giornale chiamato All the year round che ebbe strepitoso successo.
Negli ultimi mesi del 1865 si recò ancora in America per un giro di lettura delle sue opere. Il suo stato di salute peggiorava giorno dopo giorno. Alla fine gli fu diagnosticato un attacco di paralisi.
L'8 giugno 1870 fu colpito da un colpo apoplettico e morì il giorno dopo. Fu sepolto nell'abbazia di Westminster nell'angolo dei poeti (Poet's Corner).
TRAMA ROMANZO:
David, orfano di padre, vive una infanzia felice con la madre, ma questa poi si risposa con il signor Murdstone, un uomo crudele che la porta alla tomba. Privo di affetti, David sperimenta la dura scuola del maestro Creakle. Il patrigno gli impone un lavoro avvilente in un negozio di Londra. Disperato fugge a piedi a Dover, dove una zia, Betsey, accetta di occuparsi di lui. Lo manda a Canterbury, per educarlo, in casa del suo avvocato, padre di Agnes, una dolce fanciulla. Divenuto cronista parlamentare e conquistata anche fama letteraria, David sposa Dora che pochi anni dopo muore. Il giovane allora si accorge della dolce Agnes che sposa, dopo aver salvato il futuro suocero dalle trame del suo amministratore.
30. ASSASSINIO NELLA CATTEDRALE di Thomas Eliot
BIOGRAFIA AUTORE:
Thomas Stearns Eliot (Saint Lous, Missouri 1888 – Londra 1965)
Di famiglia agiata, il padre è direttore di una fabbrica di mattoni e la madre discende da un’antica famiglia del Massachusetts, Eliot già a dieci anni mostra interesse per la poesia (le sue poesie sono stampate sulla rivista della scuola). Nel 1906 si s’iscrive all’Harvard University dove studia francese, tedesco, letteratura inglese, storia medievale e storia della filosofia. Nel frattempo, s’interessa di Dante e legge la Divina Commedia, segue un corso sui poeti metafisici e incontra Conrad Aiken un poeta che gli resterà amico per tutta la vita. Inoltre, legge saggi di Arthur Symons e rimane colpito dalla poesia di Jules Laforgue. Grazie alla lettura di The spirit of Romance di Ezra Pound scopre poi i provenzali e gli stilnovisti. Nel 1911 s’iscrive alla Sorbona e qui rimane per un certo periodo fino a quando rientra a Harvard per conseguire il dottorato in filosofia. Nel giugno 1914, conclusa l’università, passa prima per Parigi e in seguito, in Agosto, grazie a una borsa di studio, si stabilisce a Londra al Merton College di Oxford per seguire un anno di studi. Nella primavera del 1915 incontra Vivienne Haigh-Wood che sposerà il 26 giugno successivo. In autunno due sposi prendono in affitto una camera nella casa di Bertrand Russel e Eliot per far fronte ristrettezze economiche sopravvenute, il padre, infatti, disapprovando la sua scelta di proseguire la carriera accademica gli rifiuta ogni aiuto economico, è costretto ad accettare un lavoro come insegnante. Successivamente, grazie all’interessamento della famiglia della moglie entrerà, come impiegato nella Lloyds Bank dove rimarrà per nove anni. Nello stesso tempo, Eliot è nominato vice direttore della rivista "The Egoist" in cui lavora Ezra Pound nella sezione letteraria. Nel 1917 esce la sua prima raccolta di poesia Prufrock e altre osservazioni, nel 1919 e 1922 rispettivamente, Poesie e La terra desolata. Dal 1923 è direttore della rivista “The Criterion” poi della casa editrice Faber and Faber, mentre nel 1927 Eliot riceve la cittadinanza inglese e si converte all’anglicanesimo (nel 1933 si trasferirà a Londra nella parrocchia della St. Stephen's Churc, anglo-cattolica, e diverrà Vicar's Warden, la più alta posizione di un laico nella chiesa). E’ di questo periodo anche l’interessamento di Eliot per il teatro che si concretizza con la produzione di alcuni saggi e alcuni lavori quali, Assassinio nella cattedrale, La riunione di famiglia, Cocktail party, L’impiegato di Fiducia e Il grande statista.
Nel 1948 Eliot è insignito del premio Nobel per la letteratura con la seguente motivazione:
"Per il suo notevole e pioneristico contributo alla poesia moderna."
TRAMA ROMANZO:
Prima opera drammatica, "Assassinio nella cattedrale" racconta l'uccisione di Thomas Beckett, arcivescovo di Canterbury, per mano di quattro cavalieri inviati dal re Enrico II. Il teatro del delitto è la cattedrale, ma il vero dramma che l'autore racconta è quello che si svolge nella coscienza di Beckett, impegnato a difendere i propri convincimenti di fronte a un mondo che gli impone la rinuncia di tutto ciò in cui crede.
31. LA FIERA DELLA VANITA’ di William Makepeace Thackeray
BIOGRAFIA AUTORE:
William Makepeace Thackeray nacque a Calcutta nel 1811. Rimasto orfano a 4 anni del padre, un alto funzionario della Compagnia delle Indie Orientali, studiò alla Charterhouse School di London, e a Cambridge, senza però completare gli studi universitari. Dopo al cuni viaggi sul continente (incontrò anche Goethe a Weimar), tentò la carriera forense ma continuava a preferire la compagnia di letterati e artisti. La abbandonò, anche perché nel 1832 potè entrare in possesso del suo patrimonio: andò a Paris a studiare disegno e iniziando l'attività giornalistica. Perse tutta la sua fortuna al gioco, dovette arrangiarsi come giornalista e caricaturista. A Paris incontrò e sposò, dopo un breve fidanzamento, la diciannovenne Isabella Shawe, che divenne poi prototipo di molte dolci e indifese figure femminili che appaiono nei suoi romanzi. Divenne corrispondente Parisno del 'Constitutional'. Tornato in Inghilterra nel 1837, cominciò a pubblicare articoli e romanzi su diversi giornali (Fraser's magazine, Punch, ecc.) usando diversi pseudonimi (Yellowplush, Titmarsch ecc.). Intanto la salute della moglie cominciò a peggiorare, e nel 1840 si manifestò una grave forma di malattia mentale che la fece finire per il resto della vita in manicomio. La drammatica fine del suo matrimonio, e la morte della madre, costituiscono l'episodio fondamentale della sua vita. Morì a London nel 1863. La sua attività di scrittore inizia con una serie di articoli per giornali, e di romanzi pubblicati su vari giornali. Tra essi la serie di bozzetti Le carte di Yellowplush (The Yellowplush pa pers, 1838) per la rivista «Fraser's magazine», e "The Paris sketchbook" (1840). Nel 1840 la cesura data dalla malattia della moglie. Nel 1842 inizia la collaborazione con il giornale umoristico «Punch», con una serie di articoli e schizzi satirici intitolata Gli snob inglesi visti da uno di loro (The snobs of England by one of themselves), raccolti poi nel volume Il libro degli snob (The book of snobs, 1855) che rappresentano una spietata e minuziosa denuncia delle menzogne sociali e dei difetti umani. E' Thackeray che dà al termine snob il sinificato che ne diamo oggi noi. Al romanzo Le memorie di Barry Lindon (The luck of Barry Lindon, 1844: uscì in edizione definitiva nel 1856 con il titolo di "The memoirs of Barry Lindon") in cui la diffidenza thackerayana contro la retorica romanticista porta a presentare un personaggio così poco eroico come Barry Lindon, seguì. Il primo romanzo di Thackeray non ebbe successo. L'opera cui è legata la sua fama, Fiera delle vanità (Vanity fair, 1848). Il romanzo narra le vicende di due ex compagne di scuola, Becky Sharp e Amelia Sedley. Becky è intelligente, coraggiosa, arri vista astuta e di pochi scrupoli: sposa il figlio di un baronetto e si fa abilmente strada nell'alta società. Amelia è virtuosa ingenua e insipida, un po' sciocca: dopo la rovina finanziaria del padre sposa il fidanzato George Osborne, fatuo e egoista, solo per l'intervento di un altro corteggiatore, il capitano Dobbin, che impedisce al giovane di rimangiarsi la parola. George cade a Waterloo, e Amelia giura fedeltà alla sua memoria. Quando l'amica le rivelerà che George l'ha tradita anche con lei, Amelia si de cide a sposare il devoto Dobbin. Straordinario quadro satirico della vita inglese del primo ot tocento, il romanzo rappresenta attraverso le vicende parallele delle due protagoniste le colpe di una società che premia solo l'ipocrisia. Meno inquietanti, ma di buon livello, le opere successive: i romanzi semi- autobiografici Pendennis (1848-1850) e I nuovivenuti (The Newcomes, 1853-1855). E gli ambigui e raffinatissimi romanzi storici ambientati nel XVIII secolo: Henry Esmond (1852) e il suo seguito I virginiani (The virginians, 1857-1859). La Ballata di Bouillabaisse (Ballad of Bouillabaisse, 1849) è una rievocazione piuttosto patetica delle sua passata felicità coniugale con la moglie. Tra le operette burlesche, si ricordano: Una leggenda del Reno (A legend of the Rhine, 1845), Rebecca e Rowena (1850), La rosa e l'anello (The rose and the ring, 1855). Diario di viaggio è Da Cornhill al Gran Cairo (1848), frutto del viaggio in vaporetto compiuto nel 1844 insieme a un amico del Reform Club di London. Il viaggio lo condusse da Lisbona, Cadice, Gibilterra, Malta, Rodi, Costantinopoli, Beirut, Gerusalemme, Giaffa, Alessandria, fino a Napoli. Un viaggio all'insegna della satira e del sarcasmo contro le mode e gli atteggiamenti posticci occidentali, ma anche con la scoperta della diversità e alterità dell'Oriente: «quando ci si aggira tra i nidi delle aquile e si vedono le prodigiose uova che esse depongono, noi uccelli più piccoli non possiamo evitare di provare un certo qual senso di frustrazione». Nel 'Cornhill Magazine', che Thackeray diresse nel 1860-1862, apparvero alcuni dei suoi migliori saggi, i "Roundabout Papers". Il migliore dei suoi libri di critica e "Gli umoristi inglesi dell'Ottocento" (The English humourists of the eighteenth century, 1853). Thackeray è scrittore aspro e amaro, ma accettò i limiti imposti al realismo dal rispetto delle convenzioni vittoriane. La sua satira rimane stretta nell'esigenza moralistica di una correzione dei costumi all'interno dell'etica borghese. E' anche per questo compromesso di fondo che, nonostante le grandissime doti di scrittore, la maestria nella creazione dei caratteri, la padro nanza del linguaggio e dello stile, Thackeray non riuscì mai a stabilire con i suoi lettori un rapporto così immediato come quello del suo grande rivale Dickens.
TRAMA ROMANZO:
La trama è incentrata sulla vita di due ragazze: l'una, Becky Sharp, disposta a tutto pur di farsi avanti nella vita; l'altra, Amelia Sedley, dolce e remissiva. Becky tenta dapprima di irretire il fratello di Amelia, poi, ostacolata nei suoi propositi, suscita la senile passione di un ricco signore che la vuole in moglie, ignorando che la ragazza è già segretamente sposata con uno dei suoi figli. La caratteristica che rende questo uno dei romanzi più importanti nella storia della letteratura inglese del XIX secolo è la presenza di una protagonista non più tutta virtù o vizio, ma una nuda realtà quotidiana in cui vale più il buon senso che un deviante sentimentalismo.

Esempio



  


  1. Mario

    La scheda tecnica del libro Ivanhoe di walter scott

  2. cosa sinifica

    non abilita resultato di ducomento