Locandiera di Goldoni

Materie:Tema
Categoria:Italiano

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Testo

Alla luce dell’analisi effettuata sulla Locandiera illustra gli aspetti più importanti e innovati del teatro goldoniano.

La Locandiera è forse la commedia più conosciuta di Goldoni, uno dei suoi capolavori. E’ l’esempio più lampante della riforma goldoniana, la quale prende le mosse proprio dall’esigenza di ridare dignità alla commedia, liberandola del cattivo gusto, talvolta vera e propria oscenità, in cui era andata scadendo.
La riforma consiste nella riscoperta del testo, nella stesura di esso da parte del commediografo, vengono abolite le maschere, lasciando il posto a personaggi caratterizzati individualmente. I due “libri” a cui si ispirò Goldoni furono: il Mondo e il Teatro. IL Mondo rappresenta la vita sociale della Venezia ‘700, mentre il Teatro lo aiuta a mettere sulla scena ciò che accade nel mondo. Dialoghi, battute brevi ed efficaci, importante sono gli “a parte” che segnalano i pensieri dei personaggi, i loro stati d’animo e i loro piani. Un altro elemento di novità di Goldoni è la sua esigenza moralizzatrice, la commedia deve insegnare. Nella Locandiera si ritrovano tutti i tratti della riforma. Ci troviamo in una locanda a Firenze, qui troviamo varie classi sociali, nobili squattrinati, borghesi arricchiti, cavalieri… La proprietaria della locanda, Mirandolina, è una figura più riuscite di Goldoni, in quanto Egli ha inteso esaltare sia il fascino sia le grazie femminili, ma anche lo spirito pratico che il buon senso che erano piccole e concrete virtù delle borghesia settecentesca, spregiudicata e libera nello stesso tempo volta a valorizzare se stessa nella realtà della vita quotidiana. Sempre nella Locandiera compaiono altri personaggi: il marchese di Forlipopoli ed il conte d’Albafiorita. Il marchese afferma la sua nobiltà soltanto con la parola, una parola che viene ripetuta spesso: “ io son chi sono”. Lo scrittore fa apparire il marchese agli occhi dei lettori ridicolo. Il nobile rispecchia a pieno la situazione sociale che c’è a Venezia: nobili squattrinati e decaduti capaci solo di offrire un prestigio aristocratico. Il conte rappresenta colui che si è arricchito e grazie alla sua ricchezza riesce a comprare il titolo di Conte, visto che all’epoca molti erano i nobili che sciupavano il loro denaro insensatamente, quindi dopo erano costretti a vendere il titolo in cambio di denaro.
Nella sua opera il Goldoni usa un linguaggio veramente articolato extragrammaticale e fuori da ogni tradizione letteraria. Infatti Mirandolina non parla più nel linguaggio fine, letterario degli accademici, ma usa un linguaggio mediano, di tutti i giorni, che rispecchia a pieno il suo personaggio. Per la prima volta Goldoni operava nel teatro una riforma tecnica che attribuiva al carattere dal personaggio un linguaggio adeguato, parlato, comprensibile a tutto il popolo, evitando lo stile aristocratico e letterario.

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