I Malavoglia di VERGA

Materie:Scheda libro
Categoria:Italiano

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Testo

“I MALAVOGLIA”

1. Giovanni Verga (Catania 1840-1922), scrittore italiano, autore di romanzi, racconti e opere teatrali, massimo esponente del verismo. Con lui il mondo meridionale e siciliano diventa un nuovo centro poetico di una narrativa originale, nella quale racconta l’autentica vita italiana dei piccoli paesi e delle campagne i cui protagonisti sono la povera gente. . La sua attività letteraria può essere divisa in tre fasi: la narrativa storico-patriottica degli esordi: “I carbonari della montagna” (1861);
i romanzi mondani: “Una peccatrice” (1866), “Eva” (1873), “Eros” (1874), “Storia di una capinera” (1871), “Il marito di Elena” (1882); la produzione verista: “Nedda” (1874), Vita dei campi (1880), Novelle rusticane (1882), I Malavoglia (1881), Mastro don Gesualdo (1889).
2. I “Malavoglia”, sono una famiglia di pescatori di Aci Trezza, un paese vicino a Catania, composta da padron ’Ntoni, dal figlio Bastianazzo, dalla nuora Maruzza e dai cinque nipoti. Possiedono una casa, la “casa del nespolo” e una barca, la “Provvidenza”. Ma la barca fa naufragio e con lei scompaiono Bastianazzo, che muore, e il carico di lupini sul quale padron ’Ntoni aveva fatto affidamento per migliorare la situazione economica familiare. Comincia così una lunga serie di sventure. Per pagare i lupini la casa viene venduta e la famiglia si disgrega: il nipote Luca muore in battaglia, ’Ntoni si mette a frequentare cattive compagnie e finisce in prigione, Lia, compromessa per una sua presunta relazione con il brigadiere del paese, fugge di casa, Mena, non potrà sposare Alfio a causa dei problemi economici. Solo dopo la morte del nonno ’Ntoni, il più giovane dei nipoti, Alessi, riuscirà a riscattare la “casa del nespolo” e a ricostruire un piccolo nucleo familiare.
3. La vicenda viene raccontata da una sorta di narratore interno alla storia, ossia il “coro popolare” rappresentato dai componenti della famiglia Malavoglia e da tutto Aci Trezza.
4. Verga, nel raccontare, si immedesima nella mentalità dei suoi personaggi e partecipa alle loro vicende, quindi si pone in posizione uguale rispetto ai fatti narrati.
5. Predomina la rappresentazione attraverso l’uso del dialogo e del monologo.
6. Non c’è un solo personaggio principale, i componenti del nucleo famigliare dei “Malavoglia” sono i protagonisti. Si passa da un personaggio all’altro senza dare più importanza a uno di essi.
7. I Malavoglia sono una famiglia siciliana di poveri pescatori.
8. Altri personaggi:
FAMIGLIA DEGLI ZUPPIDDI: amici della famiglia. Rapporto di affiancamento.
// DEI PIEDIPAPERA: composta da Tino, il sensale astuto, che ha un rapporto di opposizione con i Malavoglia, mentre la moglie Grazia è amica della famiglia.
LO ZIO CROCIFISSO: è l’usuraio del paese, manda in rovina i Malavoglia. Rapporto di opposizione.

COMPARE ALFIO MOSCA: il vicino dei Malavoglia. Ama Mena e da lei è ricambiato. Rapporto di affiancamento.
9. Il nodo narrativo, cioè l’avvenimento che cambia tutto nella storia dei Malavoglia è
il naufragio della “Provvidenza” con il carico di lupini poiché è da qui che incominciano i guai della famiglia che si indebita con lo zio Crocifisso, se la barca non fosse affondata tutta la storia che segue non avrebbe senso.
10. Ci sono moltissimi personaggi superflui nella storia, sono gli altri abitanti del paese, come: l’avvocato Scipioni, don Michele, don Franco, Vanni Pizzuto, padron Cipolla, mastro Croce Callà, la Locca, ecc…
11. La conclusione è conseguente allo svolgimento dei fatti. A causa di tutti gli avvenimenti sfortunati la famiglia va in rovina e si sgretola ogni giorno di più.
12. “LA SVENTURA DEI MALAVOGLIA”: perché è una famiglia sventurata, nonostante la buona volontà dei protagonisti la sorte non cambia per loro;
“MALEDETTA PROVVIDENZA”: sempre riferito alla grande sfortuna dei personaggi, ma la “Provvidenza” può essere intesa sia come la sorte o anche come il nome della barca affondata ai Malavoglia.
13. La vicenda si svolge per intero ad Aci trezza, un paesino situato sulla costa orientale della Sicilia.
14. L’arco di tempo entro il quale si svolge la storia è molto ampio, potrebbe essere di piu o meno 10 anni.
15. Il periodo storico in cui gli avvenimenti narrati si svolgono nella contemporaneità in cui sono stati scritti, quindi seconda metà/ fine 1800.
16. Tutti i personaggi fanno parte di una stessa realtà sociale e culturale, tranne i personaggi come lo zio Crocifisso, la Vespa e padron Cipolla che posseggono ricchezze, terreni o altri beni che gli garantiscono una buona condizione economica, gli altri sono artigiani, pescatori, contadini, insomma povera gente misera dedita al lavoro per sopravvivere. Tutti i personaggi non hanno un alto livello complessivo di cultura. Sono superstiziosi, ignoranti, analfabeti, insomma sono gli abitanti di un piccolo paesino siciliano di fine ‘800, e Verga ce li ha raccontati come erano davvero nei loro usi, le loro espressioni dialettali e nei loro costumi.
17. Penso non sia possibile perché la realtà di oggi è troppo differente da quella raccontata nella storia.

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