grand tour

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Testo

Con internet il mondo è a portata di mano; basta un click e già ti ritrovi dall’altra parte del mondo. Luoghi lontani, sconosciuti e difficilmente raggiungibili li puoi conoscere navigando in rete. Questa voglia di conoscere nuove persone e nuovi posti c’era anche nel 700. In questo periodo però per poter aver notizie di nuovi luoghi bisognava intraprendere un viaggio. Il primo esempio di viaggio con scopi culturali e di divertimento fu quello del Grand Tour che veniva intrapreso dai giovani dell’alta società per migliorare le loro conoscenze. Non si conosceva quindi il tipico turismo attuale ovvero di massa ma questa possibilità era riservata a una ristretta cerchia di persone. Durante il Tour, i giovani imparavano a conoscere la politica, la cultura, l’arte e le antichità dei paesi europei. Passavano il loro tempo facendo giri turistici, studiando e facendo acquisti. Questo viaggio poteva durare da pochi mesi fino a8anni e le mete più ambite da parte di intellettuali e artisti dell’Europa del nord erano i paesi mediterranei tra cui Spagna, Grecia e soprattutto l’Italia che fu definita la meta per eccellenza. Le tappe principali del viaggio erano 4: Venezia, Firenze, Roma e Napoli. Solo dall’800 in poi qualcuno arrivò fino in Sicilia. Ad influenzare questo flusso costante di intellettuali nei primi tempi fu Venezia, città piena di palazzi, monumenti e di pittoresche feste come il Carnevale. Successivamente la meta che attraeva maggiormente i turisti fu Roma dove si potevano ammirare le rovine romane, musei, chiese e gallerie. Il viaggiatore tipico arrivava in Italia per mare o per terra a cavallo e a partire dall’800 per treno. Egli era provvisto di guide che spiegavano i monumenti più importanti e davano indicazioni per evitare le strade infestate dai briganti che depredavano i ricchi viaggiatori che spesso si muovevano in carrozze. Intraprendevano questo viaggio accompagnati da un tutor, un precettore che vegliava sulla moralità del viaggiatore, gli faceva da guida e si occupava degli alloggi. Per facilitare gli spostamenti furono inoltre stampate carte geografiche e itinerari di viaggio. L’esperienza vissuta fu immagazzinata dai protagonisti in varie maniere. Molti si fecero ritrarre attorniati da monumenti, vicino a celebri opere pittoriche o scultoree. Molti invece scrissero i diari e scritti di vario genere in cui venivano annotate le impressioni su ciò che avevano visto e sulle abitudini delle popolazioni che incontravano. Dal 700 ad oggi le realtà sono cambiate. Ciò che sono rimaste sono la voglia di scoprire e di conoscere nuovi posti. Questo tipo di viaggio, ai nostri tempi, può essere paragonato alla vacanza studio all’estero. Ciò ci permette di ampliare le nostre conoscenze in campo artistico, storico e culturale ma anche di approfondire le conoscenze linguistiche parlando con la gente del luogo. Sicuramente oggi è possibile intraprendere un esperienza di questo tipo per chiunque sia per le disponibilità economiche sia per lo sviluppo dei mezzi di trasporto che in poco tempo ti portano dall’altra parte del mondo. È sicuramente un modo per arricchire il nostro bagaglio culturale e credo sia importante provare a vivere una “vacanza” di questo tipo.

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