"Il grande Gatsby" di Francis Scott Fitzgerald

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Testo

Francis Scott Fitzgerald “IL GRANDE GATSBY”

Trama
Nick Carraway, nato in una famiglia agiata del Middle West, laureatosi ormai da qualche anno, si trasferisce all’inizio dell’estate del 1922 sulla costa orientale, e, più precisamente, nel villaggio di West Egg, nei pressi di New York.
Non conoscendo nessuno in questa zona, Nick accetta volentieri l’invito a pranzo di una sua lontana cugina, Daisy, che abita con il marito Tom Buchanan al di là della baia; al pranzo è presente anche un’altra ospite, la giovane golfista Jordan Baker, la quale rivela piuttosto indiscretamente a Nick che Tom ha una relazione con un’altra donna, cosa risaputa da tutti in paese. Qualche giorno dopo, durante una gita con Tom, Nick conosce anche l’amante di questi: si tratta di Myrtle Wilson, una giovane donna sposata con il proprietario di un’officina meccanica.
Il vicino di casa di Nick, conosciuto da tutti come il signor Gatsby, è celebre per la sua lussuosissima casa, per il suo misterioso passato e per le sue grandi e sfarzose feste, a cui un sabato sera viene invitato anche Nick stesso. A questa festa Nick rincontra Jordan, con la quale inizia ad uscire, e conosce di persona il signor Gatsby, diventandone rapidamente amico. Gatsby racconta all’ospite del suo povero passato, di come si sia arricchito e del suo amore giovanile nei confronti di Daisy e gli domanda di organizzare un appuntamento tra lui e sua cugina. L’incontro è molto imbarazzante per tutti, ma permette a Gatsby di mostrare alla donna amata tutte le sue ricchezze, per mancanza delle quali anni prima il loro rapporto era giunto al termine.
Alla festa successiva sono presenti anche i coniugi Buchanan ed è in questa occasione che sboccia nuovamente l’amore tra il padrone di casa e la donna.
Verso la fine dell’estate, durante un pomeriggio passato a New York, Daisy ammette davanti a tutti i presenti il suo amore per il compagno di gioventù e si allontana con lui. Durante il ritorno verso casa, la donna, che in compagnia dell’amante è alla guida della sua macchina, investe ed uccide Myrtle Wilson. Il signor Wilson, che aveva scoperto la relazione della moglie con Tom, si scaglia inizialmente su di lui, che però gli dice che era Gatsby a guidare la macchina; Wilson allora, prima di suicidarsi, uccide il presunto assassino di sua moglie. La vita di Gatsby termina in solitudine: al funerale ci sono solo il padre, che ha avuto la notizia tramite il giornale, e Nick, che decide di tornare nell’ovest rompendo definitivamente con Jordan.

Personaggio
La domanda ricorrente che ci si pone durante la lettura del romanzo è: chi è veramente il grande Gatsby? Gatsby è una persona misteriosa, sulla quale circolano leggende di ogni tipo; avrà veramente ucciso un uomo? Sarà veramente stato in passato un contrabbandiere o una spia tedesca? Ognuno dei suoi conoscenti o, piuttosto, dei frequentatori della sua casa, ha una diversa opinione di lui, una diversa versione del suo passato da raccontare.
Nick, in particolare, risulta cambiare spesso opinione riguardo al suo vicino di casa, che viene inizialmente considerato una persona “che ha qualcosa da dire”, “che ha in sé qualcosa di impreciso ma notevole”, poi semplicemente un uomo ricco che esibisce i suoi beni, una persona che suscita disprezzo ed infine una persona da rispettare, da aiutare, da cercare di comprendere, fino alla fine. La fiducia che Nick ripone nel suo vicino di casa è alterna, dipende dai momenti e dalle situazioni.
Oltre alle varie opinioni che le persone hanno di lui, contribuiscono ad infittire il mistero anche le diverse versioni che lo stesso Gatsby da della sua storia. L’ultima, in ordine cronologico, parrebbe essere quella che rispecchia la verità, ma niente e nessuno può confermare la veridicità delle parole del protagonista.
Il suo vero nome sarebbe James Gatz; nato da una famiglia povera del Nord Dakota, dopo essere stato soldato ed aver trascorso alcuni anni guadagnandosi di che vivere giorno per giorno, si imbatté in un ricco milionario, che ne fece prima il suo aiutante ed in seguito il suo erede. Gatsby viaggiò dunque moltissimo, con il suo “benefattore” compì tre volte il giro dell’intero continente e alla morte di questi divenne ricco, molto ricco, realizzando i suoi sogni di gioventù come solo una persona con una grandissima determinazione sa e può fare.

Commento
I due temi principali dell’intero romanzo si possono individuare nell’amore di Gatsby per Daisy e nel sogno che il protagonista porta con sé per tutta la vita; sono questi due temi che possono facilmente essere riuniti in un solo filo conduttore che si sviluppa nel corso di tutta la vicenda. Intreccio e fabula non corrispondono: la scoperta da parte di Nick, e quindi anche da parte del lettore, di come sono realmente avvenuti i fatti avviene gradualmente, man mano che diversi tasselli vengono aggiunti si arriva ad avere un’idea chiara degli avvenimenti e dell’intera storia.
Il primo grande sogno che Gatsby ha nel corso della sua vita è quello di cambiare radicalmente la sua situazione, “la notte, nel letto, lo perseguitavano le ambizioni più grottesche e fantastiche, il cervello gli tesseva un universo di sfarzo indicibile […], ogni notte alimentava le sue fantasie”. Grazie alla convinzione di poter raggiungere l’obbiettivo e grazie al destino Gatsby diventa ricco; a questo punto ritiene che qualsiasi altro grande desiderio avrà durante la sua vita, questo si realizzerà certamente.
Gatsby vuole l’amore di Daisy, vuole “ripetere il passato”, “tornare al punto di partenza”, vuole che sia tutto come prima, anche perché ora ha il denaro sufficiente per far sì che la donna non abbia più bisogno di suo marito. Di certo il destino non può fare tutto da solo, così Gatsby gli da una mano; si stabilisce in una casa da cui può vedere, anche di notte, il molo davanti alla casa dell’amata e conosce Nick, per far sì che questi gli organizzi un appuntamento. Il narratore è quindi un semplice strumento nelle mani di un uomo che ha deciso che il suo grande sogno si avveri; ma non è così facile, è possibile che qualcosa vada storto, e che alla fine “cinque anni di pura devozione” sembrino sprecati.
Al funerale di Gatsby sono presenti solo Nick ed il padre del defunto, orgogliosissimo del figlio; non c’è nessuno in confronto alla quantità di gente che si presentava ogni settimana alle feste. Nessuno pare voler compromettersi andando al funerale, ma probabilmente a Gatsby non sarebbe importato niente della presenza dei suoi “amici”; l’unica persona che avrebbe voluto è Daisy, l’unica persona che ha realmente contato nella sua vita, la persona per cui ha deciso di fare tutto ciò che ha fatto. Durante la sua vita il protagonista è stato circondato da persone che non erano legate a lui da alcun affetto; egli probabilmente lo sapeva, ma non gli interessava, queste persone erano semplicemente un contorno, una cornice per far parere realistica una vita divenuta improvvisamente lussuosa.
Dunque è in funzione dall’amata che Gatsby calcola e compie ogni sua azione, è lei la protagonista di ogni suo sogno, “a che cosa serviva fare grandi cose se mi divertivo di più a raccontarle ciò che avrei fatto?”; il protagonista idealizza la figura di Daisy, teme sempre di deluderla, è un eterno sognatore e quando finalmente giunge il momento del bacio atteso per tanti anni, questi può finalmente avere un contatto con la realtà: “sapeva che baciando quella ragazza, incatenando per sempre le proprie visioni inesprimibili all’alito perituro di lei, la sua mente non avrebbe più spaziato come la mente di Dio”.
Il romanzo è l’analisi realistica di una categoria di persone, i sognatori, di cui Gatsby è un esempio probabilmente portato agli eccessi; i sogni spesso si avverano, ma altrettanto sovente non lo fanno e per l’autore non si può vivere troppo a lungo con uno stesso sogno. Questo è stato l’errore del protagonista, che non ha saputo rinnovarsi, che non ha capito che si sbagliava a considerare futuro qualcosa che ormai era passato. Tutto cambia e l’unico modo per evitare la disillusione è prenderne atto, non si può avanzare per cercare di raggiungere sogni del passato senza rendersi conto che sono già alle nostre spalle.

Esempio