Fra Cristoforo, Don Abbondio e Geltrude

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Testo

Analizzare le affinità e le differenze tra Fra Cristoforo, Don Abbondio e Geltrude.
Il personaggio di Geltrude, Fra Cristoforo e Don Abbondio riscontrano nel romanzo de “ I Promessi Sposi” molte differenze quante affinità.
Questi personaggi appartengono tutti alla classe ecclesiastica ma ognuno ha il proprio modo di vivere il sacerdozio, infatti c’è chi, come Don Abbondio è diventato prete per convenienza, chi come Geltrude che per costrizione e chi invece come Fra Cristoforo per propria scelta e per la fede in Dio.
Don Abbondio è il primo personaggio che il Manzoni presenta al lettore nel suo romanzo descrivendolo come una persona pigra, fifona e abitudinaria facendo cogliere il suo sguardo mai fisso ma sfuggente e da questo possiamo captare la fragilità di Don Abbondio.
Questo personaggio è molto importante perchè serve all’autore per descrivere e criticare la Chiesa corrotta del 600; infatti Don Abbondio decide di intraprendere la vita monastica non per vocazione ma solo per convenienza, inoltre questo è un personaggio molto ambiguo perché con i più forti di lui è molto comprensivo e benevolo mentre con i deboli è egoista e cattivo.
Un personaggio opposto a Don Abbondio è Fra Cristoforo che la figura che personifica l’ideale cristiano, infatti la sua vita è dominata dall’amore manifestato nel continuo aiutare gli umili.
Fra Cristoforo è un personaggio che è ben visto dal Manzoni infatti nel romanzo non troveremo mai frasi dell’autore che lo disprezza come invece succede frequentemente con il personaggio di Don Abbondio tramite l’ironia manzoniana.
Fra Cristoforo è molto audace e determinato nelle sue scelte, infatti a differenza di Geltrude e Don Abbondio decide lui cosa fare nella sua vita.
Inoltre Fra Cristoforo crede molto nella giustizia e cerca di farla rispettare non solo dando consigli ma agendo continuamente per il bene di tutti pur mettendo a rischio la propria vita, al contrario di Don Abbondio.
Fra Cristoforo non si lascia intimidire dai potenti ,come invece permette Don Abbondio, ma agisce di testa propria e non permette a nessuno di ostacolarlo nel raggiungimento del proprio obbiettivo.
Manzoni nel suo romanzo introduce un personaggio storico cioè storicamente vissuto: Geltrude, meglio nota come “ la monaca di Monza”.
Il Manzoni fa un’ampia digressione sulla storia di Geltrude che viene costretta dal padre, un principe spagnolo, a farsi suora.
A Geltrude già dalla prima infanzia le viene inculcata la vita monastica; lei inizialmente essendo ancora bambina non si opponeva a tale insegnamento ma nel periodo dell’adolescenza Geltrude inizia a sognare una vita mondana rifiutando quella monastica e cerca di sfuggire dalla monacazione inviando una lettera al padre contenente la sua volontà di non farsi suora.
Il padre mantenne allora un atteggiamento di distacco da Geltrude per riuscire ad assoggettarla e riuscì nel suo intento poiché Geltrude dopo breve tempo a malincuore decise di sottomettersi alla volontà del padre.
Geltrude aveva molta paura del padre che compiva una violenza psicologica sulla figlia per farla agire secondo i suoi desideri.
Manzoni presenta al lettore Geltrude con gli occhi spenti, molto triste e pallida, segni di una donna gia vissuta e non felice.
In Geltrude si possono notare dei segni di trasgressione come le ciocche di capelli fuori dal velo e dalla relazione segreta con Egidio dal quale ebbe una figlia.
Nel convento Geltrude godeva di una grande importanza e veniva riconosciuta da tutti con l’appellativo di “Signora” per sottolineare la classe elevata a cui apparteneva la sua famiglia.
Manzoni presentando questi tre personaggi nel suo romanzo vuole mostrare la Chiesa vista come un’istituzione da Don Abbondio, come vocazione da Fra Cristoforo e come costrizione da Geltrude.
Fortunatamente al giorno d’oggi si intraprende la vita monastica per vocazione e non per convenienza e la reputo una cosa importantissima perché noi cristiani vediamo i preti come delle figure di riferimento che danno sempre ottimi consigli per affrontare le difficoltà della vita.

Esempio



  


  1. Bellaaaaaa

    Mi auguro che chi ha fatto sto tema non vada al liceo perché sembra scritto da un bambino delle elementari