La gestione dei processori

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Testo

La gestione dei processori
Nozioni principali
Per suddividere la C.P.U. fra più utenti viene usato un programma specifico detto schedulatore cioè un algoritmo che specifica la sequenza secondo cui viene assegnato il servizio di una risorsa.
Lo schedulatore si interessa della gestione dei processi e della gestione dei lavori. Il gestore dei processi simula attraverso la schedulazione diversi processori virtuali a fronte di un unico processore reale; mentre il gestore dei lavori assegna i processori virtuali ai singoli lavori.
Per il gestore dei lavori esisteranno dunque, un insieme di lavori in competizione tra loro per l’acquisizione dei processori virtuali: per il gestore dei processi esisterà, invece, un insieme dei processi sequenziali ognuno in esecuzione sul proprio processore virtuale che richiederanno l’acquisizione della singola risorsa fisica.
In pratica quando viene fatta una richiesta da parte di un utente il gestore dei lavori assegna a questo lavoro un processore virtuale e nello stesso tempo viene creato un processo per eseguire l’azione richiesta dall’utente.
Se nessun processore virtuale risulta libero il lavoro verrà posto in una coda di attesa una volta assegnato il processore virtuale sarà cura del gestore dei processi si allocare la risorsa reale per l’esecuzione dell’azione richiesta dall’utente.
Nel primo livello di schedulazione la gestione dei lavori, il processore reale viee sostituito da un numero di processi virtuali determinato dal livello di multiprogrammazione per mezzo del Sistema Operativo.
Quando un processore virtuale diventa disponibile, il gestore dei lavori utilizza un algoritmo detto algoritmo di schedulazione che determina l’ordine secondo il quale i lavori accederanno ai processori virtuali.
La più semplice disciplina di schedulazione è conosciuta come “FIFO”; un’altra disciplina è “shortest forst”. Questo metodo richiede la conoscenza a priori del tempo di esecuzione di ogni lavoro e la priorità di esecuzione su questa informazione.
Ogni volta che un lavoro viene completato il processore virtuale rimasto libero viene assegnato al lavoro che presenta la minore richiesta di tempo per l’elaborazione.
Esiste poi il metodo “ round robin” ad ogni lavoro, in rotazione viene assegnato un quantum di tempo di servizio del processore non interrompibile da parte di altri lavori.
Se il lavoro non si completa durante quel quantum di tempo viene reimmesso nella coda di attesa e viene iniziato un nuovo lavoro.
La strategia consiste nel comparare a rotazione i lavori per vedere quale di loro si può completare con un ulteriore periodo di tempo.

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