Molto importante è anche la metafora dello Stato rappresentato come “una nera nave fiaccata dal nero turbine”, metafora che avrà molto successo nella storia della letteratura e che servirà a descrivere sia conflitti interiori sia situazioni d’insicurezza pubblica, come avviene in questo caso. Il paragone può anche essere collegato alla stessa esperienza
Greco
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• Epitalamio: canto nuziale
• Partenio: canto eseguito da un coro di vergini.
• Peana: canto di vittoria in onore ad Apollo.
• Trenos: lamento funebre
• Scolio: canto conviviale
Maggiori esponenti ed iniziatori di questo genere sono Terpandro di Lesbo e Alcmane di Sardi.
Alcmane
Probabilmente originario di Sardi, o provenient
MONODÌE E DUETTI LIRICI
Riguardo la musica sappiamo soltanto che essa doveva avere un ruolo fondamentale nell’economia generale della rappresentazione.
CORO
La sua funzione viene ridotta e sono le parti musicali ad invadere il resto della tragedia con monodie e duetti. Esso era un elemento base della rappresentazione ma con Euripid
Il partenio del Louvre
Tali frammenti ci sono giunti grazie ad un papiro trovato a Saqara, in Egitto, nel 1855. Si tratta della più antica composizione lirico-corale e documenta l’alto livello artistico oltre la discontinuità tematica, la compresenza di mito, attualità e sentenza e una tecnica compositiva talvolta ermetica e sussultoria. Dopo una pa
- all’inizio del 1° libro
- all’inizio del 3° libro
- all’inizio del 4° libro
L’opera si apre con l’invocazione ad Apollo; solo alla fine vengono ricordate le Muse. Inoltre, è assai evidente la presenza dell’IO POETICO.
Trama: la narrazione inizia da quando gli Argonauti partono per Iolco con la nave Argo. Giasone viene allontanato dalla
Inni: Gli Inni di Callimaco sono sei, ciascuno indirizzato ad una divinità. Probabilmente furono composti in momenti differenti e riuniti insieme solo in un secondo tempo. Sono tutti in esametri, tranne per I lavacri di Pallade che è in distici elegiaci. Il contenuto degli Inni è di tipo arcaico e ripreso dagli inni agli dei attribuiti ad Omero, ma affr
Successo ciò, gli Ateniesi avendo mandato un messaggero pensavano di consegnare il re, dicendo a loro tutta la situazione; i Peloponnesiaci lo restituirono, avendo riconosciuto quindi che non fosse più giusto per loro occupare la regione, si ritirarono....
3. Dal verbo della proposizione principale (che qualifica il tempo in cui si svolge l'azione e il suo modo: reale nell'indicativo; possibile al congiuntivo; espressione di comando all'imperativo) posso risalire al soggetto (persona: 1°, 2° o 3°; numero: singolare o plurale), quando esso non sia di per sé stesso evidente (sempre al nominativo), e re
Così io dicevo e quello prontamente mi rispondeva, con animo spietato: ”Sei davvero ingenuo, o straniero, o sei giunto da lontano, tu che mi ordini di temere o di sfuggire gli dei. I ciclopi, infatti, non si preoccupano né dell’egioco Zeus, né dei beati, poiché siamo davvero molto più forti. Né io, nel tentativo di evitare l’ira di Zeus, risparmierei te
[2] Se io vedessi che quest’inutilità nei discorsi è stata introdotta or ora, e che costoro si vanno vantando della novità delle (loro) trovate, tuttavia non mi meraviglierei di esse. Ora, chi vi è di così ignorante da non sapere che Protagora e i Sofisti del suo tempo ci lasciarono scritti tali e (anche) molto più strani di questi (che si fanno og