L'India

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Testo

INDIA
L’india è bagnata dall’oceano indiano e percorsa dal Tropico del Cancro. A nord si trovano le grandi catene montuose Himalaiane, al centro è occupato dal bassopiano indo-gangetico e dalla valle del Brahmaputra, mentre nell’ estrema zona peninsulare è delimitata dal Daccan.
A causa di questa morfologia non è facile inquadrare il clima perché varia da zona a zona e sono legate all’altitudine, alla disposizione orografica, alla presenza di grandi fiumi e all’influenza del mare. In quasi tutte le zone del paese si distinguono tre stagioni:
1. CALDA (da marzo a maggio): Ci sono molti venti di terra, l’aria è molto secca e asciutta. Non è il periodo giusto per visitare il paese.
2. PIOVOSA (da giugno a ottobre): stagione monsonica, cioè caratterizzata da forti venti di mare, alta umidità, piogge insistenti e abbondanti. Anche questo periodo non e consigliato per il turismo.
3. FRESCA (da novembre a febbraio): il clima è secco e temperato ad accessione delle zone dell’ Himalaia. Questo è il periodo giusto per visitare l’India.
STORIA: Intorno al 2500 a.C. la valle del fiume Indo era abitata dai Dravidi provenienti dalla Mesopotamia, diedero vita alla civiltà della Valle dell’Indo, con due importanti centri urbani: Mohenjo-Daro e Harappa. Le città sorsero lungo il corso del fiume, erano molto grandi e progettate bene urbanisticamente:erano dotate di un efficace sistema fognario sotterraneo e percorse da strade disposte a reticolo fiancheggiate da costruzioni fatte in mattone cotto. Era una città molto evoluta e dedita al commercio perché i reperti trovati erano per lo più gioielli d’oro, argento, bronzo,ceramiche decorate,ecc.
Questa civiltà si estinse per il notevole disboscamento che causò inondazioni del fiume e il cambiamento del suo corso, o per violente manifestazioni sismiche perché ci furono i ritrovamenti di scheletri che probabilmente stavano scappando oppure per precipitazioni esterne. Infatti nel 1500 a.C. arrivarono gli Ariani (o Arya) che occuparono la valle ponendo la loro religione, gran parte dei Dravidi furono costretti a scappare rifugiandosi verso il sud, invece altri fu ridotta in schiavitù per l’esigenza di mantenere netta la differenza tra la superiorità dei vincitori e l’inferiorità dei vinti. Con gli Ariani prende vita la divisione gerarchica della caste sul pensiero religioso dell’induismo o brahmanesimo, questo sistema è contenuto nei Veda, cioè coscienza divina, sono quattro testi sacri scritti dagli Arya fra il 1300 e il 1000 a.C. Sono spiegate come gli dei creino quattro caste, come li suddividono, perché attribuisco dei ruoli sociali e delle attività lavorative agli uomini. Queste teorie condizionano la cultura e la società dell’India, ma contengono anche regole , canti, preghiere,ecc. in onore degli dei, e proprio per questo motivo gli Arya costruirono un pantheon.
Successivamente gli Arya lasciarono la valle dell’Indo e si insediarono lungo la valle del Gange dove formarono tanti regni sotto la reggia di varie dinastie. A partire da questo momento ci sono 4 importanti passaggi storici:
1. IL DIFFONDERSI DI NUOVI INSEDIAMENTI: le dinastie che raggiungono i regni ariani entrano in lotta fra di loro per la conquista del territorio, nel frattempo in contrasto con la religione c’erano nuove idee spirituali in opposizione all’’induismo: il buddismo fondato da Buddha(l’illuminato) e il giainismo fondato da Jina (il vittorioso). Entrambi erano basati sulla non violenza e al rispetto della vita,mettevano in discussione alcuni fondamenti induisti. Ci furono rivalità politiche, religiose e queste divisioni favorirono le invasioni straniere.
2. IL PREVALERE DI UNA GRANDE DINASTIA INDÙ: il primo importante processo di riunificazione territoriale fu con la dinastia Maurya che estesero il proprio dominio su gran parte dell’India. Uno dei importanti sovrani di questo popolo fu Asoka, grazie al quale iniziarono a comparire i primi stili architettonici(che si estesero poi in tutta l’Asia), questo re si converti al buddismo, che ne fece la religione ufficiale, e diede impulso alla produzione artistica, innalzando colonne con sormontate da leoni, grifoni,ecc. Il sovrano favori la diffusione anche di una ricca architettura sacra con la costruzione di edifici sacri a forma di tumuli e con funzione di reliquiari, chiamati stupa. Erano a emisferi o a capanna, accoglievano i fedeli per la preghiera oppure facevano da reliquiario del Buddha o per illustrare i momenti significativi della sua vita. Ne è un esempio il grande stupa di Sanchi, una grande moschea a forma di tumoli. Da questo momento cominciarono ad affermarsi l’arte indiana che poi si evolverà definendo meglio i suoi stili architettonici, i suoi temi sacri dell’architettura, scultura e pittura. Ci sono tante raffigurazioni del Buddha e anche delle divinità indù, ci saranno tanti stupa ma anche tanti templi e santuari induisti.
3. LA CONQUISTA MILITARE DI ARABI E MONGOLI: I secoli dopo il dominio dei Maurya saranno caratterizzati da periodi di alternanza fra unificazione e frammentazione politico-geografica del territorio sotto altre dinastie, e c’è un equilibrio fra le due fedi. Però verso la fine del ‘600 d.C. gli arabi invaderanno il Paese, il buddismo scompare dall’india, invece l’induismo resisterà accanto all’islamismo, però le differenze sono enormi e gli antagonismi interni faranno da sfondo a quel eterno conflitto etnico, culturale e religioso fra indù e musulmani. Con gli Arabi la produzione artistica indiana è diversa perché i nuovi conquistatori assorbono gli elementi locali fondendoli ai loro tipici motivi costruttivi e decorativi,infatti introducono la cupola, l’arco a tutto sesto,ecc. Anche l’urbanistica risente dell’influenza araba perchè le città si articolano in funzione degli spazi sacri dominanti dagli edifici di culto, del potere, d’istruzione religiosa, dominanti dai mercati. Però il materiale utilizzato per fare tutto questo proviene dai numerosi templi induisti che saccheggiavano e distruggevano. Dal XVI arrivano i mongoli guidati dai discendenti di Gengis Khan e Tamerlano, e avviarono un stabile processo di unificazione territoriale. Nasce l’impero Mogol e per l’Indis si apre un periodo di ripresa economica, commerciale, scientifico e artistico, e avevano una maggior tolleranza religiosa nei confronti degli indù. Nascono i monumenti dell’arte mogol: ad Agra la Moschea, comunque l’India si arricchisce di edifici sacri e civili,edificati con maggior sfarzo e sontuosità. Questo periodo di benessere rappresenta il simbolo del trionfo islamico in India così gli indiani per rivendicare la loro libertà e religione si ribellarono facendo massacri,stragi di indù,uccisioni di sacerdoti,distruzione di templi. Queste rivolte non si erano mai fermate e la loro resistenza si organizzo sul piano militare mettendo in crisi l’impero Mogol, però arrivarono nuovi conquistatori: gli inglesi.
4. LA COLONIZZAZIONE INGLESE E L’OPERA DI GANDHI: Nel XVIII gli inglesi affermarono il loro dominio commerciale poi si approfittarono del declino dell’impero Mogol e imposero la supremazia politica e militare, conquistando il Paese. Ma alla loro politica si oppose Gandhi che portò l’india all’indipendenza nel 1948, cosi gli inglesi lo perseguitarono, arrestarono,processarono, carcerarono ma non riuscivano a fermare il suo pensiero politico che era basato sulla disubbidienza civile,della non cooperazione con le autorità e della non violenza, sconfisse una della più grandi potenze europee costringendola a chiedere l’indipendenza al paese. Sembrava che gli fosse aperta una via per un futuro migliore ma no fu cosi perché naufragò nella intolleranza e divisione religiosa, con delle crescenti tensioni fra gli induisti e musulmani e nuovi movimenti che si stavano formando. Infatti, dopo l’assassinio di Gandhi, il governo dell’India fu guida da uno dei suoi principali discepoli, Nehru che non seppe sedare gli antagonismi interni. Alla sua morte il governo passò a sua figlia, uccisa anche lei, e il nuovo premier fu suo figlio Rajiv, nel 1991 vittima del fanatismo religioso.
L’India contemporanea si rispecchia ancora oggi nel suo passato, è proprio questo miscuglio di etnie che rendono l’India così interessante all’occhio del turista: l’India di migliaia di fedeli dalla vesti coloratissime che si muovono tra folle, l’India delle donne elegantissime e delle vedove diseredate vestite di bianco.
LE MOTIVAZIONI TURISTICHE E I CENTRI PREVALENTI: la ricchezza di opere d’arte e la varietà degli scenari naturali del territorio indiano costituiscono un patrimonio naturalistico notevole, che però deve fare i conti con la rete di trasporti e un’organizzazione dell’offerta arretrati. Il governo indiano non è ancora riuscito a realizzare in modo adeguato la formulazione di piani di sviluppo turistico e l’area con maggiore incoming turistico rimane la zona settentrionale, nelle città di Delhi,Agra, Japur e Varanasi. Anche se il Ministero del turismo sta cercando di allargare l’offerta, restano in risolti alcuni problemi: come la capacità ricettiva insufficiente, uno standard qualitativo mediocre e le agenzie di viaggio sono pochissime. Inoltre la durata media di un soggiorno non supera i 10 giorni, la rete stradale anche se ben sviluppata è scarsamente asfaltata, i trasporti ferroviari sono poco elettrificati ecc..
Quello che si rivolge all’India non è un turismo di massa, si va in India alla ricerca di grandi ricordi storici o di profonde emozioni spirituali, per vedere da vicino spettacolari bellezze artistiche e naturali, o per toccare con mano il contrasto fra una povertà e una ricchezza parimenti proverbiali.
Le principali località del turismo culturale sono: Delhi, Agra, Japur, Khajuraho e Varanasi. Il turismo balneare è concentrato nelle zone meridionali del Deccan, dove a ovest ci sono le spiagge del Goa e a est quelle di Madras.
COSE DA SAPERE : la guida è ha sinistra, essendo una colonia britannica. Gli indiani sono molto superstiziosi e considerano la mano sinistra impura. Per la visita di templi indù e delle moschee islamiche è obbligatorio un abbigliamento adeguato, pantaloni o abiti lunghi, e senza scarpe.
IL TEMPIO D’ORO DÌ AMRITSAR: è il tempio più importante per la religione sikh. Ripetutamente danneggiato e distrutto è stato ricostruito in marmo e ricoperto di lamine d’oro. La religione fu fondata da Nanak, che voleva fondere insù e mussulmani in un’unica fede monoteistica, senza divisioni di casta e senza rigide regole braminiche. Quando partirono le persecuzioni per tutte le altre fedi non islamiche, la religione sikh si allontanò dalle origini e assunse caratteri politico-militarista, fine alle forme più estreme ed integraliste. Oggi si definiscono “soldati di Dio”,e devono portare 5 segni distintivi: la kesha (barba e capelli lunghi raccolti nel turbante, simbolo di santità), la kangha (pettine simbolo di pulizia), la kachha (i pantaloni al ginocchio, simbolo di penitenza), la kara (braccialetto di ferro, indica determinazione) e il kirpan (il pugnale per difendere i deboli).
DELHI :si divide in due parti: la città vecchia, Old Delhi, e città nuova, New Delhi. Nella città vecchia si trovano il forte rosso e la Grande moschea. Il rimo era la residenza degli imperatori Mogol, fu costruito intorno alla metà del 1600. L’edificio comprende varie sale e padiglioni. Deve il suo nome al colore della pietra con cui fu realizzato. La Grande moschea è il capolavoro dell’architettura mogol in arenaria rossa, è il più monumentale complesso dell’India.
In questa parte della città lungo il fiume Yamuna, vi sono i luoghi di cremazione dei grandi personaggi dell’India (Gandhi, Nehru e sua figlia Indira), dove venne assassinato e cremato il Mahatma e dove oggi si erge un monumento nero con una fiamma sempre accesa. Nella città vecchia si trova anche il quartiere commerciale di Chandini Chowk, ricco di botteghe di orafi e bazar.
Nella città nuova si trova il Museo Nazionale, con varie sezioni destiate all’antica civiltà della valle dell’Indo, alle varie dinastie Indù, all’impero Mogol. Il Museo Nazionale di Gandhi, che raccoglie scritti e oggetti di vita quotidiana del grande maestro. Nella parte nuova si può vitare anche la tomba dell’imperatore mogol Humayun.
AGRA : fondata nel 1566 dal re Akbar. I monumenti importanti qui sono il Taj Mahal e il forte Rosso altra residenza imperiale. Il primo è un monumento funebre di forma ottagonale, circondato da giardini e preceduto da una lunga piscina rettangolare, che aveva lo scopo di riflettere il mausoleo esaltando la bellezza. È realizzato in arenaria rosa e marmo bianco, giallo e nero. La cripta inferiore ospita le spoglie di entrambi i sovrani.
Il forte Rosso è l’imponente residenza del sovrano Akbar fra il 1566 e il 1574.
AMBER : città fortificata dominata dal Forte , l’imponente palazzo di marmo costruito alla fine del 1500. Fu residenza mogol fino alla fine del 1700 e si presenta impreziosito di decorazioni e ricco di capolavori architettonici.
JAPUR : la città vecchia è circondata da un’imponente cinta muraria nella quale si aprono ben sette porte. L’edificio più significativo è il palazzo dei Venti, oggi sede museale contenete pregevoli manoscritti. Fatto costruire nel 1799, presenta una fantastica facciata sulla quale si aprono piccole finestre (quasi 1000), arricchite con eleganti balconi sporgenti e protette da decorazioni traforate, che avevano la funzione di schermo protettivo, che consentivano alle principesse di guardare fuori senza essere viste. L’Osservatorio astronomico, costruito nel 1728 da un maharaja mogol, è il più grande e il meglio conservato dei palazzi dell’epoca. Il City Palace è l’antica residenza in marmo dei maharaja mogol, oggi trasformata in un museo che ospita collezioni di tessuti e armi antiche.
LE CASTE : gli Arya definivano le classi sociali varna. Come gli dei avevano stabilito, le caste erano 4: la prima era costituita dai sacri e inviolabili BRAMINI (sacerdoti), unici intermediari fra gli uomini e Dio. Seguivano i nobili e i valorosi KSHATRYA (guerrieri); poi venivano gli umili e agiati VAISHYA (artigiani, agricoltori, e mercanti),infine gli umili SHUDRA (servitori), cioè quelle persone provenienti dai popoli sottomessi e ridotti in schiavitù. Ogni casta aveva regole precise a cui gli appartenenti dovevano rigorosamente attenersi dalla nascita alla morte. Non si poteva cambiare la propria casta e d erano proibite le mescolanze tra caste. Esse determinavano che sposare, dove abitare, quale lavoro svolgere ecc.. Se c’era un contatto fisico anche casuale con una persona di un’altra casta bisognava purificarsi con riti complessi. Con il passare del tempo e l’evolvere della società nascono attività e gruppi sociali che non fanno parte dei quattro ordini erano ritenute faticose, spregevoli e umilianti. Il sistema fu modificato,ma solo parzialmente, perché non alterò le prime quattro caste ma ne creò una nuova la “NON CASTA”, destinata alle persone addette alle nuove indegne attività, i Pària, gli impuri, intoccabili.
Le caste furono abolite dalla costituzione del 1949, perché ritenute discriminanti e responsabili del lento sviluppo indiano.

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